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mercoledì 10 febbraio 2016

Tesla: la nuova Apple dell'Energia


A cura di Rolando Roberto
 
Apple e Tesla, due realtà molto diverse seppur legate da un elemento che le caratterizza entrambe: creare innovazione entusiasmando i propri fan e clienti.
 Non siamo qui a  parlare di melafonini o di smartwatch ma della rivoluzione che riguarda il mondo dell’ Energia. Elon Musk, questa volta l’ha fatta grossa: dopo aver rivoluzionato il mondo della mobilità sostenibile ora punta a sferrare un ulteriore colpo all’ancien régime delle fonti fossili entrando direttamente nelle case dei propri utenti. 


La strategia di Tesla è chiara: creare prodotti di altissimo livello tecnologico per poi  realizzare soluzioni alla portata di un pubblico ben più vasto .
Meno di un anno fa veniva presentato il Powerwall Home Battery, la batteria domestica ultra-compatta per il mercato domestico. I produttori di accumulatori hanno incominciato a tremare dopo l’annuncio del prezzo estremamente aggressivo di questa nuova soluzione. Negli ultimi 6 mesi, i prezzi del litio sono calati in maniera importante anche in relazione ad un aumento della domanda generato dal settore automotive.
Il mercato europeo è sicuramente fertile per le applicazioni storage. Quello che è mancato fino ad ora è stato un segnale forte con soluzioni d’avanguardia a costi più accessibili.
E’ di poche ore fa la notizia dell’avvenuta installazione del primo sistema in UK in un’anonima casetta in mattoni rossi del Galles. Il neo proprietario Mark Kerr, durante la sua prima intervista, non riesce a contenere il suo entusiasmo : “E’ un vero gioiello tecnologico, il suo design è molto elegante e minimalista ed è come un oggetto d’arte da poter fissare al muro. Non è di sicuro paragonabile ad altre batterie presenti sul mercato (…)”
Il ragionamento di Mark è lo stesso che potrebbe fare un qualsiasi proprietario o futuro acquirente di un impianto fotovoltaico: per massimizzare l’autoconsumo dei propri pannelli solari e per far coincidere il momento della produzione con quella del consumo (time- shift) è indispensabile un sistema di accumulo.
Continua Mark: "Io e la mia famiglia siamo fuori di casa nel corso della giornata, e non possiamo sfruttare l’ enorme quantità di energia pulita che i nostri pannelli solari producono. La batteria ci permetterà di immagazzinare l'energia che non usiamo nel corso della giornata da utilizzare quando ne abbiamo bisogno la sera ".
Intorno al marchio Tesla gravita una cerchia di appassionati ed adepti pronti ad ogni costo a realizzare il proprio sogno: rendersi il più possibile indipendenti dalle fonti fossili. Non parliamo più della sola bolletta elettrica  domestica ma del futuro “carburante” della propria vettura elettrica. La rivoluzione della mobilità sostenibile si sposa, infatti, con le nuove applicazioni presentate da Tesla con cui si punta ad un mercato ben più ampio. Quanti dei futuri possessori di Powerwall non vorranno prenotare il prossimo gioiellino a quattro ruote Tesla non appena disponibile?

