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martedì 20 gennaio 2015

Al via la cabina di regia per l’efficienza energetica

Al via la cabina di regia per l’efficienza energetica

(Fonte:Rinnovabili.it)

Si va lentamente completando il quadro italiano legato all’efficienza energetica. Con la firma del Decreto Interministerale del 9 gennaio 2015, il Ministero dello Sviluppo Economico e quello dell’Ambiente hanno, infatti, finalmente definito il funzionamento della cabina di regia per l’efficienza energetica, accorciando le distanze con quanto oggi ci richiede l’Europa. L’organo previsto dal D.lgs 102/2014, con cui l’Italia ha recepito la Direttiva 2012/27/Ue, nasce con l’obiettivo primario di promuovere l’attuazione coordinata del piano di interventi di medio-lungo termine per il miglioramento della prestazione energetica degli immobili, a partire dalla pubblica amministrazione centrale; tra i primi target appare infatti il coordinamento della rapida attuazione del programma di retrofit edilizio della PA, per il quale in Governo ha stanziato risorse per 350 milioni di euro per il periodo 2014-2020.
“L’efficienza energetica è la priorità di intervento della Strategia Energetica Nazionale”, ha ricordato in questi giorni lo stesso ministro dello Sviluppo, Federica Guidi, sottolineando come oggi l’obiettivo italiano di riduzione dei consumi di energia, ovvero 15,5 Mtep/anno entro il 2020, sia “tra i più ambiziosi nell’Unione Europea”. “Per raggiungerlo il nostro paese ha attivato un pacchetto di interventi che nel biennio 2011-2012 ha consentito di ridurre i consumi di circa 2,32 Mtep”, ha aggiunto Guidi. Ma la strada è ancora lunga e per non mancare il bersaglio la cabina di regia dovrà anche assicurare il coordinamento delle misure attivate attraverso il Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica e quello degli interventi di formazione, di supporto alla predisposizione dei progetti e di pubblicità dei risultati; inoltre sarà impegnata a favorire sinergie con le Regioni per supportare lo sviluppo omogeneo dell’efficienza energetica degli edifici su tutto il territorio nazionale e a sostenere occasioni di dialogo con gli operatori del settore e con le istituzioni bancarie e finanziarie al fine di stimolare il mercato dei servizi energetici. Attualmente, è in corso l’istruttoria dei primi 30 progetti presentati dalle amministrazioni centrali in risposta alla call chiusa il 15 ottobre 2014.

martedì 29 aprile 2014

ECOndominio trasforma lo spreco in efficienza

ECOndominio trasforma lo spreco in efficienza

(Fonte:ZeroEmission.it)

 
Secondo le ultime stime, in Italia sono presenti oltre 740.000 condomìni centralizzati da riqualificare in cui circa il 50% della spesa per il riscaldamento viene sprecato per colpa di edifici obsoleti e impianti sovradimensionati ed energivori. Questi edifici rappresentano la seconda causa di inquinamento dell’aria in città, insieme al traffico. Per rispondere a queste urgenti esigenze della collettività ECOndominio® ha ideato la Campagna Istituzionale di Diagnosi Energetica Gratuita, rivolta proprio ai condominii centralizzati, e l’ha avviata, con il patrocinio delle Istituzioni Locali e la collaborazione di ANACI (Associazione Nazionale Amministratori Condominiali e Immobiliari), nelle 7 regioni del Centro-Nord: Triveneto, Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte, Val d’Aosta.

L’obiettivo è offrire ai cittadini dapprima una informazione puntuale sul reale stato di salute dell’edificio-impianto condominiale e poi un preciso piano di intervento, studiato ad hoc e subito realizzabile dal condomìnio, (anche in mancanza di adeguate risorse economiche), grazie a un metodo esclusivo che fa sì che sia il risparmio energetico garantito, unito alle detrazioni fiscali (oggi del 65% per il condominio) a pagare l’intervento di efficientamento. La diagnosi energetica infatti è l’unico strumento in grado di identificare le cause degli sprechi e le criticità del sistema edificio/impianto e di individuare le soluzioni di efficientamento con il miglior rapporto costo/beneficio. Nell’ambito della Campagna Istituzionale di Diagnosi Energetica gratuita, la Diagnosi viene realizzata seguendo i dettami della norma UNI TS 11300 1-2-4 e viene portata fino in assemblea condominiale, a beneficio dei condòmini, da tecnici esperti che affiancano l’amministratore e in grado di illustrare, con un linguaggio semplice e accessibile a tutti, non solo gli aspetti tecnici e normativi, ma anche le opportunità fiscali e gli strumenti finanziari oggi disponibili per il condominio.

Nell’ambito della Campagna, sono state realizzate oltre 1.500 diagnosi in altrettanti condominii centralizzati, distribuiti nelle 7 regioni del Centro-Nord. Il 32,5% è il risparmio energetico medio possibile diagnosticato (e garantibile con il contratto di rendimento energetico-EPC). Sono 119 i condomìni efficientati con contratto di rendimento energetico (EPC) che verranno monitorati nel tempo relativamente al risparmio energetico effettivo conseguito. Con questa formula contrattuale il condominio ha la garanzia del risultato, ossia di conseguire un determinato risultato di risparmio energetico (quello indicato dalla Diagnosi e dal pre-progetto) e, contestualmente, la certezza di non dover affrontare alcun costo di manutenzione straordinaria per i successivi 10 anni; infine, sempre grazie alla formula contrattuale, il condominio ottiene l’accesso a speciali formule di finanziamento che non richiedono la firma dei condomini o altre garanzie fidejussorie. Di conseguenza, l’intervento di efficientamento si paga da sé grazie al recupero dell’energia fino a quel momento sprecata (quantificata a monte e garantita a ciascun condomino, pena il risarcimento da parte delle aziende che hanno effettuato l’intervento) sommato alle detrazioni fiscali pari al 65% in vigore in Italia fino al 30 giugno 2015.

lunedì 7 aprile 2014

Efficienza energetica: dal governo un fondo nazionale da 800 milioni

Efficienza energetica: dal governo un fondo nazionale da 800 milioni

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)
 
 
 
Una serie di misure per migliorare l’efficienza energetica nella pubblica amministrazione centrale, nell’edilizia pubblica e privata, nei processi produttivi, nei sistemi di produzione, trasmissione e distribuzione di energia oltre che nel settore residenziale. È questo il contenuto del decreto di recepimento della direttiva europea 2012/27 UE appena approvato dal Consiglio dei Ministri.

