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mercoledì 11 dicembre 2013

Free: istanze pro-rinnovabili a gruppo SEL alla Camera

Free: istanze pro-rinnovabili a gruppo SEL alla Camera


(Fonte:ZeroEmission.it)

 
Una delegazione del Coordinamento Free (Fonti rinnovabili ed efficienza energetica) ha incontrato il Presidente del gruppo parlamentare alla Camera di Sel, Gennaro Migliore. Durante l’incontro sono stati discussi i principali temi sul tappeto relativi all’efficienza energetica e alle fonti rinnovabili. In particolare, anche su sollecitazione dell’on. Migliore, sono state illustrate le proposte del Coordinamento Free per il superamento dell’attuale situazione di sovraccapacità produttiva e per la promozione delle generazione diffusa con fonti rinnovabili e piccola cogenerazione.

A tal fine sono stati sottolineate la improponibilità dell’emendamento alla legge di stabilità sul capacity payment, l’urgenza di attuare finalmente il Seu, l’importanza di allargare l’area della defiscalizzazione (ad. es. per la sostituzione dell’amianto con impianti fotovoltaici) e di creare agevolazioni per gli investimenti nell’efficienza energetica e nelle rinnovabili (fondo di garanzia, crediti a tasso agevolato). Si è infine convenuto sull’utilità di avviare un rapporto di collaborazione stabile, a partire da un prossimo incontro con l’intero gruppo parlamentare Sel alla Camera.

venerdì 17 maggio 2013

Installatori rinnovabili, Realacci: “Riconoscere l'esperienza maturata sul campo”

Installatori rinnovabili, Realacci: “Riconoscere l'esperienza maturata sul campo” 

(Fonte:Casa&Clima.com)

Presentata alla Camera un'interrogazione che chiede di rinviare l'entrata in vigore della norma contestata ampliando i requisiti per la qualifica

Intervenire con urgenza sulla questione dell'accesso alla professione per gli installatori di impianti da fonti rinnovabili, riconoscendo l'esperienza professionale maturata sul campo negli anni.

La richiesta è contenuta in una interrogazione (AC 4-00277) al ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato, presentata alla Camera dall’On. Cenni e firmata anche dal presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici di Montecitorio Ermete Realacci e dagli On. Dallai, Bobba, Nardella e Bini.

Realacci: richiesta giusta e condivisibile

La richiesta, che arriva dagli installatori di impianti da fonti rinnovabili, di riconoscere l'esperienza professionale maturata negli anni sul campo, esercitando lavoro specializzato e continuativo, “è giusta e condivisibile”, dichiara Ermete Realacci all'AgenParl.

“Dal prossimo primo agosto – ricorda Realacci - circa 80 mila imprese del settore rischiano di restare fuori dal mercato perché il decreto legislativo n. 28 del 2011, che recepisce una direttiva europea, tra i requisiti per poter installare impianti non prevede l'abilitazione oggi riconosciuta dalla legge 37 del 2008 per i responsabili tecnici delle imprese impiantistiche. In particolare l’art.15 del decreto 28/2011 limita l'abilitazione di responsabile tecnico per l'attività di installatore di impianti da fonti rinnovabili a coloro che hanno conseguito una laurea, un diploma di scuola secondaria con inserimento in azienda o un titolo di formazione professionale, mentre lo nega a quanti hanno maturato negli anni, con lavoro specializzato e continuativo, una comprovata esperienza professionale sul campo”.

Il presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera osserva che “anziché tutelare e valorizzare la professionalità in un settore strategico della nostra green economy come quello delle rinnovabili e incentivare la diffusione delle fonti energetiche pulite, la normativa che dovrebbe entrare in vigore ad agosto escluderebbe dalla professione tutti gli installatori che fino ad oggi hanno svolto questo lavoro grazie alla loro comprovata esperienza, creando un evidente problema occupazionale, un ostacolo alla libera concorrenza e un impoverimento della qualità della professionalità del settore”.

Rinviare l'entrata in vigore della norma e cambiare le regole

Per tutti questi motivi, l'interrogazione evidenzia la necessità, spiega Realacci, di “assumere iniziative urgenti per rinviare l'entrata in vigore della normativa contestata ed elaborare, consultando anche le associazioni di categoria, un nuovo testo di legge che ampli i requisiti riconosciuti per poter ottenere la qualifica di responsabile tecnico per l'attività di installatore di impianti da fonti rinnovabili”.

