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venerdì 7 settembre 2012

Nuova strategia energetica nazionale

Rinnovabili e efficienza nella nuova strategia energetica nazionale

(Fonte: ZeroEmission.it)
Il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha presentato a ZeroEmission Rome 2012 gli obiettivi e le priorità nella politica energetica. Dal settore fotovoltaico proposte concrete al Governo per favorire lo sviluppo.
"I nostri obiettivi sono ridurre il costo dell’energia per consumatori e imprese, migliorare l’indipendenza di approvvigionamento, favorire la crescita economica sostenibile, raggiungere e superare gli obiettivi ambientali europei. Per fare questo abbiamo quali priorità la promozione dell’efficienza energetica, lo sviluppo delle energie rinnovabili e quello delle infrastrutture e del mercato elettrico". È quanto ha dichiarato Marcello Garozzo, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, intervenuto oggi alla seconda giornata di ZeroEmission Rome 2102, la manifestazione dedicata a energie rinnovabili, sostenibilità ambientale, lotta ai cambiamenti climatici ed emission trading, in programma fino a venerdì 7 settembre alla Fiera di Roma.
"In particolare, per quanto riguarda il settore fotovoltaico, desidero sottolineare che il Quinto Conto Energia ha ancora da assegnare oltre 500 milioni di euro l’anno e, anche dopo, continueremo a incentivare i piccoli impianti, con particolare attenzione a quelli innovativi e integrati nell’edilizia. In Italia il fotovoltaico ha ancora un vasto margine di crescita e avrà un ruolo importante nel panorama energetico nazionale", ha concluso Garozzo.
In rappresentanza del settore fotovoltaico è intervenuto Valerio Natalizia, presidente di Gifi-Anie, associazione che raggruppa circa 200 aziende di tutta la filiera, che ha affermato: "Sono fermamente convinto che sia necessario concertare sin da ora una serie di misure normative e legislative utili per sostenere lo sviluppo del mercato anche negli anni a venire. È inutile e dannoso attaccare le istituzioni per gli errori fatti, come alcuni operatori del settore stanno facendo, quando vi sono le possibilità di lavorare su misure a costo zero per sostenere il mercato italiano del fotovoltaico in un’ottica di sviluppo moderato, ma costante nel tempo". Tra le proposte avanzate da Natalizia: la regolamentazione della vendita diretta dell'energia elettrica attraverso contratti tra soggetti privati; la semplificazione dei processi autorizzativi, che attualmente incidono per il 69% sul costo di sviluppo di un progetto fotovoltaico; un maggiore focus sull'autoconsumo per stimolare le tecnologie dell’accumulo; sgravi fiscali per assunzioni nelle imprese che operano nel settore e per le attività di ricerca e sviluppo; bonus fiscali sugli investimenti iniziali e sui redditi da vendita dell’energia.

mercoledì 5 settembre 2012

Primo parco eolico in Messico.

Enel: 76 milioni da IDB per primo parco eolico in Messico

(Fonte:ZeroEmission.it)
La Inter-American Development Bank ha approvato un prestito di 76 milioni di dollari alla società controllata da Enel Green Power SpA Impulsora Nacional de Electricidad S. de RL de CV, per la realizzazione del suo primo parco eolico in Messico. Il progetto sostiene gli sforzi di crescita da parte del Messico per sfruttare l'energia eolica nella regione di Oaxaca denominata "La Ventosa", uno delle migliori regioni al mondo per le risorse eoliche, per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili per generare elettricità. Attualmente, il 75% dell'energia prodotta in Messico, circa 60 GWin totale , è derivata ​​da combustibili fossili. "Questo progetto contribuirà all'obiettivo del Messico di ridurre le proprie emissioni di gas serra del 50% entro il 2020," ha dichiarato Brian Blakely, leader del team di progetto presso il Dipartimento Finanza Strutturata e Corporate della IDB. Bii Nee Stipa II, è il quarto parco eolico ad essere finanziato dalla IDB a Oaxaca dal 2009, e dispone di 37 aerogeneratori, con una previsione di generazione netta annuale di 278 GWh. Il progetto, la cui costruzione è stata completata nel mese di giugno, prevede di ridurre le emissioni di carbonio di 172.265 tonnellate all'anno. Lo sviluppo dell'industria eolica di Oaxaca cominciò nel 1990, ma solo ora si avvicina al suo reale potenziale. Entro la fine del 2012, la cpacità eolica installata nello stato raggiungerà circa 1,5 GW. Con questo ultimo prestito, la IDB ha approvato più di 240 milioni di dollari di finanziamento per i parchi eolici a Oaxaca dal 2009.