Il provvedimento, in particolare, punta a raggiungere l’obiettivo di riduzione dei consumi di energia al 2020 già indicato dalla Strategia energetica nazionale, che servirà ad aumentare l’efficienza complessiva su scala comunitaria del 20% entro lo stesso anno.

Le misure previste dal decreto sono:
  • interventi annuali di riqualificazione energetica sugli immobili della pubblica amministrazione;
  • la previsione dell’obbligo per le grandi imprese e le imprese energivore di eseguire diagnosi di efficienza energetica;
  • l’istituzione di un Fondo nazionale per l’efficienza energetica per la concessione di garanzie o l’erogazione di finanziamenti, al fine di favorire interventi di riqualificazione energetica della PA, l’efficienza energetica negli edifici residenziali e popolari e la riduzione dei consumi di energia nell’industria e nei servizi.

Ha commentato il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti:

La sfida dell’efficienza energetica può rappresentare un volano per la ripartenza del Paese, perché innescherà lavoro e quindi sviluppo sia nel pubblico che nel privato nell’ambito della Green Economy. Otterremo così, in prospettiva, un rilevante risparmio sia ambientale, in termini di minori emissioni di gas serra e polveri sottili, che economico grazie al minore consumo di energia. – Se pensiamo che il consumo degli edifici pubblici è pari al 18% di quello generale dello Stato, si comprende come acquisisca assoluto rilievo già il solo obiettivo di “ambientalizzazione” del nostro patrimonio pubblico immobiliare.


L’obiettivo del Consiglio dei ministri è anche quello di rilanciare la crescita economica e favorire la creazione di nuovi posti di lavoro fornendo nuovo slancio allo sviluppo di tecnologie per l’efficienza energetica.
Ha dichiarato Federica Guidi, ministro dello Sviluppo Economico

Il Governo mette a disposizione quasi 800 milioni di euro dal 2014 al 2020 per promuovere l’efficienza energetica. Sono inoltre previste iniziative che mirano ad accrescere la consapevolezza dei consumi energetici tra le famiglie.

Ora l’iter di approvazione del provvedimento prevede l’acquisizione dei pareri delle competenti commissioni parlamentari.

venerdì 7 febbraio 2014

Rinnovabili, efficienza energetica e CO2: i nuovi target dell’Europa per il 2030

(Fonte: GreenStyle.it-Marco Mancini)

 
L’Europa rivede i suoi obiettivi ambientali per l’anno 2030, e questa volta prende un impegno importante. Dopo la proposta di qualche settimana fa che era sembrata un po’ troppo “morbida”, ieri il Parlamento Europeo ha votato un nuovo piano in linea con i target ambiziosi già quasi raggiunti per il 2020. Si tratta del nuovo piano che prevede obiettivi sulle rinnovabili, sul taglio delle emissioni e sull’efficienza energetica che ogni Stato membro dovrà raggiungere entro il 2030.

Se il piano accettato e sottoscritto per il 2020 fu ribattezzato “20-20-20″, quello per il 2030 si può chiamare “30-40-40″. Esso prevede infatti tre obiettivi vincolanti:
  1. 30% del fabbisogno energetico nazionale coperto dalle energie rinnovabili;
  2. 40% di taglio dei gas serra rispetto al 1990;
  3. 40% di miglioramento dell’efficienza energetica.

L’incremento degli obiettivi è in linea con le richieste degli scienziati e della maggior parte delle associazioni ambientaliste, ed è quasi inaspettato dato che non più tardi di un mese fa era stato chiesto che l’obiettivo per le rinnovabili fosse portato al 27%, mentre per l’efficienza energetica non erano state fatte nemmeno proposte. Solo l’obiettivo del taglio delle emissioni del 40% è rimasto immutato.
Questa decisione è molto importante e pesante sia a livello comunitario che sullo scacchiere internazionale. All’interno dei confini europei evita, una volta per tutte, che ogni Stato membro decida in autonomia. Con la vecchia proposta infatti il rischio era che ogni nazione decidesse i propri limiti, i quali sarebbero potuti essere troppo bassi per essere rilevanti. E c’era anche il rischio che qualcuno non si ponesse affatto dei limiti. A livello internazionale invece si tratta di un importante messaggio inviato ai Paesi recalcitranti come Usa, Cina, Giappone e Australia che si opponevano al taglio delle emissioni e agli obiettivi sulle rinnovabili.
Il Parlamento europeo ha dimostrato ancora una volta di essere la più lungimirante delle istituzioni dell’Unione. Ha resistito alle lobby. Questo risultato illuminato è un duro colpo per la commissione europea e la sua infima proposta per il 2030 del mese scorso. I capi di Stato devono prestare attenzione al Parlamento.

ha dichiarato Stephane Bourgeois della European Wind Energy Association (EWEA). La votazione definitiva si terrà il mese prossimo. Nel caso in cui passasse questa proposta, si avrebbero diversi effetti a catena. Il primo, come detto, è che tutti i Paesi europei si dovranno adeguare perché i parametri sono vincolanti. Ma ci saranno anche ottimi effetti sull’economia perché verranno favorite le imprese a basse emissioni, e si creeranno così circa 570 mila nuovi posti di lavoro (stima EWEA). Inoltre gli Stati europei risparmierebbero 500 miliardi di euro per le mancante importazioni dei combustibili fossili. Alcune associazioni, come il WWF, avrebbero preferito obiettivi ancora più elevati (la loro proposta era di tagliare del 50% le emissioni e fissare al 40% l’obiettivo per le rinnovabili), ma in fin dei conti si possono dire soddisfatte del risultato raggiunto.

martedì 19 novembre 2013

Costruire sostenibile, a rischio spreco 7 miliardi di euro dell’Ue

Costruire sostenibile, a rischio spreco 7 miliardi di euro dell’Ue

(Fonte:Edilportale.it-Paola Mammarella)



L’edilizia sostenibile può contare su 7 miliardi di euro, a patto che si riesca a mettere la riqualificazione degli edifici e l’innovazione al centro delle politiche dei prossimi anni. È questa la sintesi tracciata dal secondo rapporto congiunturale “Costruire il futuro, innovazione e sostenibilità nel settore edilizio” messo a punto da Legambiente e FilleaCgil e presentato ieri a Roma.
Costruire il futuro, innovazione e sostenibilità nel settore edilizio
Secondo il Rapporto, considerando le risorse della programmazione comunitaria 2014-2020 e i vincoli per la destinazione a interventi in materia di energia e clima e i cofinanziamenti, in Italia si possono mobilitare risorse pari a 7 miliardi di euro.

