venerdì 6 settembre 2013

Riordino incentivi, Romanelli: "Così si perdono investitori"

Riordino incentivi, Romanelli: "Così si perdono investitori"

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
 
"Il Governo ha deciso che bisogna dare un'altra mazzata alle rinnovabili in Italia. Non ha deciso come, farfuglia idee, alcune fuori da ogni logica, le ritira, le cambia, ma ha deciso che qualcosa va fatto, contro l'unico settore in crescita e che ha creato occupazione negli ultimi anni". Così si è espresso il Consigliere regionale toscano di Sinistra Ecologia e Libertà Mauro Romanelli, commentamdo la rimodulazione degli incentivi ad opera del Ministro dello sviluppo economico Zanonato.

"E intanto l'unica cosa sicura è che è propria l'incertezza a scoraggiare investimenti di privati, banche e imprese. Bel capolavoro - ha detto Romanelli - in queste settimane il Ministro Zanonato aveva annunciato che per tagliare la bolletta elettrica, bisogna ridurre gli incentivi alle rinnovabili, allungando i tempi di erogazione anche degli incentivi già previsti e acquisiti da chi ha già attivato il conto energia, che verrebbero spalmati in trenta anni invece dei venti già stabiliti per legge. Una misura retroattiva, lesiva di diritti acquisiti, perciò di dubbia costituzionalità, e quindi che esporrebbe a ricorsi e a venire sconfitto in tribunale. Inoltre sarebbe un ulteriore colpo alla già scarsa fiducia degli investitori, penalizzando uno dei pochi settori in crescita e foriero di nuova occupazione”.

“Mi chiedo tra l'altro come si possa 'dimenticare' che il motivo principale dell’aumento della bolletta elettrica in questi ultimi anni è la dipendenza dalle importazioni da fonti fossili e dell’aumento dei loro prezzi. E come ignorare che il fotovoltaico ha spostato i valori delle medie orarie dei prezzi, così che il picco di prezzo non coincide da tempo con la massima domanda di energia elettrica, creando un beneficio rilevante, un cosiddetto peak shaving netto di oltre 800 milioni di euro. Mi domando se siamo di fronte a malafede o ignoranza, e mi rispondo che probabilmente si tratta di entrambe le cose - ha aggiunto Romanelli - in queste ore il Ministero ha fatto già alcuni passi indietro, affermando l’intenzione di tagliare circa tre miliardi di euro dalle bollette (e in particolare dalla parte tariffaria A3, a copertura degli incentivi alle fonti rinnovabili), raccogliendo le risorse attraverso l'emissione di titoli obbligazionari da parte del Gse. Tagliare le bollette a debito (secondo una prima analisi di Assoelettrica, in quindici di anni si arriverebbe a un debito tariffario cumulato di cinquanta miliardi di euro, da rimborsarsi a carico delle bollette dal 2029 in poi: ndr) è una misura anche questa pericolosa in quanto, come insegna la catastrofica esperienza spagnola, i deficit tariffari possono andare rapidamente fuori controllo, mentre eventuali tensioni sui mercati dei capitali possono impedire il collocamento delle obbligazioni: in entrambi i casi i rimedi sono solo o rialzi shock delle bollette, oppure tagli retroattivi alla remunerazione degli investimenti in fonti rinnovabili e nell’infrastruttura di rete”.

“Il tutto mentre s’ipotizza anche un prelievo ai fondi per efficienza e rinnovabili (300 milioni di euro che saranno tolti alla disponibilità su quaranta conti che raccolgono le risorse della Cassa Conguaglio Settore Elettrico: ndr), che potrebbe portare a nuovi aumenti in bolletta per l'A3, proprio mentre con il "taglia-bollette" di Zanonato vorrebbe ridurla - ha concluso Romanelli - di fronte a tale spettacolo di incompetenza, e ai danni che potrebbe comportare, chiedo quindi che, come è avvenuto in passato, la Toscana per mezzo del Presidente Rossi faccia sentire con forza la propria voce, chiedendo al Governo di finirla con dichiarazioni ambigue, incoerenti e poco serie, e di dare invece subito il messaggio che le rinnovabili per l'Italia, paese del sole, sono strategiche e che vanno difese e sostenute. Il rischio altrimenti è di creare nuova sfiducia negli investimenti e ulteriore disoccupazione”.

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