Fracking dello shale gas, nuove regole in arrivo negli USA
(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)
Le regole statunitensi sul fracking vanno riviste perché “risalgono all’epoca del walkman di Sony e dei videogiochi Atari”. A dirlo è Sally Jewell, ingegnere petrolifero con una lunga storia di fracking alle spalle che Barack Obama ha messo a capo del Dipartimento dell’Interno. Cioè di quel Ministero che, negli Stati Uniti, si occupa di gestione del territorio, geologia e parchi naturali.
La battuta della Jewell è stata pronunciata in occasione della presentazione della nuova bozza di legge sul fracking, che verrà ora sottoposta a 30 giorni di consultazione pubblica prima di essere trasformata in norma effettiva ed efficacie. Le nuove regole sono un compromesso tra i dictat dell’industria e le pressioni degli ambientalisti.
Viene dato più potere al Bureau of Land Management (BLM), che dal novembre 2010 chiede di rivisitare le norme. Questa nuova bozza, tra l’altro, tiene conto dei 177mila commenti ricevuti in 120 giorni di di pre-consultazione pubblica. In America si discute parecchio prima di fare le leggi importanti.
Una delle cose che non è piaciuta molto agli ambientalisti è la maggior flessibilità concessa alle industrie nell’uso degli strumenti per valutare l’integrità del cappotto di cemento che riveste i pozzi per isolarli dalle falde acquifere. Criticato anche l’uso del sito FracFocus per dichiarare le sostanze chimiche utilizzate durante le operazioni di fracking. Dichiarazione che andrà fatta dopo la fine del fracking e non prima.
Dall’altro lato l’industria lamenta il fatto stesso che il Governo federale si intrometta nella questione fracking, fino a oggi di quasi esclusiva competenza dei singoli Stati americani. Ma la Jewell ha dichiarato che le attuali normative statali sono un “patchwork senza coerenza” e le nuove regole federali forniranno le linee guida per la protezione dell’ambiente.
Secondo i Repubblicani, che adorano il fracking perché rende credibile il sogno dell’indipendenza energetica degli Stati Uniti, le nuove regole federali non faranno altro che allungare i tempi necessari a ottenere i permessi. Già oggi, per perforare su un terreno di proprietà dello Stato Federale, ci vogliono 290 giorni contro le poche settimane di un terreno privato.
A differenza che in Europa, infatti, negli Stati Uniti se possiedi un terreno è tuo anche il diritto di sfruttamento del sottosuolo.
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