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mercoledì 3 luglio 2013

Quinto Conto Energia fotovoltaico, domande entro sabato 6 luglio

Quinto Conto Energia fotovoltaico, domande entro sabato 6 luglio

 (Fonte:Edilportale.it-Rossella Calabrese)
 
 
 
Scade il 6 luglio 2013 il termine ultimo per presentare le richieste degli incentivi per gli impianti fotovoltaici previsti dal quinto Conto Energia.

 
Il 6 giugno 2013, infatti, è stato raggiunto il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro, come certificato dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas con la Delibera 250/2013.

In un comunicato, il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) precisa che manterranno il diritto ad essere valutate le richieste relative ad impianti già entrati in esercizio, inviate al GSE esclusivamente tramite il portale informatico https://applicazioni.gse.it entro le ore 24:00 del 6 luglio 2013.

Non sarà consentito il completamento della richiesta oltre tale termine - aggiunge il GSE - anche nel caso in cui la sessione di caricamento della richiesta sia stata avviata prima delle ore 24:00 del 6 luglio 2013 e sarà respinto qualsiasi reclamo per il mancato o ritardato invio della richiesta di incentivazione; a tal fine faranno fede esclusivamente la data e l’orario registrati nel sistema informatico del GSE.

Inoltre, non saranno tenute in considerazione le richieste inviate attraverso canali diversi dal portale informatico, quali, ad esempio, posta raccomandata, posta certificata, mail e fax.

Manterranno invece il diritto ad essere valutate - conclude la nota del GSE - le richieste di riconoscimento degli incentivi inviate al GSE anche oltre il suddetto termine, relative:

- agli impianti iscritti in posizione utile nei registri, non decaduti;
- agli impianti fotovoltaici per i quali trova applicazione la Legge 122 del 1° agosto 2012 di conversione del DL 74 del 6 giugno 2012, recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012;
- agli impianti fotovoltaici i cui Soggetti Responsabili siano gli enti locali della Provincia dell’Aquila che, alla data di entrata in vigore del DL 225 del 29 dicembre 2010, convertito con Legge 10 del 26 febbraio 2011, abbiano ottenuto il preventivo di connessione o la Soluzione tecnica minima generale.

venerdì 7 giugno 2013

Fine del Quinto Conto Energia. “Adesso bisogna cambiare registro”. Considerazioni sul futuro del Fotovoltaico.



Fine del Quinto Conto Energia. “Adesso bisogna cambiare registro”. Considerazioni sul futuro del Fotovoltaico.

(Fonte:Enerstore-Rolando Roberto)



L’Autorità per l’Energia è stata velocissima nella pubblicazione della delibera che sancisce il termine ultimo per poter beneficiare delle tariffe del V Conto energia. Il documento è stato rilasciato nel tardo pomeriggio di ieri (http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/13/250-13.pdf) poche ore dopo la comunicazione da parte del GSE del raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro.
Gli impianti che hanno presentato la richiesta d’incentivazione alla data del 6/06/2013 sono stati531.242, per una potenza complessiva pari a 18.217 MW. Di questi 531.242 impianti, 4.779, per una potenza complessiva di 1.136 MW e un costo indicativo annuo di 94 milioni di euro, sono iscritti nei Registri in posizione utile ma non ancora entrati in esercizio. Decorsi trenta giorni solari dalla data di pubblicazzione della delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, il DM del 5 luglio 2013, meglio noto come 5 Conto Energia, cesserà di applicarsi.

Come si legge, abbiamo impianti non ancora in esercizio per una potenza di oltre 1000 MW. Riteniamo che sia poco realistico riuscire ad effettuare in tempi rapidi installazioni tali da raggiungere la potenza complessiva di 19.000 MW. Questo perché molti operatori del settore non andranno a realizzare gli impianti pur essendosi iscritti in posizione utile per i motivi che tutti noi conosciamo: problemi di accesso al credito, risalita dei prezzi dei moduli per incertezza sui dazi, mancanza di fiducia da parte degli investitori per possibili provvedimenti retroattivi, mancanza di chiarezza normativa, eccessiva burocrazia, etc.

Questi soldi non utilizzati che fine faranno? Con molta probabilità andranno persi, sarà estremamente difficile che verranno reinvestiti per nuove iniziative di sostegno per il Fotovoltaico italiano. Perché non pensare da subito ad allocarli al solo residenziale, per esempio pensando ai sistemi che integrino l’accumolo domestico? Altra idea potrebbe essere quella di destinare queste risorse per l’instituzione di un Fondo di Garanzia Rotativo con lo scopo di facilitare l’accesso al credito.

Da pochi giorni è stata confermata la proroga relativa alle detrazioni fiscali ma questo non basta, sei mesi non sono sufficienti a garantire quelle tempistiche tecniche necessarie per rilanciare un mercato stremato da continui ostacoli.

Nuove nuvole all’orizzonte, dobbiamo schierarci per difendere la priorità di dispacciamento, lo scambio sul posto, le esenzioni dagli oneri per l'energia autoconsumata. Bisogna difendere il libero mercato dall’imposizione di dazi ingiustificati (perché solo per il nostro settore?).

Si chiude un’era e se ne apre una nuova, la vera sfida comincia adesso. Si entra nel mondo del risparmio energetico, dell’autoconsumo. Cancellate dalla mente la parola investimento, mettete da parte i vecchi fogli di calcolo, i vecchi modelli di business che garantivano ritorni d’investimento in una manciata di anni. Mandate a casa tutti coloro che si sono “riversati abusivamente” dal mondo della finanza ed improvvisati tecnici.

Le persone hanno finalmente capito che è importante credere nelle fonti rinnovabili perché non fanno bene solo al pianeta ma servono a portare avanti la “Terza Rivoluzione Industriale” che è in atto.

Non più una società legata al mondo fossile centralizzato. E’ tempo di installare e distribuire le energie decentralizzate, democratiche e condivise. E’ tempo di opporsi al monopolio energetico imposto dall’alto con il quale si tenta cristallizzare l'attuale modello energetico per mantenere inalterata la redditività dei grandi gruppi a scapito della collettività.

Hanno provato più volte a spezzarci e non cel’hanno fatta, non sono riusciti a distruggere quello che abbiamo creato in questi anni.

Combattiamo per difendere le nostre passioni, il nostro lavoro e il nostro futuro.


Rolando Roberto

Quinto Conto Energia: raggiunto il limite dei 6,7 miliardi di euro

(Fonte:GreenSTyle.it)
 
 
 
Il GSE ha comunicato da pochi minuti che il Contatore Fotovoltaico ha raggiunto il valore di costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6 miliardi e 700 milioni di euro. Complessivamente gli impianti che hanno fatto richiesta per gli incentivi 531.242, per una potenza complessiva pari a 18.217 MW.

Come spiegato dal GSE:

Di questi 531.242 impianti, 4.779, per una potenza complessiva di 1.136 MW e un costo indicativo annuo di 94 milioni di euro, sono iscritti nei Registri in posizione utile ma non ancora entrati in esercizio.


Dunque il Quinto Conto Energia, meglio noto come Decreto Ministeriale del 5 luglio 2012, è terminato e cesserà di applicarsi:

decorsi trenta giorni solari dalla data di pubblicazione della delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, con la quale verrà individuata la data di raggiungimento del valore annuale di 6,7 miliardi di euro.

