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venerdì 8 novembre 2013

Fotovoltaico: inaugurato impianto più grande del Giappone

(Fonte: GreenStyle.it-Silvana Santo)

 
È stato inaugurato a Kagoshima, nel Giappone meridionale, il più grande impianto fotovoltaico nipponico, 70 MW e un alto rendimento garantito da 140 inverter centralizzati Sunny Central 500CP-JP e 1260 Sunny String-Monitor prodotti da SMA. Commenta Pierre-Pascal Urbon, CEO dell’azienda:

La messa in servizio del più grande impianto fotovoltaico del Giappone con tecnologia SMA sottolinea l’ eccellente posizionamento dell’azienda in questo importante mercato. Grazie alla nostra rete di vendita e assistenza locale nonché alle soluzioni specifiche pensate per il mercato giapponese, siamo nelle posizione ideale per beneficiare dell’elevata crescita prevista in questo Paese, uno dei mercati del futuro. Già quest’anno il Giappone è destinato a superare la Germania e ad attestarsi così come principale mercato fotovoltaico a livello globale.

All’inizio dello scorso anno SMA ha aperto una società locale con base a Tokyo per la vendita e l’assistenza tecnica. Nei mesi successivi, inoltre, l’azienda ha ottenuto, prima tra i marchi stranieri, la certificazione JET (Japan Electrical Safety & Environment Technology Laboratories) per gli inverter Sunny Boy e Sunny Tripower 10000TLEE-JP, pronti quindi per essere venduti nel mercato nipponico.
Quanto agli inverter centralizzati in grandi impianti fotovoltaici di tipo industriale, la normativa giapponese non prevede una certificazione JET, ma i testi effettuati hanno garantito l’assenza di criticità su quelli installati a Kagoshima.

L’azienda, pertanto, garantisce che l’impianto sarà in grado di sopportare le avverse condizioni meteorologiche tipiche del Giappone meridionale, come correnti d’aria ad elevato contenuto salino e forti tifoni.

giovedì 11 luglio 2013

Intanto facciamoci l'impianto fotovoltaico con la detrazione fiscale

Intanto facciamoci l'impianto fotovoltaico con la detrazione fiscale

(Fonte:QualEnergia.it)


Leggende metropolitane raccontano che con la fine degli incentivi GSE non valga più la pena farsi un impiantino fotovoltaico sul proprio tetto. Chi ha sparso questa notizia è da sapere, ma possiamo dire che è infondata.

Come però molti sanno, in attesa che si sblocchino ulteriori possibilità e si sciolgano alcuni nodi normativi per lo sviluppo degli impianti per utenze aziendali (es. SEU o RIU, utilizzo di certificati bianchi, ecc.), per il fotovoltaico resta aperta la possibilità di realizzare impianti residenziali detraendo dalle tasse il 50% dei costi di realizzazione. Pensiamo a piccoli impianti fotovoltaici intorno ai 3 kWp, ma anche di più grossa taglia che beneficiano del regime di detrazioni previsto per tutti i “lavori di ristrutturazione e recupero edilizio” (un tempo del 36%, e che a questa aliquota torneranno, se non vi saranno modifiche legislative, dal 1° gennaio 2014).

I soggetti Irpef (persone fisiche) possono, dunque, utilizzare la detrazione fiscale anche per quegli impianti realizzati dal 26 giugno 2012 (se questi non hanno avuto accesso al conto energia) e per tutto il 2013. Ricordiamo che per gli immobili a prevalente uso abitativo va applicata al costo degli impianti l’Iva al 10% anziché del 21%. Nei prossimi giorni presenteremo delle analisi di tecnici del settore per valutare la convenienza di questa modalità di agevolazione abbinata allo “scambio sul posto”, considerando diversi parametri: taglie, differenti localizzazione, livelli di autoconsumo, finanziamento, ecc.

Possiamo anticipare che, al costo attuale di circa 6000-6.500 € al netto di Iva, un impianto da 3 kWp ha tempi di ritorno possono oscillare tra 8 e 11 anni, un periodo non così diverso se equiparato al beneficio dell’incentivo dell’ultimo conto energia, peraltro con il vantaggio di un iter burocratico meno pesante.

