Rinnovabili e shale gas: per Letta sono il futuro energetico dell’Italia
(Fonte:GreenStyle.it-Silvana Santo)
Le fonti rinnovabili rappresentano l’elemento centrale del futuro energetico dell’Italia. Ad affermarlo è stato il premier Enrico Letta in persona, che ha sottolineato l’importanza delle fonti pulite in occasione del Consiglio Europeo dedicato proprio ai temi dell’energia.
Secondo il presidente del Consiglio, puntare su sole, vento, geotermia etc non permetterebbe soltanto di promuovere la sostenibilità e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nazionale, ma anche di favorire un calo del prezzo dell’energia.
Ha dichiarato Enrico Letta a questo proposito:
La priorità assoluta in campo energetico per noi resta lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Il filo rosso che lega tutti gli altri temi è il contenimento dei prezzi dell’energia, oltre che naturalmente il contributo della politica energetica alla competitività dell’intera economia, italiana ed europea.
Per riuscire nell’intento, ha aggiunto il primo ministro, occorrono però investimenti nel campo delle infrastrutture, che richiedono anche il sostegno dell’Unione Europea. A Bruxelles, inoltre, Letta chiede “realismo” nelle politiche climatiche per il dopo 2020, con una maggiore apertura verso le fonti energetiche prodotte sul territorio europeo.
Il riferimento, in particolare, è allo shale gas, che insieme alle rinnovabili rappresenta, secondo il presidente del Consiglio, una delle risorse su cui puntare maggiormente. Altrettanto importante lo strumento dell’efficienza energetica, per il quale l’Italia è già un paese leader e che dovrebbe essere affrontata, per Enrico Letta, con un approccio unitario insieme al tema delle rinnovabili e della riduzione delle emissioni.
Ha concluso infatti il premier:
Sarà da valutare con grandissima attenzione anche la proposta, avanzata di recente nel Libro verde della Commissione sul quadro delle politiche energetiche e climatiche del 2030, di fondere in un unico obiettivo le misure attinenti alla produzione di energia rinnovabile, alla riduzione dell’emissione di gas serra e all’incremento nell’efficienza energetica attualmente esplicitate nel triplice cosiddetto obiettivo 20-20-20.
Secondo il presidente del Consiglio, puntare su sole, vento, geotermia etc non permetterebbe soltanto di promuovere la sostenibilità e la sicurezza dell’approvvigionamento energetico nazionale, ma anche di favorire un calo del prezzo dell’energia.
Ha dichiarato Enrico Letta a questo proposito:
La priorità assoluta in campo energetico per noi resta lo sviluppo delle fonti rinnovabili. Il filo rosso che lega tutti gli altri temi è il contenimento dei prezzi dell’energia, oltre che naturalmente il contributo della politica energetica alla competitività dell’intera economia, italiana ed europea.
Per riuscire nell’intento, ha aggiunto il primo ministro, occorrono però investimenti nel campo delle infrastrutture, che richiedono anche il sostegno dell’Unione Europea. A Bruxelles, inoltre, Letta chiede “realismo” nelle politiche climatiche per il dopo 2020, con una maggiore apertura verso le fonti energetiche prodotte sul territorio europeo.
Il riferimento, in particolare, è allo shale gas, che insieme alle rinnovabili rappresenta, secondo il presidente del Consiglio, una delle risorse su cui puntare maggiormente. Altrettanto importante lo strumento dell’efficienza energetica, per il quale l’Italia è già un paese leader e che dovrebbe essere affrontata, per Enrico Letta, con un approccio unitario insieme al tema delle rinnovabili e della riduzione delle emissioni.
Ha concluso infatti il premier:
Sarà da valutare con grandissima attenzione anche la proposta, avanzata di recente nel Libro verde della Commissione sul quadro delle politiche energetiche e climatiche del 2030, di fondere in un unico obiettivo le misure attinenti alla produzione di energia rinnovabile, alla riduzione dell’emissione di gas serra e all’incremento nell’efficienza energetica attualmente esplicitate nel triplice cosiddetto obiettivo 20-20-20.
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