In questo modo, dagli incentivi per l'efficienza energetica e le ristrutturazioni verrebbero creati circa 600 mila posti di lavoro nel settore edile e un milione in tutta la filiera delle costruzioni.

A detta dell’associazione ambientalista e del sindacato, “sarebbe irresponsabile sprecare queste risorse perdendo l’occasione di riqualificare finalmente il patrimonio edilizio esistente con interventi per l’efficienza energetica e la sicurezza antisismica, migliorando la qualità dell’abitare e dimezzando i consumi e le spese in bolletta per i cittadini”.

Perché la riqualificazione edilizia ed energetica faccia da volano della ripresa economica, il Rapporto spiega che dovrebbero essere coordinati gli interventi di riqualificazione delle aree urbane e metropolitane con la creazione di un Pon Città, cioè di un programma operativo nazionale finanziato dalla Commissione Europea con l'obiettivo di colmare il divario con le diverse realtà territoriali.,

Per migliorare la cabina di regia nazionale, associazione e sindacato sostengono che si dovrebbe superare la situazione attuale, caratterizzata da “una totale confusione di responsabilità rispetto a chi si debba occupare di efficienza energetica tra Ministero delle Infrastrutture, Ministero dello Sviluppo Economico e Ministero dell'Ambiente”.

Il rinnovamento è considerato necessario perché, come spiegato ieri durante la presentazione, “nessuno può seriamente sostenere che si possano recuperare quei livelli occupazionali ritornando semplicemente a fare quello che si faceva in Italia fino al 2008, ossia costruire nuove abitazioni al ritmo di 300mila all’anno, con oltretutto la beffa di non aver contribuito in alcun modo a dare risposta ai problemi di accesso alla casa e invece prodotto un rilevantissimo consumo di suolo”.

Per centrare gli obiettivi, secondo il rapporto di Legambiente e Fillea Cgil è necessario agire lungo tre linee direttrici:

Stabilire un criterio prestazionale per selezionare gli interventi di riqualificazione da finanziare e realizzare per cui potranno beneficiare delle risorse non interventi generici di riqualifica-zione ma solo quelli capaci di ridurre i consumi energetici certificati attraverso il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, evidenziando il salto di classe energetica realizzato.

Il Rapporto propone anche di escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica in tutti i casi in cui è dimostrata la riduzione complessiva di spesa di gestione, di istituire un fondo nazionale di finanziamento e di garanzia per gli interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici e privati e di rendere obbligatorio il libretto di fabbricato per favorire la sicurezz antisismica.

Favorire gli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio privato rendendo permanenti le detrazioni fiscali e allargandole al consolidamento antisismico degli edifici, ma anche reintroducendo gli incentivi per la sostituzione di coperture in amianto con tetti fotovoltaici.

Innovare gli interventi urbani trovando il modo di intervenire sui condomini e introducendo un nuovo incentivo per promuovere interventi di retrofitting e messa in sicurezza di interi edifici.

Una necessità analoga è stata espressa da Legambiente e Cnappc, Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, nel documento Efficienza energetica in edilizia: dalle promesse ai cantieri.

venerdì 25 ottobre 2013

Celle solari a film sottile, efficienza record al 20,8%

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)

 
 
 
I ricercatori ZSW (Zentrum für Sonnenenergie-und Wasserstoff-Forschung Baden-Württemberg di Stoccarda) hanno migliorato l’efficienza delle celle solari a film sottile CIGS (Copper Indium Gallium (di)Selenide, seleniuro di rame indio gallio), portandola fino al 20,8%. Si tratta di un valore record che, per la prima volta, supera l’efficienza delle celle presenti già sul mercato, dominato dai prodotti a base di silicio cristallino.

I nuovi risultati ottenuti dai tecnici del Baden-Württemberg potrebbero permettere di ridurre ulteriormente il costo dell’energia solare in un futuro non troppo remoto. La cella solare da record ha una superficie di 0,5 centimetri quadrati (una dimensione usuale per le celle sperimentali) e il suo rivestimento è stato prodotto in laboratorio utilizzando la tecnica dell’evaporazione simultanea, che in linea di principio può essere applicato anche processi produttivi industriali.

Spiega Michael Powalla, capo della divisione fotovoltaico presso l’istituto di ricerca:

Il nostro nuovo record dimostra che la tecnologia a film sottile CIGS ha ancora da sfruttare un potenziale sia tecnologico che economico.

Il record precedente, relativo a celle solari CIGS su vetro (efficienza del 20,3%) era degli stessi ricercatori di Stoccarda. La cosa più significativa però è che questo valore supera anche la prestazione di punta per le normali celle di silicio cristallino, che si attesta intorno al 20,4%, annullando un vantaggio che sussisteva da quasi 30 anni.

Ora i ricercatori ZSW puntano a riuscire a trasferire la nuova tecnologia ai moduli fotovoltaici, sperando di raggiungere in pochi anni, per questo tipo di prodotti, un grado di efficienza del 16-18% (attualmente i moduli migliori si attestano sul 14-15%, dal momento che un modulo ha sempre minore efficienza di una cella solare).

Il successo dello ZSW è il risultato di un’intensa attività di ricerca sostenuta per molti anni dal Ministero dell’Ambiente tedesco e dal Land Baden-Württemberg. Il Zentrum für Sonnenenergie-und Wasserstoff-Forschung Baden-Württemberg (Centro per la ricerca su energia solare e idrogeno Baden-Württemberg) è uno dei principali istituti di ricerca applicata nei settori del fotovoltaico, rinnovabili, accumulatori e celle a combustibile a livello mondiale.

martedì 15 ottobre 2013

Certificati bianchi: lo stato dell'arte dei progetti al 30/9

Certificati bianchi: lo stato dell'arte dei progetti al 30/9

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
Il Gestore dei servizi energetici (Gse) comunica, in attuazione di quanto disposto dall’articolo 6, comma 5, del decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 28 dicembre 2012 in materia di Certificati Bianchi, lo stato dell’arte dei progetti approvati e dei Certificati Bianchi (Titoli di Efficienza Energetica -TEE) rilasciati nel periodo intercorrente tra il 3 febbraio 2013 - data di affidamento delle responsabilità di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetica - e il 30 settembre 2013.

