Fotovoltaico e dazi, gli USA mediano tra Cina e UE
(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)
Che stia per nascere la “Triplice Alleanza del fotovoltaico”? Secondo quanto riportato da Bloomberg gli Stati Uniti starebbero intrecciando rapporti con Cina e Unione Europea per trovare una soluzione comune alla guerra dei dazi solari.
In estrema sintesi l’accordo prevederebbe un prezzo minimo e delle quote per le esportazioni cinesi di fotovoltaico in cambio dell’abolizione dei dazi USA sul solare cinese, già in vigore, e di quelli europei, solo annunciati. La notizia verrebbe da due fonti vicine all’amministrazione Obama, che preferiscono restare anonime.
Ma sarebbe indirettamente confermata da John Smirnow, vice presidente della Solar Energy Industries Association (SEIA) americana, che ha dichiarato:
Dopo aver espresso le nostre intenzioni alla Casa Bianca, siamo molto incoraggiati dal fatto che questi negoziati da tempo necessari sembrino pronti a partire. è ora che tutti lavorino insieme per raggiungere una soluzione giusta di queste dispute.
Tra l’altro i negoziati, seppur per vie parallele, sono già in corso: rappresentanti della SEIA hanno incontrato la settimana scorsa i colleghi della Asia Photovoltaic Industry Association per discutere proprio delle guerre commerciali sul fotovoltaico. al termine della riunione hanno messo nero su bianco una posizione comune con la quale chiedono che USA, Cina e UE si siedano al tavolo del dialogo.
Sul fronte politico, invece, ad avere in mano la questione sarebbe Michael Froman, nominato da Obama a capo dell’U.S. Trade Office che si occupa proprio di dispute commerciali. Carol Guthrie, portavoce dello stesso ufficio, ha dichiarato:
Il nostro obbiettivo è quello di supportare una sana industria globale del solare, che sia in grado di favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e una continua innovazione, con pari condizioni per tutti. Continueremo a lavorare con l’industria e i nostri partner commerciali per trovare i modi di risolvere i problemi. I negoziati non sono ancora iniziati.
L’UE, al momento, non commenta. La Cina neanche, ma è certo che il ministro per il Commercio Gao Hucheng ha già pronti i dazi contro il polysilicon americano, europeo e sud coreano e che al momento li tiene chiusi nel cassetto.
In estrema sintesi l’accordo prevederebbe un prezzo minimo e delle quote per le esportazioni cinesi di fotovoltaico in cambio dell’abolizione dei dazi USA sul solare cinese, già in vigore, e di quelli europei, solo annunciati. La notizia verrebbe da due fonti vicine all’amministrazione Obama, che preferiscono restare anonime.
Ma sarebbe indirettamente confermata da John Smirnow, vice presidente della Solar Energy Industries Association (SEIA) americana, che ha dichiarato:
Dopo aver espresso le nostre intenzioni alla Casa Bianca, siamo molto incoraggiati dal fatto che questi negoziati da tempo necessari sembrino pronti a partire. è ora che tutti lavorino insieme per raggiungere una soluzione giusta di queste dispute.
Tra l’altro i negoziati, seppur per vie parallele, sono già in corso: rappresentanti della SEIA hanno incontrato la settimana scorsa i colleghi della Asia Photovoltaic Industry Association per discutere proprio delle guerre commerciali sul fotovoltaico. al termine della riunione hanno messo nero su bianco una posizione comune con la quale chiedono che USA, Cina e UE si siedano al tavolo del dialogo.
Sul fronte politico, invece, ad avere in mano la questione sarebbe Michael Froman, nominato da Obama a capo dell’U.S. Trade Office che si occupa proprio di dispute commerciali. Carol Guthrie, portavoce dello stesso ufficio, ha dichiarato:
Il nostro obbiettivo è quello di supportare una sana industria globale del solare, che sia in grado di favorire lo sviluppo delle energie rinnovabili e una continua innovazione, con pari condizioni per tutti. Continueremo a lavorare con l’industria e i nostri partner commerciali per trovare i modi di risolvere i problemi. I negoziati non sono ancora iniziati.
L’UE, al momento, non commenta. La Cina neanche, ma è certo che il ministro per il Commercio Gao Hucheng ha già pronti i dazi contro il polysilicon americano, europeo e sud coreano e che al momento li tiene chiusi nel cassetto.
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