Questo vuol dire che la fine degli incentivi al fotovoltaico è arrivata dal momento che il limite dei 6,7 miliardi di euro di costo cumulato annuo degli incentivi è stato raggiunto.

Restano però disponibili per chi voglia installare un impianto fotovoltaico delle alternative al Quinto Conto Energia, per esempio la detrazione Irpef del 50%, uno tra i metodi più efficaci al momento per rientrare delle spese sostenute per l’installazione dei pannelli.

martedì 21 maggio 2013

Il Gse abbassa il costo indicativo annuo degli incentivi

 Il Gse abbassa il costo indicativo annuo degli incentivi

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
Il contatore fotovoltaico del Gse ha segnato una riduzione nel costo indicativo annuo degli incentivi riconosciuti agli impianti fotovoltaici. Nessun errore, si tratta di un adeguamento a seguito di controlli sugli impianti
 
Il Gse abbassa il costo indicativo annuo degli incentivi Il Gse ha aggiornato il contatore fotovoltaico presente in homepage sul suo sito internet, con una lieve riduzione del valore del costo indicativo annuo degli incentivi riconosciuti agli impianti fotovoltaici rispetto all’ultimo valore pubblicato sul sito web. L’aggiornamento alla ridefinizione della tariffa incentivante spettante agli impianti fotovoltaici ammessi alla graduatoria del Primo Registro del Quinto Conto energia (DM 5/7/2012), ma non ancora in esercizio, la cui data di entrata in esercizio ricade nel semestre successivo a quello dichiarato in fase di iscrizione al Registro; alla detrazione del costo indicativo annuo degli incentivi attribuito agli impianti ammessi alla graduatoria del Primo Registro del Quinto Conto energia che sono rientrati nel campo di applicazione del DM 5 maggio 2011; alla detrazione del costo indicativo annuo degli incentivi attribuito agli impianti ammessi alla graduatoria del Primo Registro del Quinto Conto energia per i quali il soggetto responsabile ha comunicato la rinuncia al Gse.

Attualmente, gli impianti in Italia sono 522.339, per una potenza 17.458.937 kW e un costo annuo in incentivi di 6.635.897.764.

venerdì 17 maggio 2013

Quinto Conto energia: chiude oggi il 2° Registro FV

 Quinto Conto energia: chiude oggi il 2° Registro FV

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
Alle 21 di oggi, 17 maggio, si chiude l'iscrizione al 2° Registro informatico, in base a quanto previsto dall’art. 3 del DM 5 luglio 2012, per l'accesso alle tariffe incentivanti

 
Secondo quanto previsto dall’art. 4 del DM 5 luglio 2012, alle 21 di oggi, 17 maggio, si chiude improrogabilmente il periodo di iscrizione al 2° Registro informatico del Quinto Conto energia per gli impianti fotovoltaici che, in base a quanto previsto dall’art. 3 del sopra citato Decreto, non possono accedere direttamente alle tariffe incentivanti. La graduatoria degli impianti ammessi entro il limite di costo previsto dal Decreto sarà pubblicata sul sito internet del Gse entro 20 giorni dalla data di chiusura del 2° Registro.

giovedì 9 maggio 2013

Solar Days, Legambiente: Governo torni a sostenere le rinnovabili

Solar Days, Legambiente: Governo torni a sostenere le rinnovabili

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)
 
 
Anche quest’anno è tempo di Solar Days, la campagna europea di sensibilizzazione e informazione sull’energia solare che in Italia viene promossa e coordinata da Legambiente e Ambiente Italia. Fino al 19 maggio, saranno oltre 110 le iniziative in programma su tutto il territorio nazionale: info-days, laboratori, visite guidate nonché convegni ed eventi dedicati ai più piccoli per migliorare la conoscenza dell’energia solare da parte degli italiani.

Giunta alla sesta edizione, la campagna European Solar Days si svolge in contemporanea in diversi Paesi e punta a promuovere l’uso del solare termico e del fotovoltaico sul territorio del Vecchio Continente. Nell’edizione del 2012 sono stati oltre 500.000 i cittadini europei che hanno partecipato alle numerose iniziative: un numero destinato probabilmente ad aumentare quest’anno grazie all’adesione di 17 Paesi. Commenta Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente:

Informare persone e famiglie sui vantaggi del solare è fondamentale, perché oggi è realmente possibile ridurre le bollette puntando su impianti solari termici e fotovoltaici e sul risparmio La forza del solare è una realtà sempre più evidente nel nostro Paese, con una produzione crescente, che supera in centinaia di Comuni i fabbisogni elettrici delle famiglie.

Non a caso, sottolinea l’associazione, gli impianti a energia solare sono presenti ormai in oltre il 95% dei Comuni italiani, con quasi 17.000 MW di potenza fotovoltaica installata. Numeri significativi, che grazie a iniziative come i Solar Days possono però migliorare ulteriormente.

In occasione della campagna europea, Legambiente chiede al neonato Governo Letta di dare subito un forte segnale di sostegno all’energia solare, chiarendo al più presto il destino di misure come gli incentivi del Quinto Conto Energia, che termineranno nelle prossime settimane, e delle detrazioni del 55% per il solare termico e gli interventi di risparmio energetico. Prosegue Zanchini:

Occorre intervenire quanto prima per dare certezze agli investimenti di famiglie e imprese, con incentivi simili a quelli della Germania, certi nel tempo e che si riducono progressivamente. E poi spingere l’innovazione, premiando tutti coloro che si rendono autonomi attraverso impianti rinnovabili ed efficienti e consentono la gestione di reti private e la vendita diretta dell’energia prodotta da impianti rinnovabili.

martedì 2 aprile 2013

Quinto Conto energia: mancano solo 100 mln al tetto di spesa

 Quinto Conto energia: mancano solo 100 mln al tetto di spesa

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
Il Contatore fotovoltaico del Gse segna quota sei miliardi e 602 milioni, ovvero 100 milioni di euro in meno rispetto al costo cumulativo annuo di spesa per gli incentivi

Ci siamo quasi. Il contatore fotovoltaico del Gse segna una spesa complessiva per gli incentivi al fotovoltaico nazionale pari a 6,6 milardi di euro, includendo sia la spesa per gli impianti già in esericzio, sia quella per gli impianti che hanno già ricevuto le autorizzazioni. Mancano quindi circa 100 milioni di euro alla fine degli incentivi al fotovoltaico in Italia, una somma che potrebbe essere raggiunta in menno di due mesi. Questa, sarà, con ogni probabilità, l'estate della fine dei "Conto energia", in attesa di conoscere quale politica verrà adottata dal prossimo Governo italiano per la gestione e lo sviluppo delle energie rinnovabili nel nostro Paese. Secondo il Gse, sono 509.554 gli impianti fotovoltaici presenti sul territorio nazionale, per una potenza di 17.265.262 kW.

martedì 26 marzo 2013

Fotovoltaico, più snelle le procedure di accesso agli incentivi

Fotovoltaico, più snelle le procedure di accesso agli incentivi

(Fonte:Edilportale.it-Paola Mammarella)
 
 
 
Più facile l’accesso agli incentivi del Quarto e del Quinto Conto Energia. È online sul sito del Gse, Gestore dei servizi energetici, il sistema informatico che permette le certificazioni e le attestazioni dei moduli e degli inverter fotovoltaici.

