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martedì 25 marzo 2014

Quando ambiente ed economia vanno a braccetto: la filiera legno-boschi

Quando ambiente ed economia vanno a braccetto: la filiera legno-boschi

 (Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
Una conferenza sul rapporto tra sviluppo economico e gestione ambientale del bosco organizzata a Palazzo Madama dal Movimento 5Stelle

 
Può una corretta gestione ambientale del bosco avere effetti benefici anche sull'economia? È stato il tema centrale su cui si è discusso nella conferenza stampa organizzata dal M5S a Palazzo Madama la scorsa settimana e che ha visto anche l'intervento del geologo Mario Tozzi, del Presidente della Commissione Ambiente alla Camera dei Deputati Ermete Realacci e di numerosi esperti del settori.
«Gestire il bosco - per il Senatore Gianni Girotto - significa innanzitutto metterlo in condizione di assolvere il suo compito di contrastare frani e alluvioni, tema particolarmente sentito nella popolazione, stante le numerose tragedie correlate, ma significa anche sviluppare una filiera legata all'incremento annuo del bosco che sfrutta tale incremento per produrre legname da arredamento, da edilizia e per uso energetico».

Non si tratta pertanto di deforestare, ma utilizzare l'accrescimento annuo. L'Austria utilizza il 90% di tale accrescimento, l'Europa in media il 60%, mentre l'Italia il 30%, penultima e davanti solo alla Grecia. Al contrario acquistiamo ogni anno l'enorme quantità di 20 milioni di tonnellate di legname dall'estero (di dubbia provenienza e quindi sostenibilità), favorendo quindi altre economia e non quella nazionale.

Il bosco italiano è presente quasi ovunque dal Nord al Sud, e permetterebbe a moltissime economie locali di riprendere una strada di sviluppo “sostenibile”, ma è necessario che la politica nazionale e regionale dia delle forti e chiari indicazioni in tal senso. «Il M5S con questa iniziativa vuole lanciare un primo segnale, a cui altri ne seguiranno, auspicando che tutti i Gruppi Parlamentari vogliano unirsi in questa direzione per far vincere tutti, ambiente e sviluppo economico» segnala in una nota il Senatore Girotto.

lunedì 15 luglio 2013

Efficienza e sviluppo economico: un incontro con il M5S

Efficienza e sviluppo economico: un incontro con il M5S

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
 
 
Rendere stabili gli ecobonus per rilanciare l'economia. Il 18 luglio, alle 9.30 si terrà l'incontro "Efficienza energetica e sviluppo economico", organizzato dalla 10ma Commissione di Senato e Camera del Movimento 5 Stelle. L'evento, che si terrà nella sala atti parlamentari di Palazzo Minerva a Roma, vuole essere un momento di riflessione per raccogliere le proposte del settore produttivo sul settore dell'efficienza energetica. "Per questo incontro, abbiamo riunito parti sociali, mondo imprenditoriale, sindacati, banche - spiega il Senatore del Movimento 5 Stelle Gianni Girotto, tra gli organizzatori dell'evento - per parlare di come rendere stabili gli ecobonus e incentivare l'efficienza energetica possa rilanciare lo sviluppo economico del nostro Paese. Ormai, petrolio, carbone e gas sono diventati costosi e non rappresentano più un modello di sviluppo per l'Italia. Anche il mondo dell'edilizia non potrà più ricoprire il ruolo di motore dell'economia. L'unico settore che può sostituire questi settori, oggi, è l'efficienza energetica, che rappresenta oltre 50 mila posti di lavoro effettivi e un fatturato di oltre tre miliardi di euro".

Cosa ci si deve aspettare da questo incontro? "Che ognuno, ogni partecipante faccia la propria parte prendendo un impegno preciso per incentivare lo sviluppo di questo settore - aggiunge Girotto - al fine di far ripartire l'economia italiana. Il Parlamento italiano e i Governi risentono dell'influenza forte delle lobby delle fonti fossili. Bisogna dare un taglio a questa situazione, chiedendo che ecobonus e incentivi siano resi stabili, bisogna tornare a auna politica maggiormente lungimirante, in sostituzione di provvedimenti che vengono rinnovati o modificati di sei mesi in sei mesi. Un atteggiamento, questo, che frena il settore. Basti pensare che ancora oggi, l'Italia non si è ancora dotata di un Piano energetico nazionale. Abbiamo una Strategia energetica, che però raccoglie solo una serie di indicazioni, ma tuttora ci manca un Piano energetico davvero vincolante". Apriranno l'incontro del 18 luglio, i saluti del Capogruppo M5S alla Camera Riccardo Nuti. Seguirà una relazione dei Capigruppo, quindi gli interventi dei rappresentanti delle Associazioni del settore delle attività produttive Abi, Ance, Anit, Ascomac, Cgil, Cisl, Uil, Confedilizia, Confindustria, Cosmob, Enea, Federesco, Finco, Free, Rete Imprese Italia, e una relazione tecnica da parte di Enea. Le conclusioni saranno affidate al Capogruppo in senato M5S Nicola Morra.

