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venerdì 27 settembre 2013

Nel 2013 il FV sorpasserà l'eolico onshore e offshore

 Nel 2013 il FV sorpasserà l'eolico onshore e offshore

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
Secondo l'ultimo rapporto fornito da Bloomberg New Energy Finance, nel 2013 l'eolico registrerà 35.5 GW di nuovo installato, contro 36.7 GW registrati del solare fotovoltaico.
 La capacità fotovoltaica installata nel corso del 2013 in tutto il mondo eclisserà quella eolica sia onshore che offshore. E' quanto riportato nell'ultima ricerca di Bloomberg New Energy Finance, secondo cui, l'installato globale eolico quest'anno registrerà 35.5 GW di nuova capacità, contro i circa 36.7 GW globali che verranno installati nel settore del solare fotovoltaico. Un dato importante, se si pensa che prima del 2011, la capacità eolica installata anno dopo anno era circa il doppio di quella fotovoltaica. Secondo Bloomberg New Energy Finance, la crescita nel settore eolico è stata soffocata dal mercato e dall'incertezza politica in Europa, Stati Uniti e Cina, oltre a una riduzione netta nei costi legati alle tecnologie per il fotovoltaico. Non solo. Paesi come il Giappone e la Cina stanno offrendo forti incentivi per il solare, compensando il rallentamento del mercato europeo nel settore.

L'anno scorso, l'eolico onshore e offshore ha aggiunto globalmente circa 46,6 GW, mentre solare 30.5 GW. Gli analisti prevedono che l'eolico aumenterà del 17% entro il 2030, mentre il fotovoltaico, crescerà del 16% entro lo stesso anno.

martedì 10 settembre 2013

Eolico offshore a rischio nel Regno Unito con taglio agli incentivi?

(Fonte:GreenStyle.it-Francesca Fiore)
 
 
 
 
Il Committee on Climate Change (CCC) avverte il governo britannico: se le sovvenzioni per l’eolico offshore diminuiranno, i piani per la Riforma del mercato elettrico (EMR) potrebbero essere a rischio. A dichiaralo è l’organo consultivo del CCC, che ha inviato una lettera aperta al segretario di Stato per l’Energia del Regno Unito, Edward Davey.

Il CCC, che si occupa di fornire indicazioni al governo britannico sulle politiche migliori per la produzione di energia a basse emissioni, ha espresso delle forti preoccupazioni per il settore, sia in vista delle strategie post 2020, che in base alle previsioni di decrescita dei prezzi per quanti riguarda l’eolico offshore.

I parchi eolici offshore previsti per il futuro prossimo, o in costruzione, potrebbero di conseguenza non essere realizzati a causa del taglio alle sovvenzioni: il governo britannico ha previsto un taglio degli aiuti economici di 234 dollari per MW/h entro il 2014, su un contratto di 15 anni, e un ulteriore taglio di 212 dollari nel biennio 2018-2019. Secondo il David Kennedy, amministratore delegato di CCC, il taglio è troppo drastico:

Ne ho parlato con tutti gli investitori del settore e sono tutti d’accordo nel lanciare l’allarme.


Dal canto suo, il governo UK ha cercato di rassicurare gli operatori, spiegando che l’obiettivo è quello di ampliare il settore, non di ridimensionarlo. Il ministro dell’Energia e della lotta ai cambiamenti climatici del Regno Unito, Michael Fallon, ha risposto:

Il Regno Unito è leader mondiale nella produzione di energia eolica offshore: la sua capacità è maggiore di quella del resto del mondo. Non abbiamo intenzione di ridurre il volume del settore, ma vogliamo vedere questo settore crescere ancora di più.

giovedì 5 settembre 2013

Eolico: la Danimarca avvia l’offshore più grande del paese

Eolico: la Danimarca avvia l’offshore più grande del paese

(Fonte:Rinnovabili.it)

 
 
 
Per soddisfare il 4% del fabbisogno energetico nazionale basta un parco eolico offshore, e la Danimarca ce l’ha. E’ stato inaugurato oggi l’Anholt Marine Park, proprietà per il 50% della Dong Energy e composto da 111 turbine fornite da Siemens istallate a largo della costa della Danimarca orientale a 20 km nord-est della Penisola di Jutland dove il mare è profondo circa 19 metri.
I rotori, 3,6 MW di potenza ognuno e 120 metri di diametro, serviranno a produrre l’energia di cui hanno bisogno circa quattrocentomila famiglie danesi contribuendo al raggiungimento dell’obiettivo che punta a produrre tutta l’energia del paese da fonte rinnovabile entro il 2050. Realizzato in soli nove mesi il parco eolico oltre ad essere il maggiore del paese ha anche segnato un record per la rapidità con la quale sono avvenute le istallazioni. “Nonostante le condizioni meteo difficili, abbiamo implementato il progetto nei tempi previsti” ha specifcato il CEO di Siemens Wind, Markus Tacke.

