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venerdì 6 dicembre 2013

Da Realacci emendamento contro "anti-rinnovabili"

 Da Realacci emendamento contro "anti-rinnovabili"

 (Fonte:ZeroEmission.it)




Il presidente della commissione Ambiente alla Camera dei Deputati Ermete Realacci ha presentato un emendamento contro il comma 99 della Legge di Stabilità, che introdurrebbe una sorta di capacity payment per le centrali termoelettriche con il contributo anche delle fonti rinnovabili incluse, per un presunto mantenimento in sicurezza del sistema elettrico. "Ho presentato in commissione Ambiente alla Camera - ha detto Realacci - un emendamento soppressivo del cosiddetto ammazza-rinnovabili. Si tratta di un comma che difende interessi del passato anziché guardare al futuro dell'energia, che è nel risparmio energetico, nell'efficienza, nella ricerca e nelle fonti rinnovabili".

martedì 26 novembre 2013

Legge Stabilità, spunta l'emendamento ammazza rinnovabili

Legge Stabilità, spunta l'emendamento ammazza rinnovabili





(Fonte:Repubblica.it-Valerio Gualerzi)

 
 
Dalle parole ai fatti. La lunga campagna contro le rinnovabili montata negli ultimi mesi da settori del governo, dalla maggioranza e dalle lobby delle fonti tradizionali, ha trovato infine uno sbocco concreto sotto forma di un doppio emendamento alla legge di Stabilità. Due modifiche al testo originario approvate in Commissione Bilancio del Senato che di fatto dispongono di tagliare retroattivamente gli incentivi stabiliti per le fonti verdi (fotovoltaico su tutte) distribuendo queste risorse economiche alle centrali aliementate a carburanti fossili.

Se per lunghi anni il ritornello contro l'energia del sole e del vento ha puntato sulla loro scarsa capacità, ora il problema è diventato che producono troppa elettricità (il 27% nel 2012, con il solo fotovoltaico a quota 19mila GWh su un totale di 92mila) e soprattutto la producono a prezzi stracciati, mandando in crisi gli impianti tradizionali, in particolare quelli a gas, diventati sempre meno reddittizi. "Lo sviluppo delle rinnovabili, unito alla stagnazione della domanda, sta rendendo difficile la copertura dei costi di produzione degli impianti convenzionali, mettendone a rischio la possibilità di rimanere in esercizio", lamentava già qualche anno fa il presidente dell'Enel Paolo Andrea Colombo.

Fare a meno di questi ultimi non è però (ancora) possibile e pertanto - è il ragionamento - è necessario che vengano sostenute finanziariamente in quanto garantiscono alla rete elettrica una fondamentale capacità di sopperire rapidamente ai capricci del sole e del vento, fonti la cui produzione non è programmabile. Un indennizzo che in gergo tecnico viene chiamato "capacity payment" e che un emendamento approvato a Palazzo Madama, per l'esattezza il 6.300, introduce così: "L'Autorità per l'energia elettrica e il gas, con effetto dal 2014, definisce le modalità d'integrazione del corrispettivo di cui all'articolo 5 comma 5 del decreto legislativo 19 dicembre 2003, n. 379, senza nuovi o maggiori oneri per prezzi e tariffe dell'energia elettrica".

Fin qui nulla di scandaloso, visto che gli stessi produttori di rinnovabili riconscono, in una certa misura, l'importanza del "capacity payment". Il vero problema arriva con un subemendamento, il 6.3000/4, che stabilisce a chi tocca farsi carico di questo costo aggiuntivo. "All'emendamento 6.3000, dopo le parole: 'dell'energia elettrica' aggiungere le seguenti: 'anche disponendo un'adeguata partecipazione delle diverse fonti ai costi per il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico'", afferma il nuovo testo.

"Le piccole larghe intese con l'emendamento degli alfaniani appoggiato dal ministro Zanonato hanno partorito un mostro giuridico intervenendo retroattivamente sugli incentivi alle rinnovabili per salvare il termoelettrico. La strada per alleggerire le bollette elettriche di famiglie e imprese dovrebbe essere quella di toglier tutti incentivi impropri alle fossili e invece questo governo va in direzione contraria al futuro", commenta l'esponente di Green Italia Francesco Ferrante.

venerdì 15 novembre 2013

Risorse per demolire gli edifici abusivi e Green Economy

Risorse per demolire gli edifici abusivi e Green Economy

(Fonte:Edilportale.it-Paola Mammarella)


 
Dieci milioni di euro per la demolizione degli immobili abusivi, incentivi alla green economy e sconti sull’acquisto di elettrodomestici e arredi realizzati con l’apporto di materiale riciclato. Sono i cardini del Collegato Ambiente al ddl Stabilità per il 2014, oggi all’esame del Consiglio dei Ministri.