Il Gse, a valle dell’avvenuto trasferimento, da parte dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, dell’attività di gestione, valutazione e certificazione dei risparmi correlati a progetti di efficienza energetica condotti nell’ambito del meccanismo dei certificati bianchi, ha concluso positivamente, avvalendosi di Enea ed RSE, l’istruttoria tecnica di 11.920 progetti, di cui 310 Proposte di Progetto e Programma di Misura (PPPM) e 11.610 Richieste di Verifica e Certificazione (RVC). La conclusione delle istruttorie tecniche delle sopra 11.610 RVC di competenza del Gseha generato l’emissione di 3.119.695 TEE, tra febbraio e settembre 2013". A valle della chiusura dei sopra procedimenti amministrativi nonché delle istruttorie tecniche svolte dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas durante il periodo transitorio, in coerenza a quanto previsto all’art. 5, comma 2 del DM 28 dicembre 2012, il GSE ha autorizzato il Gme ad emettere complessivamente 4.378.514 TEE, di cui 353.000 TEE generati dalle emissioni trimestrali di RVC standard approvate nell’attuale e precedente gestione del meccanismo.

giovedì 12 settembre 2013

Fotovoltaico a concentrazione: efficienza record al 31,8% per Soitec

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)
 
 
 
 
Soitec (Euronext), azienda che opera nel settore dei materiali semiconduttori, ha appena annunciato che il suo nuovo modulo fotovoltaico a concentrazione (CPV) ha raggiunto l’efficienza record del 31,8%. L’azienda fa sapere che il modulo, già in produzione a scala industriale, ha la più alta efficienza tra tutti i prodotti commerciali già disponibile per installazioni multi-megawatt.

Il risultato da record è stato raggiunto grazie all’impiego di un rivestimento anti-riflettente. I moduli così trattati vengono impiegati per il montaggio di sistemi fotovoltaici a concentrazione, in grado di amplificare la luce solare di un fattore 500 sulle celle solari.

Oltre ad avere il marchio CE, che indica la conformità alle norme dell’Unione Europea, il pannello rispetta gli standard previsti dalla California Solar Initiative, caratteristica questa che gli permette di beneficiare degli incentivi statali. Commenta Gaetan Borgers, vice presidente esecutivo della divisione energia solare di Soitec:

Con questo nuovo prodotto, Soitec continua ad alzare il livello di efficienza dell’energia solare e, in prospettiva, c’è un significativo potenziale per un ulteriore miglioramento. Sulla base della nostra attività in corso per lo sviluppo di celle solari, siamo ben posizionati per raggiungere un’efficienza dei moduli ancora più alta in un prossimo futuro.

Con installazioni in 18 Paesi nel mondo, il fotovoltaico a concentrazione di Soitec è anche in grado di operare senza acqua di raffreddamento e di resistere a temperature particolarmente elevate. Caratteristiche che lo rendono adatta per l’uso in aree desertiche o molto soleggiate, che rappresentano uno dei mercati in espansione per l’industria solare.

Paesi Bassi: la riforma energetica punta al 16% di green energy

Paesi Bassi: la riforma energetica punta al 16% di green energy

(Fonte:Rinnovabili.it)
 
 
 
 
Dopo sei mesi di intense trattative, il governo olandese ha finalmente raggiunto un accordo sull’attesa riforma della politica energetica, il Piano strategico che dovrà traghettare il Paese verso una maggiore sostenibilità dei consumi elettrici e termici. Il progetto preliminare prevede che la quota di energia sostenibile utilizzata nei Paesi Bassi cresca dall’attuale obiettivo 2020 del 14% al 16% del totale entro il 2023, puntando soprattutto sull’energia del sole e quella del vento. Come spiegato dallo stesso governo, la riforma mira soprattutto ad attirare nuovi investimenti nel comparto energetico olandese e a fornire una nuova spinata al comparto occupazionale grazie alla creazione di almeno 15mila nuovi posti di lavoro.
Nel dettaglio, il nuovo “Nationaal Energieakkoor”, redatto dal Consiglio economico e sociale olandese (SER) e approvato da oltre 40 gruppi di interesse, tra associazioni ambientaliste, partiti politici locali, sindacati e associazioni di settore, riporta tra gli obiettivi da implementare, l’istallazione di 1-2 milioni di sistemi fotovoltaici residenziali e l’allaccio alla rete nazionale di 6- 7 GW di nuova capacità eolica. La meta ultima a cui aspira la Nazione è poter soddisfare la domanda energetica entro il 2050 con una produzione al 100% sostenibile.

Il Consiglio ha anche proposto un fondo per l’efficienza energetica che permetta ai consumatori di beneficiare di interventi di risparmio energetico, prendendo in considerazione inoltre misure volte a sostenere le imprese disposte a migliorare la propria efficienza energetica in brevi tempi.

mercoledì 4 settembre 2013

Tagli a rinnovabili ed efficienza per finanziare l'Imu: li pagheremo in bolletta?

Tagli a rinnovabili ed efficienza per finanziare l'Imu: li pagheremo in bolletta?

(Fonte:QualEnergia.it)
 
 
 
 
Per finanziare la cancellazione dell' IMU c'è anche un prelievo dai fondi destinati ad efficienza e rinnovabili che pesa per poco meno di un terzo del miliardo di euro che il decreto troverà a copertura dell'operazione. Si tratta di 300 milioni di euro che verranno tolti alla disponibilità su 40 conti che raccolgono le risorse della Cassa Conguaglio Settore Elettrico per finanziare l'efficienza energetica e le rinnovabili.

Come sappiamo questa cassa raccoglie gli oneri di sistema prelevati dalla bolletta elettrica, depositandoli in diversi conti, divisi per le varie voci, e successivamente li stanzia per le finalità cui sono destinati, tra cui appunto il pagamento degli incentivi per l'energia pulita e l'efficienza energetica. Per semplifcare è come se questi 300 milioni venissero presi dagli oneri di sistema che tutti paghiamo nelle bollette. L'effetto di questo drenaggio, dunque, potrebbe essere che, per garantire gli stanziamenti, si sia costretti successivamente ad aumentare il prelievo, ad esempio della componente A3.

Un risultato che sarebbe paradossale visto gli sforzi che il Ministero dello Sviluppo Economico sta facendo con un'altra manovra – il “taglia-bollette” annunciato da Zanonato – proprio con la finalità di ridurre il peso dell'A3 sull'energia elettrica.

Tra gli altri tagli decisi per coprire la cancellazione dell'imposta sugli immobili ricordiamo - assieme alla sforbiciata da 250 milioni di euro al fondo per l'occupazione e ai 30 milioni tolti al personale del fisco – c'è anche una riduzione di 300 milioni di euro alle risorse per il gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale, orientata, tra l'altro, agli investimenti per la rete e per la manutenzione straordinaria. Una scelta che certo non va nella direzione di rendere più sostenibile la nostra mobilità che avrebbe bisogno invece di un potenziamento del trasporto su ferro, soprattutto locale.

venerdì 26 luglio 2013

Celle solari con efficienza al 60%: ESTI le collauderà in Italia

(Fonte:GreenStyle.it-Guido Grassadonio)
 
 
 
 
L’Europa non sembra avere intenzione di diminuire i propri investimenti sul campo del fotovoltaico. Prova ne è la recente apertura di nuovi laboratori presso l’ESTI (European Solar Test Installation), la cui sede si trova in Italia, in provincia di Varese.