martedì 4 settembre 2012

Il futuro Energy Center di Torino.

Energy Center: centro di eccellenza dell'innovazione energetico-ambientale

(Fonte: Infobuildenergia.it)
 
Energy Center è il nuovo centro di competenza nel campo dell'innovazione energetica-ambientale che si inserisce in un programma di riqualificazione e riconversione dell'area ex Westinghouse di Torino. Il progetto di realizzazione vede la collaborazione fra la Città di Torino, il Politecnico di Torino, la Regione Piemonte, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione CRT.
L'Energy Center si occuperà di ricerca applicata, testing di tecnologie, trasferimento tecnologico, consulenza ad enti pubblici e privati, promozione delle iniziative di settore e stimolo all'interesse verso le tematiche energetiche, ponendosi come un soggetto di livello europeo di riconosciuta competenza e autorevolezza nel proprio ambito nonché come un punto di riferimento per le filiere di settore italiane, per il settore pubblico e per il mondo della ricerca scientifica.
Realizzato con un investimento di circa 19 milioni di euro, di cui 14 finanziati dalla Regione ricorrendo a fondi europei e 4 dalla Compagnia di San Paolo, il nuovo centro vuole essere una sfida in uno dei settori ritenuti sempre più fondamentali da tutti i Paesi occidentali e una realizzazione concreta della strategia "Torino Smart City". Nei 20.000 metri quadrati dell'area coinvolta (il primo lotto dei lavori che si dovrà concludere entro il 2014 e riguarda 5.000 mq) si farà ricerca applicata, testaggio e dimostrazione di prototipi di "promising technolgies" grazie a spazi che verranno costruiti con grande versatilità, incubazione temporanea per imprese innovative.
La struttura dell'Energy Center è concepita come "dimostratore tecnologico di eco-edificio" in grado di fungere sia da esemplare edilizio innovativo dal punto di vista del risparmio energetico che da vero e proprio edificio dimostratore-sperimentale (si prevede, per esempio, l'uso delle facciate e degli spazi esterni dell'edificio stesso per il testing di tecnologie). La concezione degli spazi interni sarà flessibile e adattabile ad esigenze che possono mutare nel tempo.
Il progetto è stato definito in un protocollo d'intesa tra Regione Piemonte e Comune di Torino previsto dal bando per il "finanziamento di interventi di riqualificazione di aree dismesse", nell'ambito del Programma operativo del Fondo europeo di sviluppo regionale.
Il futuro Energy Center si presenterà come una vera e propria struttura-laboratorio al servizio delle imprese e del territorio, in cui sviluppare e testare tecnologie e soluzioni applicative innovative in ambito energetico, mediante la collaborazione e l'interazione tra Politecnico di Torino, parchi scientifici e tecnologici, attori del sistema pubblico e privato e sarà concepito esso stesso come un dimostratore di "eco-edificio". Il complesso fungerà inoltre come luogo fisico di incubazione - per lo più temporanea durante la fase di ricerca, testaggio e dimostrazione - di imprese innovative, in stretta relazione con l'incubatore del Politecnico di Torino I3P.
"La Regione - ha sostenuto il presidente della Regione Piemonte Roberto Cota - ritiene che il progetto presentato dalla Città di Torino rappresenti una struttura di eccellenza, non solo a livello regionale ma europeo, nel campo energetico-ambientale. Occupandosi di studio e ricerca applicata favorirà le sinergie tra i diversi attori pubblici e privati che operano nel settore della green economy. Sarà un luogo di riferimento per il Piemonte, sia per le amministrazioni pubbliche, sia per le imprese che operano nel settore, per progettare anche la qualità futura dell'ambiente e di un adeguato sviluppo in termini di sostenibilità nel settore energetico".

lunedì 3 settembre 2012

Le Nuove Frontiere dell’Edilizia:Edifici Sostenibili.