Italia ancora in prima linea

Negli ultimi due anni il mercato dell’accumulo in Italia si è mosso in maniera confusa e spesso poco professionale. Con l’ambizione di voler installare a tutti i costi “qualcosa”, si è creato un substrato di clienti insoddisfatti che si sono voluti avventurare su soluzioni improvvisate. D’altronde è facile capire che un impianto equipaggiato co batterie per camion non può in nessun modo soddisfare le aspettative dell’utente.
Altri operatori più professionali hanno invece installato soluzioni molto valide dotando gli impianti di batterie maintenance-free come ad esempio quelle al GEL per applicazioni solari idonee per l’installazione in contesti domestici.
Il legislatore ci ha messo poi del suo realizzando una serie di disposizione che hanno cercato di rendere complesso lo sviluppo di questo nuovo mercato. Troppi dubbi sono stati generati a seguito della pubblicazione delle varianti tecniche CEI. Quanta invadenza, quanto insensato accanimento nel voler mettere mani a tutti i costi sull’energia autoconsumata e prodotta a chilometro zero! Gli stessi tecnici fino ad oggi hanno preferito fornire spiegazioni politiche anziché puntuali sulle possibile soluzioni realizzative.
In Italia finalmente abbiamo il primo caso di incentivo pubblico che con cui si finanziano i sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici fino a 20 kW ed i punti di ricarica privati per veicoli elettrici. La prima regione a dare “fuoco alle polveri” è la Regione Lombardia attraverso la delibera 4769 del 28 gennaio 2016.
Nello specifico vengono destinati  4 milioni di euro per le 'Misure di incentivazione per la diffusione dei sistemi di accumulo di energia elettrica da impianti fotovoltaici e di sistemi di ricarica domestica per veicoli elettrici'. Il bando è rivolto a soggetti pubblici e privati residenti in Lombardia e si pone come obiettivo quello di incentivare l'efficienza energetica e l'uso di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Se non siamo lombardi possiamo comunque accedere alla detrazione fiscale del 50% valida per tutto il 2016 che ci permette di recuperare i costi in 10 annualità. Che la rivoluzione energetica fosse iniziata ce n’eravamo accorti, ora è il momento di dare una vera svolta.

Per informazioni sui sistemi di accumulo puoi fare richiesta al seguente LINK.

mercoledì 7 gennaio 2015

Installazione di sistemi di accumulo su impianti incentivati o che beneficiano dei prezzi minimi garantiti

Installazione di sistemi di accumulo su impianti incentivati o che beneficiano dei prezzi minimi garantiti

(Fonte: Gse.it)

In attuazione della deliberazione 574/2014/R/EEL recante disposizioni relative all’integrazione dei sistemi di accumulo di energia elettrica nel sistema elettrico nazionale, nelle more della definizione da parte del GSE delle regole tecniche per l’erogazione degli incentivi per le fonti rinnovabili e delle modalità di rilascio della qualifica di impianto di cogenerazione ad alto rendimento e di riconoscimento dei prezzi minimi garantiti nell’ambito del ritiro dedicato, si rende noto quanto segue.

I sistemi di accumulo dovranno essere integrati nel sistema elettrico nel rispetto delle disposizioni inerenti l’erogazione del servizio di connessione, trasmissione, distribuzione, misura e dispacciamento dell’energia elettrica previste nella succitata delibera, nonché nel rispetto delle norme CEI di riferimento, ai sensi della deliberazione 642/2014/R/EEL.

Quindi, a partire dal 1° gennaio 2015, è possibile installare sistemi di accumulo su impianti incentivati e/o che beneficiano dei prezzi minimi garantiti, fatto salvo il caso di impianti fotovoltaici fino a 20 kW in scambio sul posto che accedono agli incentivi di cui ai decreti interministeriali 28 luglio 2005 e 6 febbraio 2006 per i quali l’installazione di sistemi di accumulo, non è operativamente compatibile con l’erogazione degli incentivi di cui ai medesimi decreti interministeriali.

Al fine di consentire l’erogazione del servizio di misura in presenza di sistemi di accumulo e la corretta erogazione degli incentivi e/o il corretto riconoscimento dei prezzi minimi garantiti, è necessario che:

