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lunedì 22 ottobre 2012

I pannelli fotovoltaici sono contagiosi

Installare pannelli fotovoltaici è contagioso

 
(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)
 
 
Le buone notizie, a volte, sono contagiose. Sembrerebbe proprio che la tendenza a installare un tetto fotovoltaico sia legata a quel che fa il vicinato: se il tuo vicino di casa ne ha uno, è più probabile che alla fine scelga anche tu il fotovoltaico domestico.
Lo credono le università di Yale e New York, che condotto uno studio prendendo in considerazione le installazioni di fotovoltaico in California dal 2001 al 2011, suddividendole in zone identificabili con il codice di avviamento postale. Poi, come spiega Kenneth Gillingham, uno degli autori della ricerca che è stata pubblicata su Marketing Science
 
Abbiamo guardato all’influenza che le installazioni complessive – cioè il numero della gente che ha già installato i pannelli fotovoltaici all’interno di un determinato CAP – aveva sulla probabilità che ci fossero nuove installazioni in quella zona.
 
I risultati sono stati sorprendenti: appena 10 nuove installazioni nella stessa zona fanno salire del 7,8% la probabilità che spunti un nuovo impianto fotovoltaico nell’area. E con il 10% di crescita delle installazioni il numero dei nuovi impianti sale del 54% dopo pochi mesi.
Due sono i fattori da cui dipendono questi numeri: la visibilità dell’impianto e il passaparola. Continua Gillingham:

Se il mio vicino installa i pannelli solari e mi dice che sta risparmiando soldi ed è molto contento di questo fatto, è probabile che lo faccia anche io. E quindi ci saranno anche altri che lo faranno, perché non vogliono essere superati dai vicini.
 
Certamente tutto ciò ha molto di americano, e californiano in particolare, e in Italia probabilmente non si otterrebbero risultati del genere. Ciò non toglie che una cosa resta vera: finché non vedi con i tuoi occhi un impianto fotovoltaico sul tetto e non parli con chi lo ha installato, difficilmente ti rendi conto dei costi e benefici di questa tecnologia.

martedì 25 settembre 2012

Per un Fotovoltaico più efficiente

Fotovoltaico più efficiente del 3% con il vetro antiriflesso


(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)
 
 
In un periodo in cui i principali mercati del fotovoltaico si ritrovano con incentivi statali sempre meno ricchi, la parola d’ordine dell’industria è aumentare l’efficienza di questa tecnologia. Più energia elettrica prodotta a parità di superficie vuol dire più ricavi per chi installa i pannelli fotovoltaici e minor tempo di rientro dell’investimento.
Oltre alle soluzioni fotovoltaiche 3D, molto efficienti ma ancora costose, si sta lavorando sull’ottimizzazione dei pannelli fotovoltaici già esistenti. La copertura antiriflesso, in particolare, sembra promettere buoni margini di miglioramento: meno luce solare viene riflessa dal pannello, più ne entra dentro e più energia riescono a produrre le celle.

Il rivestimento antiriflesso è già normalmente utilizzato, ma secondo la startup australiana Brisband Materials si può fare molto di più. Brisband, per questo, ha messo sul piatto della ricerca 5,2 miliardi di dollari americani per realizzare una copertura di nuova generazione che garantirebbe ai pannelli il 3% in più di efficienza.
La novità si basa su una soluzione liquida di biossido di silicio che viene stesa sul vetro di copertura del pannello fotovoltaico. Poi viene fatta asciugare a temperatura ambiente e diventa un sottilissimo film di protezione, grazie al quale la riflessione della luce solare si ridurrebbe del 75%.

Entro la prossima estate questo prodotto potrebbe già andare sul mercato, con Brisband Materials che vende il liquido e il know how e la austriaca EV Group che vende i macchinari per stendere la copertura sui pannelli. Fotovoltaici ma anche solari termici, visto che anche nel riscaldamento dell’acqua più luce entra in contatto con il pannello e più il rendimento sale. Un mercato potenziale enorme, quindi, che giustifica l’investimento iniziale da oltre cinque miliardi. Sarà un successo?

venerdì 14 settembre 2012

Conto energia fotovoltaico

Conto energia fotovoltaico e decreto rinnovabili sotto la lente di GSE e APER

(Fonte: QualEnergia.it)
 
Ieri mattina alla sede del Gestore Servizi Energetici si è tenuto il workshop sul futuro delle rinnovabili elettriche con i nuovi decreti, organizzato da GSE e APER. Il Gestore ha spiegato con pazienza le nuove regole a una platea di operatori, ma i decreti non sono coerenti con gli obiettivi del Paese, commentano da APER.
Grande partecipazione per il workshop organizzato dal Gestore dei Servizi Energetici e APER dal titolo "Un nuovo inizio per le rinnovabili. Come cambiano gli scenari e le regole del gioco dopo l’entrata in vigore del DM FER e del V Conto energia" che si è tenuto oggi presso l’Auditorium del GSE. Un importante momento di formazione che ha visto illustrate le principali novità contenute nei recenti provvedimenti che hanno ridisegnato il settore italiano delle rinnovabili.
"Oggi il settore delle FER è in pieno fermento, come del resto accade ogni qualvolta venga introdotta una novità normativa" così ha aperto il Convegno il Presidente e Amministratore Delegato del GSE, Nando Pasquali, "ed è altrettanto indubbio che questo comparto si sia contraddistinto per una crescita costante, sostenuta dagli incentivi, da una grande capacità degli operatori e dalla maturazione tecnologica del settore, che speriamo possa portare presto alla grid parity", ha dichiarato Pasquali.
"I nuovi decreti - dichiara al termine dell’evento Agostino Re Rebaudengo, Presidente di APER – permetteranno un modestissimo sviluppo delle rinnovabili elettriche da oggi al 2020, appena sufficiente a raggiungere gli obiettivi fissati da Bruxelles. Ritengo che l’Italia debba essere più ambiziosa e attenta alla crescita, facendo la fondamentale scelta di prediligere uno sviluppo green rispetto alle fonti fossili. In un momento in cui il contesto europeo ha quasi definito ambiziosi obiettivi al 2030 e le strategie al 2050, il nostro Paese dovrebbe proseguire politiche di sviluppo con strumenti attuativi coerenti che rendano possibile il raggiungimento al 2020 di una quota pari al 38% di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, così come sembra suggerire la bozza di Strategia Energetica Nazionale, apparsa in questi giorni sui media".