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mercoledì 10 febbraio 2016

Tesla: la nuova Apple dell'Energia


A cura di Rolando Roberto
 
Apple e Tesla, due realtà molto diverse seppur legate da un elemento che le caratterizza entrambe: creare innovazione entusiasmando i propri fan e clienti.
 Non siamo qui a  parlare di melafonini o di smartwatch ma della rivoluzione che riguarda il mondo dell’ Energia. Elon Musk, questa volta l’ha fatta grossa: dopo aver rivoluzionato il mondo della mobilità sostenibile ora punta a sferrare un ulteriore colpo all’ancien régime delle fonti fossili entrando direttamente nelle case dei propri utenti. 


La strategia di Tesla è chiara: creare prodotti di altissimo livello tecnologico per poi  realizzare soluzioni alla portata di un pubblico ben più vasto .
Meno di un anno fa veniva presentato il Powerwall Home Battery, la batteria domestica ultra-compatta per il mercato domestico. I produttori di accumulatori hanno incominciato a tremare dopo l’annuncio del prezzo estremamente aggressivo di questa nuova soluzione. Negli ultimi 6 mesi, i prezzi del litio sono calati in maniera importante anche in relazione ad un aumento della domanda generato dal settore automotive.
Il mercato europeo è sicuramente fertile per le applicazioni storage. Quello che è mancato fino ad ora è stato un segnale forte con soluzioni d’avanguardia a costi più accessibili.
E’ di poche ore fa la notizia dell’avvenuta installazione del primo sistema in UK in un’anonima casetta in mattoni rossi del Galles. Il neo proprietario Mark Kerr, durante la sua prima intervista, non riesce a contenere il suo entusiasmo : “E’ un vero gioiello tecnologico, il suo design è molto elegante e minimalista ed è come un oggetto d’arte da poter fissare al muro. Non è di sicuro paragonabile ad altre batterie presenti sul mercato (…)”
Il ragionamento di Mark è lo stesso che potrebbe fare un qualsiasi proprietario o futuro acquirente di un impianto fotovoltaico: per massimizzare l’autoconsumo dei propri pannelli solari e per far coincidere il momento della produzione con quella del consumo (time- shift) è indispensabile un sistema di accumulo.
Continua Mark: "Io e la mia famiglia siamo fuori di casa nel corso della giornata, e non possiamo sfruttare l’ enorme quantità di energia pulita che i nostri pannelli solari producono. La batteria ci permetterà di immagazzinare l'energia che non usiamo nel corso della giornata da utilizzare quando ne abbiamo bisogno la sera ".
Intorno al marchio Tesla gravita una cerchia di appassionati ed adepti pronti ad ogni costo a realizzare il proprio sogno: rendersi il più possibile indipendenti dalle fonti fossili. Non parliamo più della sola bolletta elettrica  domestica ma del futuro “carburante” della propria vettura elettrica. La rivoluzione della mobilità sostenibile si sposa, infatti, con le nuove applicazioni presentate da Tesla con cui si punta ad un mercato ben più ampio. Quanti dei futuri possessori di Powerwall non vorranno prenotare il prossimo gioiellino a quattro ruote Tesla non appena disponibile?

Italia ancora in prima linea

Negli ultimi due anni il mercato dell’accumulo in Italia si è mosso in maniera confusa e spesso poco professionale. Con l’ambizione di voler installare a tutti i costi “qualcosa”, si è creato un substrato di clienti insoddisfatti che si sono voluti avventurare su soluzioni improvvisate. D’altronde è facile capire che un impianto equipaggiato co batterie per camion non può in nessun modo soddisfare le aspettative dell’utente.
Altri operatori più professionali hanno invece installato soluzioni molto valide dotando gli impianti di batterie maintenance-free come ad esempio quelle al GEL per applicazioni solari idonee per l’installazione in contesti domestici.
Il legislatore ci ha messo poi del suo realizzando una serie di disposizione che hanno cercato di rendere complesso lo sviluppo di questo nuovo mercato. Troppi dubbi sono stati generati a seguito della pubblicazione delle varianti tecniche CEI. Quanta invadenza, quanto insensato accanimento nel voler mettere mani a tutti i costi sull’energia autoconsumata e prodotta a chilometro zero! Gli stessi tecnici fino ad oggi hanno preferito fornire spiegazioni politiche anziché puntuali sulle possibile soluzioni realizzative.
In Italia finalmente abbiamo il primo caso di incentivo pubblico che con cui si finanziano i sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici fino a 20 kW ed i punti di ricarica privati per veicoli elettrici. La prima regione a dare “fuoco alle polveri” è la Regione Lombardia attraverso la delibera 4769 del 28 gennaio 2016.
Nello specifico vengono destinati  4 milioni di euro per le 'Misure di incentivazione per la diffusione dei sistemi di accumulo di energia elettrica da impianti fotovoltaici e di sistemi di ricarica domestica per veicoli elettrici'. Il bando è rivolto a soggetti pubblici e privati residenti in Lombardia e si pone come obiettivo quello di incentivare l'efficienza energetica e l'uso di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Se non siamo lombardi possiamo comunque accedere alla detrazione fiscale del 50% valida per tutto il 2016 che ci permette di recuperare i costi in 10 annualità. Che la rivoluzione energetica fosse iniziata ce n’eravamo accorti, ora è il momento di dare una vera svolta.

Per informazioni sui sistemi di accumulo puoi fare richiesta al seguente LINK.

martedì 25 novembre 2014

Finalmente è stata partorita la tanto attesa delibera riguardante i sistemi di #accumulo . Viene chiarito che si possono installare #sistemidiaccumulo  eccetto che su "impianti incentivati FV fino a 20 kW in scambio sul posto che accedono agli incentivi di cui ai decreti interministeriali 28 luglio 2005 e 6 febbraio 2006".