L’obiettivo è quello di testare ufficialmente i nuovi pannelli solari che saranno lanciati dalle varie aziende sul mercato europeo. Migliorare l’efficienza della tecnologia fotovoltaica, si parla di un obiettivo di rendimento che vada oltre il 60%, e aumentare il controllo da parte delle istituzioni sulla qualità dei prodotti è vitale: solo in questo modo possono essere garantiti ancora, in alcuni Paesi, delle forme incentivali.

Il nostro Paese si riscopre, quindi, come sede di alcuni dei laboratori più all’avanguardia nel settore del solare. L’ESTI, in particolare, lavora dagli anni ’80 e il suo operato è evidentemente apprezzato a livello europeo.

Inoltre, questa notizia segnala, come detto, il fatto che che la Commissione Europea creda fortemente in un possibile sviluppo tecnologico del fotovoltaico. Molte invenzioni vengono proposte ogni giorno sul campo del film sottile, del solare a concentrazione, del solare a tre dimensioni, ecc. Probabilmente non tutte queste strade si riveleranno vincenti, ma non è difficile immaginare che da qui a cinque anni il classico fotovoltaico a silicio possa diventare del tutto obsoleto, aprendo a possibilità di efficienza energetica (o almeno economica) attualmente impensabili.

E l’ESTI svolgerà, ne siamo sicuri, un ruolo di primo piano in questa storia.

mercoledì 24 luglio 2013

Risparmio energetico: due bandi da 75 mln per il Lazio

Risparmio energetico: due bandi da 75 mln per il Lazio

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
La Regione lancia due nuovi bandi per imprese e enti locali per lo sviluppo di rinnovabili e la diffusione dell'efficienza energetica.
La Regione è al lavoro per la diffusione dell'efficienza energetica e per lo sviluppo delle energie rinnovabili con due bandi per le imprese e gi enti locali per un totale di 75 milioni di euro. Nello specifico, sono stati stanziati 50 milioni di euro per le piccole e medie imprese, che potranno ottenere finanziamenti per adeguare gli impianti e realizzare strutture che favoriscano il risparmio energetico e la produzione di energia da fonti rinnovabili. I finanziamenti potranno coprire fino al 100% delle spese ammissibili, per interventi a partire da un minimo di 100mila fino a un massimo di 5 milioni di euro. Scadenza: il 30 giugno 2014

Altri 25 milioni di euro saranno poi stanziati per un secondo bando rivolto agli enti pubblici proprietari di immobili sul territorio. Anche in questo caso saranno finanziati progetti che puntino al risparmio energetico e all'utilizzo di energie rinnovabili. Potranno accedere a questo tutti i Comuni e le Province del Lazio, i Consorzi di Bonifica, gli enti gestori di aree naturali protette regionali, le Ipab e le Ater. Scadenza: il 30 settembre 2013. "A ottobre terremo gli stati generali per lo sviluppo sostenibile – ha spiegato il presidente, Nicola Zingaretti - una due giorni di incontri e progetti in cui presenteremo l'Agenda verde del Lazio. Per una grande sfida: utilizzare la programmazione dei fondi Ue 2014-2020 per un nuovo modello di sviluppo che 
dovrà partire dalla green economy per trasformare la nostra Regione”.

lunedì 22 luglio 2013

Catturare il 100% della luce grazie ai “puntini”

Catturare il 100% della luce grazie ai “puntini”

(Fonte:Rinnovabili.it)
 
 
 
 
Nuovo traguardo tagliato nel campo della nanotecnologia dagli scienziati della Stanford University. Un team d’ingegneri chimici dell’ateneo americano è riuscito a mettere a punto il più piccolo, ma al tempo stesso il più efficiente, assorbitore di luce visibile mai creato al mondo. La sua nano-struttura, migliaia di volte più sottile di un foglio di carta, potrebbe costituire la porta d’accesso a celle fotovoltaiche più economiche e al contempo con prestazioni migliori di quelle attuali. “Il raggiungimento di un assorbimento totale della luce visibile con una minima quantità di materiale è un obiettivo auspicabile per molte applicazioni, tra cui la conversione di energia solare in combustibile e ed elettricità”, spiega Stacey Bent, professore di ingegneria chimica alla Stanford e membro del team di ricerca. ”I nostri risultati dimostrano come sia possibile per un sottilissimo strato di materiale di assorbire quasi il 100 percento della luce incidente per una lunghezza d’onda specifica”.

La sfida per i ricercatori è stata quella di ridurre lo spessore della cella senza compromettere la sua capacità di catturare e convertire la luce solare in energia. Per riuscire nell’impresa il team ha sfruttato “nano punti” (o “nanodots”) di oro, sintonizzati per assorbire una certa lunghezza d’onda della luce: quella dei 600 nm, corrispondente a onde luminose di colore rosso-arancio. “Proprio come una corda di chitarra, che ha una frequenza di risonanza che cambia quando la si accorda, anche le particelle di metallo possono essere modulate per assorbire una particolare lunghezza d’onda della luce”, afferma Bent. “Abbiamo sintonizzato le proprietà ottiche del nostro sistema per massimizzare l’assorbimento della luce”.

Il lavoro di ricerca ha portato alla produzione di un wafer contenente circa 520 miliardi di nanopunti ogni 6,4 cm quadrati, a cui è stato aggiunto un rivestimento a film sottile sulla parte superiore utilizzando un processo chiamato deposizione di strati atomici. “Si tratta di una tecnica molto interessante, perché è possibile rivestire le particelle uniformemente e controllare lo spessore del film fino a livello atomico” ha aggiunto Carl Hagglund autore principale dello studio. “Questo ci ha permesso di regolare il sistema semplicemente cambiando lo spessore del rivestimento intorno ai puntini”. I risultati sono stati da record. “I wafer ricoperti hanno assorbito il 99 per cento della luce rosso-arancio”, ha spiegato Hagglund. Il passo successivo per il team di Stanford sarà dimostrare che la tecnologia può essere utilizzata nelle celle solari reali.