Oltre ad annunciare l’apertura del parco eolico stamane è stato fatto il punto della situazione chiarendo che Siemens in tre mesi è riuscito ad aprire 5 nuove centrali eoliche: il London Array (630 MW), Greater Gabbard (504 MW) e Lincs (270 MW), che sono tutti già in fase di funzionamento, e Riffgat (108 MW) in Germania.

venerdì 26 luglio 2013

Fukushima: via ai lavori del maxi-parco eolico offshore

Fukushima: via ai lavori del maxi-parco eolico offshore

 (Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
 
Iniziata la costruzione del parco che entrerà in funzione nel 2020 e sarà composto da 143 turbine per una potenza complessiva di 1 GW. Sarà il simbolo della città giapponese che vuole dimenticare il nucleare
Iniziati i lavori per la realizzazione del grande parco eolico offshore di Fukushima. La città nel 2020 si lascerà alle spalle il nucleare e il disastro di due anni fa, allacciando alla rete un mega parco eolico composto da 143 turbine, per una potenza complessiva di un gigawatt. Il progetto è stato pensato per superare in grandezza e potenza il più grande attualmente in funzione, quello di Suffolk, nel Regno Unito, composto da 140 turbine per 500 MW di capacità. Il progetto verrà realizzato a seguito di una fase progettuale che dovrà contemplare i rischi di terremoti, tsunami e uragani.

La città di Fukushima è davvero intenzionata a voltare pagina. Dopo il terribile disastro che, nel marzo 2011, ha devastato ambiente e tessuto economico locale, mietendo moltissime vittime, il progetto della municipalità è quello di raggiungere entro il 2040 la totale autosufficienza energetica, attraverso le fonti rinnovabili e, in particolare, attraverso questo mega impianto. Oggi, la vita e il lavoro degli abitanti di Fukushima ruotano attorno alla pesca e i progettisti assicurano che il nuovo parco offshore non ostacolerà in nessun modo questa attività, anzi: attualmente è in fase di studio una nuova pastura marina da disperdere direttamente dalle basi delle turbine, in grado di attrarre i pesci e rendere la pesca tra le torri eoliche ancora più semplice.

giovedì 18 luglio 2013

Eolico offshore: l’Europa galoppa, ma i finanziamenti vanno a rilento

(Fonte:GreenStyle.it-Francesca Fiore)

 
 
 
Un Megawatt in più in soli sei mesi: è questo il bilancio dell’eolico offshore europeo che, nella prima metà del 2013, è cresciuto di quasi il doppio rispetto allo stesso periodo del 2012. Ma, Justin Wilkes, direttore dell’European Wind Energy Association, sottolinea: le politiche di finanziamento vanno a rilento.

Secondo l’ultimo rapporto dell’associazione, dal 1 gennaio al 30 giugno si sono installate 277 nuove turbine in alto mare, ottenendo così 1.045 MW di potenza, mentre nel primo semestre 2012 l’off shore aveva toccato quota 523,2 MW. Ed è il Regno Unito a spingere sull’acceleratore: 514 MW installati in soli 6 mesi, gran parte delle quali fanno parte del London Array, inaugurato da poco. Dopo gli inglesi, al secondo posto troviamo la Danimarca, con 98 turbine installate per una potenza di 353 MW e la Germania, che ha installato 21 turbine per 105 MW di potenza.

Ma Wilkes avverte:

Malgrado la crescita eccezionale del settore in Europa, il finanziamento di nuovi progetti ha subito un rallentamento con un solo progetto raggiungendo stretta finanziaria finora quest’anno. Tra le cause, sicuramente l’incertezza regolatoria in alcuni mercati fondamentali come Regno Unito e Germania.

