Visualizzazione post con etichetta milano. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta milano. Mostra tutti i post

venerdì 9 agosto 2013

Car sharing: a Milano parte car2go

(Fonte:GreenStyle.it-Giuseppe Cutrone)

 
 
 
Ha preso il via ieri a Milano car2go, un nuovo servizio di car sharing erogato da Europcar con la collaborazione di Mercedes. Grazie all’iniziativa, gli automobilisti milanesi potranno contare fin da subito su un parco auto composto da 150 esemplari di Smart Fortwo, la compatta utilitaria tedesca a due posti che si presenta come una soluzione perfetta per il caotico traffico cittadino.

Oltre ai mezzi già a disposizione, l’obiettivo è quello di mettere sulle strade un totale di 450 vetture a partire dal prossimo mese di settembre, arrivando così a coprire un’area di oltre 120 chilometri quadrati portando il car sharing in ogni angolo di Milano.

Per accedere a car2go gli utenti devono innanzitutto registrarsi al servizio scegliendo tra un paio di opzioni. Il modo più semplice è quello di andare sul sito ufficiale www.car2go.com, ma è possibile attivarsi anche presso la sede di ClickUtilities on earth alle Colonne di San Lorenzo, o nei locali dello Smart Center di Piazza XXIV maggio.

L’iscrizione sarà gratis fino a tutto il mese di settembre, mentre dal primo ottobre sarà necessario versare una quota una tantum pari a 19 euro. Da notare inoltre che per la fase di lancio sarà offerto un noleggio gratuito di 30 minuti.

L’adesione al servizio eviterà ai clienti di dover prenotare una Smart Fortwo ogni qualvolta ne avranno bisogno, dato che l’intero parco auto sarà a disposizione 24 ore al giorno tutti i giorni della settimana. I costi di car2go partono da 29 centesimi di euro al minuto, ma sono previste tariffe orarie, a 14,90 euro con 50 chilometri inclusi, o giornaliere, offerte a 59 euro senza limiti di chilometraggio.

I costi del car sharing a Milano coprono le spese per l’accesso all’Area C, l’assicurazione, il carburante, la manutenzione della vettura e il parcheggio, che è consentito anche nelle zone delimitate dalle strisce blu e in quelle delimitate dalle strisce gialle, cioè gli spazi riservati ai residenti.

venerdì 21 giugno 2013

Nel 2020 l'Italia potrebbe produrre il 12% dell'energia rinnovabile di tutta l'UE

Nel 2020 l'Italia potrebbe produrre il 12% dell'energia rinnovabile di tutta l'UE

(Fonte:InfoBuilEnergia.it)
 
 
 
 
Si è svolto al Politecnico di Milano lo scorso 18 giugno il convegno "World Energy Outlook 2012 - Conseguenze sulla politica energetica nazionale" promosso da AEIT, con la collaborazione di RSE e il patrocinio di ANIE Energia. Il convegno ha analizzato il cambiamento degli scenari energetici e le nuove strategie del settore. Dalla ricerca è emerso che le rinnovabili nei prossimi anni continueranno a crescere, mentre ci sarà un netto calo dei consumi di combustibili fossili.

Massimo Gallanti, Direttore del Dipartimento Sviluppo dei Sistemi Energetici di RSE ha sottolineato: “Lo scenario nazionale prende la mosse dalle decisioni comunitarie e dall’implementazione delle direttive europee; la SEN, in particolare, ha rafforzato questi obiettivi. I consumi di energie rinnovabili salgono al 20 per cento rispetto all’obiettivo del 17 assunto in ambito UE, e si prevede una riduzione del consumo finale lordo di energia grazie all’efficienza ma anche – purtroppo – al calo dovuto alla crisi. Sempre rispetto agli obiettivi europei, anche le riduzioni previste delle emissioni di CO2 sono più ambiziose (meno 21 per cento), e la SEN delinea un importante incremento del ruolo delle rinnovabili termiche”. “E nel lunghissimo periodo (al 2050) – ha aggiunto Gallanti - si prevedono interventi importanti nello specifico dell’edilizia e dei trasporti, raggiungendo la soglia del 75 per cento di rinnovabili nei consumi elettrici e del 60 per cento del consumo finale lordo. Un obiettivo molto sfidante”.