Il costo massimo che si può detrarre, in 10 anni, sarebbe pari a 96.000 euro, una cifra che renderebbe possibile, con i prezzi attuali, la detrazione fiscale anche per impianti con potenze fino a 50 kWp. In realtà la potenza FV massima per beneficiare della detrazione del 50% è di 20 kWp. L'Agenzia delle Entrate (risoluzione n. 22 del 2 aprile) ha specificato che l'impianto fotovoltaico deve essere direttamente al servizio dell’abitazione del contribuente, utilizzato, quindi, per fini domestici come ad esempio quelli di illuminazione o alimentazione di apparecchi elettrici. Così scrive: “La possibilità di fruire della detrazione in esame – si legge – è comunque esclusa quando la cessione dell’energia prodotta in eccesso configuri esercizio di attività commerciale, come nel caso, ad esempio, in cui l’impianto abbia potenza superiore a 20 kW ovvero, pur avendo potenza non superiore a 20 kW, non sia posto a servizio dell’abitazione (cfr. ris. n. 84/E del 2012, ris. n. 13/E del 2009, cir. n. 46/E del 2007)”.

Chi può richiedere la detrazione? Oltre ai proprietari degli immobili sui quali vengono realizzati gli impianti, anche gli inquilini o i comodatari. In particolare posso usufruirne:
il proprietario o il nudo proprietario
il titolare di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie)
l’inquilino o il comodatario
i soci di cooperative divise e indivise
i soci delle società semplici
gli imprenditori individuali, ma solo per gli immobili che non rientrano fra quelli strumentali o merce.

Ecco la procedura per richiedere la detrazione fiscale:
inviare all’Asl, quando previsto dalla normativa, l’apposito comunicazione inizio lavori;
pagare i lavori tramite bonifico bancario o postale in cui devono figurare: la causale specifica del pagamento, i dati del pagante e del ricevente (C.F o P.IVA);
indicare nella dichiarazione dei redditi, tra tutti quelli richiesti, i dati catastali dell’immobile su cui viene realizzato l’impianto fotovoltaico e altra documentazione indicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

La richiesta di detrazione fa riferimento alla data in cui sono state effettuate le spese e, per usufruire del 50% di bonus, queste vanno pagate entro il 31 dicembre 2013. Dunque non è necessaria la connessione alla rete entro il 31 dicembre 2013.

Ovviamente gli impianti fotovoltaici connessi alla rete, oltre all’iter autorizzativo indicato dal Comune, devono seguire una procedura che consiste inizialmente in una domanda (online) di preventivo al distributore di zona, un iter seguito nella quasi totalità dei casi dall’azienda installatrice.

Nell’esempio classico di un impianto FV domestico da 3 kWp (per una produzione annuale di circa 3.900 kWh in Italia centrale) con un costo, poniamo, di 6.500 € (+10% Iva), si possono recuperare con la detrazione circa 358 € all’anno per 10 anni.

Per importi più significativi va sempre ricordato che per utilizzare le detrazioni fiscali è necessario avere un reddito sufficiente a coprire tali detrazioni. Infatti, se in un anno si dovranno pagare 1.000 euro di Irpef, ma si avrebbe il diritto di detrarre 1.300 euro, la differenza di 300 euro non può essere messa a credito, perdendo per questa differenza il beneficio della detrazione.

Al vantaggio economico della detrazione va aggiunto poi quello relativo allo “scambio sul posto”. Questa modalità permette di considerare la produzione del proprio impianto, a qualunque ora e giorno dell'anno, come un "valore-salvadanio" che va a compensare (se l'impianto FV con scambio sul posto è realizzato coerentemente con i consumi dell'abitazione) quanto si preleva normalmente dalla rete, andando ad abbattere i consumi energetici annuali e dunque i costi in bolletta. Poi, e questo è il tema caldo del momento, bisognerà pensare a nuovi strumenti, accumuli o inverter speciali, in grado di aumentare l’autoconsumo, e quindi il beneficio economico, non facendo cioè passare l’energia elettrica, generata dall’impianto, nella rete.

