A cura di Rolando Roberto
Apple
e Tesla, due realtà molto diverse seppur legate da un elemento che le
caratterizza entrambe: creare innovazione entusiasmando i propri fan e clienti.
Non siamo qui a parlare di melafonini o di smartwatch ma della
rivoluzione che riguarda il mondo dell’ Energia. Elon Musk, questa volta l’ha
fatta grossa: dopo aver rivoluzionato il mondo della mobilità sostenibile ora
punta a sferrare un ulteriore colpo all’ancien régime delle fonti fossili
entrando direttamente nelle case dei propri utenti.
La
strategia di Tesla è chiara: creare prodotti di altissimo livello tecnologico per
poi realizzare soluzioni alla portata di
un pubblico ben più vasto .
Meno
di un anno fa veniva presentato il Powerwall Home Battery, la batteria
domestica ultra-compatta per il mercato domestico. I produttori di accumulatori
hanno incominciato a tremare dopo l’annuncio del prezzo estremamente aggressivo
di questa nuova soluzione. Negli ultimi 6 mesi, i prezzi del litio sono calati
in maniera importante anche in relazione ad un aumento della domanda generato
dal settore automotive.
Il
mercato europeo è sicuramente fertile per le applicazioni storage. Quello che è
mancato fino ad ora è stato un segnale forte con soluzioni d’avanguardia a
costi più accessibili.
E’ di
poche ore fa la notizia dell’avvenuta installazione del primo sistema in UK in
un’anonima casetta in mattoni rossi del Galles. Il neo proprietario Mark Kerr,
durante la sua prima intervista, non riesce a contenere il suo entusiasmo : “E’
un vero gioiello tecnologico, il suo design è molto elegante e minimalista ed è
come un oggetto d’arte da poter fissare al muro. Non è di sicuro paragonabile
ad altre batterie presenti sul mercato (…)”
Il ragionamento di Mark è lo stesso che potrebbe fare un
qualsiasi proprietario o futuro acquirente di un impianto fotovoltaico: per
massimizzare l’autoconsumo dei propri pannelli solari e per far coincidere il
momento della produzione con quella del consumo (time- shift) è indispensabile un
sistema di accumulo.
Continua Mark: "Io e la mia famiglia
siamo fuori di casa nel corso della giornata, e non possiamo sfruttare l’
enorme quantità di energia pulita che i nostri pannelli solari producono.
La batteria ci permetterà di immagazzinare l'energia
che non usiamo nel corso della giornata da utilizzare quando ne abbiamo bisogno
la sera ".
Intorno al marchio Tesla gravita una
cerchia di appassionati ed adepti pronti ad ogni costo a realizzare il proprio
sogno: rendersi il più possibile indipendenti dalle fonti fossili. Non parliamo
più della sola bolletta elettrica
domestica ma del futuro “carburante” della propria vettura elettrica. La
rivoluzione della mobilità sostenibile si sposa, infatti, con le nuove applicazioni
presentate da Tesla con cui si punta ad un mercato ben più ampio. Quanti dei
futuri possessori di Powerwall non vorranno prenotare il prossimo gioiellino a
quattro ruote Tesla non appena disponibile?
Italia
ancora in prima linea
Negli ultimi due anni il mercato
dell’accumulo in Italia si è mosso in maniera confusa e spesso poco professionale.
Con l’ambizione di voler installare a tutti i costi “qualcosa”, si è creato un
substrato di clienti insoddisfatti che si sono voluti avventurare su soluzioni
improvvisate. D’altronde è facile capire che un impianto equipaggiato co
batterie per camion non può in nessun modo soddisfare le aspettative
dell’utente.
Altri operatori più professionali
hanno invece installato soluzioni molto valide dotando gli impianti di batterie
maintenance-free come ad esempio quelle al GEL per applicazioni solari idonee
per l’installazione in contesti domestici.
Il legislatore ci ha messo poi del
suo realizzando una serie di disposizione che hanno cercato di rendere
complesso lo sviluppo di questo nuovo mercato. Troppi dubbi sono stati generati
a seguito della pubblicazione delle varianti tecniche CEI. Quanta invadenza, quanto
insensato accanimento nel voler mettere mani a tutti i costi sull’energia
autoconsumata e prodotta a chilometro zero! Gli stessi tecnici fino ad oggi
hanno preferito fornire spiegazioni politiche anziché puntuali sulle possibile
soluzioni realizzative.
In Italia finalmente abbiamo il
primo caso di incentivo pubblico che con cui si
finanziano i sistemi di accumulo per impianti fotovoltaici fino a 20 kW
ed i punti di ricarica privati per veicoli elettrici. La prima regione a dare
“fuoco alle polveri” è la Regione Lombardia attraverso la delibera 4769 del 28
gennaio 2016.
Nello specifico vengono destinati 4 milioni di euro per le 'Misure di
incentivazione per la diffusione dei sistemi di accumulo di energia elettrica
da impianti fotovoltaici e di sistemi di ricarica domestica per veicoli
elettrici'. Il bando è rivolto a soggetti pubblici e privati residenti in
Lombardia e si pone come obiettivo quello di incentivare l'efficienza
energetica e l'uso di energia prodotta da fonti rinnovabili.
Se non siamo lombardi possiamo comunque accedere alla
detrazione fiscale del 50% valida per tutto il 2016 che ci permette di
recuperare i costi in 10 annualità. Che
la rivoluzione energetica fosse iniziata ce n’eravamo accorti, ora è il momento
di dare una vera svolta.
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