Come spiegato dal Gse, per beneficiare delle tariffe incentivanti, iprincipali componenti degli impianti fotovoltaici, cioè moduli e inverter, devono possedere specifici requisiti tecnici e commerciali.

I requisiti devono essere dimostrati dal soggetto responsabile, cioè dal responsabile dell’esercizio e della manutenzione degli impianti, che ha il diritto a richiedere e ottenere le tariffe incentivanti, allegando certificazioni e attestazioni alla richiesta di concessione degli incentivi.

Con il DM 5 luglio 2012 – Quinto Conto Energia, si è pensato di rendere più facile il reperimento dei documenti, permettendo a produttori e importatori dei moduli e degli inverter di trasmettere preventivamente i documenti al Gse per renderli disponibili ai soggetti responsabili.

Il Gse ha quindi messo a punto il sistema informatico Pvcert che consente la ricerca e la visualizzazione dei Certificati e delle Attestazioni disponibili per componente, marca e modello, nonché l’inserimento l’inserimenti di certificati e attestazioni da parte di fornitori e organismi di rilascio registrati.

Rientrano tra i soggetti fornitori i produttori, gli importatori e i distributori sul mercato italiano, gli installatori, i soggetti responsabili e i tecnici referenti di un impianto fotovoltaico.

Possono registrarsi come organismo di rilascio i laboratori di prova, gli organismi di certificazione qualità dei moduli fotovoltaici, i consorzi di recupero e riciclo moduli fotovoltaici, gli organismi di certificazione qualità dei processi e gli organismi di certificazione qualità degli inverter fotovoltaici.

Una volta che gli operatori registrati hanno inserito i dati, questi diventano disponibili per la visualizzazione dopo un'istruttoria di idoneità e la validazione del Gse.

martedì 19 marzo 2013

Quinto Conto energia: pubblicato il bando per il 2° Registro

 Quinto Conto energia: pubblicato il bando per il 2° Registro

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
Il registro per gli impianti di potenza superiore a 12 kW si è aperto alle 9 di questa mattina e si chiuderà improrogabilmente alle ore 21 del 17 maggio.
Il Gse - Gestore dei servizi energetici pubblica il Bando riferito al 2° Registro per gli impianti fotovoltaici di potenza superiore a 12 kW, che si è aperto, come previsto dal Decreto interministeriale del 5 luglio 2012, alle 9 di questa mattina e si chiuderà improrogabilmente alle 21 del 17 maggio.L’iscrizione sarà possibile esclusivamente tramite il portale informatico del Gse e l’ammissione in graduatoria sarà consentita entro il limite di costo di 70,46 milioni di euro, determinato secondo quanto previsto dall’art. 3, comma 3 dello stesso Decreto, fermo restando che il Gse, all’atto della formazione della graduatoria, ammetterà gli impianti sino a concorrenza del costo indicativo cumulato annuo di 6,7 miliardi di euro.

"Il mancato inserimento dei documenti necessari ai fini dell’iscrizione, quali la copia del Documento di Identità del sottoscrittore, l’Attestazione di Pagamento delle spese di istruttoria e la Richiesta di Iscrizione - sottolinea il Gse - non potrà essere sanato da un successivo invio della documentazione integrativa, né saranno tenute in considerazione richieste di iscrizione al Registro inviate avvalendosi di modalità diverse dall’inserimento sul portale informatico".

martedì 26 febbraio 2013

Fotovoltaico: Italia già in grid parity secondo Deutsche Bank

Fotovoltaico: Italia già in grid parity secondo Deutsche Bank

(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)

 
L’energia fotovoltaica sarà in grid parity già nel 2014 ma ci sono alcuni paesi, come l’Italia, dove i pannelli solari già oggi rendono anche senza gli incentivi statali. Parola di Deutsche Bank, che in un report fa il punto della situazione nei maggiori mercati del fotovoltaico: India, Regno Unito, Germania, Italia, Cina e Stati Uniti.

Secondo la banca tedesca l’Italia installerà nel 2013 circa 2 GW di potenza fotovoltaica e ci sarebbero già diversi sviluppatori che stanno ragionando sull’installazione di impianti non incentivati. E, secondo Deutsche Bank, questi impianti sarebbero in grado di ripagarsi senza l’aiuto dello Stato:

Prendendo in considerazione piccole imprese commerciali in grado di raggiungere il 50% o più di autoconsumo, il solare è competitivo con l’energia comprata dalla rete in gran parte d’Italia.
Il costo degli impianti attualmente è nel range dei 1.500-2.000 euro al kW di potenza e la telegestione è già attiva per gli impianti fino a 200 kW.
Nonostante la domanda di fotovoltaico non incentivato stia crescendo, la maggior parte della crescita riguarda ancora impianti di piccola scala (non grandi impianti a terra).

Deutsche Bank non specifica se nei conti siano o meno inserite le eventuali detrazioni fiscali per il fotovoltaico, alle quali in Italia si ha diritto se non si richiedono gli incentivi. Molto probabilmente, però, la banca prende in considerazione lo scambio sul posto.

Cioè la possibilità di disaccoppiare temporalmente la produzione e il consumo dell’energia elettrica, anch’essa non possibile in caso di incentivi, che dovrebbe far piangere con un occhio solo l’imminente fine del Quinto Conto Energia. Quello che Deutsche Bank afferma, invece, è che per avere una performance economica simile in Germania bisognerebbe avere almeno il 90% di autoconsumo.

Passando agli altri mercati, invece, la banca tedesca mette in luce come l’India potrebbe valere nel 2013 tra uno e due GW, stessa cifra per il Regno Unito. Il doppio la Germania, con 3-4 GW ipotizzati e molto di più la Cina, che dovrebbe installare tra i 7 e i 10 GW.

Molto interessante il mercato indiano, dove grazie all’alta irradiazione e agli altissimi costi dell’energia elettrica la grid parity sarebbe stata già raggiunta e molte aziende starebbero iniziando a pensare al fotovoltaico anche per questioni di stabilità e qualità della fornitura elettrica. I black out, infatti, in India sono un problema frequentissimo.

martedì 12 febbraio 2013

Quinto conto energia fotovoltaico: tre mesi alla fine?

Quinto conto energia fotovoltaico: tre mesi alla fine?

(Fonte:QualEnergia.it-Giulio Meneghello)
 
 
Il quinto conto energia – e, per quel che se ne sa ora, con esso qualsiasi forma di incentivo al fotovoltaico – finirà dopo 30 giorni che si sarà superato il tetto di spesa cumulativa annua di 6,7 miliardi di euro. Gli operatori dalla sua entrata in vigore, il 27 agosto, hanno gli occhi puntati sul contatore GSE e sabato 9 sono certamente restati stupiti dal fatto che nel corso della notte questo aveva “camminato all'indietro”. Ieri mattina infatti segnava circa 3,6 milioni di euro e circa 30 MW di potenza in meno rispetto alle cifre del giorno prima.