Alberto Gelmini, (Dipartimento Sviluppo dei Sistemi Energetici, RSE, ha illustratoi diversi scenari nazionali. Per la loro elaborazione – con orizzonte temporale al 2030 – è stato utilizzato MONET, un modello multi-regionale (caratteristica quest’ultima che rappresenta un importante valore aggiunto, soprattutto in una realtà come quella italiana), particolarmente complesso. Un solo dato tra gli innumerevoli presentati. Secondo queste elaborazioni è plausibile che nel 2020 l’Italia garantisca il 12 per cento della generazione elettrica da fonti rinnovabili in Europa.

sabato 25 maggio 2013

M'illumino di Led. Una tecnologia tra la maturità e un’incompiuta penetrazione

M'illumino di Led. Una tecnologia tra la maturità e un’incompiuta penetrazione 

 (Fonte:Ecqualogia.it)




L'introduzione massiccia dei sistemi a Led sul mercato rappresenta una rivoluzione copernicana nel settore dell'illuminotecnica che per ora è in divenire poiché la tecnologia continua a evolversi. Se ne è parlato al convegno "Illuminazione urbana e architettura a led", che si è tenuto nell'ambito di "The Innovation Cloud" alla Fiera di Milano.

I Led, la loro introduzione e il loro possibile contributo per l'efficientamento energetico sono stati i focus discussi giovedì 9 maggio in un convegno dal titolo "Illuminazione urbana e architettura a led", che si è tenuto nell'ambito di The Innovation Cloud a Milano, ed è stato moderato da Sergio Ferraris.

Quella dei Led è una tecnologia recente che consente ingenti risparmi energetici in un settore nel quale si consuma a livello mondiale il 19% dell'elettricità, in un momento di grande trasformazione proprio nel settore dell'illuminotecnica.
La crescita e la maturità commerciale della tecnologia dei Led, infatti, ha rotto quello che dal dopoguerra a oggi è stato un vero e proprio monopolio mondiale dell'illuminazione, detenuto fino a poco tempo fa dall'Europa, cosa che ha favorito la manifattura di settore asiatica e statunitense. “Si tratta di un fatto che ha spinto l'Europa a varare una serie di iniziative di ricerca all'interno del Settimo programma quadro quasi concluso e in quello successivo”, ha detto Paolo Bertoldi, dell'European Commission Joint Research Center di Ispra. Con il Led il risparmio medio può arrivare al 55% rispetto alle lampade a scarica, ma siamo ben lungi dall'avere un prodotto omologato sia sotto al profilo della qualità della luce, sia dal punto di vista dell'affidabilità che alcuni produttori affermano possa arrivare a 50mila ore.


“Sono poche le aziende che hanno già maturato a fondo l'introduzione dei Led, la cui penetrazione si configura come una vera e propria rivoluzione elettronica, poiché portano il digitale nel mondo dell'illuminotecnica.- ha detto Aldo Bigatti di Gewiss - E ciò rappresenta uno dei fatti che è alla base della relativa lentezza riscontrata oggi nell'introduzione della tecnologia a Led”.


Il passaggio da un tipo d'illuminazione statica a una dinamica, come quella prodotta dai Led, infatti, sembra aver messo in difficoltà diverse aziende, anche perché questo mutamento ha coinciso con una fase di crisi che sta mettendo in difficoltà la ricerca applicata e di prodotto, indispensabili per tarare al meglio e raffinare ulteriormente i dispositivi illuminotecnici a Led.

