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giovedì 15 maggio 2014

Pietre fotovoltaiche: a Capri arriva il muretto solare

(Fonte: GreenStyle.it-Marco Mancini)
 
 
Il solare si evolve: dal tradizionale pannello sul tetto alle tegole, fino ad arrivare ad applicazioni verticali, come le siepi e le pietre fotovoltaiche. A tal proposito, a Capri è stato inaugurato un prototipo di impianto solare stand alone che all’apparenza sembra un semplice muretto. Il progetto è curato da Enea e Marevivo e si avvale della tecnologia messa a punto dalla ditta vicentina Dyaqua, vincitrice nel 2010 del concorso “Sole, vento e mare – Energie rinnovabili e paesaggio”, volto a scovare nuove idee per integrare le rinnovabili nel paesaggio senza deturparlo.

Il famoso pino marittimo del Belvedere di Punta Tragara sarà illuminato nelle ore serali da fari a LED, grazie all’energia solare accumulata durante il giorno dalle pietre fotovoltaiche che compongono il muretto. Questo impianto è a basso impatto paesaggistico, dal momento che la speciale resina ideata da Dyaqua rende simili a delle pietre il generatore e le altre componenti. Come ha sottolineato la presidente di Marevivo Rosalba Giugni:

Avvolgere di luce questo pino, attraverso un semplice muretto che cattura l’energia solare, senza incidere sulle caratteristiche del paesaggio, è una grande emozione. Rappresenta un’ulteriore tappa dell’impegno che Marevivo porta avanti da anni nelle isole minori italiane, intese come laboratori di sostenibilità e dove è possibile attuare best practice anche per dare un’impronta diversa al mercato del turismo.
 
Da questo primo esperimento a Capri potrebbero nascere altri progetti simili, come illustra Carlo Tricoli di Enea:
 
La campagna sperimentale che condurremo sul prototipo presso il nostro Centro Ricerche di Portici permetterà di analizzare l’integrazione architettonica dei pannelli fotovoltaici sui manufatti tipici dell’area in cui verranno installati, ma anche di verificare l’efficienza dell’impianto.

Da questa attenta valutazione nasceranno interventi per migliorare l’applicazione e l’efficienza delle pietre fotovoltaiche, con l’obiettivo di favorirne la produzione e la diffusione su larga scala in luoghi di alto pregio paesaggistico.

mercoledì 5 marzo 2014

Un green new deal per l'Italia

Un green new deal per l'Italia

(Fonte:ZeroEmission.it)

 
È stato presentato all’ENEA il Rapporto sulla Green Economy 2013: “Un Green New Deal per l’Italia”, curato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e dall’ENEA, e giunto alla sua seconda edizione.

La prima parte del Rapporto affronta il panorama internazionale, partendo da un excursus storico-economico che, dalla crisi del ’29 arriva ai giorni nostri, e fornisce un’ampia illustrazione delle proposte per un Green New Deal formulate dall’UNEP e dall’OCSE, le prospettive per l’affermazione della green economy in Europa, nonché le difficoltà e le potenzialità dell’Italia, prendendo in esame le esigenze di investimenti pubblici e privati, gli effetti sull’occupazione e le riforme indispensabili. "Anche il Rapporto 2014 , dedicato al Green New Deal - ha dichiarato Edo Ronchi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile - ha fornito analisi e studi a supporto degli Stati Generali della green economy italiana. Durante una delle recessioni forse più lunghe e difficili degli ultimi decenni, investire per innovare, differenziare e convertire prodotti e processi produttivi in chiave sempre più green potrebbe essere una strada per rilanciare il nostro sviluppo. Un forte impulso in questa direzione può venire da concrete iniziative che possono partire , o essere rafforzate, dalle nostre città." La seconda parte del Rapporto, focalizzandosi sulla realtà italiana, analizza proprio il nuovo ruolo che le città possono avere come volano per uno sviluppo sostenibile. In Italia il 68 per cento della popolazione vive in un ambiente urbano, dove si produce in media il 75 per cento dei rifiuti, e le abitazioni consumano dal 30 e al 60 % in più di energia rispetto alla media UE.
Tale concentrazione abitativa accresce i problemi ambientali, come l’inarrestabile cementificazione con insediamenti distribuiti in maniera frammentata e disordinata sul territorio, e che continua ad occupare aree libere, spesso agricole, al ritmo di 343 metri quadrati all’anno per ciascun italiano. Un Green New Deal che parte dalle città può costituire un quadro di riferimento unitario per interventi coordinati ed integrati a livello sociale, ambientale ed economico. I settori principali per tale approccio, trattati nel Rapporto sono la riqualificazione energetica delle città, le misure di mitigazione climatica, la riduzione del consumo di materiali ed il miglioramento della gestione dei rifiuti, la mobilità urbana, i rapporti tra l’ambiente urbano e quello agricolo, il patrimonio culturale, la gestione sostenibile della risorsa idrica, la riqualificazione delle aree degradate e l’impiego di tecniche e tecnologie tipiche dell’ICT. Il Rapporto si avvale della prefazione di Simon Upton, Direttore del Dipartimento Ambiente dell’ OCSE, e di Tim Jackson, docente di Sviluppo sostenibile presso l’Università del Surrey.