Secondo l’EWEA, attualmente la capacità offshore complessiva del Vecchio continente tocca ora quota 6.040 MW, distribuita in 58 parchi eolici su 10 paesi, contro i 4.336 MW nel giugno 2012. Il presidente dell’associazione ha poi concluso:

L’eolico offshore è un nuovo settore che crea lavoro, riduce l’import di combustibili fossili e rende l’Europa leader mondiale, con grandi potenzialità di export da sviluppare. I tassi di crescita delle installazioni mostrano bene la crescita possibile: ma, per attrarre investimenti, i governi devono creare quadri normativi stabili e l’UE deve stabilire un obiettivo vincolante per le rinnovabili al 2030.

mercoledì 30 gennaio 2013

Eolico offshore: Europa in ritardo di 1 GW, obiettivi 2020 a rischio

Eolico offshore: Europa in ritardo di 1 GW, obiettivi 2020 a rischio

(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)
 
Anche se la EWEA, la lobby europea dell’eolico, ha appena festeggiato il boom dell’eolico offshore in Europa il vecchio continente non ha rispettato in pieno i suoi piani di sviluppo di questa fonte rinnovabile. L’obiettivo europeo fissato per il 2012 era di 5.829 MW, ma al 31 dicembre dello scorso anno ne risultavano allacciati circa 1.000 MW in meno: 4.995 MW. Il gigawatt che manca potrebbe mettere in dubbio un’altro obiettivo europeo: la riduzione del 20% delle emissioni di CO2 entro il 2020.

In realtà il rischio è minimo, perché altre fonti rinnovabili hanno avuto uno sviluppo molto maggiore del previsto in alcuni paesi europei. Basti pensare al fotovoltaico in Italia e Germania. Tornando all’eolico offshore, si conferma il fatto che questa tecnologia sia diffusa soprattutto nel Mare del Nord: la sola Gran Bretagna ha superato le installazioni di pale eoliche in mare del 2011 di ben il 72%.

La Francia super nuclearizzata, giusto per fare un confronto, è ancora ferma alle gare d’appalto per i nuovi parchi eolici e ha installato solo 667 MW, mentre la Germania ne ha installati 280 MW su quasi 800 previsti. L’Italia sembra invece letteralmente immobile: un solo parco eolico offshore autorizzato ma non ancora costruito, un altro in fase di Valutazione di Impatto Ambientale.

sabato 19 gennaio 2013

Energia fotovoltaica più economica di quella prodotta col diesel

Energia fotovoltaica più economica di quella prodotta col diesel

(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)

Secondo l’International Renewable Energy Agency (Irena) il costo del KWh elettrico prodotto dai pannelli fotovoltaici è già inferiore a quello del KWh prodotto dai generatori diesel a gasolio. E questo sia se consideriamo il fotovoltaico di piccola scala, sia quello industriale su grandi superfici. Questo rende il solare fotovoltaico competitivo dove non c’è accesso alla rete elettrica e bisogna produrre in loco l’energia consumata.

I dati sono raccolti nel report “Renewable Power Generation Costs in 2012″ e mostrano come altre fonti rinnovabili siano già oggi competitive rispetto alle classiche grandi centrali elettriche alimentate a combustibili fossili. Eolico onshore, alcune biomasse, il piccolo idroelettrico e il geotermoelettrico, infatti, hanno oggi costi di produzione nella fascia 5-15 centesimi di dollaro al KWh tipica dei grandi impianti termoelettrici.

L’idroelettrico di grandi dimensioni, invece, è addirittura più economico restando sotto la soglia dei 5 centesimi. Verso i 16-18 centesimi al KWh troviamo la fonte rinnovabile più vicina alla grid parity: l’eolico offshore.

Questi risultati sono basati su analisi nuove e originali dei costi degli 8000 impianti di generazione rinnovabile presi in considerazione. Il report mette in luce come i costi di produzione dell’energia pulita siano talmente tanto in calo da stravolgere i tradizionali canoni economici su cui abbiamo fino a oggi basato il nostro sistema energetico.

Rispetto alle centrali a olio combustibile (cioè petrolio quasi per nulla raffinato), le rinnovabili sono già più economiche. A volte anche significativamente più economiche. Per gli impianti non collegati in rete, come detto, sono già lo standard economico di riferimento.