E questa difficoltà si riflette anche sull'introduzione della tecnologia, come ha registrato Ispra. I Led, infatti, si stanno diffondendo con una relativa lentezza che in parte può essere giustificata dal loro maggior costo rispetto ad altri tipi di lampade, ma anche a causa di una loro relativa immaturità che non ne consente una profonda penetrazione in alcuni segmenti di mercato. Se in alcuni settori come quello della grande distribuzione, della refrigerazione e della vendita l'adozione di sistemi a Led è già iniziata, dovremo aspettare tra i tre e cinque anni prima che diventino lo standard in applicazioni ‘critiche’ sul fronte dell'illuminazione, in contesti come quelli del terziario e della manifattura industriale.

“Si deve considerare il fatto - ha proseguito Bigatti - che è una tecnologia da capire a fondo e che è ancora in evoluzione. Le 50mila ore di durata dei Led potrebbero non essere necessarie poiché arriveranno delle novità sostanziali, sempre in materia di Led, ben prima del fine vita dei sistemi che si installano oggi. Si tratta di dispositivi che possiedono un ciclo di vita ben diverso da quello della normali lampadine e siamo ancora all'interno della curva d'esperienza”.

Per quanto riguarda le esperienza specifiche sull'efficientamento dei sistemi d'illuminazione pubblica i Led di sicuro hanno un ruolo importante, così come lo possiedono anche altri sistemi di gestione intelligente dell'energia. Ma in questo caso le barriere all'introduzione di qualsiasi sistema per l'efficienza energetica nell'illuminazione pubblica non sono né tecnologiche, né sociali.

Il blocco dei pagamenti della pubbliche amministrazioni, il patto di stabilità e l'assenza di liquidità per le imprese impediscono di fatto la maggior parte degli interventi, ‘condannando’ di fatto la PA a continuare a sprecare energia e denari dei contribuenti, anche in presenza di sistemi con un break even tra i 7 e 9 anni. Un passo avanti potrebbe essere quello di mettere al di fuori del Patto di stabilità gli investimenti nell'efficienza energetica, garantendo dei tempi di pagamento ‘umani’ alle aziende.

martedì 30 aprile 2013

The Innovation Cloud, capire le tendenze dei mercati delle rinnovabili e dell’efficienza

The Innovation Cloud, capire le tendenze dei mercati delle rinnovabili e dell’efficienza

(Fonte:QualEnergia.it-Leonardo Berlen)
 
 
 
 
Fin dalla sua prima edizione nel ‘lontano’ 1999, Solarexpo ha rappresentato un fondamentale momento di incontro annuale della comunità nazionale del solare, ma anche delle altre rinnovabili e dell’efficienza energetica. Questo non solo per la sua esposizione di tecnologie, cresciuta fino a diventare la seconda per importanza in Europa, ma anche per il corpus di eventi convegnistici, sempre di alto livello e con la capacità di anticipare spesso le tendenze del mercato. A coloro che mi chiedevano di conoscere meglio questi nuovi mercati negli anni anni passati mi sono più volte permesso di consigliare una vera e propria full immersion nella tre giorni di Vicenza e poi di Verona, precedenti sedi della fiera. In uno spazio e un tempo concentrato era possibile dedicarsi ad un utile aggiornamento professionale, dentro un evento che ha sempre avuto anche uno spiccato respiro internazionale. Ora molte cose stanno cambiando nell’economia mondiale e nel settore, e anche Solarexpo assume una visione nuova: quest’anno confluirà – restandone peraltro l’evento tematico più importante - nella nuova piattaforma multi-tecnologica “The Innovation Cloud” e cambierà sede: l’evento è ospitato dalla Fiera di Milano-Rho dall’8 al 10 maggio.

Chiediamo al direttore scientifico, Luca Zingale, fondatore e deus ex machina dell’evento, di spiegarci questo nuovo concept e le sue connessioni con Solarexpo.