giovedì 24 ottobre 2013

Patto Enea/Federalimentare per efficienza nelle Pmi

Patto Enea/Federalimentare per efficienza nelle Pmi

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
 
 
È stato presentato a Marbella, in Spagna, il progetto europeo per l'efficienza energetica nell'agroalimentare Sinergia, (“Miglioramento dell’efficienza energetica attraverso il trasferimento di innovazione alle Pmi dell’area mediterranea), coordinato dall’Enea, con il coinvolgimento di altri otto partner provenienti da Spagna, Francia, Slovenia, Croazia, Grecia e Albania. Il progetto è cofinanziato con circa 2 milioni di euro dalla Commissione europea nell’ambito del Programma di cooperazione transnazionale MED “Europe in the Mediterranean”. Partner di Sinergia è anche la Federazione dell’industria alimentare italiana, responsabile delle attività di comunicazione e divulgazione dei risultati del progetto. Federalimentare, che raccogliendo le associazioni delle imprese alimentari italiane assicurerà ai propri associati una serie di attività concrete di trasferimento tecnologico che sappiano generare valore aggiunto in termini di competitività e miglioramento degli standard di sostenibilità ambientale.

Nell’area del Mediterraneo il settore agroalimentare è composto in gran parte da piccole e medie imprese che non hanno al loro interno risorse in grado di consentire l’introduzione di innovazioni: obiettivo del progetto europeo Sinergia è migliorare l’efficienza energetica di queste PMI attraverso il trasferimento di modelli innovativi che consentano di ridurre i consumi energetici e di aumentarne di conseguenza la competitività sul mercato globale. Attraverso Sinergia, 50 imprese campione potranno accedere nei prossimi due anni a una serie di attività di supporto per il miglioramento degli standard di efficienza energetica e di sostenibilità ambientale nei propri processi produttivi. In particolare, verrà realizzata una piattaforma web per verificare in maniera autonoma i consumi energetici delle aziende e trovare precise strategie di intervento per il risparmio energetico e per l’approvvigionamento da fonti rinnovabili. È prevista, inoltre, l’istituzione di help-desk locali che offriranno informazioni sui finanziamenti europei alla ricerca e all’innovazione e sui processi di efficienza energetica.

Nell’ambito del progetto, sarà anche istituita un’ “Alleanza mediterranea per l’efficienza energetica nell’agroalimentare”, che prevede un programma pluriennale di investimenti condiviso dalle associazioni di categoria, imprese e centri di ricerca del Mediterraneo in linea con gli obiettivi europei del “pacchetto clima-energia” (ridurre le emissioni di gas serra del 20 %, alzare al 20 % la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili e portare al 20 % il risparmio energetico entro il 2020). Quest’ultima attività vedrà la collaborazione di Euris, società di Padova specializzata nel campo della consulenza strategica per la partecipazione alle Politiche ed ai Programmi Europei, con il compito di coordinare il gruppo di lavoro internazionale che deve sviluppare i piani di investimento per supportare i nuovi modelli di produzione “green” nella filiera dell’agroalimentare.

lunedì 23 settembre 2013

ENEA e GE Italia, insieme su efficienza energetica e sostenibilità

ENEA e GE Italia, insieme su efficienza energetica e sostenibilità

(Fonti:Rinnovabili.it)
 
 
 
Industria e ricerca fanno squadra in campo energetico. L’ENEA e General Electric Italia hanno firmato questa mattina un accordo per la promozione di iniziative congiunte nei settori dell’efficienza energetica e della sostenibilità ambientale. Una sinergia speciale quella che prenderà il via dalla neo-intesa e che darà vita a progetti e attività dimostrative sul territorio in grado di fornire ampie ricadute in ambito industriale.