lunedì 4 marzo 2013

Efficienza energetica e sviluppo sostenibile, Clini scrive a Grillo

Efficienza energetica e sviluppo sostenibile, Clini scrive a Grillo

 (Fonte:EdilPortale.it-Paola Mammarella)
Completare l’agenda verde per la crescita sostenibile dell’Italia grazie ai nuovi eletti. È l’intento del Ministro dell’Ambiente uscente Corrado Clini, che ha inviato una lettera ai neoparlamentari del Movimento Cinque Stelle.
Le richieste di Clini
Nella lettera inviata al leader del Movimento Cinque Stelle, Clini ricorda che i parlamentari “dovranno esaminare e votare provvedimenti cruciali per il futuro sostenibile dell’Italia e per l’attuazione di regole europee impegnative per la riconversione “verde” dell’economia”.

Allo stesso tempo, sottolinea Clini, bisognerà completare le parti incompiute dell’agenda verde del governo Monti, come fiscalità ambientale, semplificazione delle procedure per le autorizzazioni ambientali, bonifica dei siti industriali dismessi, gestione integrata delle risorse idriche, piano nazionale per la messa in sicurezza e l’adattamento ai cambiamenti climatici, incentivi per l’economia verde e trasformazione della struttura energetica nazionale secondo un sistema basato sulla combinazione di fonti rinnovabili ed efficienza .

Il programma del Movimento Cinque Stelle
Come si legge nel comunicato del Ministero, la proposta di collaborazione è stata inviata perché il “Movimento ha da sempre manifestato una grande attenzione per la protezione dell'ambiente e lo sviluppo sostenibile”.

Tra i punti fondamentali del programma elettorale, nel capitolo sull’energia, ci sono infatti l’applicazione immediata della normativa sulla certificazione energetica, l’adozione della classe C della provincia di Bolzano come livello massimo dei consumi per il rilascio delle concessioni edilizie relative sia alle nuove costruzioni sia alle ristrutturazioni, la riduzione del 10% dei consumi negli edifici pubblici, l’adozione di norme per regolare il consumo energetico nei condomini, l’utilizzo più efficiente delle fonti fossili e la predisposizione di incentivi per l’uso delle energie rinnovabili.

A che punto siamo
Un sistema di tassazione premiante era stato predisposto del disegno di legge sulla delega fiscale, norma rimasta su un binario morto a causa della crisi del Governo uscente. Il testo proponeva la revisione della disciplina sulle accise in base al contenuto di carbonio. Una sorta di “carbon tax”, il cui gettito doveva essere destinato al finanziamento delle fonti rinnovabili.
Stralciata dal testo del ddl, la proposta era poi stata ripresentata sotto forma di emendamento, senza mai arrivare a compimento.

Ricordiamo che a ottobre è stata avviata una consultazione sulla Strategia energetica nazionale, che si prefigge la riduzione dei costi energetici, il pieno raggiungimento e superamento di tutti gli obiettivi europei in materia ambientale e una maggiore sicurezza di approvvigionamento e sviluppo industriale del settore energia.

Sulla base della consultazione, associazioni e imprese sono intervenute con proposte migliorative e integrative a sostegno dell’efficienza.

Data l’attenzione alla sostenibilità e al raggiungimento degli obiettivi europei, manifestata dal Governo dimissionario e in campagna elettorale, ci si attende che questi ed ulteriori argomenti siano posti nell’agenda del nuovo Esecutivo.

martedì 26 febbraio 2013

Sesto Conto Energia a rischio per colpa dell’ingovernabilità

Sesto Conto Energia a rischio per colpa dell’ingovernabilità

(Fonte:GreenStyle.it-Guido Grassadonio)


 
Le elezioni 2013 hanno consegnato al paese una degli scenari più temuti alla vigilia. Se molti analisti paventavano l’insediamento di un governo debole, a oggi il risultato vede una delle due camere del Parlamento, il Senato, senza alcuna maggioranza chiara. Stando così le cose, è persino difficile immaginare un qualsiasi governo politico del Paese che prenda la fiducia in entrambi i rami, a meno di un’intesa destra-sinistra – già smentita da Vendola, ma è ancora presto perché sia la parola definitiva – o PD-M5S.