Zingale – Con il concetto di ‘Innovation Cloud’ abbiamo voluto tenere conto di una sempre più stretta ibridazione delle tecnologie energetiche. Pensiamo alle aziende del fotovoltaico che hanno visto calare rapidamente il loro core business. Da una parte hanno cercato di diversificare i mercati in cui operano e dall’altra di diversificare il portafoglio tecnologico. Abbiamo assistito a casi interessanti come aziende del FV che hanno iniziato ad offrire servizi di climatizzazione con pompe di calore, illuminazione stradale o pacchetti di e-mobility. Con una certa creatività si sta cercando di uscire dalla monocultura del fotovoltaico. Questo è stato un segnale che ci ha fatto capire che eravamo sulla strada giusta nel concetto del ‘Cloud’. Anche lo stesso visual del Cloud, in cui le orbite dei vari pianeti che rappresentano le varie tecnologie delle rinnovabili, delle nuove tecnologie di rete e dell’efficienza si intersecano, dà conto del fatto che non esisterà più quello specialismo esasperato di qualche anno fa.

Questa possibile evoluzione è anche un effetto delle nuove normative e di una domanda diversa?

Se pensiamo ad esempio agli edifici nearly zero energy obbligatori già da fine 2018 per tutti i nuovi edifici pubblici o a uso pubblico, vediamo che nulla si dice su quali tecnologie andranno applicate. Per questo motivo i progettisti dovranno saper padroneggiare un set ampio di tecnologie. Il compito è diventato più complesso, perché oggi il professionista deve offrire soluzioni. Parlare insieme di rinnovabili ed efficienza energetica è far capire che questi due comparti sono sempre più connessi. Oggi un proprietario di un edificio commerciale o industriale è interessato ad avere una bolletta ridotta e ad un elevato grado di autonomia energetica. Dal punto di vista del committente c’è in fondo una sostanziale “laicità” nella scelta delle tecnologie da usare a questo scopo. Pensiamo anche dal punto di vista delle amministrazioni locali e all’idea della futura smart city. Questa di fatto è un insieme di edifici intelligenti, di tecnologie di rete abilitanti e di mobilità intelligente e anche qui c’è bisogno di integrare molte soluzioni e tecnologie. Nel building un esempio chiaro di integrazione è derivato dal fortissimo calo dei costi del fotovoltaico: fenomeno che ha reso decisamente più attraente l’utilizzo delle pompe di calore reversibili abbinate appunto al solare, una soluzione per la climatizzazione a emissioni zero / quasi zero che non è più riservata esclusivamente alla fascia più alta del mercato.

Osmosi tra campi disciplinari e tecnologie, quindi …


Dal solare alle altre rinnovabili elettriche, passando per lo storage e alle altre tecnologie delle smart grid, alle rinnovabili termiche, per finire ai grandi campi (tuttora poco ‘battuti’) dell’efficienza, secondo noi era tempo di avere un’idea di connessione e finalmente di poterla presentare in maniera unitaria. Dal punto di vista dell’esposizione di quest’anno posso affermare che molti espositori sono rimasti incerti sul dove collocarsi all’interno degli spazi fieristici, perché la loro offerta si sta appunto diversificando. Tuttavia Solarexpo rappresenta ancora tre quarti del totale dell’esposizione. Resta per così dire il pianeta più luminoso, ma il nostro è un progetto che ha una prospettiva di sviluppo pluriennale , proprio pensando che questo concetto di osmosi e di ibridazione delle tecnologie si affermerà in modo crescente.

Di fronte a questa evoluzione e forse per le nuove esigenze della committenza, ritieni che gran parte dei professionisti o le stesse aziende siano pronti a questo cambio di paradigma oppure questo approccio prova ad anticipare un po’ i tempi del mercato che sarà?


Abbiamo sempre puntato come organizzatori a mettere molta “market intelligence” nel nostro evento, e ad anticipare quindi le tendenze. Ricordo che per il FV quando nel 2009 tutti gli operatori erano impegnati per così dire “a testa bassa” a cogliere tutte le opportunità di breve periodo offerte dal conto energia, avevamo per primi segnalato nel nostro ‘Italian PV Summit’ alcuni problemi strutturali dell’industria del settore – primo fra tutti il problema della scala minima efficiente di produzione - che poi in parte si sono manifestati.

Il programma convegnistico prova a rispecchiare questa filosofia che hai delineato?