Demolizione immobili abusivi
Il ddl istituisce un fondo con una dotazione iniziale di 10 milioni di euro per il 2014, che dovrebbe servire ad anticipare ai Comuni le risorse per abbattere gli immobili realizzati abusivamente.

Per quanto riguarda la demolizione, la priorità sarebbe data ai manufatti situati in aree a rischio idrogeologico elevato o molto elevato. Il Comune che ottiene il finanziamento per la demolizione dovrebbe procedere all’abbattimento entro 120 giorni e rivalersi sui responsabili degli abusi facendo pagare loro le somme spese, più rivalutazioni e interessi, che sarebbero così restituite al fondo.

Bonus recupero materiali
Il ddl introduce una nuova serie di incentivi, che dovrebbero sommarsi ai bonus energetici. Con l’obiettivo di creare nuovi mercati nella green economy e rispettare gli impegni sulla raccolta differenziata, presi con l’Unione Europea, il ddl mette a punto un sistema in cui rifiuti urbani, carta, plastica, oggettistica per la casa, pannelli fonoassorbenti, arredamenti per esterni, profilati per prefabbricati, vetro e compost sono considerati risorse da riciclare per la realizzazione di nuovi prodotti.

I prodotti realizzati con l’apporto di materiali recuperati grazie alla raccolta differenziata potrebbero essere venduti a prezzi scontati secondo un sistema di incentivi che premierebbe non solo gli acquirenti, ma anche i produttori e i commercianti.

Appalti verdi

Il Collegato Ambiente propone di riconoscere un incentivo, pari alla riduzione del 20% della cauzione a corredo dell'offerta e della garanzia di esecuzione prestata dall'aggiudicatario, a favore degli operatori economici che partecipano ad appalti pubblici e sono muniti di registrazione EMAS o di marchio Ecolabel.

Via, Vas e Aia

Il ddl contiene inoltre l’unificazione dei procedimenti e delle commissioni di Via, Vas e Aia. Se i contenuti del testo fossero confermati, quando nella realizzazione di un’opera è richiesta sia la Via, Valutazione di impatto ambientale, sia l’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, si procederebbe con un unico procedimento autorizzativo in grado di analizzare i profili localizzativi, l’impatto ambientale del nuovo progetto e le problematiche connesse alla gestione dell'impianto. Ci sarebbe inoltre un’unica commissione, ma la specificità delle singole procedure sarebbe garantita dalla presenza di sottocommissioni.

mercoledì 16 ottobre 2013

La Legge di Stabilità proroga al 2014 le detrazioni del 65% e 50%

La Legge di Stabilità proroga al 2014 le detrazioni del 65% e 50%

(Fonte:EdilPortale.it-Paola Mammarella)
 
 
 
Proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2014, dell’ecobonus del 65% per gli interventi di efficientamento energetico e delle detrazioni del 50% per le ristrutturazioni e l'acquisto di mobili ed elettrodomestici, sostegno alle infrastrutture, nuova Service Tax e dismissione degli immobili pubblici. Sono alcuni dei pilastri su cui poggia la Legge di Stabilità, approvata dal Consiglio dei Ministri in tarda serata.

La legge prevede interventi per 27,3 miliardi nel triennio 2014-2016, di cui 11,6 nel 2014. Tra queste voci di spesa, un miliardo sarà destinato agli incentivi fiscali per gli interventi di efficientamento energetico degli edifici, ristrutturazione e per l'acquisto di mobili ed elettrodomestici, che per il prossimo anno sono stati prorogati ai livelli attuali, cioè al 65% e al 50%, per poi decrescere progressivamente a partire dal 2015.

Altri 0,5 miliardi serviranno al pagamento dei debiti commerciali in conto capitale, 0,3 miliardi per la ricostruzione dell’Aquila e 0,3 mld per la manutenzione straordinaria della rete autostradale.

Alle infrastrutture andranno inoltre 0,7 miliardi per la manutenzione straordinaria della rete ferroviaria e gli interventi per la velocizzazione del corridoio adriatico da parte di RFI, 0,24 miliardi ad ANAS per il completamento asse autostradale Salerno - Reggio Calabria e 0,2 miliardi per il completamento dei lavori del Mose.