Edifici Sostenibili ad Energia Quasi Zero: le Nuove Frontiere dell’Edilizia

(Fonte:GenitronSviluppo.com)
 L’innovazione di un sistema che permette di risparmiare tempo in cantiere e di rendere meno costosa la realizzazione dell’edificio, unita ad un isolamento termico di altissimo livello, che garantisce un notevole risparmio energetico: questi i vantaggi del sistema costruttivo Ecosism che saranno presentati, assieme ad altri temi relativi all’efficienza energetica, nel corso del convegno "Edifici sostenibili ad energia quasi zero: le nuove frontiere dell’edilizia" in programma il prossimo 20 settembre presso il Park Hotel Villa Fiorita a Monastier di Treviso.
Il convegno è organizzato da Profila per Ecosism, l’azienda padovana ideatrice di questo metodo costruttivo e USG, azienda udinese distributrice del prodotto. Sono previsti l’intervento di prestigiosi relatori quali il professor Tomaso Trombetti dell’Università di Bologna e del dott. Ing. Marco Piana, direttore tecnico dell’AIPE (Associazione Italiana polistirene espanso), che affronteranno con approccio scientifico gli aspetti dell’efficienza energetica, nonchè del dott. Marco Manganello, consulente dell’Ecosism, che presenterà nel dettaglio il sistema costruttivo. 
All’evento prenderanno parte anche le aziende FVG Energy, azienda leader nel settore del fotovoltaico ed Edilit, affermata ditta nell’ambito delle facciate ventilate. A conferire ulteriore prestigio all’evento la collaborazione di Ordini e collegi della Provincia di Treviso. Il convegno, a partecipazione gratuita, si rivolge ad architetti, ingegneri, geometri, periti, studenti nonché aziende edili e tecnici interessati alle tematiche del risparmio energetico e alle novità del settore.

domenica 29 gennaio 2012

Incentivi fotovoltaico: ecco cosa cambia con il Dl liberalizzazioni

FONTE: (Greenme.it - Simona Falasca)

DL liberalizzazioni, cosa cambia per il fotovoltaico e in particolare sul fronte degli incentivi? Il decreto sulle liberalizzazioni, vuoi per un motivo, vuoi per un altro, fa infuriare davvero tutti, anche coloro che operano (e credono) nel settore dell’ambiente e delle rinnovabili. Così, nel giro di pochi giorni, abbiamo assistito al tentativo di vanificare la pubblicizzazione dell’acqua e di liberalizzare le perforazioni del suolo e dei fondali marini, iniziative stoppate grazie all’immediata reazione dell’opinione pubblica e dei movimenti. “Senza se e senza ma”, il decreto risolve però, a suo modo, la questione del deposito delle scorie nucleari e quella del sistema di sostegno del settore fotovoltaico, modificando, in un’operazione “segreta” e notturna, le norme contenute nel Decreto Legislativo n° 28 del 3 marzo 2011, il cosiddetto Decreto Rinnovabili. 
 