Il nostro programma con una sessantina di eventi è un elemento identitario di Solarexpo e ora di The Innovation Cloud. Molto ci sarebbe da dire e da segnalare in questo ampio ventaglio di conferenze internazionali, convegni nazionali, workshop tecnici, eventi associativi. Accenno solo all’evento di punta per l’industria fotovoltaica internazionale, il “Global Solar Summit”, a “Res4Med” a un anno dalla nascita, e – per il mercato italiano del fotovoltaico – all’evento di apertura sui nuovi business model da mettere in campo per affrontare l’era, in cui siamo già a tutto titolo entrati, della generazione in grid parity. E poi a “NextBuilding”, che mette finalmente a fuoco una definizione rigorosa di “NZEB” (edifici a energia quasi zero, ndr), al premio “European GreenBuilding Award 2013” della Commissione Europea, che negli anni dispari verrà consegnato a Milano e negli anni pari a Francoforte. Un riconoscimento prestigiosissimo, specializzato sugli edifici non residenziali, che vedrà la presenza di importanti studi di architettura da tutta Europa. Una novità sarà anche un secondo “question time” del GSE, che affianca quello ormai classico sul conto energia FV, sul conto termico e le sue regole applicative, e sui certificati bianchi. E tanti altri argomenti, sempre affrontati dai massimi esperti: storage, smart grid e inverter intelligenti per un’integrazione sempre più efficace delle rinnovabili non programmabili nelle reti elettriche di distribuzione e trasmissione , ristrutturazione di edifici su larga scala e di interi quartieri come via maestra per dare reale concretezza al concetto di “smart city”, regole applicative sul fine vita dei moduli FV (oggi in Italia ne sono installati più di 80 milioni), impatto del nuovo decreto sulle rinnovabili elettriche sulle fonti diverse dal fotovoltaico (solare termodinamico, minieolico, mini-idroelettrico, biogas), frontiere del biometano, opportunità offerte dalla finanza “verde” per superare la terribile situazione di credit crunch che paralizza le imprese in questa difficile fase macroeconomica, e molti altri temi che sarebbe difficile elencare esaustivamente qui.

Per quanto concerne l’area espositiva, con le oltre 500 aziende presenti, che novità ci saranno?

Fra le novità segnalo ad esempio l’area “E:Move” perché ritengo che la mobilità elettrica e ibrida plug-in siano tecnologie che ben illustrano le tante nuove frontiere di mercato per il fotovoltaico. Sottrarre quote alla mobilità basata sulle fonti fossili è fondamentale. La città intelligente che immaginiamo per una qualità di vita sostenibile è una città molto più “elettrica”, dalla climatizzazione degli edifici ai trasporti, perché l’obiettivo è migliorare radicalmente la qualità dell’aria, un parametro su cui l’Italia è drammaticamente indietro: ricordo che dal recente studio dell’Agenzia Europea per l’Ambiente, 15 delle 30 città europee con la peggiore qualità dell’aria sono proprio italiane. Un’altra area espositiva che segnalo è quella “E:Storage, come fondamentale tecnologia abilitante sia per lo sviluppo di impianti fotovoltaici sempre più indirizzati all’autoconsumo che per supportare nelle reti elettriche una penetrazione crescente delle rinnovabili. Poi MiniWind dedicata al mini eolico, Polygen su cogenerazione e trigenerazione e la filiera italiana del solare termodinamico. Non mancherà, in esposizione da parte degli specialisti, ma anche presso molti espositoridel solare, il lighting a Led, soprattutto con proposte nell’illuminazione pubblica.

Una novità dell’evento fieristico sarà anche l’International Hot Spot. Di cosa si tratta esattamente?