1- l’impianto su cui viene installato il sistema di accumulo sia dotato di idonee apparecchiature di misura. A tal riguardo si precisa che:
  • nei casi di sistemi di accumulo lato produzione, qualora le apparecchiature di misura dell’energia elettrica prodotta siano caratterizzate da misuratori monodirezionali, il responsabile dell’installazione e manutenzione delle predette apparecchiature deve procedere, entro la data di entrata in esercizio del sistema di accumulo, alla loro sostituzione con apparecchiature di misura bidirezionali conformi all’articolo 6 dell’Allegato A bis alla deliberazione AEEG 88/07 e s.m.i.;
  • nei casi di sistemi di accumulo post-produzione, per i soli impianti di produzione che accedono alle tariffe onnicomprensive e/o che beneficiano dei prezzi minimi garantiti, il responsabile dell’installazione e manutenzione delle apparecchiature di misura dell’energia elettrica assorbita e rilasciata da un sistema di accumulo deve procedere, entro la data di entrata in esercizio del sistema di accumulo, all’installazione di apparecchiature di misura dell’energia elettrica assorbita e rilasciata dal sistema di accumulo bidirezionali e, qualora non fossero presenti, all’installazione di apparecchiature di misura dell’energia prodotta, conformi all’articolo 6 dell’Allegato A bis alla deliberazione AEEG 88/07 e s.m.i.;
  • nei casi di sistemi di accumulo istallati in unità che richiedono il riconoscimento del funzionamento come cogenerative ad alto rendimento (di seguito CAR) ai sensi del D.Lgs. 20/07 come integrato dal DM 4 agosto 2011 e/o l’accesso al regime di sostegno previsto dal DM 5 settembre 2011, si rimanda a quanto disposto dai succitati decreti e dalle “Linee guida per l’applicazione del Decreto del Ministero dello Sviluppo Economico 5 settembre 2011 – Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR)”;
2- il Soggetto Responsabile invii al GSE, entro 30 giorni dalla data di primo parallelo con la rete elettrica del sistema di accumulo, la comunicazione di installazione di sistemi di accumulo all’indirizzo di posta elettronica info@pec.gse.it, redatta utilizzando il modello allegato e completa della documentazione da allegare ivi indicata.

Nell’oggetto della e-mail dovranno essere riportati i seguenti elementi:

A. il prefisso:
" FTV” (per impianti fotovoltaici incentivati);
“IAFR” o “FER” (per impianti incentivati diversi dai fotovoltaici);
“CAR” (per le unità che richiedono il riconoscimento del funzionamento come cogenerative ad alto rendimento);
"PMG” (per impianti che beneficiano dei prezzi minimi garantiti);

B. la dicitura “INSTALLAZIONE DI SISTEMA DI ACCUMULO”;

C. il numero identificativo (numero pratica) e/o il numero di convenzione RID (per gli impianti che beneficiano dei prezzi minimi garantiti) dell'impianto.

Esempio: per un impianto fotovoltaico incentivato che benefici anche dei prezzi minimi garantiti l’oggetto della e-mail sarà “FTV - PMG - INSTALLAZIONE DI SISTEMA DI ACCUMULO – 000001 – RID000001”.

Il mancato rispetto delle disposizioni sopra indicate determinerà la sospensione dell’erogazione delle tariffe incentivanti e/o degli altri benefici e riconoscimenti previsti per l’impianto a partire dalla data di primo parallelo con la rete elettrica del sistema di accumulo.
Qualora, in occasione dell’installazione del sistema di accumulo, l’impianto incentivato dovesse essere interessato da un fermo di produzione, il Soggetto Responsabile è tenuto a informarne tempestivamente il GSE.

Si rammenta infine che il Soggetto Responsabile è tenuto a dare comunicazione al GSE di tutte le altre eventuali modifiche apportate all’impianto nel corso del periodo di incentivazione.
La presente comunicazione sostituisce la precedente news del 20 Settembre 2013 relativa ad interventi di modifica della configurazione impiantistica mediante installazione di sistemi di accumulo.

martedì 25 novembre 2014

Finalmente è stata partorita la tanto attesa delibera riguardante i sistemi di #accumulo . Viene chiarito che si possono installare #sistemidiaccumulo  eccetto che su "impianti incentivati FV fino a 20 kW in scambio sul posto che accedono agli incentivi di cui ai decreti interministeriali 28 luglio 2005 e 6 febbraio 2006".

