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giovedì 12 settembre 2013

Paesi Bassi: la riforma energetica punta al 16% di green energy

Paesi Bassi: la riforma energetica punta al 16% di green energy

(Fonte:Rinnovabili.it)
 
 
 
 
Dopo sei mesi di intense trattative, il governo olandese ha finalmente raggiunto un accordo sull’attesa riforma della politica energetica, il Piano strategico che dovrà traghettare il Paese verso una maggiore sostenibilità dei consumi elettrici e termici. Il progetto preliminare prevede che la quota di energia sostenibile utilizzata nei Paesi Bassi cresca dall’attuale obiettivo 2020 del 14% al 16% del totale entro il 2023, puntando soprattutto sull’energia del sole e quella del vento. Come spiegato dallo stesso governo, la riforma mira soprattutto ad attirare nuovi investimenti nel comparto energetico olandese e a fornire una nuova spinata al comparto occupazionale grazie alla creazione di almeno 15mila nuovi posti di lavoro.
Nel dettaglio, il nuovo “Nationaal Energieakkoor”, redatto dal Consiglio economico e sociale olandese (SER) e approvato da oltre 40 gruppi di interesse, tra associazioni ambientaliste, partiti politici locali, sindacati e associazioni di settore, riporta tra gli obiettivi da implementare, l’istallazione di 1-2 milioni di sistemi fotovoltaici residenziali e l’allaccio alla rete nazionale di 6- 7 GW di nuova capacità eolica. La meta ultima a cui aspira la Nazione è poter soddisfare la domanda energetica entro il 2050 con una produzione al 100% sostenibile.

Il Consiglio ha anche proposto un fondo per l’efficienza energetica che permetta ai consumatori di beneficiare di interventi di risparmio energetico, prendendo in considerazione inoltre misure volte a sostenere le imprese disposte a migliorare la propria efficienza energetica in brevi tempi.

giovedì 18 luglio 2013

Il piano energetico dell’Olanda? Energia solare a 2 mln di famiglie

Il piano energetico dell’Olanda? Energia solare a 2 mln di famiglie

(Fonte:Rinnovabili.it)
 
 
 
 
I Paesi Bassi stanno definendo la nuova politica energetica interna. Il Governo è in piena fase di negoziati con organismi ambientali e associazioni di categoria sulla cosiddetta “Nationaal Energieakkoor“, il piano che dovrebbe traghettare l’Olanda verso un sistema energetico più sostenibile entro l’anno 2050. Ad assistere i funzionari politici nell’arduo compito di redigere il programma di sviluppo futuro c’è il Consiglio economico e sociale dei Paesi Bassi (SER), un organismo di consulenza politica economica e sociale dell’Olanda.

Il Ser ha proposto di inserire nel Piano l’obiettivo di realizzare 2 milioni di impianti fotovoltaici domestici entro il 2023, con la meta ultima di un sistema di produzione verde al 100% entro il 2050. Il SER ha anche proposto un fondo per l’efficienza energetica che consenta all’utente di beneficiare di misure di risparmio energetico, e di prendere in considerazione progetti volti a sostenere le imprese intenzionate a migliorare la propria efficienza energetica.

Proposte virtuose a parte, sul tavolo del Governo per ora c’è solo un target non troppo ambizioso che prevede il raggiungimento, a breve termine, del 14% della produzione energetica da fonti rinnovabili. In tal senso il Consiglio starebbe facendo pressioni perché si passasse un target di almeno il 16%. Per ottenere una tale percentuale si prevede l’implementazione fino a 7 GW di eolico on shore, un raddoppio della quota delle bio-energia e l’incremento dell’impiego degli impianti di riscaldamento e raffreddamento alimentati a rinnovabili. “La sfida è enorme, questo accordo riempirà quei 15 anni di vuoto normativo che hanno caratterizzato il settore delle energie rinnovabili, offrendo nuove opportunità e nuovi spazi per la crescita verde”, spiega Teun Bokhoven, presidente presidente della Sustainable Energy Dome, uno dei protagonisti dei negoziati. “Per il movimento sindacale, il movimento ambientalista e l’agricoltura, l’accordo è essenziale. Sono attesi più di 15.000 nuovi posti di lavoro”.

mercoledì 10 luglio 2013

Olanda: stazioni di ricarica per auto elettriche ogni 50 km

Olanda: stazioni di ricarica per auto elettriche ogni 50 km

(Fonte:Tom's Hardware-Dario d'Elia)
 
 
 
 

L'Olanda nel 2015 sarà il primo paese europeo a disporre di una rete capillare di stazioni di ricarica elettrica per autoveicoli. La svizzera ABB ha vinto l'appalto con la startup Fastned per installare 201 stazioni EV (electric vehicle) nell'intera area dei Paesi Bassi. Si stima una struttura ogni 50 km per servire quasi 17 milioni di abitanti.