International Hot Spot, dopo l’ibridazione, è l’altra sfida di The Innovation Cloud: l’accompagnamento del sistema delle imprese sulle frontiere dei mercati emergenti. Perché, con la flessione della domanda della “vecchia Europa”, l’internazionalizzazione è una sfida ineludibile. Ospiteremo delegazioni qualificate di una quindicina di paesi, maturi ed emergenti: l’Ucraina, la Serbia, il Cile, Il Sud Africa, il Messico, la Turchia, solo per fare qualche esempio. Paesi che registrano un elevato tasso di crescita del Pil, di crescita demografica e di urbanizzazione: sono quindi tutte nazioni con una crescente domanda di energia elettrica. Gran parte di questi non sono produttori di petrolio o gas e quindi vedono nel solare e nelle altre rinnovabili una chiave di risposta importante.

Cosa offriranno queste delegazioni alla Fiera di Milano?


Presenteranno il sistema paese, gli schemi incentivanti in vigore, spiegheranno il clima creato per l’attrazione degli investimenti esteri, e quindi proveranno a facilitare alle piccole e medie imprese italiane ed europee la conoscenza di questi mercati, fornendo loro anche gli strumenti per accedervi. Ci sarà anche un corso avanzato per export manager organizzato da IHS, tra i migliori centri di ricerca e consulenza al mondo in questo campo, che illustrerà come si fa market intelligence.

Perché un professionista del settore non dovrebbe perdersi questo evento?


Ancora più il format multi-tecnologico dell’Innovation Cloud, – sua volta rafforzato dal focus forte sul fotovoltaico di Solarexpo - dà la possibilità di documentarsi sullo stato dell’arte tecnologico, sulle novità normative e avere strumenti di formazione avanzata. Siamo fiduciosi che vi sarà un’ampia partecipazione. Insomma, sarò anche di parte, ma credo che questo sia un evento che non si possa assolutamente perdere, soprattutto in una fase di grande mutazione del mercato di tutte le tecnologie energetiche innovative.

mercoledì 10 aprile 2013

Milano, 245 milioni per il risparmio energetico negli edifici pubblici

Milano, 245 milioni per il risparmio energetico negli edifici pubblici

(Fonte:Edilportale.it-Giovanni Carbone)
 
 
Con una delibera della Giunta Comunale, Milano attua un piano per migliorare l’efficienza energetica degli edifici pubblici.

Il piano prevede un investimento di 222 milioni da parte del Comune per un risparmio annuo pari al 6% della spesa energetica, conseguente alla trasformazione degli impianti termici degli edifici comunali alimentati a gasolio e a metano, in impianti a gas naturale.

Il Comune affiderà il servizio energia alla società Rti Cofely Spa che, per sette anni, gestirà la fornitura di combustibile, la manutenzione degli impianti per la climatizzazione invernale ed estiva, la manutenzione ordinaria e straordinaria, l’adeguamento normativo, la diagnosi energetica, gli interventi di riqualificazione, la certificazione energetica e l’attività di misurazione e controllo.

La delibera prevede, inoltre, l’affidamento ad A2A (società di servizio energetico) di 29 edifici comunali (oltre 700 mila metri cubi) da allacciare al teleriscaldamento, per un risparmio di spesa sul canone di circa 160 mila euro; oltre ad alcune scuole della città, tra gli edifici teleriscaldati figurano Palazzo Reale, l’Anagrafe di via Larga e piazza Beccaria.

Quest’ultimo progetto prevede un investimento di 23,6 milioni in sette anni ed un consistente calo delle emissioni inquinanti annuali: -93% di SO2 (biossido di zolfo), -78% di PM10, -34% di CO2 (anidride carbonica) e -28% di NOx (ossidi totali di azoto).

“Prosegue concretamente l’impegno dell’Amministrazione - ha dichiarato l’assessore comunale all’energia, Pierfrancesco Maran - per portare Milano a essere sempre più una città sostenibile con un piano di efficientamento che cresce e si struttura”.

“Per questo - ha proseguito Maran - stiamo continuando a investire sull’ampliamento della rete di teleriscaldamento e sulla trasformazione degli impianti più vecchi, per dare alla città un’aria più pulita e per raggiungere risultati importanti nella lotta all’inquinamento atmosferico”.

