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venerdì 26 luglio 2013

Corso online Sistemi di accumulo per il fotovoltaico


Sistemi di accumulo, un nuovo passo verso l’indipendenza energetica

(Fonte:Rolando Roberto-Enerstore)





Terminata la fase storica del Conto Energia, in Italia emerge la verità che era stata nascosta dall’ubriacatura degli incentivi: l’energia rinnovabile ha bisogno di sistemi di accumulo per stabilizzare i flussi energetici e completare il ciclo solare. La teoria della Terza Rivoluzione Industriale ci ha spiegato molto bene che i cittadini, per poter essere in grado di produrre, accumulare e scambiare l’energia che generano dai loro impianti locali e familiari, devono poter disporre di sistemi che permettano loro di accumulare l’energia che producono e non utilizzano.

Fino ad ora questa necessità è stata occultata dall’artificio dell’immissione in rete che funge essa stessa da accumulo. Ma a partire dal momento in cui gli incentivi non sono più erogati, e le regole dello scambio sul posto trattano in modo ineguale il cittadino venditore (riconoscendogli in fase di immissione un prezzo esiguo) e il monopolista (dal quale si è obbligati a pagare un prezzo più che doppio rispetto alla tariffa di vendita), bisogna interrogarsi sulle opportunità offerte dalla tecnologia per massimizzare il ritorno economico e i benefici energetici delle rinnovabili e del fotovoltaico in particolare.

In questo senso il fotovoltaico rimane un’opportunità di risparmio energetico interessante, ma dobbiamo cominciare a pensare a lungo termine e vederlo solo come la parte iniziale di un ciclo energetico per coprire il quale abbiamo bisogno di tecnologie di accumulo e di distribuzione intelligente (smart grid).

Se ci troviamo nel caso di utenza domestica o comunque di un impianto a servizio dell’abitazione con potenza inferiore ai 20 kWp, possiamo usufruire delle agevolazioni fiscali IRPEF al 50% valide fino a fine 2013. Non sappiamo ancora con certezza quale regime fiscale sarà adottato da gennaio 2014 e neppure se si riuscirà ad ottenere qualche provvedimento strutturale di più ampio respiro.

Di occasioni però ne abbiamo altre e dobbiamo essere bravi a cogliere quanto può offrire un nuovo settore che promette una crescita esponenziale: il mercato dell’accumulo, in particolare dello “storage” domestico per l’ottimizzazione dell’autoconsumo.

Cerchiamo di capire brevemente di cosa si tratta. Come tutti sanno, il fotovoltaico e l’eolico sono definite come FRNP (Fonti Rinnovabili Non Programmabili), non possiamo sapere con esattezza le condizioni meteorologiche che potrebbero influenzare i dati di produzione in termini di energia giornaliera. Il vento è incostante e imprevedibile, e il sole sappiamo per certo che ci sarà ma non possiamo essere sicuri delle condizioni di nuvolosità che potrebbero coprirlo e dunque abbassare la produttività di un impianto fotovoltaico. Sappiamo però per certo che quando il sole e il vento sono molto forti, permettono di produrre elettricità in eccesso che se debitamente accumulata potrebbe essere utilizzata all’occorrenza.

Se potessimo accumulare l’energia in eccesso durante le ore di sole e di vento per poterla riutilizzare di notte o nei giorni di calma piatta? Jeremy Rifkin ci dice che in un futuro abbastanza vicino sarà possibile farlo con le tecnologie dell’idrogeno, una vera e propria rivoluzione energetica. Ma in attesa che tali tecnologie entrino nella fase di economie di scala che ne permettano l’ingresso sul mercato, il sogno dell’indipendenza energetica si avvicina sempre di più grazie ad altre tecnologie che sono già sul mercato a prezzi contenuti.

E’ infatti in atto una piccola rivoluzione che tacitamente mette in fermento tutto il settore delle rinnovabili. Magari non sarà possibile staccarsi immediatamente dalla rete ma se ipotizziamo di installare, oltre al convenzionale impianto FV, un sistema di accumulo, sicuramente le bollette potranno essere fortemente ridotte.

Attenzione però, c’è bisogno di uno sforzo in più. Quando parliamo di fotovoltaico non incentivato le regole del gioco si fanno più severe: l’idea di installare un impianto da fonti rinnovabili senza tener conto dell’efficienza complessiva del sistema e della necessità di diminuire gli sprechi di energia dev’essere completamente messa da parte!

Prima di procedere con qualsiasi ragionamento di convenienza economica ricordiamo i “comandamenti del risparmio energetico”. L’obiettivo principale sarà quello di ottimizzare i consumi attuali evitando gli sprechi ed aumentando il più possibile la quota di energia prelevabile nelle ore di maggiore producibilità del futuro impianto fotovoltaico (energia in autoconsumo).

Ogni abitazione diviene una stella di una costellazione di produttori indipendenti, una rete che si avvicina sempre più al modello di Jeremy Rifkyn di generazione distribuita. Tanti piccoli produttori e consumatori che allo stesso tempo gridano a gran voce che il cambiamento è reale ed inarrestabile.

La tecnologia ha messo a punto sistemi di stoccaggio convenzionali immediatamente disponibili sul mercato come gli accumulatori elettrochimici al piombo-acido (tecnologie AGM, GEL etc.) in attesa che i conti possano tornare anche con le più performanti batterie al litio.