Il nuovo provvedimento cambia, infatti, quanto previsto dal decreto rinnovabili, bloccando l’accesso agli incentivi per chi installa impianti fotovoltaici a terra in aree agricole. Ma le associazioni non ci stanno. Ad insorgere contro il testo Anie/Gifi, Aper, Assosolare e Asso Energie Future, che denunciano come l’art. 65 sia stato modificato nella notte tra il 24 e il 25 gennaio, “con gravi effetti per numerosi operatori che hanno investimenti in corso”. Insomma, il testo presentato alla stampa il 24 era diverso da quello andato in Gazzetta Ufficiale il giorno dopo. Così, nel famoso articolo 65 è stato introdotto un comma che cancella un altro comma, cioè il comma 6 dell’articolo 10 del decreto sulle rinnovabili. Si tratta, quindi, di “disposizioni retroattive che ledono gravemente i diritti dei produttori fotovoltaici che in buona fede hanno iniziato a realizzare nuovi impianti secondo la normativa vigente, da soli 10 mesi (D.Lgs. 28/11)”, spiegano le associazioni del settore.
Il problema, per le associazioni, è che l’abrogazione di questa norma transitoria getta nel panico i produttori i quali, avendo già sostenuto tutti i costi per la realizzazione degli impianti, a meno di due mesi dalla scadenza dell’anno di tempo concesso dal DLgs 3 marzo 2011 n.28, non sanno ora se mai potranno ricevere un incentivo per gli impianti prossimi a entrare in esercizio. Ecco perché chiedono “con forza il rapido e autorevole intervento del Parlamento affinché in sede di conversione del decreto venga stralciata definitivamente la nuova norma anti-fotovoltaico”.
Il Ministro dell’ambiente Corrado Clini, intanto, ha confermato, nel corso di un'audizione alla Camera dei Deputati, che i sussidi statali per gli impianti fotovoltaici saranno erogati fino al raggiungimento della parità di costo tra l'energia solare e le fonti fossili, la cosiddetta grid parity. Secondo Clini, però, sarebbero troppo alti e generosi, soprattutto per quanto riguarda gli impianti di grandi dimensioni. Grazie alle tariffe incentivanti, ha sottolineato il ministro, il fotovoltaico garantisce un rendimento intorno al 20%, “non sano”. Il quadro esistente, ha proseguito Clini, indica l'esistenza di “qualcosa di disturbato nel meccanismo incentivante, e per questo il Consiglio dei Ministri ha accolto la proposta del ministro dell'Agricoltura di uno stop all'utilizzo di terreni agricoli per la generazione di elettricità”. Ma l'importanza del fotovoltaico non sarebbe comunque in discussione. Resta però un dato di fatto: questo settore avrebbe bisogno di stabilità e certezza normativa per poter continuare a erogare energia pulita e indipendenza dalle fonti fossili. Invece, tanto per cambiare, il decreto sulle liberalizzazioni sembra aver generato solo grande confusione.

Ecco l’articolo incriminato:

Art. 65 Impianti fotovoltaici in ambito agricolo

1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto, per gli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole, non e’ consentito l’accesso agli incentivi statali di cui al decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.

2. Il comma 1 non si applica agli impianti solari fotovoltaici con moduli collocati a terra in aree agricole che hanno conseguito il titolo abilitativo entro la data di entrata in vigore del presente decreto o per i quali sia stata presentata richiesta per il conseguimento del titolo entro la medesima data, a condizione in ogni caso che l’impianto entri in esercizio entro un anno dalla data di entrata in vigore del presente decreto. Detti impianti debbono comunque rispettare le condizioni di cui ai commi 4 e 5 dell’articolo 10 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28.

3. Agli impianti i cui moduli costituiscono elementi costruttivi di serre così come definite dall’articolo 20, comma 5 del decreto ministeriale 6 agosto 2010, si applica la tariffa prevista per gli impianti fotovoltaici realizzati su edifici. Al fine di garantire la coltivazione sottostante, le serre – a seguito dell’intervento – devono presentare un rapporto tra la proiezione al suolo della superficie totale dei moduli fotovoltaici installati sulla serra e la superficie totale della copertura della serra stessa non superiore al 50%.

4. I commi 4, 5 e 6 dell’articolo 10 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28 sono abrogati, fatto salvo quanto disposto dall’ultimo periodo del comma 2.