“Il nostro impegno - ha dichiarato l’assessore comunale ai Lavori Pubblici, Carmela Rozza- è di portare avanti lo sviluppo del teleriscaldamento; la collaborazione con A2A sarà sempre più forte, per assicurare alla città un miglioramento delle condizioni ambientali che solo le emissioni zero possono garantire”.

mercoledì 20 febbraio 2013

Gifi: "Verso trasformazione epocale del fotovoltaico"

Gifi: "Verso trasformazione epocale del fotovoltaico"

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
Il fotovoltaico italiano e l'intero sistema elettrico nazionale si trova a un passo dalla svolta. Di questo si è discusso ieri a Milano nel corso di un importante incontro pubblico tra l’industria fotovoltaica e gli esponenti dei maggiori partiti candidati alle prossime elezioni. Anie/Gifi, durante l'appuntamento, ha chiesto un vero impegno della politica per lo sviluppo sostenibile del settore elettrico in transizione verso la generazione distribuita. "I tempi sono maturi - ha detto Valerio Natalizia, Presidente Anie/Gifi – abbiamo l’esperienza ed anche la tecnologia. L’industria fotovoltaica nazionale ha bisogno in questo momento di stabilità, certezza delle regole e di una visione strategica per poter sfruttare al meglio tutte le opportunità offerte da questa transizione e per rilanciare l’economia italiana".

Durante l'incontro è stato presentato un recente studi europeo, che ha evidenziato come l’utilizzo della tecnologia fotovoltaica induca a una diminuzione del prezzo dell’elettricità fino a 4.8 centesimi al kWh per effetto della riduzione delle perdite di rete, delle emissioni inquinanti e della dipendenza dalle importazioni. Parallelamente si è ridotto nell’ultimo anno del 35% il LCOE (il costo di produzione dell’energia elettrica durante l’intera vita dell’impianto fotovoltaico) mentre si riduce del 22% il costo dei moduli (che rappresentano oggi circa il 40% dell’investimento totale) ad ogni raddoppio della potenza installata. "Gli incentivi sono serviti a creare competenze, know-how e benefici per tutto il Sistema Paese - ha aggiunto Natalizia. Ora ci stiamo incamminando verso la piena competitività che potrà essere raggiunta solo attraverso la completa liberalizzazione del mercato elettrico, il potenziamento delle infrastrutture di rete, la facilitazione di accesso al credito per le aziende, la riduzione della burocrazia, innescando una serie di misure di stimolo al mercato: SEU, RIU e detrazioni".

“Non è colpa del fotovoltaico se il prezzo dell'energia elettrica è così alto – ha dichiarato Paolo Romani, PDL. La SEN deve diventare nel prossimo Governo lo strumento principale per armonizzare la produzione energetica delle diverse fonti con l'obiettivo di alleggerire la bolletta degli italiani.”

“C'è bisogno di una politica industriale specifica – ha dichiarato Stella Bianchi, PD - che contempli l'integrazione delle rinnovabili nel sistema elettrico a favore della generazione distribuita attraverso i piccoli medi impianti. Allo stesso tempo è importante evitare battute d'arresto dovute a modifiche improvvise nelle regole avvenute in passato e all’eccessiva burocrazia.”

“Le nostre imprese hanno una elevata capacità di innovazione - ha dichiarato Ermete Realacci, PD - e attraverso la sburocratizzazione ed il supporto alla ricerca possiamo fornire strumenti fondamentali per la loro competizione nei mercati globali.”

“Le grandi imprese dell'energia hanno il dovere di prendere atto della trasformazione epocale della generazione elettrica - dichiara Monica Frassoni, SEL - Sottolineo la necessità di un lavoro sinergico fra le forze politiche e il settore delle imprese della green economy e per consentire lo sviluppo del fotovoltaico, delle rinnovabili e del l'efficienza energetica.”