Per fare il punto sulla situazione dei sistemi di stoccaggio abbiamo pensato di organizzare il primo videocorso in Italia dedicato ai sistemi di accumulo, un evento in diretta a cui vi potrete registrare gratuitamente. Il webinar avrà una durata di circa un’ora.

Ecco il sommario dell’evento:
  • Verso il modello distribuito
  • Panoramica normativa in Italia SDA
  • Accumulo ed autoconsumo domestico
  • Tipologie sistemi di accumulo
  • Caso di studio
  • Dove trovare i prodotti

Potrai seguire la diretta dell’evento martedì 30 luglio 2013 registrandoti al seguente link: https://attendee.gotowebinar.com/register/8492568791253588480

Inizia la nuova era della generazione distribuita in Italia, in cui il fotovoltaico continua la sua avanzata da protagonista grazie ai sistemi di accumulo.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti visita il sito www.enerstore.it o contattaci su comunicazioni@enerworks.eu


Rolando Roberto (Sales & Marketing Director)

Enerworks Europe Srl

venerdì 7 giugno 2013

Fine del Quinto Conto Energia. “Adesso bisogna cambiare registro”. Considerazioni sul futuro del Fotovoltaico.



Fine del Quinto Conto Energia. “Adesso bisogna cambiare registro”. Considerazioni sul futuro del Fotovoltaico.

(Fonte:Enerstore-Rolando Roberto)



L’Autorità per l’Energia è stata velocissima nella pubblicazione della delibera che sancisce il termine ultimo per poter beneficiare delle tariffe del V Conto energia. Il documento è stato rilasciato nel tardo pomeriggio di ieri (http://www.autorita.energia.it/allegati/docs/13/250-13.pdf) poche ore dopo la comunicazione da parte del GSE del raggiungimento del costo indicativo cumulato annuo degli incentivi di 6,7 miliardi di euro.
Gli impianti che hanno presentato la richiesta d’incentivazione alla data del 6/06/2013 sono stati531.242, per una potenza complessiva pari a 18.217 MW. Di questi 531.242 impianti, 4.779, per una potenza complessiva di 1.136 MW e un costo indicativo annuo di 94 milioni di euro, sono iscritti nei Registri in posizione utile ma non ancora entrati in esercizio. Decorsi trenta giorni solari dalla data di pubblicazzione della delibera dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, il DM del 5 luglio 2013, meglio noto come 5 Conto Energia, cesserà di applicarsi.

Come si legge, abbiamo impianti non ancora in esercizio per una potenza di oltre 1000 MW. Riteniamo che sia poco realistico riuscire ad effettuare in tempi rapidi installazioni tali da raggiungere la potenza complessiva di 19.000 MW. Questo perché molti operatori del settore non andranno a realizzare gli impianti pur essendosi iscritti in posizione utile per i motivi che tutti noi conosciamo: problemi di accesso al credito, risalita dei prezzi dei moduli per incertezza sui dazi, mancanza di fiducia da parte degli investitori per possibili provvedimenti retroattivi, mancanza di chiarezza normativa, eccessiva burocrazia, etc.

Questi soldi non utilizzati che fine faranno? Con molta probabilità andranno persi, sarà estremamente difficile che verranno reinvestiti per nuove iniziative di sostegno per il Fotovoltaico italiano. Perché non pensare da subito ad allocarli al solo residenziale, per esempio pensando ai sistemi che integrino l’accumolo domestico? Altra idea potrebbe essere quella di destinare queste risorse per l’instituzione di un Fondo di Garanzia Rotativo con lo scopo di facilitare l’accesso al credito.

Da pochi giorni è stata confermata la proroga relativa alle detrazioni fiscali ma questo non basta, sei mesi non sono sufficienti a garantire quelle tempistiche tecniche necessarie per rilanciare un mercato stremato da continui ostacoli.

Nuove nuvole all’orizzonte, dobbiamo schierarci per difendere la priorità di dispacciamento, lo scambio sul posto, le esenzioni dagli oneri per l'energia autoconsumata. Bisogna difendere il libero mercato dall’imposizione di dazi ingiustificati (perché solo per il nostro settore?).

Si chiude un’era e se ne apre una nuova, la vera sfida comincia adesso. Si entra nel mondo del risparmio energetico, dell’autoconsumo. Cancellate dalla mente la parola investimento, mettete da parte i vecchi fogli di calcolo, i vecchi modelli di business che garantivano ritorni d’investimento in una manciata di anni. Mandate a casa tutti coloro che si sono “riversati abusivamente” dal mondo della finanza ed improvvisati tecnici.

Le persone hanno finalmente capito che è importante credere nelle fonti rinnovabili perché non fanno bene solo al pianeta ma servono a portare avanti la “Terza Rivoluzione Industriale” che è in atto.

Non più una società legata al mondo fossile centralizzato. E’ tempo di installare e distribuire le energie decentralizzate, democratiche e condivise. E’ tempo di opporsi al monopolio energetico imposto dall’alto con il quale si tenta cristallizzare l'attuale modello energetico per mantenere inalterata la redditività dei grandi gruppi a scapito della collettività.

Hanno provato più volte a spezzarci e non cel’hanno fatta, non sono riusciti a distruggere quello che abbiamo creato in questi anni.

Combattiamo per difendere le nostre passioni, il nostro lavoro e il nostro futuro.


Rolando Roberto