Le prime collaborazioni riguarderanno le tematiche delle Smart Cities, del recupero di calore da processi industriali (Waste Heat Recovery) e della successiva conversione in energia elettrica. L’azienda rafforzerà ulteriormente le proprie attività industriali sul territorio circa prodotti ad alta tecnologia, su cui andranno a riversarsi i contenuti scientifici e di know-how frutto della collaborazione tra ricercatori di ENEA e proprie strutture di ricerca e sviluppo, sia nazionali (ricordiamo i centri R&S di GE a Firenze e Bari) sia internazionali (in Europa e Stati Uniti).

“Le sinergie tra la General Electric Italia, – ha sottolineato Giovanni Lelli, Commissario dell’ENEA – una delle maggiori realtà industriali energetiche del nostro Paese, e l’ENEA, un organismo pubblico di ricerca che opera nei settori dell’energia e della green economy, in grado di fornire supporto tecnico-scientifico in questi settori, in particolare per la progettazione e l’ottimizzazione di processi energetici e di prodotti innovativi improntati alla sostenibilità ambientale, contribuiranno ad accrescere lo sviluppo e la competitività del sistema imprenditoriale nazionale determinando nuove opportunità occupazionali”.

martedì 23 luglio 2013

Dall’Enea il nuovo Docet aggiornato al rilascio dell’APE

Dall’Enea il nuovo Docet aggiornato al rilascio dell’APE

 (Fonte:EdilPortale.it-Rossella Calabrese)




Con il software Docet dell’Enea è ora possibile redigere l’Attestato di Prestazione Energetica (APE).
La procedura di calcolo semplificata per la certificazione energetica degli edifici - si legge nel sito del Docet - è stata aggiornata al DL 63/2013 e alla Circolare 25 giugno 2013 del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il DL 63/2013 - ricordiamo - ha sostituito l’attestato di certificazione energetica (ACE) con il nuovo APE, redatto da esperti qualificati e indipendenti, che fornirà raccomandazioni per il miglioramento delle performance energetiche. Sarà obbligatorio redigerlo in caso di costruzione, vendita o locazione e per tutti gli immobili della P.A.

Con la Circolare del 25 giugno, il MiSe ha chiarito che, fino a quando non sarà definita la nuova metodologia di calcolo della prestazione energetica degli edifici, l’attestato di prestazione energetica (APE), che ha sostituito l’attestato di certificazione energetica (ACE), dovrà essere redatto secondo la vecchia metodologia di calcolo di cui al Dpr 59/2009.

Docet è uno strumento di simulazione a bilanci mensili per la certificazione energetica degli edifici residenziali esistenti, mentre per la certificazione degli edifici di nuova costruzione ed esistenti, residenziali e non residenziali, si può utilizzare DocetPro, disponibile sul sito xclima.com.

giovedì 11 aprile 2013

Come risparmiare illuminazione pubblica, alcuni progetti

Come risparmiare illuminazione pubblica, alcuni progetti

(Fonte:TuttoGreen.it)
 
 
 
Pensare in ottica green significa anche cercare di ottimizzare i consumi riducendo gli sprechi che riguardano l‘ambito pubblico (e privato) , come nel caso dell’illuminazione. E non basta fare proprie le buone pratiche di risparmio energetico ma si devono estendere anche alla pubblica amministrazione.

 
Prendiamo il caso dell‘illuminazione delle strade. Per rischiarare le strade delle nostre città i Comuni devono spendere parecchio del loro già magro bilancio.
I costi? La stessa ENEA in un rapporto datato settembre 2011 che s’inseriva nel nell’ambito del progetto ’Lumière: efficienza energetica nell’illuminazione pubblica’, già stimava la spesa delle città italiane per l’illuminazione dei lampioni stradali in 103,3 euro per ciascun punto luce e 817,7 euro per kW, con una spesa media di circa 19 euro annuali per abitante.

Di fatto, si tratta secondo molti di uscite che possono essere contratte con un risparmio notevole a beneficio di tutti i cittadini.

Già abbiamo parlato di progetti che mirano a diffondere l’idea che l’illuminazione notturna non sia così fondamentale né per la sicurezza del luogo né dei suoi abitanti
Alcune Amministrazioni in Italia hanno provato a mettere in pratica progetti finalizzati a ridurre gli sprechi in questo campo.

Ne è un esempio l’esperienza di Prato, dove il Comune è stato di grado di tagliare circa del 34% i consumi di energia elettrica utilizzando lampade ad alta efficienza ed installando sistemi per ridurre il flusso di luce durante le ore con minore traffico (ad esempio la notte).