giovedì 18 luglio 2013

Efficienza energetica: Governo pensa a stabilizzare Ecobonus

Efficienza energetica: Governo pensa a stabilizzare Ecobonus

 (Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
 
A dirlo è stato il Ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi durante l'ultima assemblea nazionale dell'Ance, l'associazione nazionale dei costruttori edili

Efficienza energetica: Governo pensa a stabilizzare Ecobonus Il Governo starebbe vagliando l'ipotesi di rendere stabile l'ecobonus con la detrazione fiscale del 65% per i lavori di ristrutturazioni edilizie in efficienza energetica. A dirlo è stato il ministro delle infrastrutture Maurizio Lupi, durante l'ultima assemblea nazionale dell'Ance, l'Associazione nazionale dei costruttori edili. "L'impegno del governo è rendere stabili, dal 1° gennaio 2014, gli incentivi alle ristrutturazioni edilizie al 50% e gli eco-bonus al 65%. Lo faremo con la prossima legge di bilancio" ha detto Lupi, smentendo di fatto la posizione del Governo di poche settimane fa, che sosteneva che questi incentivi fiscale sarebbero stati gli ultimi e che dal 2014, le detrazioni sarebbero tornate al 36 e 50%.

Il piano energetico dell’Olanda? Energia solare a 2 mln di famiglie

Il piano energetico dell’Olanda? Energia solare a 2 mln di famiglie

(Fonte:Rinnovabili.it)
 
 
 
 
I Paesi Bassi stanno definendo la nuova politica energetica interna. Il Governo è in piena fase di negoziati con organismi ambientali e associazioni di categoria sulla cosiddetta “Nationaal Energieakkoor“, il piano che dovrebbe traghettare l’Olanda verso un sistema energetico più sostenibile entro l’anno 2050. Ad assistere i funzionari politici nell’arduo compito di redigere il programma di sviluppo futuro c’è il Consiglio economico e sociale dei Paesi Bassi (SER), un organismo di consulenza politica economica e sociale dell’Olanda.

Il Ser ha proposto di inserire nel Piano l’obiettivo di realizzare 2 milioni di impianti fotovoltaici domestici entro il 2023, con la meta ultima di un sistema di produzione verde al 100% entro il 2050. Il SER ha anche proposto un fondo per l’efficienza energetica che consenta all’utente di beneficiare di misure di risparmio energetico, e di prendere in considerazione progetti volti a sostenere le imprese intenzionate a migliorare la propria efficienza energetica.

Proposte virtuose a parte, sul tavolo del Governo per ora c’è solo un target non troppo ambizioso che prevede il raggiungimento, a breve termine, del 14% della produzione energetica da fonti rinnovabili. In tal senso il Consiglio starebbe facendo pressioni perché si passasse un target di almeno il 16%. Per ottenere una tale percentuale si prevede l’implementazione fino a 7 GW di eolico on shore, un raddoppio della quota delle bio-energia e l’incremento dell’impiego degli impianti di riscaldamento e raffreddamento alimentati a rinnovabili. “La sfida è enorme, questo accordo riempirà quei 15 anni di vuoto normativo che hanno caratterizzato il settore delle energie rinnovabili, offrendo nuove opportunità e nuovi spazi per la crescita verde”, spiega Teun Bokhoven, presidente presidente della Sustainable Energy Dome, uno dei protagonisti dei negoziati. “Per il movimento sindacale, il movimento ambientalista e l’agricoltura, l’accordo è essenziale. Sono attesi più di 15.000 nuovi posti di lavoro”.

lunedì 15 luglio 2013

Efficienza e sviluppo economico: un incontro con il M5S

Efficienza e sviluppo economico: un incontro con il M5S

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
 
 
Rendere stabili gli ecobonus per rilanciare l'economia. Il 18 luglio, alle 9.30 si terrà l'incontro "Efficienza energetica e sviluppo economico", organizzato dalla 10ma Commissione di Senato e Camera del Movimento 5 Stelle. L'evento, che si terrà nella sala atti parlamentari di Palazzo Minerva a Roma, vuole essere un momento di riflessione per raccogliere le proposte del settore produttivo sul settore dell'efficienza energetica. "Per questo incontro, abbiamo riunito parti sociali, mondo imprenditoriale, sindacati, banche - spiega il Senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto, tra gli organizzatori dell'evento - per parlare di come rendere stabili gli ecobonus e incentivare l'efficienza energetica possa rilanciare lo sviluppo economico del nostro Paese. Ormai, petrolio, carbone e gas sono diventati costosi e non rappresentano più un modello di sviluppo per l'Italia. Anche il mondo dell'edilizia non potrà più ricoprire il ruolo di motore dell'economia. L'unico settore che può sostituire questi settori, oggi, è l'efficienza energetica, che rappresenta oltre 50 mila posti di lavoro effettivi e un fatturato di oltre tre miliardi di euro".

Cosa ci si deve aspettare da questo incontro? "Che ognuno, ogni partecipante faccia la propria parte prendendo un impegno preciso per incentivare lo sviluppo di questo settore - aggiunge Girotto - al fine di far ripartire l'economia italiana. Il Parlamento italiano e i Governi risentono dell'influenza forte delle lobby delle fonti fossili. Bisogna dare un taglio a questa situazione, chiedendo che ecobonus e incentivi siano resi stabili, bisogna tornare a auna politica maggiormente lungimirante, in sostituzione di provvedimenti che vengono rinnovati o modificati di sei mesi in sei mesi. Un atteggiamento, questo, che frena il settore. Basti pensare che ancora oggi, l'Italia non si è ancora dotata di un Piano energetico nazionale. Abbiamo una Strategia energetica, che però raccoglie solo una serie di indicazioni, ma tuttora ci manca un Piano energetico davvero vincolante". Apriranno l'incontro del 18 luglio, i saluti del Capogruppo M5S alla Camera Riccardo Nuti. Seguirà una relazione dei Capigruppo, quindi gli interventi dei rappresentanti delle Associazioni del settore delle attività produttive Abi, Ance, Anit, Ascomac, Cgil, Cisl, Uil, Confedilizia, Confindustria, Cosmob, Enea, Federesco, Finco, Free, Rete Imprese Italia, e una relazione tecnica da parte di Enea. Le conclusioni saranno affidate al Capogruppo in senato M5S Nicola Morra.

venerdì 28 giugno 2013

Detrazione fiscale elettrodomestici, via libera all’ecobonus

(Fonte:GreenStyle.it-Claudio Schirru)
 
 
 
 
Novità per quanto riguarda le detrazioni fiscali per gli elettrodomestici. Il testo approvato nelle commissioni Industria e Finanza del Senato prevede che siano anche queste apparecchiature elettroniche a condividere lo stanziamento accordato poche settimane fa dal Governo Letta agli elementi d’arredamento essenziali. Entrambi gli sgravi saranno riconosciuti solo se richiesti nell’ambito di ristrutturazioni volte al miglioramento dell’efficienza energetica dell’immobile.