Le stazioni Fastned saranno dotate di (ri)caricatori multi-standard compatibili con tutti i più importanti marchi europei, americani e asiatici; senza contare il supporto ai protocolli CCS e CHAdeMO. Al momento si parla dei modelli di ricarica Terra 52 e Terra 53 da 50 kilowatt (kW), capaci di ripristinare l'autonomia delle batterie in 15-30 minuti. A dire la verità non è pero chiaro cosa debbano fare nel frattempo gli automobilisti: forse saranno create delle zone di accoglienza nelle vicinanze...

La prima consegna dei Terra è attesa per settembre 2013, mentre le stazioni con pensiline solari saranno pronte per il 2015. Fastned ha già pensato a sistemi di pagamento elettronici evoluti e servizi avanzati per gestire ogni operazione in sicurezza.

"Fastned ha scelto ABB per la su comprovata esperienza nell'implementazione e gestione delle reti nazionali di ricarica EV", ha commentato Ulrich Spiesshofer, Commissario esecutivo responsabile per l'automazione di ABB. "Forniamo i sistemi di ricarica, le applicazioni software industriali all'avanguardia per il servizi remoti così come la connettività ai sistemi di gestione degli abbonati e dei pagamenti".

Il progetto olandese è il frutto della caparbietà di Fastned, che nel 2011 domandò al Ministro delle Infrastrutture il permesso di realizzare una rete di ricarica per le strade del paese. A dicembre il Governo lanciò il bando per la realizzazione di 245 stazioni, di queste se ne aggiudicò 201 la stessa Fastned.

Ha deciso tutto in meno di un anno? Sì.

In Italia ci vorrebbe un decennio. Dopodiché al momento dell'assegnazione degli appalti la magistratura interverrebbe prima (per qualche infiltrazione mafiosa) e dopo (mazzette). Una volta assegnate le stazioni si scoprirebbe un problema di standard. "Ma come, non vanno le ussebbì?". E uno di antitrust, con qualche azienda che magari gioca con società prestanome. Poi assisteremmo ai lavori e qualche comitato NIMBY (Not In My Back Yard) potrebbe spuntare fuori con accuse di ogni genere. Del tipo: il rumore della ricarica infastidisce l'accoppiamento del toporagno. Ma vogliamo parlare dell'Ululone Appenninico, del Tarabuso o il Mignattaio?
È l'Italia. Ma che male vi hanno fatto le pompe di benzina?

Fotovoltaico: arrivano le tegole olandesi

Fotovoltaico: arrivano le tegole olandesi

(Fonte:Ecqualogia.it)
 
 
 
 
Non ci piove (è proprio il caso di dire) sul fatto che i pannelli solari costituiscano, oggi, uno dei metodi più efficaci e meno invasivi per ottenere energia elettrica. Ma qualcuno sente anche l’esigenza di abbinare alla funzionalità del sistema fotovoltaico un aspetto sostanzialmente più gradevole. Stafier, azienda leader olandese nel campo delle tegole, ha pensato a delle soluzioni.

L’impresa ha messo a punto dei pannelli di alluminio che alloggiano con eleganza le celle, alternandole alla copertura del tetto. A un design ricercato corrisponde anche l’installazione di alcune ventole, che migliorano le prestazioni durante le giornate molto afose. E la resa è ottima: nello spazio ristretto di quattro tegole si possono produrre 50 watt.

Secondo gli esperti che si sono occupati del progetto, c’è un altissimo grado di adattabilità, oltre alla fattiva possibilità di risparmiare elettricità (con grande sollievo per l’ambiente). È la vasta gamma di telai di cui la ditta dispone, praticamente ottimi per qualsiasi situazione, a rendere possibile un’offerta così completa, indubbio motivo di interesse per coloro che a uno spiccato sentimento ecologico abbinano una forte esigenza estetica.
Senza contare che i test effettuati dal team di Stafier dimostrano un altro dettaglio non proprio secondario: i pannelli in questione resistono alquanto fieramente al maltempo. Pioggia e vento, infatti, non ne intaccano la qualità e neppure il rivestimento esteriore, per non parlare dell’efficienza, che rimane tale e quale.

Questo significa implicitamente che con l’andar del tempo unire praticità e “bella presenza” diventerà un imperativo categorico per tutti, e ogni utente potrà scegliere fra vari prezzi l’assetto a lui più congeniale. Perché anche l’occhio vuole la sua parte, soprattutto se non c’è da spendere un patrimonio.