Parte delle risorse necessarie a coprire queste spese saranno reperite grazie alla dismissione degli immobili pubblici e alla riduzione delle agevolazioni fiscali, da definire entro gennaio 2014.

La Legge di Stabilità riordina inoltre il sistema di tassazione locale. Al posto di l’IMU e TARES si istituisce una tassa sui servizi municipali il cui gettito andrà interamente ai Comuni. Come spiegato dal Governo in conferenza stampa, la nuova Service Tax avrà due gambe: una serve a coprire i costi del servizio di raccolta rifiuti ed è in base ai metri quadrati o alla quantità di rifiuti e la versa chi occupa l’immobile, l’altra è la tassa sui servizi indivisibili offerti dai comuni, è calcolata sui metri quadrati o sul valore catastale ed è pagata dai proprietari.

martedì 8 ottobre 2013

Orlando: “Legge Stabilità, servono 500 mln per dissesto idrogeologico”

 Orlando: “Legge Stabilità, servono 500 mln per dissesto idrogeologico”

 (Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
E' quanto servirebbe per gli interventi prioritari, una cifra assai modesta rispetto ai 40 miliardi che servirebbero per mettere in sicurezza l’intero Paese.
“Stabilizzare il nostro territorio dissestato”. E' la priorità secondo il Ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, a partire, almeno, dagli interventi considerati prioritari per mettere in sicurezza alcune aree d'Italia. “Per fare questo - ha detto Orlando - abbiamo chiesto, nella Legge di Stabilità, uno stanziamento di cinquecento milioni” per gli interventi prioritari, una cifra assai modesta rispetto ai 40 miliardi che servirebbero per mettere in sicurezza l’intero Paese. C’è però bisogno di uno stanziamento “costante e non una tantum” ha specificato il Ministro, il quale ha anche chiarito che un’altra priorità è quella di ricostruire una filiera istituzionale che regoli gli interventi sul dissesto idrogeologico: “A fronte di poche risorse, abbiamo alcune realtà nelle quali i soldi non sono mai stati spesi a causa di conflitti tra gli enti”.

Legato a doppio filo con il grave problema della fragilità del nostro territorio è il tema del consumo del suolo che contribuisce ad indebolire i terreni, aggrediti e resi impermeabili dal cemento, e che è stato oggetto di una proposta di legge – citata positivamente più volte dal presidente del Consiglio Letta - di cui però si attende ancora il parere delle Regioni. “Credo che anche le Regioni abbiano chiaro il fatto che continuare a costruire nelle attuali condizioni, a fronte anche di un’assenza di domanda e di nessuna giustificazione dal punto di vista demografico, significa sfidare davvero la sorte”. Ed è per questo che il ministro ha nuovamente sollecitato le Regioni ad esprimersi con un parere “positivo e soprattutto rapido”.

mercoledì 19 dicembre 2012

Fotovoltaico, nella legge di Stabilità torna il “Salva Alcoa 2” per la PA

Fotovoltaico, nella legge di Stabilità torna il “Salva Alcoa 2” per la PA

(Fonte:QualEnergia.it)

 
Gli impianti fotovoltaici delle amministrazioni pubbliche potranno godere degli incentivi del quarto conto energia - anziché di quelli meno generosi del quinto – fino al 31 marzo 2013 e in alcuni casi fino al 2014, anziché fino al 31 dicembre 2012. Altro colpo di scena per il cosiddetto “Salva Alcoa 2” come è stato battezzato in memoria del famigerato decreto del 2010 responsabile di aver mandato fuori controllo la spesa per gli incentivi al fotovoltaico.

A prorogare il quarto conto energia per il pubblico ci avevano già provato con un emendamento al Ddl Sviluppo 2.0, poi stralciato, che prevedeva un estensione a tutto il 2013. Ora nel pacchetto “milleproroghe” della legge di stabilità è stato inserito un emendamento analogo (vedi allegato) che prevede appunto la proroga del quarto conto per la PA fino al 31 marzo 2013, termine che può essere posticipato fino ad un anno – dunque fino al 31 marzo 2014 - per impianti che devono sottoporsi a valutazione d'impatto ambientale o verifica di assoggettabilità.

L'emendamento in questione è il 2.0.4000 (comma 30) dei relatori Giovanni Legnini e Paolo Tancredi (vedi allegato). La legge di Stabilità, dovrebbe approdare in Senato oggi. Dopo il via libera di Palazzo Madama, il testo, sul quale il Governo è intenzionato a porre la questione di fiducia, dovrà tornare alla Camera per un ultimo passaggio definitivo, verosimilmente tra il 20 e il 21.