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martedì 2 luglio 2013

Fotovoltaico: su prezzi dei moduli nuovo scontro tra Cina e UE

(Fonte:GreenStyle.it-Francesca Fiore)
 
 
 
 
 
Prosegue la guerra commerciale sul fotovoltaico fra Cina ed Europa. Al centro della contesa ci sarebbe il prezzo minimo proposto dalla UE per i moduli fotovoltaici, su cui sono ancora in corso complesse trattative.

La trattativa è cruciale per l’intero settore, visto che il 5 agosto scade la prima fase delle misure antidumping: da imposte dell’11,8% l’Europa passerà al 47,6%. Per questo motivo, i cinesi sostengono che abbassare ulteriormente il prezzo minimo dei moduli sarebbe come colpirli con nuove misure protezionistiche.

Alcuni produttori come Ja Solar e Yingli non avrebbero pianificato, secondo quanto riportato su PV Magazine, produzioni per l’import in Europa per il mese di luglio: alcuni dei prodotti però, fino a ieri sono stati trasportati in Europa dalla Croazia, in particolare quelli di “Tier 1″.



Da oggi tutti i prodotti cinesi stoccati in Croazia, potranno essere venduti in UE senza l’onere della tassa antidumping, ma allo stesso tempo, proprio a causa dell’entrata in UE del Paese balcanico questo escamotage diventa inservibile per i produttori cinesi.

Ottenere un accordo vantaggioso sui prezzi diventa quindi sempre più importante per i produttori cinesi e non solo: fonti delle due delegazioni hanno riferito che l’intesa dovrebbe essere raggiunta entro la scadenza di agosto o, al massimo, entro dicembre 2013.

martedì 27 novembre 2012

L’INTA chiede misure anti dumping urgenti per FV cinese


Fotovoltaico cinese, l’INTA chiede misure anti dumping urgenti

(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)




La Commissione per il commercio internazionale (INTA) del Parlamento europeo ha criticato la lentezza della Commissione europea nella scelta di misure per contrastare la concorrenza sleale dei produttori cinesi di pannelli fotovoltaici e altre componenti per l’energia solare.

Secondo l’INTA, infatti, la crisi del fotovoltaico che ha investito il mercato europeo e il conseguente clima negativo che si respira da diversi mesi richiedono un intervento urgente da parte delle istituzioni comunitarie, che qualche tempo fa hanno annunciato l’avvio di una indagine ufficiale sulle presunte scorrettezze del governo cinese.

In realtà, la situazione si presenta quanto mai complessa e di difficile gestione: se da un lato la Commissione per il commercio internazionale preme perché le iniziative anti dumping vengano prese al più presto, un recente sondaggio condotto da Research EuPD ha rivelato che la maggioranza degli addetti europei del fotovoltaico non condividerebbe l’introduzione di dazi doganali o altre misure compensative.

Quanto alla Cina, le autorità di Pechino non sembrano intenzionate a stare a guardare. In risposta all’indagine avviata dall’Ue, infatti, il ministero cinese del Commercio ha già annunciato imminenti contromisure, sostenendo che siano in realtà gli Stati membri a sovvenzionare illegalmente i propri produttori di fotovoltaico.