Altri buoni esempi provengono dalla Puglia: a Barletta sono stati installati apparecchi regolabili telegestiti all’interno di due strade del centro cittadino con un conseguente taglio dei consumi superiore al 32 % su base settimanale.

Anche a Bari si sta tentando di perseguire la strada del risparmio energetico grazie all’installazione di lampioni a luminosità variabile per facilitare la riduzione dei consumi.
 
Il Comune di San Giovanni in Marigliano in provincia di Rimini ha invece investito su apparecchi luminosi più efficienti e meno dispersivi contando su una rapida ammortizzazione dei costi in pochi anni.
Insomma, la strada è aperta. Ora si tatta di capire se sarà più efficace spegnere le luci delle nostre strade, oggi anche troppo illuminate da insegne e pubblicità, o puntare su sistemi intelligenti a basso costo per gestire i lampioni.

venerdì 5 aprile 2013

In cinque anni, riqualificato in efficienza 5,5% degli immobili

 In cinque anni, riqualificato in efficienza 5,5% degli immobili

 
(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
L'edizione 2011 del rapporto “Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente” dell'Enea è stato presentato oggi al Ministero dello Sviluppo Economico

Dal 2007 al 2011, circa il 5,5% del patrimonio edilizio nazionale ha subito un ciclo di riqualificazione energetica (parziale o globale). Non solo. Circa il 5% delle famiglie italiane ha beneficiato della campagna delle detrazioni del 55% per i costi di ristrutturazione degli edifici in termini di efficienza energetica. Questi sono alcuni dei dati contenuti nell'edizione 2011 del rapporto “Le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente” che l’Enea ha presentato oggi al Ministero dello Sviluppo Economico. Il testo fornisce il quadro complessivo degli interventi realizzati sugli edifici residenziali secondo la normativa vigente.

Il risparmio energetico in energia primaria attribuibile agli interventi di riqualificazione energetica che hanno beneficiato degli incentivi fiscali previsti dalla Legge 296/06 ( e successive modifiche) nel 2011 è stato superiore a 1.435 GWh/anno con una conseguente riduzione di CO2 emessa in atmosfera pari a 305 kt/anno. Le richieste d’intervento sono state 280.700 per investimenti complessivi superiori a 3.300 milioni di euro e il valore complessivo degli importi portati in detrazione è di oltre 1.800 milioni di euro. Il costo medio per intervento è di 11.780 euro con un risparmio medio pari a circa 5 MWh/anno.
Pur con una forte disomogeneità tra le realtà regionali, nell’insieme si nota una riduzione del numero di pratiche inviate ad Enea rispetto a quanto osservato nell’anno precedente 2010 (-30%), che è da considerarsi l’anno con il maggior numero di interventi.

giovedì 7 febbraio 2013

Per il WWF necessario confermare il 55% per l'efficienza energetica sugli edifici

Per il WWF necessario confermare il 55% per l'efficienza energetica sugli edifici

(Fonte:InfoBuildEnergia.it)



"Tutti parlano e straparlano di efficienza energetica, in Italia, ma i fatti sono ancora decisamente troppo pochi. Anzi, per l'ennesima volta siamo costretti a fare appello al futuro Parlamento perché confermi e renda davvero efficace il 55% di sgravio fiscale per l'efficienza energetica sugli edifici". Così Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, commenta la presentazione del 2° Rapporto sull'Efficienza Energetica dell'ENEA.
"Va reso merito all'ENEA di mettere i decisori davanti ai dati concreti: le tabelle nell'executive summary dimostrano in modo lampante che dal 1990 il livello di efficienza energetica in Italia è diminuito in tutti i settori. Questo anche a causa di provvedimenti mai coerenti e molto contraddittori. Il successo enorme degli sgravi fiscali del 55% per l'efficienza sugli edifici, per esempio, è sempre destinato ad autodistruggersi entro un certo periodo di tempo, ed è stato minato anche dall'innalzamento degli sgravi per le ristrutturazioni in generale: quale cittadino sceglierebbe di dover dimostrare i propri interventi di efficienza energetica per avere un 55% di sgravi fiscali quando può, molto più facilmente, accedere al 50%? Comunque, tra pochi mesi il 55% per l'efficienza scadrà di nuovo e le defiscalizzazioni per le ristrutturazioni edilizie torneranno al 36%", lamenta Midulla.
"Eppure, in tempi di crisi occorrerebbe stimolare i cittadini e le aziende a un uso straordinariamente efficiente di tutte le risorse, a partire da quelle energetiche, nell'ambito del più ampio sviluppo di un'economia verde e rigenerativa. Quando non si ha una visione, anzi si contraddicono i propri piani e non si possiede una vera strategia, i risultati sono poi quelli che si evincono dal Rapporto ENEA", sottolinea Midulla.