Insomma, le alternative a oggi sono essenzialmente due: un governo debolissimo costruito su una maggioranza eterogenea e con un programma che sintetizzi posizioni diverse o l’assenza totale dell’esecutivo, con l’incarico al senatore Monti protratto fino alle prossime elezioni, ma privo di qualsiasi legittimità politica.

Queste prospettive di certo aprono a una certa instabilità finanziaria del Paese, una crisi politica complessa i cui effetti sono difficilmente riassumibili in queste poche righe. Ma gli effetti nel comparto energetico e, soprattutto, sul mondo delle rinnovabili sono, al contrario, facilmente ipotizzabili e spesso drammatici.

Come abbiamo fatto notare in più occasioni, l’attuale legge del Conto Energia, giunta alla sua quinta edizione, esaurirà in estate i suoi finanziamenti. Questo vuol dire che ad agosto ci ritroveremo con il mondo del fotovoltaico totalmente lasciato a se stesso, senza alcun finanziamento pubblico previsto. Prima delle elezioni, quasi tutti gli analisti e le associazioni di settore pretendevano dal futuro governo una netta presa di posizione in merito. Non c’era concordanza nel contenuto delle proposte, ma la sostanza era il giudizio di un’inadeguatezza legislativa e strutturale del nostro Paese rispetto al tema fotovoltaico e rinnovabili in generale. Possiamo riassumere i problemi in tre punti:

  1. Mancanza di un Sesto Conto Energia o di una decisione chiara e politica di lasciare il reparto fotovoltaico senza incentivi. Problemi simili per le altre rinnovabili;
  2. Necessità di de-burocratizzare il reparto, riducendo i costi di messa in esercizio degli impianti. Secondo molte analisi, questo punto da solo renderebbe competitive alcune tecnologie eoliche e fotovoltaiche, che potrebbero restare sul mercato anche senza Conto Energia;
  3. Necessità di un intervento strutturale sulla rete distributiva. La presenza attuale delle rinnovabili e il loro possibile aumento nei prossimi anni rendono indispensabile un aggiornamento del sistema in senso decentralizzato;

Si tratta di problematiche che se ne portano dietro tante altre. Ad esempio, che posizione si dovrà prendere nei confronti del fotovoltaico nei campi agricoli? Una parziale risposta a tale tema, forse potrebbe venire dal fatto che le urne hanno bocciato uno dei maggiori avversari dei pannelli sui campi: il ministro in carica per le Politiche Agricole, Mario Catania, resterà, infatti, fuori dal Parlamento.

Sarà, però, in Parlamento, una numerosissima pattuglia di grillini, veri vincitori della tornata elettorale, anche loro essenzialmente scettici sul fotovoltaico sui campi. In un incontro con due loro esponenti abbiamo potuto constatare come la linea energetica e ambientale nel loro programma sia completamente incompiuta. Vi sono certamente delle idee portanti, ma mancano stime e valutazioni. Impossibile dire, in questo momento, quale sia la vera posizione del Movimento 5 Stelle sulle rinnovabili, astraendo da alcune dichiarazioni di intento troppo generaliste.

In questo scenario, sembra chiaro prevedere come il problema energetico resterà sullo sfondo, schiacciato dallo spazio che prenderanno altri temi macro-economici, dal fatto di non avere una maggioranza chiara e da quello che la forza in ascesa e ormai decisiva al senato, il M5S, non sembra aver terminato sul merito la propria auto-formazione. Lungi da noi iniziare a criticare le formazioni politiche all’indomani del voto e prima che avvenga l’insediamento, ma resta il fatto che questa situazione rischia di scoraggiare ancor di più i pochi investitori rimasti nel settore.

Essendo impossibile prevedere quale sarà la situazione legislativa in merito tra qui a soli otto mesi, con un rischio molto forte di un “nulla di fatto”, temiamo che per il momento un rallentamento ulteriore nella crescita delle rinnovabili diverrà inevitabile. E se questa situazione dovesse perdurare, l’Italia potrebbe anche perdere alcune delle virtuosità tecnologiche raggiunte e un certo know how, con migliaia di lavoratori che perderebbero contestualmente il loro posto di lavoro. In gioco è il nostro futuro energetico, le emissioni di CO2, quelle di altre sostanze inquinanti: insomma, ancorché sembri un tema minore, stiamo parlando di un tema essenziale per il nostro domani.