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lunedì 17 settembre 2012

Il Quinto conto energia fotovoltaico durerà?

Quinto conto energia fotovoltaico: quanto durerà?

 
 (Fonte: QualEnergia.it-Giulio Meneghello)
 
 
Il contatore del GSE è ormai aggiornato per il quarto conto energia e ha iniziato la conta della spesa per il quinto: mancano circa 350-370 milioni alla fine degli incentivi. Quanto dureranno?
 
Superati ampiamente i 15 giorni dall'entrata in vigore del quinto conto energia, il contatore GSE degli incentivi al fotovoltaico si è finalmente fermato. Oggi segna 6.328.978.486 euro, di cui circa 380mila sono stati assegnati con il nuovo conto entrato in vigore dal 27 agosto. Mancano dunque circa 370 milioni alla fatidica soglia dei 6,7 miliardi che, a 30 giorni dal suo superamento, segnerà la fine del quinto conto energia e – per quel che se ne sa ora – del sostegno al fotovoltaico. Oggi si può dunque tentare di rispondere alla domanda che tutto il settore si sta facendo: quanto durerà il quinto conto energia fotovoltaico?

Una domanda difficile, per la quale Qualenergia.it ha raccolto stime diverse, ma tutte con un margine di incertezza. Molto dipenderà infatti da quanto in fretta si consumeranno i circa 370 milioni rimasti, cifra dalla quale andrebbero sottratti anche i 21 milioni riservati agli impianti iscritti nel registro del quarto conto in posizione utile e non ancora in esercizio, anche se è probabile - come spiega l'analista di eLeMeNS Joel Zunato - che una parte di questi non entri mai in esercizio.
"È veramente difficile fare una stima sulla durata degli incentivi, perché non abbiamo ancora potuto analizzare la velocità di utilizzo del budget del quinto conto energia", spiega a Qualenergia.it Valerio Natalizia, predidente del GIFI. La sua stima è che il conto energia non vada oltre marzo-aprile 2013. Invece secondo il nostro direttore scientifico, Gianni Silvestrini, il quinto conto, contando la finestra di 30 giorni dal superamento del 6,7 miliardi, finirà entro maggio-giugno. Anche Giovanni Simoni, presidente di Assosolare, vede vita breve per gli incentivi: "Le opinioni dei nostri soci, sentiti sull'argomento – scrive - variano tra i sei mesi e un anno. Personalmente credo che non ci sarà un secondo registro." Per Marco Pigni di Aper il quinto conto finirà "tra maggio e agosto 2013."

La stima più pessimista ce la fornisce il professor Arturo Lorenzoni: contando che i 140 milioni del registro grandi impianti, il cui termine per l'iscrizione scade domani, saranno molto probabilmente già assegnati, il docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell'Università degli Studi di Padova non crede che il quinto conto energia vedrà l'anno nuovo.
Una previsione che non trova d'accordo Joel Zunato di eLeMeNS. Era già scontato che i 140 milioni riservati al primo registro grandi impianti venissero esauriti, in parte assegnati a progetti già finiti che erano rimasti esclusi dai registri del quarto conto e che dunque, per via del regime transitorio, hanno la precedenza nella nuova graduatoria, ci spiega. Ma, affinché il quinto conto muoia entro fine anno, dovrebbe realizzarsi l'eventualità, secondo lui improbabile, che gli impianti esonerati dal registro consumino nei prossimi mesi i circa 230 milioni rimasti, se si sottraggono i 140 del primo registro.

Le stime di eLeMeNS sulle installazioni degli impianti fuori registro (quelli sotto ai 12 kW o sotto ai 50 se realizzati in sostituzione dell'eternit, oltre a quelli di categorie speciali che hanno un loro budget riservato di 50 milioni per categoria, cioè gli integrati con caratteristiche innovative, quelli a concentrazione e quelli della pubblica amministrazione) sono invece diverse: per il primo semestre gli analisti stimano una spesa di 60 milioni per i piccoli impianti, 15 per quelli integrati innovativi e 20-25 per quelli della pubblica amministrazione.
"Il secondo semestre partirà – rassicura dunque Zunato - anche se con una disponibilità dimezzata per quel che riguarda gli impianti a registro, dato che dai 120 milioni del secondo registro dovranno essere sottratti i circa 60 milioni consumati dai piccoli impianti. Credo però che i 350-360 milioni a disposizione finiranno in quel semestre e difficilmente si arriverà al terzo. La prospettiva che do io è dunque di un anno."

lunedì 2 maggio 2011

Quarto Conto Energia: rinviata al 3 maggio la firma

Come se non bastasse la preoccupante disapprovazione delle parti in causa nei confronti del Quarto Conto Energia, ecco che alla vicenda si aggiunge un’ulteriore tassello che rischia di danneggiare definitivamente il settore delle energie rinnovabili. Pochi giorni dopo il tavolo tecnico del 29 aprile tra i ministri Stefania Prestigiacomo e Paolo Romani, infatti, la contesa coinvolge gli stessi rappresentanti del governo facendo saltare nuovamente l’accordo sulle rinnovabili.
La firma del decreto attuativo che introduce il nuovo meccanismo di incentivazione per gli impianti fotovoltaici era attesa per venerdì 29 aprile (penultimo giorno utile secondo il Decreto Rinnovabili del 3 marzo 2011, N.d.R.), ma, in base a quanto riportato da numerose testate giornalistiche, esisterebbe ancora una grossa divergenza di opinioni circa il momento in cui dovrebbe essere erogata la tariffa incentivante.
In particolare, il Ministro dell’Ambiente non sarebbe favorevole alla norma secondo cui l’incentivo vada corrisposto solo dal momento in cui i pannelli fotovoltaici comincino a immettere energia nella rete elettrica. Secondo la Prestigiacomo, infatti, tale meccanismo sarebbe svantaggioso per tutte le imprese che vanno incontro ai frequenti ritardi nell’allacciamento da parte della società elettrica, per cui sarebbe in ogni caso più opportuno far partire gli incentivi entro due mesi dal completamento dell’impianto.
Di contro, il Ministro Romani non solo non approverebbe l’idea di fornire sussidi a impianti che, di fatto, non producono energia ma vorrebbe assolutamente scongiurare episodi di speculazione in cui, ad esempio, una volta certificato il completamento dell’opera, i titolari di impianti possano “dimenticare” l’allacciamento alla rete.
In particolare intervenendo a un convegno organizzato a Giussano dal mobilificio Tissettanta, Paolo Romani ha affermato che:

Quella matta della Prestigiacomo mi fa incazzare… Dell’autocertificazione consentitemi di dubitarne. Non in Lombardia per l’amor di Dio, ma in qualche altra parte d’Italia qualche dubbio sull’autocertificazione ce l’ho.
Tralasciando qualsiasi commento circa tali affermazioni e, soprattutto, circa le puntuali “smentite” volte a sminuirne la gravità, ora la speranza per tutti gli operatori del settore è che il Consiglio dei ministri di martedì 3 maggio possa finalmente risolvere la questione, consentendo l’emanazione del decreto attuativo e, possibilmente, il superamento di un periodo di incertezza che ha quasi completamente bloccato le rinnovabili in Italia.

Stefano Triolo
http://www.greenstyle.it