Cosa è successo? Nessun mistero né disguido tecnico, il perché dell'aggiornamento della cifra, spiega il GSE, è dovuto all’attività di controllo mediante verifica documentale e sopralluoghi che ha portato a rivedere la posizione di molti impianti: alcuni non avevano le carte in regola per avere gli incentivi, altri hanno avuto diritto a tariffe inferiori a quelle richieste. Ora che le cifre sono più aderenti alla realtà è relativamente più facile prevedere quanto tempo resta alla fine del conto energia e c'è chi lo sta facendo.

Ad esempio Aniketos, azienda che di consulenza, progettazione e installazione, ha costruito un software ad hoc che calcola la data del raggiungimento dei 6,7 miliardi estrapolando statisticamente la curva di crescita del costo totale degli incentivi tramite una curva polinomiale, in grado di tenere in considerazione l’accelerazione crescente degli impianti attivati. Stando all'applicazione, ad oggi – contatore a 6.556.256.479 euro – risulta che la soglia di spesa verrà raggiunta il 13 maggio e di conseguenza il conto energia terminerà il 12 giugno 2013.



Una stima verosimile? Abbastanza, per Joel Zunato, analista della società di consulenza eLeMeNS sentito da QualEnergia.it. Ma, chiediamo se non ci siano variabili legate a particolari dinamiche di mercato di cui un software non può tenere conto e che potrebbero avvicinare o allontanare la fine degli incentivi. “Probabilmente ci sarà un'accelerazione, come siamo stati abituati a veder accadere, a ridosso della fine del semestre (fine febbraio, ndr). Poi quanto a lungo il conto energia durerà dipenderà da quante risorse verranno impegnate per gli impianti del secondo registro: dovremmo saperlo verso metà aprile. Quante più risorse andranno agli impianti a registro, tanto prima si raggiungerà la soglia e finirà il conto energia. In linea di massima la previsione del software, il 13 giugno, mi sembra realistica, ma a seconda di quel che accadrà, nella peggiore delle ipotesi, potrà durare solo fino a metà maggio, mentre nella migliore si potrà arrivare fino a luglio”.Insomma, probabilmente fra circa tre mesi il quinto conto energia ci lascerà e – se il nuovo governo non metterà in campo nuove misure di sostegno anche diverse da una tariffa feed in – il fotovoltaico dovrà cavarsela da solo.

venerdì 1 febbraio 2013

Rinnovabili: non usarle ci costerà 9 miliardi al giorno

Rinnovabili: non usarle ci costerà 9 miliardi al giorno

(Fonti:GreenStyle.it-Peppe Croce)

 
 
Si è parlato spesso, e polemicamente, dei costi delle rinnovabili. In Italia e Germania specialmente abbiamo assistito ad una vera e propria campagna contro fotovoltaico ed eolico, che farebbero schizzare in alto gli importi delle bollette elettriche dei consumatori.

In Italia ciò ha portato all’emanazione del Quinto Conto Energia per il fotovoltaico e al Decreto Rinnovabili per tutte le altre fonti verdi, con incentivi bassi e montagne di burocrazia per ottenerli. In Germania il ministro dell’Ambiente sta cercando di fare qualcosa del genere dopo un primo tentativo andato a vuoto.

C’è, però, qualcuno che si fa la domanda opposta: non quanto costano le rinnovabili, ma quanto costa non usarle. Secondo il World Future Council (WFC), un ente indipendente nato in Germania nel 2007 per promuovere le politiche contro il cambiamento climatico, si tratterebbe di una cifra non alta, enorme: 3,4 trilioni (cioè 3.400 miliardi) di dollari l’anno, o 9,3 miliardi al giorno se preferite.

Lo studio del WFC è decisamente complesso e prende in considerazione vari scenari. Il calcolo dei costi si basa principalmente sul concetto che le rinnovabili, termiche ed elettriche, sono sostitutive delle fossili. Quindi se non passeremo all’energia verde dovremo continuare a consumare milioni di tonnellate di petrolio e carbone e miliardi di metri cubi di gas naturale. Spiega il WFC:

Bruciare risorse fossili finite (non rinnovabili) per i consumi energetici impedisce il loro utilizzo in futuro. Quando in una economia di mercato i costi diventano uguali ai benefici, i costi sono anche uguali alle perdite monetarie create dal mancato utilizzo in futuro. Il costo dell’uso di una commodity deve essere alla fine alto come il costo derivante dal procurarsi quella commodity, altrimenti non sarebbe stata comprata.

Nell’economia di mercato reale questo valore è di solito più alto dei costi perché solo così chi compra fa profitto. Calcolare di quanto il valore dell’uso eccede il costo è metodologicamente difficile, quindi questo studio parte dal cauto presupposto che il valore dato all’uso (dei combustibili fossili) è almeno pari al prezzo da pagare per procurarseli.

Detto in parole povere: il costo del non utilizzo delle rinnovabili non lo paghiamo noi, lo pagheranno le prossime generazioni che si troveranno nella condizione di dover trovare sostituti alle fonti fossili. Da notare, e non è cosa da poco, che il WFC ha fatto i conti con i costi attuali di petrolio, gas e carbone. Ma in futuro potranno essere molto più alti di quanto non lo siano oggi:

Limitare l’uso di fonti fossili dal valore crescente è possibile sostituendo queste materie prime con le rinnovabili. Ogni giorno che ciò viene rimandato e che le fossili sono consumate come fonte una tantum di energia crea una futura perdita dal valore compreso tra 8,8 e 9,3 miliardi di dollari.

Non solo gli attuali costi delle varie energie rinnovabili devono essere presi in considerazione, ma anche il costo di non usarle. Basandoci sulle stime cautelari che abbiamo usato, i costi reali potrebbero essere anche più alti di quelli che abbiamo calcolato.

lunedì 28 gennaio 2013

Incentivi fotovoltaico e Conto Termico: come sfruttarli al meglio

Incentivi fotovoltaico e Conto Termico: come sfruttarli al meglio

(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)

Mentre tutta la politica italiana e parte del suo Governo sono in piena campagna elettorale per le elezioni 2013, il ministro dell’Ambiente Corrado Clini si appresta a girare l’Italia per spiegare tutte le misure fino a ora varate per favorire le energie rinnovabili, il risparmio energetico e l’efficienza. Clini, che non è candidato, da febbraio a marzo girerà il paese con Confindustria e Formez PA per parlare di Quinto Conto Energia, Conto Energia Termico, Titoli di Efficienza Energetica e fondi europei per le Regioni Obiettivo Convergenza. Cioè Sicilia, Calabria, Campania e Puglia.

Secondo Clini, che ha presentato il suo “road show” questa mattina in conferenza stampa nella sede romana di Confindustria, gli strumenti per far fiorire la green economy anche in Italia ci sono ma non tutti li conoscono. Spiega il ministro:

Ho suggerito al Formez Pa di rendere disponibili le informazioni sulle misure che già si possono adottare, ci sono alcune parti della normativa ambientale che abbiamo modificato che sono oggetto di controverse, come nel caso del regolamento sulle terre e le rocce da scavo, misura più importante della riduzione delle tasse perché in Italia ci sono miliardi di investimenti fermi in opere pubbliche e infrastrutture a causa di un’interpretazione della norma che sostanzialmente ha paralizzato infrastrutture strategiche e investimenti di grande rilievo

Alcune delle novità che Clini presenterà agli imprenditori sono i nuovi “bandi per l’occupazione giovanile nella green economy e per il carbon footprint“, da venerdì scorso in Gazzetta Ufficiale e disponibili per la consultazione anche sul sito del Ministero dell’Ambiente. Il resto, invece, è tutto già noto. Almeno a noi dell’informazione di settore che seguiamo queste vicende quotidianamente.