L’estensione della detrazione al 50% non comporterà però un aumento corrispondente dello stanziamento già accordato, né un innalzamento del tetto di spesa già previsto dal Governo Letta. Sarà riconosciuta un bonus fiscale di valore quindi equivalente a quanto previsto per le ristrutturazioni. I lavori di miglioramento dell’efficienza energetica vedono confermata invece l’aliquota al 65%, con valenza sia per i singoli cittadini che per le gestioni condominiali.

Veniamo alle principali specifiche del nuovo provvedimento. Innanzitutto non saranno tutti gli elettrodomestici a godere dei benefici previsti, ma soltano quelli definiti “a incasso”. Esclusi quindi lavatrici e frigoriferi non inseriti negli impianti d’arredo. La classe energetica minima per i nuovi acquisti di lavastoviglie e frigoriferi sarà la A+, mentre basterà la A per quanto riguarda i nuovi forni.

Tetto di spesa relativo agli elettrodomestici da incasso sarà di 10.000 euro, da considerarsi incluso nel totale di 96.000 euro previsti in relazione agli interventi di ristrutturazione. Un unico stanziamento quindi per entrambe le categorie, una misura che, sulla base a quanto riferito a ItaliaOggi dal presidente della Commissione Finanze del Senato Mauro Maria Marino:

Ha fatto sì che non sia stato necessario trovare un’ulteriore copertura per finanziare l’estensione del bonus agli elettrodomestici.

Ricordiamo infine che per le ristrutturazioni con percentuale di detrazione al 50% restano valide le seguenti possibilità di riscatto del bonus:
10 anni per tutti i contribuenti con meno di 75 anni di età;
5 anni per i contribuenti con meno di 80 anni;
3 anni per i contribuenti con più di 80 anni.

giovedì 27 giugno 2013

Abi: più rinnovabili ed efficienza per la ripresa

 Abi: più rinnovabili ed efficienza per la ripresa

 (Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
La terza edizione del Forum dell'Associazione bancaria italiana ha avuto come titolo “Green energy 2013 – Energia, ambiente, credito. Lo sviluppo del Green nel terziario” e ha affrontato i temi legati alla green economy per il rilancio dell'economia italiana


Più investimenti nelle rinnovabili e nell'efficienza energetica per rimettere in moto l'economia italiana. E' stato il tema della terza edizione del Forum Abi (Associazione banciaria italiana), intitolato “Green energy 2013 – Energia, ambiente, credito. Lo sviluppo del Green nel terziario” in collaborazione con Abi Energia, Competence center Abi Lab su energia e ambiente.

Secondo quanto emerso nel corso del forum, il settore della green economy rappresenterà un notevole volano di investimenti per la crescita anche nel prossimo futuro; gli investimenti stimati al 2020 per le rinnovabili e per gli interventi di efficienza energetica ammontano a circa 110-130 miliardi di euro. In questo scenario e in un quadro di regole certe, il settore bancario è pronto a fare la propria parte svolgendo un duplice ruolo: da un lato, soggetti finanziatori di nuovi impianti e della relativa filiera di produzione; dall’altro, soggetti utilizzatori di energia, impegnati a garantire la continuità dei servizi offerti. Infatti, l’indagine condotta dall’Osservatorio rinnovabili – coordinato da ABI e ABI Energia – i cui risultati sono inseriti nel rapporto “Le banche e la green economy”, mostra che nel periodo 2007- 2012 le principali banche operanti in tale comparto, e partecipanti alla rilevazione, hanno assunto impegni di finanziamento per circa 25 miliardi di euro, di cui oltre 12 miliardi di euro negli ultimi due anni. Nel medesimo rapporto viene anche evidenziato il ruolo delle banche nello sviluppo di una Green Economy non solamente dal punto di vista dell’attività di finanziamento ma anche attraverso l’implementazione di progetti green al proprio interno, sia in termini di ottimizzazione dei processi che di investimenti realizzati presso il parco immobiliare gestito.

Le sole segnalazioni giunte dalle banche partecipanti alla rilevazione su interventi di efficienza energetica realizzati dal 2008 al 2012 hanno sviluppato un risparmio di energia elettrica complessivo superiore a 2 mln di kWh. Il settore delle rinnovabili resta di grande interesse per il mondo bancario, considerandone i volumi di sviluppo: dal 2009 al 2011 si è assistito a una crescita straordinaria di tale mercato, che è continuata anche nel 2012. Secondo le stime diffuse dal Gse a marzo 2013 (su dati Terna/Gse), nel 2012 gli impianti alimentati con fonti rinnovabili hanno raggiunto una potenza efficiente lorda pari a 47.092 Mw e una produzione lorda complessiva di oltre 92.000 GWh (con un incremento di oltre 10.000 Gwh rispetto al 2011).

giovedì 20 giugno 2013

Finco: "Estendere l'Ecobonus al 65% fino al 2020"

Finco: "Estendere l'Ecobonus al 65% fino al 2020" 

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 La Federazione industrie prodotti impianti e servizi per le costruzioni si dichiara soddisfatta per l'estensione delle detrazioni fiscali per i lavori di efficientamento energetico degli edifici, ma richiede alcune modifiche prima dell'approvazione in Senato
 
L'estensione degli ecobonus dal 55 al 65% fino a fine anno (a giugno del 2014 per i condomini) piace alla Finco, la Federazione industrie prodotti impianti e servizi per le costruzioni. L'associazione, parte di Confindustria, ha accolto con estremo favore l’emanazione del Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63, in quanto misura che interessa molti dei comparti industriali rappresentati dalla stessa Finco e in grado di dare un nuovo impulso all'edilizia specializzata.