Nella definizione di #sistemadiaccumulo  non rientrano i dispositivi "gruppi di continuità statici" UPS che rispondono alla EN62040. Il nostro tecnico Rolando Roberto sottolinea come questa tipologia di dispositivi non rientri nel novero delle disposizioni dell'AEEG. Tali sistemi di tipo passivo possono essere installati senza l'obbligo di rincorrere le ultime disposizioni normative.
Al seguente LINK potrete scaricare il testo completo del provvedimento.

martedì 24 giugno 2014

Solare a concentrazione: una risorsa per i paesi del Mediterraneo

(Fonte: GreenStyle.it-Francesca Fiore)


Energia solare a concentrazione: una tecnologia sulla quale puntare nei prossimi anni. Uno studio pubblicato su Nature Climate Change dimostra come il Concentrating Solar Power (CSP) possa sopperire a un fabbisogno energetico esteso, soprattutto in determinate zone del Mediterraneo.

Lo studio, condotto all’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA), spiega come un sistema CSP su vasta scala, in alcune aree del Mediterraneo, sarebbe in grado di fornire il 70-80% della domanda di energia elettrica.

Secondo i ricercatori, i sistemi attuali su vasta scala permettono di produrre una quota di energia pari a quella prodotta in impianti tradizionali, come gli impianti nucleari, e senza nessun costo aggiuntivo rispetto alle centrali a gas. La ricerca è la prima ad esaminare le potenzialità dei sistemi CSP in quattro regioni del bacino del Mediterraneo. Stefan Pfenninger, ricercatore presso l’Imperial College di Londra e a capo della ricerca IIASA, ha spiegato:

Questo tipo di sistemi sono in grado di soddisfare molto più del nostro fabbisogno di energia elettrica, a costi più contenuti di quelli attuali.
L’ostacolo principale ad un utilizzo dell’energia solare è l’instabilità della fonte e quindi il problema dell’accumulo: ma, a differenza dei sistemi fotovoltaici a concentrazione (CPV), con il solare a concentrazione è possibile bypassare il problema.

I sistemi CPV, ugualmente quotati quanto i CSP da Global Data, trasformano direttamente l’energia solare in energia elettrica, sfruttando l’effetto fotovoltaico: i CSP, invece, la trasformano in calore, più facile da immagazzinare rispetto all’elettricità.

L’energia solare, quindi, potrebbe essere immagazzinata sotto forma di calore e trasformata in elettricità solo quando necessario: tuttavia, l’instabilità della fonte resta un problema non da poco per questo tipo di tecnologia.

La soluzione suggerita dai ricercatori è quella di costruire una rete di sistemi solari a concentrazione su vasta scala, che possa ovviare ai problemi locali: per questo motivo, la ricerca rappresenta un primo studio di fattibilità, in particolare su due territori considerati potenzialmente i più adatti. Anthony Patt, co-autore della ricerca IIASA ha concluso:

Il nostro studio è il primo ad analizzare nel dettaglio la possibilità costruire un sistema energetico basato principalmente sul solare, che fornisca quotidianamente energia elettrica, in modo stabile ed affidabile. Secondo i risultati, questo sarebbe sicuramente possibile in due regioni del mondo come il bacino del Mediterraneo e il deserto del Kalahari in Sud Africa.

giovedì 8 maggio 2014

Incentivi fotovoltaico: Governo conferma rimodulazione al Solarexpo 2014

(Fonte:Matteo Campofiorito-GreenStyle.it)
 
 
 
“Le regole non si cambiano, ma se sono sbagliate per quanto dobbiamo tenercele?” Con questa domanda Claudio De Vincenti ha confermato, implicitamente, la tanto temuta rimodulazione degli incentivi per le rinnovabili e in particolare il fotovoltaico, la rinnovabile più amata dagli italiani.
Al Solarexpo 2014 di Milano, in occasione del convegno “Agenda energetica per il futuro del paese: decarbonizzazione dell’economia, competitività, manifatturiero avanzato”, il viceministro dello Sviluppo Economico è stato molto chiaro a riguardo. Dal discorso di De Vincenti sembrano dunque confermate le paure degli operatori del settore e di chi ha installato impianti rinnovabili: i cambiamenti ci saranno e non saranno indolore.
Secondo De Vincenti nell’energia abbiamo assistito a regole non buone e un governo responsabile deve porsi il problema del cambiamento per evitare distorsioni. Per il fotovoltaico e per le rinnovabili insomma è finita l’età dell’oro ma d’altra parte e si profila un futuro con una grid parity a portata di mano.
Gli obiettivi del Governo Renzi per il futuro sono sintetizzabili in una spinta ulteriore sull’efficienza energetica, il rendere strutturali le detrazioni fiscali, le smart grid, l’obbligo delle rinnovabili negli edifici di nuova costruzione.
Concorde alla visione di De Vincenti è stata un’altra importante partecipante al convegno, Silvia Velo sottosegretario di stato all’Ambiente e alla Tutela del Territorio. Per la Velo il settore fotovoltaico è ormai maturo e va sostenuto non più con incentivi ma con norme che agevolino chi installa un impianto. Le chiavi dello sviluppo futuro del settore saranno una decisa semplificazione delle autorizzazioni, l’introduzione dell’autorizzazione unica, oltre che una regolamentazione che favorisca lo scambio sul posto e l’accumulo, entrambe queste aree dovranno essere rese operative attraverso regolamenti e non leggi, rendendo il tutto molto più agile.