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martedì 23 aprile 2013

Da Ibm la parabola fotovoltaica che concentra l'energia di 2.000 soli ed è più conveniente delle fonti fossili

Da Ibm la parabola fotovoltaica che concentra l'energia di 2.000 soli ed è più conveniente delle fonti fossili

(Fonte:IlSole24Ore-Elena Comelli)

 
Arriva direttamente dai laboratori Ibm di Zurigo la nuova tecnologia che promette una vera e propria rivoluzione nell'energia solare. Nella giornata della Terra, gli scienziati di Ibm Research hanno annunciato una collaborazione con l'azienda ticinese Airlight Energy per sviluppare un avanzato sistema fotovoltaico capace di concentrare l'energia di 2000 soli, con un'efficienza che può raccogliere fino all'80% delle radiazioni in arrivo e convertirle in energia utile, a un costo tre volte inferiore rispetto ad altri sistemi concorrenti.

Facile immaginare come convogliare i raggi, più complicato spiegare perchè non ci abbia già pensato qualcuno. Il problema è che focalizzare le radiazioni solari in un hot spot significa riscaldare quel punto fino a temperature estremamente alte, il che porterebbe allo scioglimento dell'apparecchio. Il collettore Ibm vanta invece un innovativo sistema di raffreddamento, lo stesso sfruttato dal supercomputer Aquasar, che lavora con dei microcanali come un radiatore, mantenendo l'intero sistema fotovoltaico sotto la soglia di pericolo.

Il sistema High Concentration PhotoVoltaic Thermal usa una larga parabolica, composta da una moltitudine di specchi, attaccata a un sistema di tracciamento che determina la migliore angolazione in base alla posizione del sole. Una volta allineata, i raggi del sole si riflettono su diversi ricevitori posti sugli specchi con chip fotovoltaici a tripla giunzione: ogni centimetro quadrato può convertire 200-250 watt, di media, in circa otto ore in una regione soleggiata. I chip fotovoltaici sono montati su una microstruttura che pompa liquidi di raffreddamento nel raggio di pochi decimi di micrometro per assorbire il calore e allontanarlo 10 volte meglio di quanto possa fare il raffreddamento ad aria.

La tecnologia utilizzata è stata sviluppata in parte grazie ad una sovvenzione di 2,4 milioni di dollari del governo svizzero.
I ricercatori ritengono che il loro sistema possa raggiungere un costo per superficie inferiore ai 250 dollari per metro quadro, il che è tre volte più economico rispetto ad altri sistemi di solare a concentrazione. Di conseguenza, il costo dell'energia prodotta scenderebbe sotto i 10 centesimi al kilowattora, equivalente a quello dell'energia di una centrale elettrica alimentata a carbone, la più conveniente delle fonti fossili.

martedì 4 settembre 2012

Il Fotovoltaico a film sottile.

Fotovoltaico a film sottile, IBM sviluppa modello ad alta efficienza

(Fonte: GreenStyle.it-Claudio Schirru)
 
Arriva il fotovoltaico a film sottile ad alta efficienza di IBM. Il colosso statunitense è al lavoro per realizzare un nuovo sistema che riesca non soltanto a raggiungere i livelli di redditività dei pannelli solari rigidi, ma che sappia anche ovviare al crescente problema della crisi di materie prime alla base della loro realizzazione.
Il fotovoltaico a film sottile ha da subito mostrato grandi possibilità di applicazione, grazie alla sua adattabilità anche all’impiego sulle pareti degli edifici e persino ai tessuti. Rispetto ai pannelli solari classici scontava fino ad ora un livello di efficienza medio ridotto, differenza che però sta progressivamente scomparendo. A frenare però lo slancio finale delle celle fotovoltaiche sottili la crescente scarsità dei materiali necessari alla produzione.
Ed è soprattutto qui che entra in gioco la nuova soluzione ideata da IBM in collaborazione con i partner Tokyo Ohka Kogyo, DelSolar e Solar Frontier. Tre dei metalli componenti i film fotovoltaici sottili CIGS (rame, gallio, indio e selenio) non si trovano direttamente puri in natura, ma sono frutto della lavorazione di altri minerali (lo zinco è ad esempio una delle principali fonti di indio). Il colosso della tecnologia sta sviluppando un sistema che permetta di utilizzare elementi maggiormente diffusi in natura.
Le nuove celle solari CZTS saranno realizzate con rame, zinco e stagno, direttamente disponibili e la cui estrazione è eventualmente incrementabile in funzione della crescente richiesta da parte del fotovoltaico a film sottile. Oltretutto i primi test su questa nuova tipologia di pannelli ha fornito ottime indicazioni in merito all’efficienza, con punte record dell’11,1%.
A vantaggio di queste nuove celle CZTS sarebbero anche i costi di realizzazione, ridotti grazie all’impiego di metalli più economici e con una tecnica che permetterebbe una produzione industriale più intensiva e meno onerosa. Un futuro che potrebbe essere caratterizzato in maniera crescente dal fotovoltaico a film sottile secondo i ricercatori IBM, che prevedono entro due anni la piena competitività dei loro moduli CZTS rispetto agli attuali CIGS.