Nella definizione di #sistemadiaccumulo  non rientrano i dispositivi "gruppi di continuità statici" UPS che rispondono alla EN62040. Il nostro tecnico Rolando Roberto sottolinea come questa tipologia di dispositivi non rientri nel novero delle disposizioni dell'AEEG. Tali sistemi di tipo passivo possono essere installati senza l'obbligo di rincorrere le ultime disposizioni normative.
Al seguente LINK potrete scaricare il testo completo del provvedimento.

lunedì 30 settembre 2013

Sistemi di accumulo per rinnovabili, ANIE chiede norme urgenti

Sistemi di accumulo per rinnovabili, ANIE chiede norme urgenti

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)
 
 
 
 
Completare con urgenza il processo di regolamentazione delle modalità di connessione alla rete dei sistemi di accumulo per l’energia autoprodotta dagli impianti a fonte rinnovabile in bassa e media tensione. A chiederlo, in replica alla nota del GSE sulle modifiche agli impianti fotovoltaici incentivati in Conto Energia, è l’associazione ANIE, che sottolinea il forte interesse da parte degli operatori di mercato a installare i sistemi di accumulo.

Spiega Nicola Cosciani, Presidente Gruppo Sistemi di Accumulo ANIE Energia:

Auspichiamo una rapida e positiva conclusione del processo di istruttoria tecnica volta ad accogliere nelle vigenti norme CEI 0-16 e 0-21 le disposizioni idonee ad abilitare l’integrazione dei sistemi di accumulo elettrochimico negli schemi di impianto ammissibili per la connessione delle fonti rinnovabili, incentivate e non, alla rete elettrica.


Accanto a questo, l’associazione chiede un un rapido intervento regolatorio da parte dell’AEEG (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas) a valle dell’emanazione delle varianti di norme CEI 0-16 e CEI 0-21.

Nella nota pubblicata “Impianti incentivati dal GSE: interventi di modifica della configurazione impiantistica mediante installazione di sistemi di accumulo”, diffusa in data 20.09.2013, il Gestore dei Servizi Energetici aveva ribadito che gli impianti fotovoltaici ammessi agli incentivi del Conto Energia non possono essere modificati con l’installazione di un sistema di accumulo.

mercoledì 11 settembre 2013

Sistemi accumulo fotovoltaico: Giappone sarà leader

(Fonte:GreenStyle.it-Francesca Fiore)
 
 
 
 
 
Il Giappone potrebbe diventare leader nello stoccaggio dell’energia fotovoltaica: la previsione è degli analisti di Lux Research, che spiegano come nel Paese del Sol Levante si sia acceso l’entusiasmo per il solare e, soprattutto, per i sistemi di stoccaggio. Secondo Lux Research, il settore dello stoccaggio dell’energia fotovoltaica può arrivare a toccare quota 2,8 miliardi di dollari sul mercato, entro i prossimi cinque anni: gli impianti combinati saranno il 95%, mentre le applicazioni off grid solo il 5%. In questo scenario, il Giappone è in prima fila: complici il disastro di Fukushima e l’aumento dei prezzi per l’elettricità prodotta da fonti fossili. Nel rapporto “Batteries Included: Gauging Near-Term Prospect for Solar/Energy Storage Systems”, il co-autore Steven Minnihan, analista seniore di Lux Research, ha spiegato:

Gli sviluppatori stimolano le vendite dei sistemi solari combinati con lo stoccaggio, cercando di imporli sul mercato come valore aggiunto, ma non tutti beneficiano allo stesso modo dei risultati di questa strategia. L’aumento di produzione di energia solare spingerà i proprietari dei sistemi residenziali ad adottare le tecnologie di stoccaggio, ma questo non sposterà più di tanto l’ago della bilancia per gli attori del settore che totalizzano, nelle vendite globali, un misero 1%.


Malgrado questo, se il Giappone saprà combinare bene le due tecnologie potrà diventare leader mondiale del settore, arrivando a toccare i 381MW di capacità fotovoltaica combinata con lo stoccaggio entro il 2018 e lasciando un ampio margine ai Paesi concorrenti. Secondo gli analisti nonostante le sovvenzioni, la Germania non otterrà il primo posto, fermandosi a 94MW, mentre gli Stati Uniti toccheranno quota 75MW, conquistando il terzo posto mondiale.

mercoledì 4 settembre 2013

Incentivi sistemi di accumulo fotovoltaico: un successo in Germania

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)
 
 
 
 
Le sovvenzioni statali per i sistemi di accumulo per il fotovoltaico potrebbero rappresentare, per la Germania, quello che gli incentivi Feed-in tariff hanno rappresentato negli ultimi 8 anni per l’energia solare. A sostenerlo sono gli analisti della società di consulenze IHS, che prevedono un grande successo per le nuove sovvenzioni.

