Come se non bastasse la preoccupante disapprovazione delle parti in causa nei confronti del Quarto Conto Energia, ecco che alla vicenda si aggiunge un’ulteriore tassello che rischia di danneggiare definitivamente il settore delle energie rinnovabili. Pochi giorni dopo il tavolo tecnico del 29 aprile tra i ministri Stefania Prestigiacomo e Paolo Romani, infatti, la contesa coinvolge gli stessi rappresentanti del governo facendo saltare nuovamente l’accordo sulle rinnovabili.
La firma del decreto attuativo che introduce il nuovo meccanismo di incentivazione per gli impianti fotovoltaici era attesa per venerdì 29 aprile (penultimo giorno utile secondo il Decreto Rinnovabili del 3 marzo 2011, N.d.R.), ma, in base a quanto riportato da numerose testate giornalistiche, esisterebbe ancora una grossa divergenza di opinioni circa il momento in cui dovrebbe essere erogata la tariffa incentivante.
In particolare, il Ministro dell’Ambiente non sarebbe favorevole alla norma secondo cui l’incentivo vada corrisposto solo dal momento in cui i pannelli fotovoltaici comincino a immettere energia nella rete elettrica. Secondo la Prestigiacomo, infatti, tale meccanismo sarebbe svantaggioso per tutte le imprese che vanno incontro ai frequenti ritardi nell’allacciamento da parte della società elettrica, per cui sarebbe in ogni caso più opportuno far partire gli incentivi entro due mesi dal completamento dell’impianto.
Di contro, il Ministro Romani non solo non approverebbe l’idea di fornire sussidi a impianti che, di fatto, non producono energia ma vorrebbe assolutamente scongiurare episodi di speculazione in cui, ad esempio, una volta certificato il completamento dell’opera, i titolari di impianti possano “dimenticare” l’allacciamento alla rete.
In particolare intervenendo a un convegno organizzato a Giussano dal mobilificio Tissettanta, Paolo Romani ha affermato che:
Quella matta della Prestigiacomo mi fa incazzare… Dell’autocertificazione consentitemi di dubitarne. Non in Lombardia per l’amor di Dio, ma in qualche altra parte d’Italia qualche dubbio sull’autocertificazione ce l’ho.
Tralasciando qualsiasi commento circa tali affermazioni e, soprattutto, circa le puntuali “smentite” volte a sminuirne la gravità, ora la speranza per tutti gli operatori del settore è che il Consiglio dei ministri di martedì 3 maggio possa finalmente risolvere la questione, consentendo l’emanazione del decreto attuativo e, possibilmente, il superamento di un periodo di incertezza che ha quasi completamente bloccato le rinnovabili in Italia.
Stefano Triolo
http://www.greenstyle.it
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