martedì 9 luglio 2013

Parlamento europeo punta sugli impianti di piccola scala

 Parlamento europeo punta sugli impianti di piccola scala

 (Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
 
La commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo hanno adottato una risoluzione con l'obiettivo di incentivare lo sviluppo della microgenerazione in tutto il Vecchio Continente


Macrobenefici dalla microgenerazione. I membri della commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo hanno lanciato una proposta di risoluzione per sottolineare il ruolo vitale della microgenerazione per il futuro energetico dell'Europa. La risoluzione, proposta dall'eurodeputato Judith Merkies, ha spiegato come la microgenerazione "può offrire ai consumatori la possibilità di diventare agenti più attivi nel settore energetico, riducendo al contempo la quantità di energia da acquistare", nonostante persistano alcune barriere fiscali e legali che possono limitare lo sviluppo della microgenerazione: "Gli Stati membri dovranno sviluppare meccanismi specifici per favorire l'autosufficienza - ha aggiunto Markies - tenendo in considerazione le specificità della microgenerazione durante la progettazione e la revisione degli incentivi a sostegno del settore".

I membri della commissione ITRE chiedono inoltre alla Commissione europea di effettuare una valutazione completa della capacità potenziale di microgenerazione all'interno dell'Unione europea e di elaborare raccomandazioni basate sulle migliori pratiche per le autorità di regolamentazione e gli operatori di sistema su come accorciare e semplificare le procedure amministrative, con particolare riguardo alla creazione di procedure di one-stop-shop. "La generazione distribuita sta giocando un ruolo crescente nel mix energetico europeo. Con più di 70 GW di capacità installata oggi, l'elettricità fotovoltaica, ad esempio, copre il fabbisogno energetico di 30 milioni di famiglie europee - ha detto Alexandre Roesch, Responsabile Affari Regolamentari per l'Associazione dell'industria fotovoltaica europea (Epia) - accogliamo pertanto l'invito dei deputati per una migliore integrazione dell'energia elettrica su piccola scala nel sistema". La proposta di risoluzione sarà presentata alla sessione plenaria del Parlamento europeo a settembre.

mercoledì 3 luglio 2013

La Apple alimenta il data center di Reno col sole

La Apple alimenta il data center di Reno col sole

(Fonte:Rinnovabili.it)


 
Apple sta realizzando a Reno una centrale fotovoltaica che oltre ad alimentare il data center produrrà energia elettrica per la rete locale, rafforzando ulteriormente le credenziali green della società.
Un nuovo data center e un nuovo impianto fotovoltaico rappresentano il centro del progetto che Apple ha dichiarato di voler portare a termine a breve. Localizzata a Reno, in Nevada, la centrale solare sorgerà sui 137 ettari che costeggiano il data center, ennesimo esempio dell’impegno ambientale che la società americana sta dimostrano per la riduzione dell’impatto ambientale e la diffusione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili.

L’impianto, come è stato confermato dalla GigaOM, vedrà la collaborazione della Apple con la utility energetica del Nevada NV Energy e con la SunPower, che già ha lavorato con il colosso dell’informatica.

Il sito di Reno sarà campo di prova di una nuova tecnologia, ha dichiarato la SunPower, che impiega specchi in grado di concentrare i raggi del sole potenziandone l’energia fino a 7 volte.

“Tutti i data center di Apple usano il 100 per cento di energia rinnovabile, e siamo sulla buona strada per raggiungere questo obiettivo nel nostro nuovo centro dati di Reno utilizzando i più recenti specchi parabolici solari a concentrazione ad alta efficienza” la Apple ha dichiarato in un comunicato, aggiungendo ”Questo progetto non solo permette la fornitura di energia rinnovabile per il nostro data center, ma produce anche energia pulita da immettere nella rete elettrica locale”.