Incontro Cna-parlamentari

“Il Governo ed il Parlamento garantiscano a tutti gli installatori abilitati la possibilità di continuare a svolgere la loro attività nel settore delle energie rinnovabili”, chiede il presidente nazionale di CNA Installazione Impianti Carmine Battipaglia, che assieme a Giorgio Merletti, presidente nazionale di Confartigianato e per la Cna il Segretario generale, Sergio Silvestrini e il presidente nazionale, Ivan Malavasi, ha incontrato ieri parlamentari dei diversi schieramenti politici: l'onorevole Giancarlo Sangalli (Pd), primo firmatario al Senato della mozione per modificare la norma, il senatore Enrico Cappelletti (M5S), l’onorevole Raffaello Vignali (Pdl), Susanna Cenni (Pd) e Camilla Fabbri, ex segretaria della Cna di Pesaro Urbino oggi senatrice del Pd, Matteo Bragantini (Lega), Chiara Braga (Pd) e Piergiorgio Carrescia (Pd).

Dubbi di incostituzionalità
“Riteniamo evidente – ha detto il presidente degli impiantisti della CNA - la lesione del principio comunitario di tutela della concorrenza che una tale disciplina comporta. L'assurdità è che, qualora non venisse fatta chiarezza sull'applicazione della norma, si potrebbe configurare il caso di un Responsabile Tecnico di una impresa che installa da anni pannelli solari o fotovoltaici, pienamente qualificato in base ai criteri oggi definiti, al quale verrebbe impedito, per la sopravvenienza della norma, di continuare a svolgere il lavoro che svolgeva prima dell'entrata in vigore dei nuovi requisiti”.

giovedì 16 maggio 2013

Detrazione 55%, la Camera chiede al Governo di stabilizzarla

Detrazione 55%, la Camera chiede al Governo di stabilizzarla

(Fonte:Edilportale.it-Rossella Calabrese)
 
 
 
 
È stata approvata all’unanimità ieri dalla Commissione Ambiente della Camera la risoluzione che impegna il Governo a stabilizzare la detrazione del 55% per il risparmio energetico in edilizia, in scadenza a giugno, e ad estenderlo al consolidamento antisismico degli edifici.
 
Lo fa sapere in una nota Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera e primo firmatario della risoluzione, che aggiunge: “Come dimostra il drammatico allarme lanciato oggi dall’Ance, secondo la quale dall’inizio della crisi il settore delle costruzioni ha perso 550 mila addetti considerando l’indotto, rilanciare l’edilizia è una priorità per la nostra economia e per l’occupazione, ma un nuovo sviluppo del settore non può che essere legato alla qualità, all’innovazione, all’efficienza energetica, alla sicurezza antisismica. Per questo è fondamentale stabilizzare l’eco-bonus del 55%”.

“Il sistema di agevolazione fiscale del 55% - spiega Realacci - si è dimostrato una misura di grande importanza: ha attivato oltre 1.400.000 interventi, per circa 18 miliardi di euro di investimenti, e la creazione di oltre 50 mila posti di lavoro all’anno nei settori coinvolti, soprattutto nelle migliaia di piccole e medie imprese nell’edilizia e nell’indotto. Ha rappresentato, inoltre, lo strumento più efficace e virtuoso in tema di sostenibilità ambientale, di sostegno del mercato dell’edilizia di qualità e di risparmio di emissioni di anidride carbonica”.

“La risoluzione - prosegue Realacci - è stata sottoscritta da tutti i capigruppo presenti in commissione e dà un indirizzo forte al Governo a consolidare le politiche ambientali e a favorire l’edilizia di qualità ed energicamente efficiente dando stabilità al credito d’imposta del 55% ed estendendolo anche agli interventi di consolidamento antisismico del patrimonio edilizio esistente, oltre che ad assumere iniziative, anche di tipo normativo, volte ad estendere le misure di efficientamento energetico anche al patrimonio edilizio pubblico. Ad esempio con un allentamento del Patto di Stabilità interno per gli Enti Locali che hanno risorse da investire nella messa in sicurezza antisismica degli edifici pubblici, a partire dalle scuole e degli ospedali”.