venerdì 25 gennaio 2013

Enea: registrati risparmi grazie al 55%

Enea: registrati risparmi grazie al 55%

(Fonte:Edilportale.it)
 
 
 
Nell’ambito del suo ruolo di Agenzia nazionale per l'efficienza energetica, attribuito dal D.lgs 115/2008, l’Enea ha infatti effettuato il monitoraggio e la valutazione a supporto delle politiche energetiche nazionali.

I risparmi ottenuti trovano riscontro nelle iniziative normative adottate, come la prescrizione di standard minimi di prestazione energetica degli edifici, le detrazioni fiscali del 55% per la riqualificazione energetica degli edifici, i certificati bianchi e le misure di incentivazione all’acquisto di vetture ecologiche.

Analizzando i risultati del 2011 in rapporto agli obiettivi attesi per il 2016, l’Enea ha riscontrato una maggiore efficacia delle misure adottate per i settori del residenziale e dell’industria, mentre continuano a permanere difficoltà per il terziario e i trasporti.

Come risposta a queste criticità, sottolinea l’Enea, sono state previste specifiche disposizioni nei decreti “Conto energia termico” e “Certificati bianchi” di recente emanazione.

Al momento, secondo l’Enea, le misure che hanno evidenziato maggiore efficacia sono i Titoli di Efficienza Energetica (TEE) e gli standard minimi di prestazione energetica degli edifici previsti dal D.lgs. 192/2005, che da sole hanno permesso un risparmio pari all’80%, di cui il 43% riguarda i TEE e il 37% gli standard minimi di prestazione energetica degli edifici.

In collaborazione con Confindustria è stato inoltre sottoposto un questionario alle imprese. Dalle risposte è emerso che le realtà in grado di offrire prodotti e servizi per l’efficienza energetica a livello nazionale si rivolgono in prevalenza ad operatori industriali dei settori meccanico e delle costruzioni.

Un’altra indagine è stata effettuata con I-com, Istituto per la Competitività, in collaborazione con Assoimmobiliare. I risultati mostrano che, a fronte di una elevata sensibilità diffusa tra gli operatori, c’è difficoltà di accesso ai finanziamenti per realizzare gli interventi di miglioramento energetico degli edifici.
Rispetto agli altri parametri che concorrono alla definizione del prezzo degli immobili, è stato inoltre riscontrato che la qualità energetica ha un peso rilevante solo nel caso di classi energetiche elevate, mentre ha un ruolo trascurabile nelle abitazioni dei centri storici delle grandi città.

mercoledì 23 gennaio 2013

Efficienza energetica in crescita: +17,1% nel 2011 secondo ENEA

Efficienza energetica in crescita: +17,1% nel 2011 secondo ENEA

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)

Migliora, in Italia, il livello generale di efficienza energetica. È il dato principale che emerge dalla seconda edizione del Rapporto sull’efficienza energetica appena presentato a Roma dall’ENEA. Grazie alle misure previste dal Piano d’Azione per l’Efficienza Energetica (PAEE), nel 2011 sono stati risparmiati in totale 57.595 Gwh, il 17,1% rispetto al 2010.

Tra il 2009 e il 2010, sempre secondo le stime dell’Agenzia, l’efficienza energetica nel nostro Paese era inoltre aumentata di un ulteriore punto percentuale. Risultati possibili soprattutto grazie alla diffusione di tecnologie innovative che puntano al risparmio di energia. Come le caldaie a condensazione e il solar cooling, che stanno trovando sempre maggior diffusione nel comparto residenziale, o i motori elettrici ad alta efficienza introdotti da diverse aziende.

Commenta Giovanni Lelli, commissario dell’ENEA:

Si tratta di risultati che hanno una significativa ricaduta per l’economia italiana e che costituiscono dei progressi effettivi in un processo di riconversione orientato alla “green economy. Il risparmio energetico conseguito va quindi letto nell’ottica di una transizione verso un sistema a minore emissione di carbonio, che conferma il reale contributo del nostro Paese al raggiungimento degli obiettivi comunitari.