Secondo i termini del meccanismo di incentivazione, i proprietari di case che installano un sistema di accumulo come parte di un nuovo impianto fotovoltaico fino a 30 kW di potenza possono richiedere un prestito a basso interesse dalla banca di stato tedesca KfW di 600 euro per kW, con un massimale pari al 30% dei costi di sistema.

Per le famiglie che sperano di sfruttare il sussidio quest’anno, però, potrebbe essere già troppo tardi, dal momento che 18,7 dei 25 milioni di incentivi previsti per il 2013 sono già stati assegnati. Secondo l’associazione Bundesverband Solarwirtschaft, inoltre, ci sono ancora altre 4.800 domande in attesa di approvazione, a fronte delle 1.100 che hanno già ottenuto il finanziamento.

Stando agli esperti di IHS, il successo dei nuovi incentivi, insieme al calo dei costi di installazione e al progressivo aumento delle tariffe elettriche, potrebbe rendere il fotovoltaico con sistemi di accumulo a batteria la tecnologia energetica preferita dai proprietari di immobili in Germania.

La società di consulenze, di conseguenza, sostiene che gli impianti di tipo residenziale domineranno il mercato tedesco dell’accumulo energetico, con 30 MW di nuove installazioni già registrate a soli quattro mesi dal lancio delle sovvenzioni statali.

lunedì 5 agosto 2013

Sistemi di accumulo: presente e futuro per le rinnovabili

(Fonte:GreenStyle.it-Sergio Ferraris)

 
 
 
 
La killer application dell’elettricità si intravede all’orizzonte. È l’accumulo, il sistema che sembrerebbe in grado di sovvertire il paradigma energetico odierno e che possiede, secondo diversi analisti, la potenzialità di creare business e azzerarne altri, specialmente se parliamo di rinnovabili. E non si tratta di una prospettiva lontana quella rappresentata dall’accumulo, visto che a maggio 2013, in piena crisi economica e con i bilanci pubblici che in tutta Europa fanno acqua, la prudente Germania lo ha incentivato in conto capitale con un fondo di 50 milioni di euro che fa capo alla KfW, la Banca pubblica per la ricostruzione, le cui spese, per inciso, non sono contabilizzate nel debito pubblico di Berlino.

Quella dell’accumulo, pompaggi a parte, è un tecnologia ancora limitata, specialmente per i costi, che nel caso del fotovoltaico si sommano a quelli dell’impianto. L’innovazione tecnologica, specialmente per ciò che riguarda l’accumulo elettrochimico, ossia le batterie, è però promettente sia sul fronte dell’innovazione di prodotto, sia su quello dell’abbassamento dei costi che scenderanno in presenza di una sempre maggiore economia di scala. Si tratta di un trend condiviso dalla totalità degli analisti, a causa della sempre maggiore richiesta di accumulo energetico sia nel settore dell’elettronica di consumo, sia in quello della mobilità sostenibile, fattori che hanno messo fine da alcuni anni alla “stasi” sul fronte della ricerca del settore durata quasi un secolo, periodo durante il quale le tecnologie relative all’accumulo hanno “sonnecchiato” in ambiti residuali, senza nemmeno l’input del settore militare, come è successo per i sensori ottici digitali, le reti informatiche e il GPS.
Le tecnologie di accumulo prese in considerazione dagli analisti oggi sono tre. La prima è quella elettrochimica, composta da batterie di varia natura, la seconda è quella meccanica, come i volani e i pompaggi, mentre la terza è rappresentata dai supercondensatori e dagli SMES (Superconducting Magnetic Energy Storage, ossia sistemi d’accumulo energetico a superconduttori magnetici). Dai primi anni del decennio scorso il livello della ricerca nel settore è aumentato, specialmente nel settore elettrochimico e per quanto riguarda le rinnovabili di piccola e media taglia le tecnologie più promettenti sono gli Ioni di Litio e il Cloruro di Sodio. «Si tratta di tecnologie che si intrecciano più volte in quello che sarà il futuro mercato elettrico, fatto di rinnovabili e anche di mobilità sostenibile. – afferma G.B. Zorzoli, portavoce del Coordinamento Free – La mobilità elettrica, inoltre, è un nuovo grande mercato per i paesi maturi che già viene percepito come tale sia dalle case automobilistiche, sia dai distributori elettrici. E in questo mercato l’accumulo giocherà un ruolo determinante».

