Fotovoltaico a film sottile, IBM sviluppa modello ad alta efficienza
(Fonte: GreenStyle.it-Claudio Schirru)
Arriva il fotovoltaico a film sottile ad alta efficienza di IBM. Il colosso statunitense è al lavoro per realizzare un nuovo sistema che riesca non soltanto a raggiungere i livelli di redditività dei pannelli solari rigidi, ma che sappia anche ovviare al crescente problema della crisi di materie prime alla base della loro realizzazione.
Il fotovoltaico a film sottile ha da subito mostrato grandi possibilità di applicazione, grazie alla sua adattabilità anche all’impiego sulle pareti degli edifici e persino ai tessuti. Rispetto ai pannelli solari classici scontava fino ad ora un livello di efficienza medio ridotto, differenza che però sta progressivamente scomparendo. A frenare però lo slancio finale delle celle fotovoltaiche sottili la crescente scarsità dei materiali necessari alla produzione.
Ed è soprattutto qui che entra in gioco la nuova soluzione ideata da IBM in collaborazione con i partner Tokyo Ohka Kogyo, DelSolar e Solar Frontier. Tre dei metalli componenti i film fotovoltaici sottili CIGS (rame, gallio, indio e selenio) non si trovano direttamente puri in natura, ma sono frutto della lavorazione di altri minerali (lo zinco è ad esempio una delle principali fonti di indio). Il colosso della tecnologia sta sviluppando un sistema che permetta di utilizzare elementi maggiormente diffusi in natura.
Le nuove celle solari CZTS saranno realizzate con rame, zinco e stagno, direttamente disponibili e la cui estrazione è eventualmente incrementabile in funzione della crescente richiesta da parte del fotovoltaico a film sottile. Oltretutto i primi test su questa nuova tipologia di pannelli ha fornito ottime indicazioni in merito all’efficienza, con punte record dell’11,1%.
A vantaggio di queste nuove celle CZTS sarebbero anche i costi di realizzazione, ridotti grazie all’impiego di metalli più economici e con una tecnica che permetterebbe una produzione industriale più intensiva e meno onerosa. Un futuro che potrebbe essere caratterizzato in maniera crescente dal fotovoltaico a film sottile secondo i ricercatori IBM, che prevedono entro due anni la piena competitività dei loro moduli CZTS rispetto agli attuali CIGS.
Il fotovoltaico a film sottile ha da subito mostrato grandi possibilità di applicazione, grazie alla sua adattabilità anche all’impiego sulle pareti degli edifici e persino ai tessuti. Rispetto ai pannelli solari classici scontava fino ad ora un livello di efficienza medio ridotto, differenza che però sta progressivamente scomparendo. A frenare però lo slancio finale delle celle fotovoltaiche sottili la crescente scarsità dei materiali necessari alla produzione.
Ed è soprattutto qui che entra in gioco la nuova soluzione ideata da IBM in collaborazione con i partner Tokyo Ohka Kogyo, DelSolar e Solar Frontier. Tre dei metalli componenti i film fotovoltaici sottili CIGS (rame, gallio, indio e selenio) non si trovano direttamente puri in natura, ma sono frutto della lavorazione di altri minerali (lo zinco è ad esempio una delle principali fonti di indio). Il colosso della tecnologia sta sviluppando un sistema che permetta di utilizzare elementi maggiormente diffusi in natura.
Le nuove celle solari CZTS saranno realizzate con rame, zinco e stagno, direttamente disponibili e la cui estrazione è eventualmente incrementabile in funzione della crescente richiesta da parte del fotovoltaico a film sottile. Oltretutto i primi test su questa nuova tipologia di pannelli ha fornito ottime indicazioni in merito all’efficienza, con punte record dell’11,1%.
A vantaggio di queste nuove celle CZTS sarebbero anche i costi di realizzazione, ridotti grazie all’impiego di metalli più economici e con una tecnica che permetterebbe una produzione industriale più intensiva e meno onerosa. Un futuro che potrebbe essere caratterizzato in maniera crescente dal fotovoltaico a film sottile secondo i ricercatori IBM, che prevedono entro due anni la piena competitività dei loro moduli CZTS rispetto agli attuali CIGS.
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