Perché il trend positivo non si arresti, però, è necessario che l’Italia sfrutti al meglio la Strategia Energetica Nazionale approvata di recente, che individua proprio nell’efficienza il principale obiettivo. Secondo l’ENEA, tra l’altro, occorre darsi obiettivi più ambiziosi di quelli fissati dall’Europa per il 2020 e incoraggiare la nascita di una filiera nazionale di prodotti e servizi per l’efficienza energetica.

Una nota dolente che emerge dal secondo Rapporto sull’efficienza energetica , infine, riguarda il settore dei trasporti. Se da una parte, secondo l’ENEA, nel 2011 si è registrato un miglioramento della tecnologia per quanto riguarda i consumi energetici, d’altro canto la crisi economica ha determinato un rallentamento del rinnovo del parco mezzi nazionale.


mercoledì 16 gennaio 2013

Efficienza energetica: Enea presenterà il suo rapporto il 23/01

 (Fonte:ZeroEmission.it)



Il Decreto legislativo n.115 del 2008 ha affidato all’Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile il ruolo di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica. Il secondo rapporto annuale, riferito al 2011, fornirà il quadro complessivo delle politiche e delle misure per l'efficienza energetica negli usi finali dell'energia attuate a livello nazionale e territoriale

Efficienza energetica, a che punto siamo? Mercoledì 23 gennaio verrà presentato a Roma l'ultimo rapporto di Enea, l'Agenzia Nazionale per le Nuove tecnologie, sull'efficienza energetica in Italia. Il Decreto legislativo n. 115 del 2008 ha affidato all’Enea il ruolo di Agenzia nazionale per l’efficienza energetica. L’Agenzia si occupa dello sviluppo e del trasferimento di conoscenze, sistemi e tecnologie per il risparmio e l’efficienza energetica nei settori dell’edilizia residenziale e terziaria, industria, agricoltura, trasporti e nei sistemi dei servizi energetici e della generazione distribuita. Il secondo rapporto annuale, riferito al 2011, che fornisce il quadro complessivo delle politiche e delle misure per l'efficienza energetica negli usi finali dell'energia attuate a livello nazionale e territoriale, analizza l’evoluzione dell’intensità energetica, valuta l’efficacia e i risultati ottenuti dagli strumenti già messi in atto e il grado di raggiungimento degli obiettivi nazionali di risparmio energetico.

Parteciperanno, in ordine di intervento, Leonardo Senni, Capo Dipartimento Energia, Ministero dello Sviluppo Economico, Giovanni Lelli, Commissario Enea, Claudia Canevari, Vice-Direttore Unità per l'Efficienza Energetica, D.G. Energia, Commissione Europea, Rino Romani e Walter Cariani, Unità Tecnica Efficienza Energetica, Enea, Massimo Mapelli, giornalista Tg La7, Massimo Beccarello, Confindustria, Guido Bortoni, Presidente dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas, Francesco Ferrante, Senato della Repubblica, Lorenzo Leuzzi, Direttore Ufficio per la Pastorale Universitaria, Vicariato di Roma, Luigi Marchesini, Presidente del Comitato Sviluppo Sostenibile, Assoimmobiliare, Nando Pasquali, Presidente Gestore Servizi Energetici, Sara Romano, Direttore Generale per l’energia nucleare, le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, Ministero dello Sviluppo Economico e Tullio Fanelli, Sottosegretario Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare. Attesi anche Stefano Saglia, Camera dei deputati e Claudio De Vincenti, Sottosegretario Ministero dello Sviluppo Economico.

Il miglioramento dell'efficienza energetica è attualmente il modo più rapido ed efficace attraverso il quale il nostro Paese può ridurre la domanda di energia e le emissioni di gas serra, aumentando nel contempo la competitività del sistema produttivo nazionale e il benessere dei consumatori. Per queste ragioni essa costituisce una componente essenziale della strategia energetica europea e di quella nazionale (Sen), finalizzate a realizzare un’economia a basso consumo energetico, più sicura, più competitiva e più sostenibile.

martedì 4 dicembre 2012

Al via "Lumière", le linee guida per l'illuminazione pubblica

Al via "Lumière", le linee guida per l'illuminazione pubblica

(Fonte:ZeroEmission.it)


