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martedì 22 ottobre 2013

La Gran Bretagna torna al nucleare: investimento da 19 miliardi

(Fonte:GreenStyle.it-Francesca Fiore)
 
 
 
 
Una centrale nucleare a due reattori nel Somerset, sud ovest della Gran Bretagna: è il progetto appena ufficializzato da EDF che, insieme a partner cinesi e francesi, ha fissato la messa in moto degli impianti per il 2023. L’impianto di Hinkley Point C, che dovrebbe servire circa 6 milioni abitazioni, sarà costruito con un notevole finanziamento da parte del governo inglese: 19 miliardi di euro.

La cifra svelata dal primo ministro David Cameron, coprirà tutte le spese per costruzione e avvio degli impianti: dopo il generale stop seguito al disastro di Fukushima, la Gran Bretagna ha deciso di riprendere a supportare il settore nucleare.

Oltre a EDF, alla guida delle operazioni, il consorzio è costituito dalla francese Areva, che deterrà la quota del 10%, e dai partner del colosso elettrico francese, la China General Nuclear Corporation (CGN) e la China National Nuclear Corporation (CNNC) che avranno, rispettivamente, il 30 e il 40%.

Sarà proprio Areva a costruire i due ”European Pressurised Water Reactors” da 1.650 MW: l’impianto nel suo complesso dovrebbe creare 25 mila posti di lavoro, di cui 9 mila stabili. Secondo le stime presentate dal consorzio, l’avvio della nuova centrale potrebbe risparmiare al Regno Unito circa 9 milioni di tonnellate di emissioni nocive all’anno.

Il prezzo di acquisto dell’elettricità è stato fissato a 92,50 sterline per MW/h: un accordo che durerà 35 anni. I due reattori dovrebbero coprire circa il 7% dell’energia complessiva del paese.

Il governo inglese si è affrettato a rassicurare l’opinione pubblica, quantomeno sul versante dei costi, tramite il ministro dell’Energia Ed Davey, che in un’intervista radiofonica ha spiegato:

L’accordo non toccherà le bollette dei consumatori, non ci saranno rincari fino a dieci anni.

Prima di avviare i lavori, però, EDF dovrà aspettare la conclusione del contratto di investimento e affrontare le polemiche che la notizia ha già in parte sollevato. Inoltre, elemento cruciale per la messa in opera del progetto, la Commissione Europea dovrà decidere l’accordo con il governo inglese possa violare le norme europee in materia di aiuti di stato.

mercoledì 5 dicembre 2012

Francia, Enel abbandona il nucleare Epr

Francia, Enel abbandona il nucleare Epr

(Fonte:ZeroEmission.it)


Nuove tegole sul reattore nucleare Epr di Flamanville. Enel ha annunciato la fine della collaborazione con Edf sul progetto per la costruzione sia dell’impianto sia di altri cinque da realizzare sempre in Francia. Enel ha notificato a Edf l’esercizio del diritto di recesso dai progetti “concludendo così l’accordo di collaborazione strategica che le due società avevano sottoscritto nel novembre del 2007” come scritto in un comunicato di Enel, che ha motivato l’uscita di scena dal reattore nucleare in Normandia . “La realizzazione di Flamanville 3 ha subito ritardi e incrementi nei costi. Questa situazione è aggravata dalla significativa flessione nella domanda di energia elettrica e dall’incerta empistica per ulteriori investimenti nel nucleare in Francia. Inoltre il referendum del giugno 2011 in Italia, che ha impedito lo sviluppo dell’energia nucleare nel paese, ha ridotto la rilevanza strategica dell’intero accordo di collaborazione con Efd”.
L’impianto oltre ad aver subito diversi ritardi circa un mese fa ha registrato un incidente, di livello 1 della scala Ines. La risoluzione dell’accordo ha inoltre determinato la cessazione dei contratti di anticipo di capacità da parte di Edf, correlati alla partecipazione di Enel negli EPR da costruire, per un totale di 1.200 MW nel 2012. Come scritto in un comunicato emesso dal gruppo italiano, con l’uscita dal progetto Flamanville 3, Enel sarà rimborsata delle spese anticipate in relazione alla sua quota del 12,5% nel progetto, per un ammontare complessivo di circa 613 milioni di euro più gli interessi maturati. La stessa Enel ha precisato sempre nella nota che "ha costruito in Francia una piattaforma commerciale solida nella fornitura di energia che sarà ulteriormente potenziata con il ricorso a fonti alternative. Il mercato francese rimane strategico per il gruppo Enel che continuerà a operare attraverso la sua presenza diversificata in questo Paese nelle rinnovabili e nelle attività di trading di gas ed energia elettrica".