E sappiamo, ad esempio, che il Ministero dell’ambiente presenterà in in giro per l’Italia un Quinto Conto Energia già quasi finito e un Conto Energia Termico con appena 700 milioni di budget per i privati e altri 200 per la Pubblica Amministrazione.

Di contro per i bandi sull’occupazione giovanile, quindi per le misure riservate alle imprese e non ai normali cittadini, ci sono 460 milioni da spendere in finanziamenti agevolati allo 0,5% che potranno essere usati per incentivare anche

ricerca, sviluppo e produzione mediante bioraffinerie di prodotti intermedi chimici da biomasse e scarti vegetali

È assai probabile, quindi, che almeno una fettina di quei 460 milioni finiscano a Eni e al suo progetto di bioraffineria a Marghera da 100 milioni di euro. Alle Regioni Obiettivo Convergenza, invece, andranno 380 milioni di euro:

Il ministero dell’Ambiente promuove interventi di efficientamento di edifici e utenze energetiche pubbliche o a uso pubblico e piccoli impianti alimentati da fonti rinnovabili nelle aree naturali protette e nelle isole minori. Una linea specifica di attività è dedicata all’efficientamento energetico di cluster di imprese

Altri soldi andranno nelle bonifiche, con un occhio di riguardo al caso Taranto che da sola avrà 30 dei 90 milioni stanziati, ai Siti di Interesse Comunitario (SIC) e alla lotta al dissesto idrogeologico.

Tra le misure che saranno presentate c’è anche un decreto a hoc per il CSS, cioè il Combustibile Solido Secondario. Per decreto alcuni tipi di “mondezza” vengono classificati come prodotto e non più come rifiuto ma solo

qualora siano utilizzati in alcune tipologie di impianti industriali che, per le garanzie fornite in campo ambientale e tecnico, sono particolarmente idonei;

Queste tipologie di impianti industriali particolarmente idonei non sono altro che i cementifici, che attualmente divorano pet coke per far funzionare i forni. Il pet coke altro non è che uno dei peggiori scarti della lavorazione del petrolio, a sua volta convertito magicamente da rifiuto in prodotto nel 2002 dal Governo Berlusconi.

L’idea è quella di bruciare meno pet coke sostituendolo con il nuovo “rifiuto non rifiuto”. Se questo sarà un vantaggio per l’ambiente (potrebbe esserlo: peggio del pet coke c’è veramente poco altro) lo si vedrà solo con il tempo e, soprattutto, appena sarà chiaro quali requisiti tecnici e sistemi di filtraggio dovranno avere i cementifici e gli altri impianti autorizzati a bruciare CSS.

L’unica cosa certa è che, bruciando rifiuti al posto del pet coke, i cementifici risparmiano. Il che vuol dire che il decreto Clini sul CSS non sembrerebbe un favore all’ambiente (anche se potrebbe esserlo) ma è di sicuro un favore al ciclo del cemento. Che, diciamola tutta, in Italia qualche problema all’ambiente l’ha già creato.

giovedì 24 gennaio 2013

Incentivi FV dopo il tetto dei 6,7 mld: il Gse fa chiarezza

 Incentivi FV dopo il tetto dei 6,7 mld: il Gse fa chiarezza

 (Fonte:ZeroEmission.it)


Cosa accadrà a chi richiederà l'accesso agli incentivi al fotovoltaico dopo il raggiungimento del tetto di spesa annuo dei 6,7 miliardi previsto dal Quinto Conto energia? E' il Gestore dei servizi energetici a rispondere a questa domanda sul proprio sito internet. In relazione alle richieste di chiarimento pervenute, il Gse conferma che il D.M. 5 luglio 2012 non sarà più applicato allo scadere del trentesimo giorno dalla data di raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo. "Come indicato nelle Regole Applicative per l’iscrizione ai registri e per l’accesso alle tariffe incentivanti DM 5 luglio 2012 (Quinto Conto energia) - spiega il Gse - manterranno il diritto ad essere valutate le richieste di incentivazione relative agli impianti non soggetti all’obbligo dell’iscrizione al Registro, che entrano in esercizio anche successivamente alla data di raggiungimento del limite, purché le stesse pervengano entro 30 giorni solari dalla data di accertamento del raggiungimento dei 6,7 miliardi di euro e agli impianti iscritti in posizione utile nei registri, non decaduti".

lunedì 14 gennaio 2013

Fotovoltaico: detrazione Irpef 50% per installazione impianti

Fotovoltaico: detrazione Irpef 50% per installazione impianti

(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)
 
 
L’Agenzia delle Entrate ha fatto finalmente chiarezza sulla possibilità di usufruire delle detrazioni IRPEF in caso di installazione di un impianto fotovoltaico. Da tempo si è fatta strada l’ipotesi di rinunciare agli incentivi del Quinto Conto Energia, ormai molto scarsi e difficili da ottenere, per percorrere la strada delle detrazioni.

Nella maggior parte dei casi si ottiene un risparmio, tramite la detrazione fiscale, inferiore al guadagno ottenibile con gli incentivi al fotovoltaico. Ma si tratta di una procedura molto più snella e semplice, un’alternativa da prendere in considerazione considerato anche il fatto che il Quinto Conto Energia è agli sgoccioli.

Tuttavia, questa strada è stata per mesi ostacolata dal comportamento incoerente di molte sedi dell’Agenzia delle Entrate: ci sono contribuenti che sono riusciti ad ottenere la detrazione e altri che se la sono vista rifiutare dalla propria agenzia territoriale di competenza. Serviva, quindi, un pronunciamento ufficiale dell’Agenzia Centrale. È arrivato, per fortuna.

Dal gruppo di discussione FER – Fonti Energetiche Rinnovabili su Linkedin, infatti, apprendiamo che un consulente ha ricevuto risposta dalla sede centrale alla richiesta di chiarimenti avanzata per conto di un suo cliente. Dalla risposta si evince che gli impianti fotovoltaici, qualora non siano incentivati con il Conto Energia, possono usufruire delle detrazioni IRPEF fino al 50% (solo fino a fine giugno 2013, poi si passa al 36%) ma non della detrazione al 55% come ristrutturazione energetica dell’edificio. Spiega l’Agenzia:

L’installazione di pannelli fotovoltaici per la produzione dell’energia elettrica, quindi, può rientrare nell’agevolazione, ma in questo caso l’elettricità prodotta non può essere incentivata attraverso il cosiddetto “Conto Energia”, previsto dal decreto Ministeriale 5 luglio 2012 (Quinto Conto Energia).
Tali impianti, infatti, non potevano beneficiare della detrazione del 55% sul risparmio energetico, in quanto l’articolo 1, comma 346, Legge 27 dicembre 2006, n. 296, incentiva l’installazione di “pannelli solari” esclusivamente “per la produzione di acqua calda”, non rientrando tra gli interventi di riqualificazione energetica.