L’Enea ha presentato ieri, lunedì 3 dicembre, il progetto Lumière. L’illuminazione pubblica nella prospettiva della Smart city, ovvero una serie di Linee Guida per il supporto ai Comunic nella gestione efficiente del servizio di pubblica illuminazione. Il Progetto Lumière, finanziato nell’ambito dell’Accordo di Programma per la Ricerca di Sistema Elettrico con il MiSE, ha visto l’adesione di circa 450 Comuni, e ha permesso all’ENEA di identificare le esigenze delle Amministrazioni Locali e le principali difficoltà connesse alle carenze tecnico-amministrative nella pianificazione degli interventi di efficientamento del sistema di illuminazione pubblica. Le principali esigenze riguardano: impianti più efficienti ed innovativi, minori consumi energetici e minori costi, minore impatto ambientale, ecc. Nascono da questa esperienza le Linee Guida per i Comuni, una sorta di vademecum di supporto per le istituzioni e per la Pubblica Amministrazione per la messa a punto di interventi finalizzati a ridurre i consumi migliorando l’efficienza energetica dell’illuminazione pubblica. Questo strumento fornisce strumenti, metodologie ed informazioni chiare sui procedimenti di natura amministrativa e finanziaria da espletare, sulla normativa nazionale ed europea, nonché su tematiche di natura tecnica e sulle competenze necessarie per attuare una riqualificazione innovativa dell’intero sistema. A titolo di esempio, tra gli aspetti contenuti nelle Linee Guida ci sono: il modello standardizzato di audit energetico che permette di valutare il risultato degli interventi di riqualificazione energetica progettati; lo schema guidato per la redazione dei PRIC, documento che deve essere redatto dai Comuni per registrare lo stato di manutenzione degli impianti; le linee guida per la redazione dei bandi utili per la predisposizione dei bandi di gara e i format contrattuali.
“L’illuminazione pubblica è uno dei servizi di primaria importanza per i cittadini che presenta significative potenzialità di risparmio energetico - ha detto Giovanni Lelli, Commissario dell’Enea - per promuovere interventi di efficienza energetica nell’illuminazione pubblica, l’Enea già da alcuni anni ha promosso il progetto Lumière, che ha coinvolto diversi operatori nei Comuni italiani, mettendo a disposizione degli Enti Locali le proprie competenze tecniche per aiutarli a conseguire una riduzione dei consumi elettrici connessi al sistema di illuminazione pubblica.” Per Lelli è importante evidenziare che: “L’illuminazione pubblica rappresenta a livello nazionale il 12% del totale dell’energia elettrica consumata per i sistemi di illuminazione pubblici e privati. Si stima che con l’attuazione di interventi idonei a rendere il sistema più efficiente si possano ridurre i consumi del 30% circa, con una contrazione dei consumi pari a circa 2 TWh l’anno, con un risparmio economico di circa 400 milioni di euro l’anno.”
Non solo. Dall’esperienza del progetto Lumière prende ora il via l’Osservatorio Nazionale Lumiere, in cui confluiscono tutti gli operatori che sono stati già coinvolti sia direttamente che indirettamente per avviare una riorganizzazione organica del settore dei processi di riqualificazione e gestione della rete di pubblica illuminazione, in modo da favorire la diffusione del modello sperimentale messo a punto dall’Enea. Con l’applicazione di “tecnologie smart” alla rete dell’illuminazione pubblica l’Enea intende contribuire alla trasformazione energetica ed ambientale delle nostre città, nell’ottica della sostenibilità delle smart city del futuro.

venerdì 21 settembre 2012

Rinnovabili, in arrivo la certificazione degli installatori

Rinnovabili, in arrivo la certificazione degli installatori

 
(Fonte:Edilportale.it-Rossella Catanese)
 
 
L’Enea ha messo a punto un sistema di formazione uniforme a livello nazionale per la qualificazione/certificazione degli installatori di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili.

Lo ha annunciato ieri il Commissario dell’ENEA, Giovanni Lelli, aprendo i lavori dell’evento conclusivo del progetto europeo "Compener", Competences for Sustainable Energy.

Si avvicina, infatti, la scadenza del 31 dicembre 2012, data entro la quale, secondo il Decreto Rinnovabili (Dlgs 28/2011), tutte le Regioni italiane dovranno disporre di schemi di qualificazione e di certificazione delle competenze, omogenei a livello europeo, per gli installatori di piccoli impianti alimentati a biomassa, di sistemi solari fotovoltaici o termici, di sistemi geotermici e di pompe di calore. Il Decreto Rinnovabili riconosce all’ENEA il ruolo di supporto alle Regioni per la definizione del processo di certificazione.