“La risoluzione - conclude - impegna infine il Governo ad assumere iniziative analoghe anche per consentire agli Enti Locali che abbiano risorse a disposizione di realizzare interventi di manutenzione e messa in sicurezza del territorio”.

mercoledì 8 maggio 2013

Ermete Realacci nuovo presidente Commissione Ambiente alla Camera

Ermete Realacci nuovo presidente Commissione Ambiente alla Camera

(Fonte:GreenStyle.it-Guido Grassadonio)

 
 
Lo avevamo incontrato prima delle elezioni l’Onorevole Ermete Realacci. Lo avevamo punzecchiato sulla difficile situazione politica in cui si trovava, unica voce “verde” in un Partito, il Partito Democratico, che sembrava guardare altrove. Dopo il caos politico-istituzionale seguito all’esito elettorale, l’esponente PD è stato eletto Presidente della Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici della Camera.

Un ruolo importante, che si ritroverà però a portare avanti in una situazione che potrebbe imporgli “trasversalità politiche” ancora più dure di quanto non immaginasse qualche mese fa. Realacci però si dichiara ottimista e fiducioso sul lavoro che verrà:

Lavorerò, nell’ambito della mie competenze, perché la Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici affronti le tante questioni aperte e per fare delle politiche ambientali e territoriali la chiave per rilanciare l’economia e produrre nuova occupazione.


E segna subito le priorità politiche, che sembrano quasi un manifesto:

La risposta alla crisi non può che venire da una scommessa sull’innovazione, sulla qualità, sulla green economy. Prima di tutto è necessario rilanciare l’edilizia a partire dalla qualificazione urbana, dalla manutenzione del territorio e delle infrastrutture e stabilizzare ed estendere gli incentivi per il risparmio energetico e la sicurezza antisismica degli edifici privati e pubblici.

Realacci non ha, però, fatto finta di non cogliere le difficoltà politiche in cui si trova. All’interno di un partito che appoggia il Governo, quindi all’interno della strana maggioranza che si è formata, una maggioranza che difficilmente avrà l’ambientalismo come stella polare, il nuovo Presidente della Commissione Ambiente ha aperto alla collaborazione con forze diverse:

Affronteremo i problemi a partire dal merito delle proposte, mi auguro quindi sia possibile in molti casi avere maggioranze più ampie di quella che sostiene il governo. Così come sarà possibile che su alcuni temi ci siano maggioranze diverse.
Dunque sul tema dell’ambiente, Realacci cerca una rinnovata intesa con Sinistra Ecologia e Libertà. Ma soprattutto, apre ad un dialogo con il Movimento 5 Stelle. Se leggiamo, infatti, il messaggio posto tra le righe del formalismo imposto dalla situazione, il significato è chiaro: la commissione è aperta alle proposte dei grillini e le prenderà sul serio come quelle provenienti da qualsiasi altra parte politica.

Per sottolineare meglio il desiderio d’intesa con il M5S, Realacci ha concluso:

Mi attiverò da subito per rinunciare alla mia indennità di presidente di Commissione e mi risulta che una scelta analoga farà anche il vicepresidente Tino Iannuzzi.

Interessante notare che, se Iannuzzi è anche lui un membro del PD, l’altro vicepresidente, Massimo Felice De Rosa, viene proprio dal movimento rappresentato da Beppe Grillo.

Infine, non potevano mancare gli auguri di Legambiente, nella voce del presidente Vittorio Cogliati Dezza, al vecchio compagno di tante battaglie Realacci:

Ermete con le sue competenze e la grande esperienza acquisita in tanti anni di importanti battaglie ambientali condotte alla guida di Legambiente, è la miglior garanzia perché questo Parlamento sappia raccogliere le tante nuove sensibilità ambientali presenti e sappia imprimere quella svolta che milioni di cittadini si attendono nella qualità della loro vita, nelle prospettive di nuovo lavoro, nella creazione di nuova bellezza nelle città come nelle aree meno urbanizzate, nel rispetto della legalità ovunque. Siamo certi che con la sua intelligenza e la sua tenacia saprà far valere le ragioni dell’ambiente e di un sano sviluppo del territorio.

A noi, comunque, resta il dubbio che quando si tratterà di prendere decisioni davvero importanti, la necessità di garantire stabilità al Governo verrà anteposta a qualsiasi buona idea sul campo ambientalista. Vedremo se saremo smentiti.