Lo sviluppo dell’accumulo, quindi, sembra essere un denominatore essenziale delle Smart Grid, in un panorama dove lavoreranno in tandem tutte le fonti distribuite con i consumi. Non è fantascienza, infatti, uno scenario nel quale le auto elettriche parcheggiate fungono da accumulo distribuito, bilanciando l’intermittenza delle rinnovabili, con la garanzia, magari, di poter utilizzare la cogenerazione distribuita come “paracadute”. E anche il mondo della finanza sembra crederci. Bloomberg, infatti, ha fissato come data del breakthrough per l’accumulo elettrochimico quella del 2017. Quattro anni, periodo che nel settore energetico significa praticamente domani e che è in linea con quello che è stato il trend del fotovoltaico. Nel 2007, infatti, chi avrebbe mai supposto che nell’estate 2013 sarebbero stati al lavoro 18 GWe di fotovoltaico in Italia? Nessuno nemmeno gli ecologisti più convinti.

venerdì 26 luglio 2013

Corso online Sistemi di accumulo per il fotovoltaico


Sistemi di accumulo, un nuovo passo verso l’indipendenza energetica

(Fonte:Rolando Roberto-Enerstore)





Terminata la fase storica del Conto Energia, in Italia emerge la verità che era stata nascosta dall’ubriacatura degli incentivi: l’energia rinnovabile ha bisogno di sistemi di accumulo per stabilizzare i flussi energetici e completare il ciclo solare. La teoria della Terza Rivoluzione Industriale ci ha spiegato molto bene che i cittadini, per poter essere in grado di produrre, accumulare e scambiare l’energia che generano dai loro impianti locali e familiari, devono poter disporre di sistemi che permettano loro di accumulare l’energia che producono e non utilizzano.

Fino ad ora questa necessità è stata occultata dall’artificio dell’immissione in rete che funge essa stessa da accumulo. Ma a partire dal momento in cui gli incentivi non sono più erogati, e le regole dello scambio sul posto trattano in modo ineguale il cittadino venditore (riconoscendogli in fase di immissione un prezzo esiguo) e il monopolista (dal quale si è obbligati a pagare un prezzo più che doppio rispetto alla tariffa di vendita), bisogna interrogarsi sulle opportunità offerte dalla tecnologia per massimizzare il ritorno economico e i benefici energetici delle rinnovabili e del fotovoltaico in particolare.

In questo senso il fotovoltaico rimane un’opportunità di risparmio energetico interessante, ma dobbiamo cominciare a pensare a lungo termine e vederlo solo come la parte iniziale di un ciclo energetico per coprire il quale abbiamo bisogno di tecnologie di accumulo e di distribuzione intelligente (smart grid).

Se ci troviamo nel caso di utenza domestica o comunque di un impianto a servizio dell’abitazione con potenza inferiore ai 20 kWp, possiamo usufruire delle agevolazioni fiscali IRPEF al 50% valide fino a fine 2013. Non sappiamo ancora con certezza quale regime fiscale sarà adottato da gennaio 2014 e neppure se si riuscirà ad ottenere qualche provvedimento strutturale di più ampio respiro.

Di occasioni però ne abbiamo altre e dobbiamo essere bravi a cogliere quanto può offrire un nuovo settore che promette una crescita esponenziale: il mercato dell’accumulo, in particolare dello “storage” domestico per l’ottimizzazione dell’autoconsumo.

