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venerdì 24 gennaio 2014

Il semestre italiano all’Ue punta sulla riforma dell’Ets

Il semestre italiano all’Ue punta sulla riforma dell’Ets

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
La riforma del mercato delle emissioni di carbonio (Ets) e la promozione dei carburanti “puliti” saranno al centro dell’attività del semestre italiano alla presidenza europea.

È quanto emerge dalla relazione programmatica 2014 della presidenza del Consiglio, in cui sono elencate le priorità che saranno affrontate a Bruxelles sotto la guida di Enrico Letta.

Nel documento è scritto che “senza un sistema Ets europeo solido gli Stati membri potrebbero essere indotti a orientarsi verso regolamentazioni alternative, frammentarie e più costose per raggiungere gli obiettivi di riduzione dell’impatto ambientale”.

La relazione programmatica aggiunge che ''le incertezze dell'Ets dell'Ue compromettono significativamente la possibilità di collegarlo ai sistemi nascenti e di accrescere la liquidità del mercato. Al fine di ripristinare la fiducia nel mercato del carbonio è urgente una riforma strutturale dell'Ets dell'Ue''.
Il documento spiega anche che ''il governo sarà impegnato per favorire un'approvazione in seconda lettura delle proposte di modifica delle direttive sulla qualità della benzina e del combustibile diesel e sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili”.

lunedì 22 aprile 2013

La fotosintesi continua ad ispirare la ricerca per produrre energia pulita

La fotosintesi continua ad ispirare la ricerca per produrre energia pulita

(Fonte:NewsEnergia.it-Stefano Caproni)
Alla base della conversione di luce in energia non è la fisica classica ma la meccanica dei quanti. Lo rileva uno studio condotto dall’Istituto nanoscienze e dall’Istituto di fotonica e nanotecnologie del Cnr, pubblicato su Nature Communications, che permetterà di lavorare a sistemi più efficienti

La fotosintesi, il processo di conversione di luce in energia più diffuso sul nostro pianeta, continua a ispirare la ricerca per produrre energia pulita. Uno studio su molecole artificiali del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) rivela, con un dettaglio mai raggiunto prima, i fenomeni quantistici alla base dei processi fotosintetici e fotovoltaici. Il risultato, a firma dell’Istituto nanoscienze (Nano-Cnr) e dell’Istituto di fotonica e nanotecnologie (Ifn-Cnr), in collaborazione con le università di Modena e Reggio Emilia, di Oldenburg e dei Paesi Baschi e il Politecnico di Milano, è pubblicato su ‘Nature Communications’.

“Usare la luce solare per produrre energia pulita è una delle sfide scientifiche del prossimo futuro. La natura, con la fotosintesi, ha sviluppato architetture molecolari efficientissime per convertire la luce solare in energia chimica, mentre l’uomo ha scoperto come trarre energia elettrica dalla luce grazie ai sistemi fotovoltaici”, commenta Carlo Andrea Rozzi di Nano-Cnr di Modena. “In entrambi i processi è cruciale la fase iniziale, nota come light-harvesting o raccolta della luce, dove l’energia di eccitazione di una molecola recettore, che assorbe la luce incidente, viene trasferita a molecole più distanti”.

I ricercatori hanno assemblato in laboratorio il più semplice prototipo artificiale di light-harvesting. “Si tratta di una macro-molecola formata da un recettore di luce e da due unità per la raccolta della carica elettrica”, prosegue Rozzi. “Abbiamo verificato che il trasferimento delle cariche elettriche dal recettore verso le altre molecole avviene con un meccanismo di coerenza quantistica, ossia tramite una sorta di oscillazione collettiva e ordinata di elettroni e nuclei atomici. Grazie a un approccio congiunto sperimentale e teorico siamo in grado di costruire, con un dettaglio mai ottenuto prima, una mappa di come in poche decine di femtosecondi (milionesimi di miliardesimo di secondi!) l’eccitazione luminosa si trasformi in differenza di potenziale”.