Detta in sintesi: il fotovoltaico non viene considerato come una tecnologia utile alla riduzione dei consumi elettrici dell’abitazione, ma come un vero e proprio impianto di produzione di energia. Non rientra quindi nel novero degli impianti detraibili al 55%, ma solo al 36-50%. Possono chiedere la detrazione fiscale:
  1. proprietari o nudi proprietari;
  2. titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie);
  3. locatari o comodatari;
  4. soci di cooperative divise e indivise;
  5. imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce;
  6. soci di società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, imprese familiari, alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali;
  7. il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento di ristrutturazione, purché sostenga le spese e siano a lui intestati bonifici e fatture.

Si spera, adesso, che le detrazioni IRPEF possano fare da “ammortizzatore fiscale” alla fine del Quinto Conto Energia. Tra l’altro il vantaggio è doppio, dopo l’altro pronunciamento dell’Agenzia delle Entrate che chiarisce che i guadagni ottenuti con gli incentivi dei vari Conti Energia vanno inseriti nel computo dell’IRPEF sotto la voce “Altri redditi”.

Spetta ora ai commercialisti mettere in ordine i pezzi del mosaico e non fare errori. Solo così il fotovoltaico italiano potrà restare in piedi per qualche altro mese, in attesa della a lungo prospettata grid parity.

Conto Energia Termico, il vento delle termiche inizia a soffiare

Conto Energia Termico, il vento delle termiche inizia a soffiare

(Fonte:Ediltecnico.it)
 
 
Chiunque voglia navigare sa che occorre direzionare e gestire le vele in quanto non potrebbe modificare l’intensità e la direzione dei venti a suo piacimento. Quindi, coloro che navigano da anni tra i venti mutevoli delle normative di settore, tra risacca, bonaccia e tempestosi proclami, iniziano già a chiedersi cosa porterà il vento delle termiche.

Fuori da ogni metafora marinara, il settore delle rinnovabili è un settore che negli anni è cresciuto in modo disorganico e, a volte, disorganizzato; talvolta grazie strumenti speculativi e di breve durata , a normative disorganiche ed a regole regionali difformi tra loro ma che non ha seriamente puntato sulla ricerca tecnologica nazionale e sulla formazione della filiera.

Cosa accadrà con la “nuova” ventata di incentivi portata dal Conto Energia Termico?

Personalmente avrei preferito che prima si fosse regolamentato il settore con la qualificazione degli operatori come previsto dall’art. 15 del decreto legislativo 28 marzo 2011 (Decreto Romani): il termine previsto dalla norma citata per l’attivazione dei programmi di formazione era il 31 dicembre 2012!

Non si tratta di un mero problema formale ma di un’impostazione chiara che permetta di selezionare operatori qualificati ma anche di istruirli sui meccanismi tecnico-finanziari correlati e sugli strumenti gestionali in modo che le loro aziende non si arenino al soffiare del primo vento avverso.

Infatti, la prima domanda da porsi è se (come tecnico o come impresa) è opportuno investire in formazione, in tecnologia, in personale, ecc. nel cosiddetto Conto Energia Termico, quanto e perché.

Infatti, l’interpretazione normativa dei singoli articoli e degli allegati può, per un attimo, essere tralasciata per comprendere a fondo la norma, le sue opportunità ed i suoi limiti.

Per fare questo occorre analizzare il preambolo del decreto in quanto esso contiene le intenzioni, i vincoli, gli obiettivi del legislatore che saranno successivamente espressi negli articoli e negli allegati.

Si tratta di esaminare le fondamenta su cui il Conto Energia Termico stesso si regge: una norma non potrà mai dare più di quanto il preambolo possa concedere!

Ad esempio, nel quinto Conto Energia la conclusione della fase di incentivazione del fotovoltaico viene annunciata già nel preambolo. Infatti in esso sono citati gli obiettivi del c.d. Pacchetto clima-energia “20-20-20″ (pari al 17% del consumo complessivo di energia al 2020),si ricorda che tale obiettivo è scomposto in tre settori principali (calore, trasporti ed energia elettrica) e che, per quanto riguarda l’energia elettrica, l’obiettivo al 2020 del 26% del consumo totale elettrico è stato quasi raggiunto (con un anticipo di circa 9 anni!). Il preambolo del d.m. 5 luglio 2012 termina con la seguente considerazione: “per ora per il raggiungimento degli obiettivi va dato impulso ai settori del calore e trasporti e all’efficienza energetica, che sono modalità, in media, economicamente più efficienti”.

Quindi, come sottolinea il preambolo il fotovoltaico deve lasciare il testimone alle rinnovabili termiche ed essendo esse delle tecnologie economicamente più efficienti anche l’entità degli incentivi sarà “parametrata” diversamente dal passato.

Si ricorda che l’incentivazione di una tecnologia serve alla sua promozione (obiettivo generale) ed al suo ingresso nel libero mercato (obiettivo strutturale) quindi la stabilità dell’incentivo non può essere il fine ma il mezzo.

Per quanto riguarda il preambolo del c.d. Conto Energia Termico, il legislatore premette “la necessità di un monitoraggi dei risultati e delle risposte ottenute con il nuovo regime di incentivi” e quindi avverte gli addetti ai lavori che si tratta di uno strumento “in fase di messa a punto” che il mercato dovrà utilizzare in modo coerente con le attese.

Inoltre, il preambolo suggerisce che occorre valutare questo strumento non in modo assoluto ma rispetto agli altri strumenti normativi attualmente presenti e che, a loro volta, sono passibili di modifiche ed aggiornamenti.

Quindi, il legislatore vuole predisporre un quadro organico per la promozione dell’efficienza energetica e delle rinnovabili termiche dove coesistono i TEE (certificati bianchi), le detrazioni fiscali, il conto energia termica oltre le agevolazioni in conto capitale ed gli altri strumenti finanziari (vedi ESCO) del settore.

Infatti, ormai conclusa la fase iniziale sperimentale dei TEE, tale strumento è diventato una forma codificata e matura di programmazione di interventi di efficientamento di taglia medio-grande oltre a rappresentare un fronte avanzato di ricerca di ingegneria finanziaria per il settore.

Invece, le oscillazioni valutare nel mercato dei titoli e la mancanza di competenze specialistiche diffuse ha reso “di fatto” i TEE uno strumento complesso e specialistico al quale difficilmente accedono le PA (tale considerazione è contenuta nel preambolo del decreto in esame!).

Inoltre, la PA non può utilizzare lo strumento delle detrazioni fiscali.

La detrazione fiscale, gestito dal binomio Enea-Agenzia delle Entrate, è sicuramente lo strumento che sarà nei prossimi mesi sottoposto ad un processo di revisione e, probabilmente, verrà depotenziato o semplicemente adeguato.

Infatti, si ricorda che le detrazioni comportano un minore gettito fiscale e quindi incidono direttamente sul bilancio dello Stato.

Infine, le detrazioni fiscali ristorano l’investimento effettuato in un arco temporale decennale ed inoltre richiedono, nella maggior parte dei casi, figure qualificate che assistano il privato nelle fasi burocratica e progettuale.

Ne risulta che alcuni interventi incentivati (vedi sostituzione degli infissi) sono stati scelti in misura molto maggiore di altri più efficienti ma più complessi.