Cerchiamo di capire brevemente di cosa si tratta. Come tutti sanno, il fotovoltaico e l’eolico sono definite come FRNP (Fonti Rinnovabili Non Programmabili), non possiamo sapere con esattezza le condizioni meteorologiche che potrebbero influenzare i dati di produzione in termini di energia giornaliera. Il vento è incostante e imprevedibile, e il sole sappiamo per certo che ci sarà ma non possiamo essere sicuri delle condizioni di nuvolosità che potrebbero coprirlo e dunque abbassare la produttività di un impianto fotovoltaico. Sappiamo però per certo che quando il sole e il vento sono molto forti, permettono di produrre elettricità in eccesso che se debitamente accumulata potrebbe essere utilizzata all’occorrenza.

Se potessimo accumulare l’energia in eccesso durante le ore di sole e di vento per poterla riutilizzare di notte o nei giorni di calma piatta? Jeremy Rifkin ci dice che in un futuro abbastanza vicino sarà possibile farlo con le tecnologie dell’idrogeno, una vera e propria rivoluzione energetica. Ma in attesa che tali tecnologie entrino nella fase di economie di scala che ne permettano l’ingresso sul mercato, il sogno dell’indipendenza energetica si avvicina sempre di più grazie ad altre tecnologie che sono già sul mercato a prezzi contenuti.

E’ infatti in atto una piccola rivoluzione che tacitamente mette in fermento tutto il settore delle rinnovabili. Magari non sarà possibile staccarsi immediatamente dalla rete ma se ipotizziamo di installare, oltre al convenzionale impianto FV, un sistema di accumulo, sicuramente le bollette potranno essere fortemente ridotte.

Attenzione però, c’è bisogno di uno sforzo in più. Quando parliamo di fotovoltaico non incentivato le regole del gioco si fanno più severe: l’idea di installare un impianto da fonti rinnovabili senza tener conto dell’efficienza complessiva del sistema e della necessità di diminuire gli sprechi di energia dev’essere completamente messa da parte!

Prima di procedere con qualsiasi ragionamento di convenienza economica ricordiamo i “comandamenti del risparmio energetico”. L’obiettivo principale sarà quello di ottimizzare i consumi attuali evitando gli sprechi ed aumentando il più possibile la quota di energia prelevabile nelle ore di maggiore producibilità del futuro impianto fotovoltaico (energia in autoconsumo).

Ogni abitazione diviene una stella di una costellazione di produttori indipendenti, una rete che si avvicina sempre più al modello di Jeremy Rifkyn di generazione distribuita. Tanti piccoli produttori e consumatori che allo stesso tempo gridano a gran voce che il cambiamento è reale ed inarrestabile.

La tecnologia ha messo a punto sistemi di stoccaggio convenzionali immediatamente disponibili sul mercato come gli accumulatori elettrochimici al piombo-acido (tecnologie AGM, GEL etc.) in attesa che i conti possano tornare anche con le più performanti batterie al litio.

Per fare il punto sulla situazione dei sistemi di stoccaggio abbiamo pensato di organizzare il primo videocorso in Italia dedicato ai sistemi di accumulo, un evento in diretta a cui vi potrete registrare gratuitamente. Il webinar avrà una durata di circa un’ora.

Ecco il sommario dell’evento:
  • Verso il modello distribuito
  • Panoramica normativa in Italia SDA
  • Accumulo ed autoconsumo domestico
  • Tipologie sistemi di accumulo
  • Caso di studio
  • Dove trovare i prodotti

Potrai seguire la diretta dell’evento martedì 30 luglio 2013 registrandoti al seguente link: https://attendee.gotowebinar.com/register/8492568791253588480

Inizia la nuova era della generazione distribuita in Italia, in cui il fotovoltaico continua la sua avanzata da protagonista grazie ai sistemi di accumulo.

Per ulteriori informazioni o chiarimenti visita il sito www.enerstore.it o contattaci su comunicazioni@enerworks.eu


Rolando Roberto (Sales & Marketing Director)

Enerworks Europe Srl