Lo studio ha evidenti risvolti pratici potenziali. “Comprendere che l’efficienza del processo dipende in modo determinante dalla flessibilità strutturale della molecola che collega recettore e accettore servirà a progettare sistemi molecolari artificiali più efficienti da impiegare in nuovi dispositivi fotovoltaici e nuove celle a combustibile”, conclude il ricercatore.

martedì 19 febbraio 2013

Elezioni 2013, le forze politiche e l'energia pulita

Elezioni 2013, le forze politiche e l'energia pulita

(Fonte:QualEnergia.it)
 
 
Mancano ormai solo pochi giorni al voto: avete chiare le posizioni dei vari concorrenti sui punti chiave che interessano il mondo dell'energia pulita? Oltre a leggere dichiarazioni e interviste, un modo per farsi un'idea un po' più precisa è andare a vedere le risposte che i partiti hanno dato alle 15 domande scritte dal Coordinamento FREE, la neonata “associazione delle associazioni” delle rinnovabili e dell'efficienza energetica.

Le 15 proposte/tematiche sollevate dal Coordinamento sono abbastanza specifiche e tecniche: si va dagli obiettivi vincolanti sull'energia al 2030, all'introduzione della carbon tax con contestuale eliminazione degli incentivi alle fonti fossili, fino a questioni più tecniche come l'eliminazione dei registri e delle aste per gli impianti a rinnovabili e l'innalzamento dello scambio sul posto fino ad 1 MW.

Insomma, domande e proposte su provvedimenti concreti, che lasciano ai politici meno possibilità di svicolare, anche se come si vede leggendo le risposte l'evasività comunque non manca. Dunque qual è la forza politica più amica delle rinnovabili? Non si può certo avere la risposta sulla base di queste dichiarazioni di intenti, ma qualche idea ce la possiamo fare.

Ad esempio sugli obiettivi al 2030 proposti da FREE e coerenti con le indicazioni contenute nelle roadmap europee: consumi ridotti del 15% rispetto gli attuali e rinnovabili al 30% del fabbisogno (per arrivare al 50-75% nel 2050). Il PD li condivide esplicitamente, PDL, lista Monti e Fare no, mentre Sinistra Ecologia e Libertà e Movimento 5 Stelle li giudicano addirittura troppo poco ambiziosi e propongono di fare di più.

In generale comunque, come c'era da aspettarsi trattandosi di promesse elettorali, tutti i partiti, sembrano abbastanza accomodanti con le richieste del mondo delle rinnovabili: anche il documento del PDL – che nella sua passata azione di Governo non ha certo aiutato le rinnovabili - ne condivide gran parte. Oltre all'ultra liberista Fare di Giannino, che vorrebbe che la politica energetica la decidesse quanto più possibile il mercato, la lista Monti sembra essere l'unica forza politica che già in queste dichiarazioni pone ostacoli importanti allo sviluppo delle rinnovabili.

Il documento della lista del premier continua a ripetere la parola d'ordine che abbiamo visto accompagnare i duri, e soprattutto improvvisi, colpi che ha inflitto al mondo dell'energia pulita in questi mesi di governo, quinto conto energia in primis: che il supporto alle rinnovabili sia “economicamente sostenibile” e che l'integrazione di queste nel sistema avvenga “in modo controllato e regolato”.

Cosa significa nella pratica? Facciamo l'esempio di una questione tecnica ma molto importante affinché l'energia verde diventi competitiva: l'estensione dello scambio sul posto ad impianti fino al megawatt senza novità penalizzanti (come introdurre il pagamento degli oneri di sistema per l'energia scambiata) e il completamento della normativa sui SEU. Mentre le altre forze si dichiarano sostanzialmente d'accordo con la proposta FREE, la lista Monti è l'unica a dire esplicitamente che vorrebbe che anche l'energia da rinnovabili prodotta e consumata dietro al contatore nei SEU o scambiata virtualmente tramite lo SSP partecipasse al pagamento degli oneri generali di sistema.Tuttavia sappiamo che le risposte alle 15 domande FREE hanno un valore solo relativo nel far capire quale forza si batterà di più per promuovere l'energia pulita, ma qualche indicazione su chi ha più paura dello sviluppo spinto di un nuovo modello energetico la intravediamo.