Il Conto Energia Termico intende operare dove le misure incentivanti citate non possono essere scelte o per mancanza di specifiche competenze (vedi PA) o per scelte di tipo tecnico-finanziario. Dunque, non si tratta di una misura “assorbente” di incentivazione in quanto sarà sempre necessario accedere alle altre misure sia nel caso in cui risulti dal Decreto stesso esplicitamente esclusa l’incentivazione (ad esempio per interventi di grandi dimensioni ) o ci siano casi in cui gli strumenti di incentivazione attuabili siano concorrenti ma sempre mutuamente esclusivi.

Ad esempio si potrà scegliere tra detrazione del 55% e Conto Energia Termico per la realizzazione di impianti solari termici di piccola taglia.

Concludendo, il cosiddetto Conto Energia Termica raccoglie il testimone dal quinto Conto Energia, giunto ormai a fine corsa, prosegue la corsa agli obiettivi concordati con l’Europa (Pacchetto 20-20-20), forte dell’esperienza già maturata nel settore, quindi privo degli aspetti fortemente speculativi che hanno caratterizzato il recente passato. Si tratta di uno strumento semplificato, a lungo respiro ma facile da rimodulare, leggero per le finanze dello Stato, facile da utilizzare permette alla filiera di strutturarsi e mettere a punto nuovi modelli di business.

Sarà davvero il vento giusto? Ai bravi navigatori non resta che salpare, spiegare le vele e provare a navigare.

martedì 8 gennaio 2013

Nel 2013 cieli bui sugli operatori del fotovoltaico

Nel 2013 cieli bui sugli operatori del fotovoltaico

(Fonte:LaStampa.it-Veronica Ulivieri)

Disorientamento, paralisi, crescita di pratiche speculative e, in certi casi, cassa integrazione o chiusura. Sono queste le parole più usate dagli operatori del fotovoltaico quando si chiede loro di descrivere la situazione attuale. A poco più di quattro mesi dal Quinto Conto Energia, sotto una pioggia di provvedimenti che spesso non agevolano le imprese, uno dei pochi settori in crescita dell’economia italiana – florido e promettente fino a pochi anni fa – sta cedendo il passo. Il decreto entrato in vigore a fine agosto ha infatti reso più difficile l’accesso agli incentivi, che comunque cesseranno un mese prima della data in cui si raggiungerà il monte cumulativo di 6,7 miliardi di euro l'anno di costo (o investimento?) per lo Stato. In questo momento siamo a 6,466 miliardi, in un clima di totale incertezza, dunque, su ciò che avverrà dopo.

Il provvedimento, come spiegava già a metà novembre a Greenews.info Lorenzo Bagnacani, amministratore delegato di tre società del gruppo altoatesino Green Vision Ambiente, “ha letteralmente cancellato il settore in Italia. (…) Quando in un Paese si rischia la ‘chiusura per decreto legge’ significa che nei decisori non c'è stata evidentemente la lungimiranza per sviluppare una legislazione più sofisticata. Stiamo assistendo, ora, a imprese che chiudono e altre che si spostano all'estero”.

Anche Massimo Sapienza, coordinatore del movimento SOS Rinnovabili, traccia un quadro allarmante: “Dall’entrata in vigore del decreto, i fatturati delle aziende sono scesi di dieci volte e si iniziano a sentire anche i primi effetti occupazionali: quasi tutti i produttori italiani di pannelli fotovoltaici stanno mandando i dipendenti in cassa integrazione”.

Per le imprese di componenti, riunite nel comitato IFI, è un periodo bruttissimo: “Due sono gli effetti che hanno avuto un impatto deleterio: i repentini cambi normativi (cinque in poco più di due anni) e l’aver subito un aggressivo effetto dumping da parte delle aziende cinesi che ha generato il crollo dei prezzi degli impianti, azzerando di fatto le marginalità industriali. Il meccanismo dei registri sopra i 12 kW, uniti all’incertezza degli investitori e a un drastico calo degli incentivi, ha congelato il mercato. Con il Quinto Conto Energia, le aziende, già vessate pesantemente, hanno visto solo inasprirsi lo stato di crisi in cui versavano prima”, spiega il presidente Alessandro Cremonesi.

Un quadro a cui si è aggiunta, il 31 dicembre, l’extra-proroga del GSE per le aziende che devono ancora uniformarsi alle prescrizioni per lo smaltimento dei moduli fotovoltaici. Mentre “ci sono state aziende che hanno lavorato seriamente insieme a uno tra i principali consorzi di smaltimento RAEE nazionali, il COBAT, con dispendio di ingenti risorse umane e capitali per farsi trovare preparate all’appuntamento”, “il senso di questa proroga ha dato l’impressione di una ‘sanatoria’ generale a vantaggio di altri operatori non ancora pronti ad assolvere tutti i requisiti imposti, cioè di Consorzi per lo più stranieri dietro ai quali si posizionano grandi industrie e importatori stranieri, principalmente cinesi”, continua Cremonesi.

L’intero settore del fotovoltaico è al limite. Alcuni casi concreti forse parlano più di molti numeri. Dopo un anno nero, in cui il settore Energia di Siemens Italia ha perso il 14,8% (in buona parte a causa del Quinto Conto Energia) il gruppo ha deciso di “ritirarsi” dal mercato del solare (non solo fotovoltaico, ma anche termico e termodinamico). E ancora a causa del decreto di fine agosto, sono fuggiti dal nostro paese diversi investitori stranieri, dai francesi di EDF - che a ottobre si sono ritirati dalla joint ventureitaliana per il fotovoltaico, creata solamente due anni prima - agli stessi cinesi. “Avevamo un partner cinese, produttore di moduli fotovoltaici, che aveva disposto un investimento di 300 milioni di euro in Europa, di cui 100 destinati all'Italia , con una pipeline di progetti già avviata. A febbraio 2012 cominciano i primi rumors sul Quinto Conto Energia e da quel giorno si apre l'incertezza normativa - diventata poi certezza col decreto a tutti noto e i suoi limiti. Fatto sta che questi 100 milioni di euro sono oggi in altri Paesi, tra cui la Romania e l'Italia è stata marchiata, anche da altri investitori stranieri, con un rating ‘rosso’, come paese dove non investire più”, racconta Bagnacani.
Alla base di una situazione così drammatica c’è anche una debolezza delle stesse associazioni di settore, che nella maggior parte dei casi non riescono a incidere in modo significativo sull’operato del Governo. “Oggi la rappresentatività è divisa in mille rivoli. Risorse disperse che non permettono di fare studi o pagare la comunicazione. Ognuno vuole tenersi la sua poltrona, che dà visibilità e prestigio, ma questo va a scapito della possibilità di fare azioni incisive. Le aziende dovrebbero far pressione sui vertici perché facciano qualcosa per il settore e non si limitino a tenersi la carica”, sottolinea Sapienza che, spinto da queste considerazioni, a dicembre ha lasciato Assosolare, di cui era membro del direttivo, e si sta dedicando ora a rafforzare SOS Rinnovabili.

“Oltre a questioni di budget ridotti, c’è anche una questione di rappresentatività: quando non sei abbastanza forte e credibile, hai paura a prendere posizioni nette”. Che invece, in certi casi, “dovendo competere con le lobby del carbone, molto potenti”, sarebbero state necessarie: “Probabilmente si sarebbero potute evitare misure così penalizzanti”. L’ultimo segnale di nervosismo è arrivato a fine novembre, quando la stessa Assosolare ha deciso di uscire da Confindustria Energia, “dicendo no – rivela Sapienza – alla prospettiva di una fusione in un’unica associazione con GIFI e ANIE, prospettata da quest’ultima”.