La disponibilità di personale professionalmente qualificato in questo settore - spiega l’Enea in una nota - costituisce una garanzia per la diffusione del fotovoltaico, del solare termico, delle pompe di calore, delle biomasse e della geotermia, perché è in grado di assicurare la soluzione più idonea alle esigenze dell’utente e che consente di ridurre i consumi energetici.

Per la qualificazione e la certificazione delle nuove figure professionali in campo energetico sono stati promossi già diversi progetti europei, nell’ambito dei quali l’ENEA ha sviluppato una consolidata esperienza, in particolare con la partecipazione a Qualicert, Build Up Skills e Compener.

La metodologia utilizzata in Compener ha permesso di definire nuovi schemi di qualificazione e di certificazione professionale sulla base del Quadro Europeo delle Qualifiche (EQF), per diverse categorie professionali, compresi i certificatori energetici degli edifici e gli Energy Manager.

Il piano di azione dell’ENEA per realizzare un sistema di qualificazione/certificazione in linea con la normativa europea prevede:
- la promozione di corsi di formazione dei formatori, al fine di omogeneizzare la formazione sul territorio nazionale, attualmente gestita a livello regionale e da diverse associazioni di installatori o dalle imprese stesse;
- l’identificazione dei centri pubblici e/o privati, su tutto il territorio nazionale, per lo svolgimento di corsi per installatori che, oltre allo svolgimento della parte teorica, mettano a disposizione le tecnologie su cui fare pratica;
- la definizione di norme tecniche per le professioni degli installatori.

mercoledì 12 settembre 2012

Impianti fotovoltaici: da agosto 2013 gli installatori dovranno "qualificarsi"

 Impianti fotovoltaici: da agosto 2013 gli installatori dovranno "qualificarsi"

(Fonte: NewEnergia.it-Stefano Caproni)
 
Anche se è ancora presto, meglio parlare con largo anticipo, per evitare di trovarsi spiazzati, dei nuovi sistemi di qualificazione degli installatori per poter continuare le attività di installazione e di manutenzione straordinaria di caldaie, caminetti e stufe a biomassa, di sistemi solari fotovoltaici e termici sugli edifici, di sistemi geotermici a bassa entalpia e di pompe di calore. Lo prescrive il DL 28-2011 e ce lo ricorda anche il testo ufficiale del Quinto Conto Energia (comma 6 dell’art. 5 ovvero ai fini dell’accesso alle tariffe incentivanti, restano fermi i requisiti professionali degli installatori degli impianti fotovoltaici, di cui all’articolo 15 del decreto legislativo n. 28 del 2011).

Sino al 31 luglio 2013 la qualifica professionale è conseguita col possesso dei requisiti tecnico professionali di cui, in alternativa, alle lettere a), b) o c) del comma 1 dell’articolo 4 del decreto del Ministro dello sviluppo economico n. 37 del 2008 (che ha sostituito la Legge 46/90) , ovvero i requisiti che hanno già gli installatori che stanno realizzando impianti fotovoltaici o che stanno eseguendo attività come sopra descritte.

A decorrere dal 1° agosto 2013 invece, i requisiti tecnico professionali si intendono rispettati quando:
a) il titolo di formazione professionale è rilasciato nel rispetto delle modalità di cui ai commi 3 e 4 e dei criteri di cui all’allegato 4 (del DL 28-2011) e attesta la qualificazione degli installatori
b) il previo periodo di formazione è effettuato secondo le modalità individuate nell’allegato 4 del DL 28-2011

Gli installatori quindi dovranno seguire dei corsi di qualifica per poter continuare le attività. Entro il 31 dicembre 2012, le Regioni e le Province autonome, nel rispetto dell’allegato 4, attivano un programma di formazione per gli installatori di impianti a fonti rinnovabili o procedono al riconoscimento di fornitori di formazione, dandone comunicazione al Ministero dello sviluppo economico, al Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare.

Allo scopo di favorire la coerenza con i criteri di cui all’allegato 4 e l’omogeneità a livello nazionale, ovvero nel caso in cui le Regioni e le Province autonome non provvedano entro il 31 dicembre 2012, l’ENEA mette a disposizione programmi di formazione per il rilascio dell’attestato di formazione. Le Regioni e le Province autonome possono altresì stipulare accordi con l’ENEA e con la scuola di specializzazione in discipline ambientali (come definito dall’ all’articolo 7, comma 4, della legge 11 febbraio 1992, n. 157, e successive modificazioni, per il supporto nello svolgimento delle attività).