lunedì 18 marzo 2013

Trivellazioni, Greenpeace: "Clini mostri studi impatto ambientale"

 Trivellazioni, Greenpeace: "Clini mostri studi impatto ambientale"

(Fonte:ZeroEmission.it)


L'associazione contesta il ministro uscente dell'Ambiente e della difesa del Mare, che, a proposito di trivellazioni petrolifere off shore, "continua a sostenere che la normativa adottata dall'Italia è la più severa del mondo"

"Chiediamo al ministro Clini di rendere pubbliche sul sito web del Ministero gli Studi di Impatto Ambientale ormai autorizzati grazie alla "normativa più severa del mondo", perchè in quelli che Greenpeace ha intercettato in tempo erano presenti evidenti svarioni che a questo punto non possiamo escludere ci fossero anche nella documentazione delle richieste giá autorizzate". Così Alessandro Giannì, direttore campagne di Greenpeace Italia, contesta il ministro uscente dell'Ambiente e della difesa del Mare, Corrado Clini che, a proposito di trivellazioni petrolifere off shore, "continua a sostenere che la normativa adottata dall'Italia è la più severa del mondo".

"La Regione Sicilia, così come le altre Regioni coinvolte, - continua Giannì - devono prendere visione con attenzione degli Studi di Impatto Ambientale su cui si basano le trivellazioni che tra poche settimane o mesi imperverseranno in Adriatico, nello Ionio e nel Canale di Sicilia".
"In molti Paesi, come Norvegia e Brasile, le disposizioni di sicurezza - ricorda Greenpeace - sono decisamente superiori a quelle richieste in Italia. Ad esempio, in Italia non è affatto obbligatoria la presenza di un controllo da remoto della valvola di chiusura della testa del pozzo". "Si tratta -conclude Greenpeace - dello strumento che le autoritá statunitensi avevano definito come inutilmente costoso, grazie alle pressioni della lobby petrolifera, e che avrebbe potuto evitare lo sversamento in mare di milioni di barili di petrolio dal pozzo della Deepwater Horizon".

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