Un settore messo completamente in ginocchio, proprio nel momento in cui la grid parity cominciava ad apparire a portata di mano. “Non è un caso”, fanno notare gli operatori. “Le lobby delle fonti fossili – aggiunge Sapienza – si rendono conto che la grid parity rappresenterebbe la loro morte economica. La tecnologia di cui hanno più paura è proprio il fotovoltaico, mentre altri rami del solare fanno meno paura, perché sono più deboli. Così si toglie a chi può far male e si dà a chi appare più inoffensivo”.

mercoledì 19 dicembre 2012

Gifi/Anie: "Basta provvedimenti dell'ultima ora"

 Gifi/Anie: "Basta provvedimenti dell'ultima ora"

 (Fonte:ZeroEmission.it)


Alla luce dell’ultimo emendamento approvato in Commissione al Senato Anie/Gifi si appellano ai Ministri Passera e Clini

Presentato un emendamento per prorogare l’attuale termine del 31 dicembre 2012 al 31 ottobre 2013 per godere delle tariffe del Quarto Conto energia per tutti gli impianti fotovoltaici installati su edifici e terreni della PA. Due relatori del Ddl Sviluppo sembra abbiano presentato l'emendamento nel contesto dei lavori parlamentari per il ddl stabilità. a dirlo è Anie/Gifi, secondo cui, questa pratica comporterebbe il rischio che con l'apposizione della fiducia si scateni un ulteriore scossone al mercato fotovoltaico. L'emendamento che prorogherebbe il termine per le tariffe del Quarto Conto energia, ben più generose delle attuali, non avrebbe, secondo Anie/Gifi, una copertura finanziaria garantita. "Il risultato - si legge nel testo diramato dall'associazione - è che si andrebbero ad intaccare le scarsissime risorse rimaste a disposizione con il Quinto Conto energia a beneficio di pochi. Inoltre molti terreni potrebbero essere ceduti a titolo gratuito alle PA per poter godere di questo beneficio".

"Non vorremmo che dietro questi provvedimenti si celino tentativi di speculazione - dichiara Valerio Natalizia Presidente Anie/Gifi - che danneggerebbero l'immagine e l'imprenditorialità di un settore industriale che opera seriamente e con etica professionale. Ci domandiamo se chi ha firmato l’emendamento ne abbia comprese fino in fondo le pesanti conseguenze sul piano occupazionale. La crisi attuale richiede sì fermezza, ma anche estrema chiarezza nel quadro regolatorio. Provvedimenti di questo tipo invece creano nell'opinione pubblica un'immagine negativa del nostro settore e ne accelerano la caduta”.

"Come Anie/Gifi - conclude Natalizia - prendiamo le distanze da questo emendamento e chiediamo che i Ministri Passera e Clini intervengano urgentemente in sede di discussione d’aula. La fine della legislatura e i tempi accelerati di questi giorni non giustificano gli errori e sarebbe difficile comprendere un loro silenzio su un settore così importante”

martedì 18 dicembre 2012

Quinto Conto Energia: restano 200 milioni di euro di incentivi

Quinto Conto Energia: restano 200 milioni di euro di incentivi

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)

Manca sempre meno all’estinzione del Quinto Conto Energia. Il costo annuo cumulato per gli incentivi al fotovoltaico (per tutte le versioni del Conto in vigore) ha infatti raggiunto i 6,5 miliardi di euro, avvicinandosi al tetto massimo di 6,7 miliardi fissato dal DM del 5 luglio 2012.

Lo comunica il Gestore dei Servizi Energetici (GSE), precisando che:

Al raggiungimento del limite complessivo di 6,7 miliardi di euro concorrono il costo degli incentivi riconosciuti agli impianti entrati in esercizio con il Quinto conto energia e con i precedenti provvedimenti di incentivazione e il costo degli incentivi riferito agli impianti iscritti in posizione utile, ma non ancora in esercizio, nei Registri del Quarto e del Quinto conto energia.

Il Contatore Fotovoltaico presente sul suo sito web, aggiornato al 16 dicembre 2012, annovera ormai 463.746 impianti in esercizio, pari a una potenza complessiva di 16.104 Megawatt. Oltre a questi, concorrono al raggiungimento del tetto di spesa altri 2.670 impianti non ancora in funzione ma già iscritti ai registri in posizione utile per godere degli incentivi.

Aggiunge inoltre il GSE:

Sul Contatore Fotovoltaico sono anche disponibili i dati sul numero di impianti, la potenza installata e il costo indicativo cumulato annuo degli incentivi riferiti a ogni singolo Conto Energia.

Quel che è certo è che restano circa 200 milioni di euro prima del raggiungimento della soglia massima fissata dalla legge, dopodiché scatterà il conto alla rovescia, della durata di 30 giorni, per la fine del Quinto Conto Energia e degli incentivi al fotovoltaico.

giovedì 15 novembre 2012

Grid parity: dopo Conto energia

Grid parity: la ricetta di Enerray per il "dopo Conto energia"

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
Michele Scandellari, Direttore Generale:“Il nuovo sistema ha rallentato l’operato delle aziende del settore ma non le ha fermate". La società sta verificando la possibilità di lavorare in grid parity in alcune zone favorevoli dell'Italia.

Il taglio agli incentivi non fermerà l'ascesqa del fotovoltaico.“Il Quinto Conto Energia rappresenta un nuovo sistema normativo dinnanzi al quale è necessario recuperare consapevolezza". E' questa l'opinione di Michele Scandellari, Direttore Generale di Enerray, azienda che produce selezioni fotovoltaiche. “Il nuovo sistema ha rallentato l’operato delle aziende del settore ma non le ha fermate - ha ripreso Scandellari - dopo il grande business degli scorsi anni il fotovoltaico deve tornare ad essere una scelta consapevole, un investimento economico che, dati gli aumenti dei costi della bolletta, in 20 anni garantisce convenienza. Il fotovoltaico è uno strumento che consente di produrre energia con bassi costi di distribuzione e senza alcun effetto collaterale. Dobbiamo partire da questa consapevolezza per rilanciarci sul mercato e far nascere nuovi modelli di business, più sani e più competitivi".

La soluzione in cui Enerray crede fortemente è la realizzazione di impianti economicamente sostenibili senza incentivi: la società sta già verificando la possibilità di lavorare in grid parity in alcune zone favorevoli dell'Italia (Sud Italia, Sicilia in particolare) grazie alla diminuzione del prezzo del kWp del fotovoltaico. Tuttavia per favorire tale processo si auspica la predisposizione di una normativa che renda più semplice e meno costosa la realizzazione e la gestione degli stessi impianti FV anche senza incentivi. “L’azienda –ha ribadito Scandellari – lavora su questi aspetti e vuole considerare il Quinto Conto energia un nuovo punto di avvio, un sistema che rivoluziona il meccanismo incentivante ma non sminuisce la portata del fotovoltaico come impegno, come la giusta scelta nei confronti dell’ambiente, come futuro del Paese”.