“Siamo soddisfatti – ha concluso Natalizia – che la politica abbia oggi condiviso le nostre proposte e preso un impegno formale davanti ad una platea foltissima e rappresentativa dell’industria fotovoltaica italiana. La strada da percorrere verso la piena competitività è ancora lunga ma oggi abbiamo dimostrato di avere le idee chiare e soprattutto di essere compatti verso obiettivi comuni. L’auspicio finale è l’urgente unità del settore per affrontare con più determinazione le sfide del cambiamento”.

venerdì 1 febbraio 2013

La Bicocca porta le Rinnovabili alle Maldive.

Maldive, un programma della Bicocca per passare alle rinnovabili in un anno

(Fonte:InfoBuildEnergia.it)
Pannelli solari, lampadine a basso consumo e corsi sulla sostenibilità ambientale. Sono le tre azioni in cui si articola il programma "Benefici dall'uso delle rinnovabili" che l'Università di Milano-Bicocca ha avviato presso l'atollo di Faafu, nell'arcipelago delle Maldive.

Gli obiettivi principali sono la riduzione della dipendenza da combustibile fossile, la diminuzione del degrado ambientale e assicurare una maggiore autosufficienza energetica soprattutto alle isole più remote. Il progetto, della durata di un anno, ha un costo complessivo di 210 mila euro ed è sostenuto da Caritas Italiana con 150 mila euro.

Le isole delle Maldive si innalzano per meno di un metro sulla superficie del mare. Il rischio di sommersione a causa del riscaldamento globale, che provoca un lento ma costante innalzamento delle acque, è molto concreto. Per questo motivo, l'Università di Milano-Bicocca e la Caritas Italiana hanno deciso di portare avanti un progetto per ridurre le emissioni inquinanti sfruttando principalmente le fonti rinnovabili come il sole, il vento e le biomasse.

«Questo progetto rappresenta per noi una sfida che vuole dimostrare come i problemi legati ai cambiamenti climatici globali possano essere affrontati unendo tutte le forze disponibili, comunità locale e non. Solamente con lo sforzo congiunto di tutti, infatti, si possono ottenere miglioramenti reali dell'ambiente circostante e, di conseguenza, anche nella qualità della vita» afferma Paolo Galli, ricercatore del dipartimento di Biotecnologie e bioscienze dell'Ateneo e coordinatore del progetto.
Il programma prevede tre attività:

- L'installazione di pannelli solari. Attualmente il consumo medio giornaliero di energia è di circa 40-50 kWh. Se si considera che verranno installati dei pannelli in grado di erogare 30 kWh e che ogni 3 kWh di elettricità prodotta dai pannelli solari permette di risparmiare un litro di gasolio, è facile capire come l'impianto sarà in grado di ridurre di circa il 50% il fabbisogno di combustibile fossile. I vantaggi di un sistema a pannelli solari sono notevoli: dall'avere costi di manutenzione minimi, all'evitare l'aumento del prezzo del petrolio e all'azzerare la produzione di emissioni nocive nell'atmosfera.

- L'installazione di lampadine a basso consumo energetico. Tutte le vecchie lampadine ubicate sia in posti pubblici che nelle residenze private verranno sostituite con nuove lampadine di ultima generazione a basso consumo energetico. Circa 1.000 punti luce attrezzati con i nuovi LED porteranno a un risparmio ulteriore di circa 20 kWh.

- Lo sviluppo di un progetto di educazione. E' importante che le popolazioni locali siano coinvolte direttamente nei progetti di educazione, e che l'esperienza di Magoodhoo possa essere un modello per altre isole vicine: per questo motivo, l'Università di Milano-Bicocca terrà dei seminari volti alla formazione delle persone che a loro volta saranno poi gli "ambasciatori" presso la propria comunità locale.
L'Università di Milano-Bicocca è già presente alle Maldive con importanti progetti di ricerca. In particolare, sull'isola di Maghodoo nel 2011 l'Ateneo ha aperto, in collaborazione col governo della Repubblica delle Maldive e col sostegno del ministero degli Affari Esteri, un centro di ricerca e formazione sulla sostenibilità ambientale e sulla protezione della scogliera corallina nel quale si svolgono master e corsi rivolti anche agli studenti maldiviani.