Una volta completata la centrale solare produrrà nella regione di 43,5 milioni di chilowattora di energia pulita, evitando l’emissione di una quantità di inquinanti pari a quella prodotta da 6400 autovetture ogni anno.

martedì 23 aprile 2013

Connesso alla rete il primo impianto FV di 9Ren in Israele

Connesso alla rete il primo impianto FV di 9Ren in Israele

 (Fonte:zeroEmission.it)
 
 
Il sistema, situato sul tetto di un allevamento di bovini nel Kibbutz Hafetz Haim, nel centro di Israele, ha una potenza di 500 kW e produrrà annualmente oltre 810 MWh
 È entrato in funzione il primo impianto realizzato in Israele da 9Ren. Il sistema, situato sul tetto di un allevamento di bovini nel Kibbutz Hafetz Haim, nel centro di Israele, ha una potenza di 500 kW e produrrà annualmente oltre 810 MW/h. L’impianto è stato realizzato da 9Ren per conto della società Sunshine Renewable Energy, controllata da FK Generators Group. Il principale contractor a livello locale è Inbar Solar. L’energia prodotta viene venduta alla compagnia energetica israeliana, la Israeli Electricity Company. L’impianto sfrutta una delle prime tariffe incentivanti varate dal Governo di Israele ed è stato realizzato con 2.127 pannelli fotovoltaici Trina Solar TSM-235PC05 e 39 inverter Power-One da 12,5 kW, modello Aurora PVI-12.5-OUTD.

9Ren, dopo la realizzazione del progetto, ha vinto anche il contratto per la manutenzione e gestione dell’impianto per i prossimi dieci anni. Dopo la decennale esperienza acquisita tra Italia e Spagna con oltre 200 MW di impianti realizzati, l'azienda guarda ora a nuovi mercati dove esportare il suo know-how e Israele rappresenta una delle aree più interessanti. “L’impianto del Kibbutz Hafetz Haim è il primo passo in un mercato di grande interesse per 9REN e dove possiamo ampliare la nostra attività di realizzazione e gestione di impianti per conto di clienti terzi”, ha commentato Stefano Granella Ceo di 9Ren Group. In israele l'azienda ha infatti acquisito altri due contratti come EPC (Engineering, Procurement and Construction) per la realizzazione di due nuovi impianti per un totale di 4 MW che entreranno in funzione nei prossimi mesi.

martedì 16 aprile 2013

Stati Uniti: 100% degli impianti installati a marzo è FV

 Stati Uniti: 100% degli impianti installati a marzo è FV

 (Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
Secondo l'ultima analisi della Federal Energy Regulatory Commission, il mese scorso sono stati installati solo sette grandi impianti, tutti fotovoltaici, per una potenza complessiva di 44 MW, mentre da gennaio, dei 75 impianti realizzati, 38 sono parchi FV per un totale di 537 MW


A marzo, negli Stati Uniti, sono stati installati solo sette grandi impianti energetici, tutti fotovoltaici, per una capacità totale di 44 MW. Sono i dati contenuti nell'ultima analisi della Federal Energy Regulatory Commission, dall'inizio dell'anno, sono stati installati 75 impianti, dei quli 38 sono grandi impianti fotovoltaici (537 MW di potenza complessiva), 28 sono centrali a biomassa (46 MW), sei parchi eolici di grandi dimensioni (958 MW), quattro centrali idroelettriche (5,4 MW) e soltanto tre centrali a gas (340 MW). Su 1.880 MW installati, quindi, oltre 1.500 MW sono rinnovabili.

A fronte di un calo nelle nuove installazioni (-2 GW) la differenza in termini di rapporto rinnovabili/fossili con lo stesso periodo del 2011 è lampante: 61 parchi solari (254 MW), 33 parchi eolici (1.431 MW), 37 centrali a biomasse (102 MW), 11 impianti a gas (1.145 MW), sette impiantii a olio combustibile (12 MW), quattro impianti geotermici (72 MW) e una centrale a carbone (808 MW), per un totale di 3.833 MW, 1.868 dei quali da fonte rinnovabile e poco meno di 2.000 da fonte fossile. Oggi, carbone, gas e petrolio rappresentano il 75% della potenza installata negli Stati Uniti, le rinnovabili il 15% e il nucleare il 9% del totale.