"In un Paese povero di risorse del sottosuolo come l’Italia - spiega Finco in una nota - i nostri giacimenti sono costituiti dall’efficienza energetica e dall’enorme possibilità di risparmio (con il conseguente abbattimento delle bollette dei consumatori e dello Stato) che possiamo ottenere agendo sul patrimonio immobiliare, nonché sulla sua messa in sicurezza". Prima della conversione in legge del provvedimento, però, Finco ha partecipato a un’Audizione alle Commissioni Finanza ed Industria del Senato, in cui ha richiesto alcune modifiche al decreto: "Le agevolazioni per l'efficienza energetica dovrebbero essere confermate sino a tutto il 2020, visto che il Governo ne esclude la stabilizzazione - aggiunge Finco - sei mesi, o anche un anno, sono un lasso di tempo spesso troppo ristretto per poter programmare e mettere in cantiere interventi complessi come quelli antisismici o di efficienza energetica relativi al pieno edificio. Si potrebbe, alla luce di una stabilizzazione pluriennale, modulare la detrazione con percentuali progressivamente decrescenti man mano ci si avvicini al 2020 (esempio dal 65% arrivare al 50% al 2020 scalando del 5% ogni biennio a partire dal 2015). Ciò peraltro sarebbe di stimolo ad un ulteriore miglioramento tecnologico e qualitativo della produzione nazionale. Tale modulazione dovrebbe tener conto della capienza del richiedente, permettendo a questi la scelta dei tempi di ammortamento - 5 anni per i piccoli interventi sotto una certa soglia economica - nonché della sua fascia di età (superiore ai 75 anni: ndr)".

Finco individua altre attività da inserire tra quelle che dovrebbero essere interessate dalle detrazioni: "Le agevolazioni dovrebbero essere assolutamente estese alle schermature solari, previste nella Direttiva Comunitaria n. 31 del 19 maggio 2010 sulla prestazione energetica nell’edilizia e sinora inspiegabilmente escluse vista anche l’elevata incidenza sui fabbisogni del periodo estivo, nonché alle opere di verde pensile a parete o tetto - spiega ancora Finco - dovrebbe essere considerata, per gli interventi di progettazione ed esecuzione antisismica e di manutenzione in sicurezza, l'ipotesi di portarne la detraibilità al 65%, onde differenziarla da quanto, in effetti, già previsto ed equiparandola a quella riservata alla riqualificazione energetica; per la copertura finanziaria degli interventi di efficientamento degli edifici pubblici, il Governo ha deciso di incrementare con le aste della vendita di CO2 parte del fondo di garanzia (art. 4-ter, punto 2) già accantonato per la realizzazione delle reti di teleriscaldamento (circa 100 milioni di euro). Tale provvedimento dovrebbe favorire l’emanazione immediata del decreto attuativo per la gestione del medesimo fondo previsto ad hoc dal d.lgs. 28/2011 art. 22 ma questo non dovrebbe essere depauperato a sfavore del comparto del teleriscaldamento. Ciò andrebbe peraltro in contrasto palese con quanto promosso da Bruxelles nella recente citata Direttiva sull’Efficienza Energetica. Il Decreto Legge recita, all’art. 2 parte 1-octies: “edificio ad altissima prestazione energetica, calcolata conformemente alle disposizioni del presente decreto, che rispetta i requisiti definiti al decreto di cui all’articolo 4, comma 1. Il fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo è coperto in misura significativa da energia da fonti rinnovabili, prodotta all’interno del confine del sistema (in situ)”. Tale definizione di edificio ad energie quasi zero differisce da quella prevista dalla direttiva da recepire, 2010/31/UE, che intende compresa la fonte in loco ma non limita certamente l’uso dell’energia rinnovabile prodotta altrove".

Secondo Finco, se non fosse recepito come recita la direttiva, ovvero restasse la definizione introdotta dal ddl 783, un edificio non potrebbe essere allacciato ad una rete di teleriscaldamento, che nella maggioranza dei casi ha le fonti di produzione (anche rinnovabili) lontane dall’utenza. "Anzi il pregio di un sistema di teleriscaldamento - conclude l'a Federazione - che è stato anche recentemente identificato dalla Direttiva Europea 2012/27/UE sull’Efficienza Energetica come una significativa possibilità di risparmio di energia primaria, oggi largamente sottoutilizzata nell’Unione Europea, è proprio quello di poter usufruire di fonti rinnovabili, altrimenti disperse, che sono lontane e collegarle tramite una rete all’utenza che ne necessita. E’ poi necessario, in via generale, tenere conto delle particolari caratteristiche edilizie dei centri storici connotati da palazzi e manufatti antichi per i quali sarà opportuno introdurre normative e linee guida specifiche e compatibili con gli aspetti paesaggistici e di tutela. Vi è infine da considerare, in sede di conversione del DL, la marcata differenziazione, in termini di utilizzo dello strumento delle incentivazioni, nelle diverse aree del Paese. Importante sarebbe, quindi, sensibilizzare i consumatori delle Regioni (centro‐meridionali in particolare) con campagne di informazione e formazione, anche utilizzando i fondi derivati dalle multe comminate dall’Autorità Antitrust".

venerdì 14 giugno 2013

Nucleare: l’Italia a 2 anni dallo storico referendum

Nucleare: l’Italia a 2 anni dallo storico referendum

(Fonte:Rinnovabili.it)

Le associazioni ambientaliste fanno il punto della situazione in occasione dell’anniversario del referendum: la schiacciante volontà popolare non è stata ancora recepita a livello legislativo.
Sono trascorsi due anni da quando 25 milioni di italiani hanno espresso il loro definitivo NO al nucleare e ieri, in occasione dell’anniversario del referendum, le associazioni ambientaliste – Greenpeace, Legambiente, WWF e il Comitato No al Nucleare e Si alle Energie Rinnovabili – hanno fatto il punto della situazione.

Il 94 per cento dei votanti ha optato per un modello energetico fondato sulle energie rinnovabili e sull’efficienza energetica e in questo modo ha di fatto “salvato l’Italia dalla bancarotta”, dichiarano le associazioni. Con la domanda elettrica in forte calo e la potenza termoelettrica in eccesso (l’Italia ha una potenza istallata che è il doppio del massimo picco di richiesta di energia mai raggiunto), i costi del nucleare avrebbero gravato in modo eccessivo sull’economia nazionale, senza apportare alcun beneficio in termini occupazionali o industriali

Ma la schiacciante volontà popolare, sottolineano le associazioni, non è stata tradotta ancora in atti concreti e il modello energetico alternativo resta ancora una chimera. A riprova di ciò la recente Strategia Energetica Nazionale, approvata tra numerose critiche da un governo dimissionario, non prevede seri strumenti di supporto per la crescita delle rinnovabili; al contrario sono state “rilanciate le fonti fossili, l’apertura di nuove centrali a carbone e l’estrazione di idrocarburi a terra e a mare”.

È necessario, allora, varare una strategia di decarbonizzazione a lungo termine e abbandonare la politica delle trivellazioni, sostengono le associazioni: solo in questo modo l’Italia potrà liberarsi da un “dibattito ormai sorpassato” e puntare a gestire in modo intelligente la transizione energetica verso un futuro efficiente e rinnovabile.