Sondaggio: l'80% dei CEO crede nella sostenibilità
(Fonte:ZeroEmission.it)
Più di due terzi (67%) dei chief executive ritiene che le aziende non stiano facendo abbastanza per affrontare le sfide della sostenibilità globale, secondo quanto emerge da un'indagine condotta dal Global Compact delle Nazioni Unite e da Accenture, che ha raccolto le opinioni di 1.000 dirigenti aziendali sui progressi del settore privato in merito alle problematiche della sostenibilità globale. Si tratta del più ampio studio mai condotto sulla sostenibilità tra i top executive. Lo studio dimostra una maggiore consapevolezza, da parte delle aziende mondiali, delle opportunità insite nella sostenibilità. Il 78% dei CEO intervistati considera la sostenibilità la strada verso la crescita e l'innovazione, mentre il 79% ritiene che porterà un vantaggio competitivo nel proprio settore. I CEO tuttavia pensano che il clima economico e una serie di priorità dettate dalla competitività costituiscano altrettanti ostacoli alla possibilità di integrare la sostenibilità nelle rispettive aziende.
Quest'anno il 93% dei rispondenti afferma che le questioni ambientali, sociali e di governance sono importanti per il futuro della propria azienda; la stessa percentuale dello studio precedente, condotto nel 2010. Ma la quota che considera la sostenibilità molto importante è scesa dal 54 al 45% e in Europa questo parere è condiviso solo dal 34% dei CEO. L'84% è convinto che l'azienda debba affrontare le sfide che riguardano la sostenibilità, ma mette anche in evidenza una serie di ostacoli. La mancanza di risorse finanziarie è una delle principali difficoltà, indicata dal 51% dei rispondenti; il 40% afferma che le condizioni economiche hanno reso difficile l'integrazione della sostenibilità nel core business. L'impossibilità di stabilire un collegamento tra la sostenibilità e il valore aziendale è la barriera di maggiore impatto. Nel 2007 il 18% aveva riscontrato un effetto deterrente di questo fattore verso ulteriori azioni, quota salita al 30% nel 2010. Quest'anno il 37% dei CEO ha citato questo motivo e solo il 38% di loro ritiene di poter quantificare con precisione il valore aziendale della sostenibilità. Solo il 15% dei CEO rispondenti pensa che negli ultimi tre anni le aziende abbiano compiuto progressi nella trasformazione della sostenibilità in un fattore imprescindibile per i consumatori, anche se l'82% ritiene che questo processo sia cruciale per sfruttare la sostenibilità come forza trasformativa dell'economia. Quasi la metà (46%) ritiene che i consumatori considereranno sempre la sostenibilità secondaria rispetto a prezzo, qualità e disponibilità.
Sebbene il 52% dei rispondenti consideri l'interesse degli investitori come un incentivo a migliorare le procedure di sostenibilità, solo il 12% ritiene che la loro pressione sia una forte spinta motivazionale, a dimostrazione di una certa ambivalenza. Ciò nonostante solo una piccola minoranza di CEO (15%) critica la visione a breve termine dei mercati finanziari ritenendola una barriera, mentre il 69% crede che l'interesse degli investitori sarà un fattore sempre più importante alla base del loro approccio. "Come riflette lo studio sui CEO, la sfida attuale è quella di sfruttare appieno il potenziale di sostenibilità aziendale per trasformare i mercati e le società di tutto il mondo - ha dichiarato Georg Kell, Executive Director del Global Compact delle Nazioni Unite - con migliaia di aziende, dai leader di mercato alle piccole imprese, impegnate in pratiche commerciali responsabili, possiamo affermare che la questione è di grande attualità. Ora è necessario che politici, investitori e consumatori lancino i segnali giusti per stimolare il prossimo livello di azione, innovazione e collaborazione a favore della sostenibilità aziendale".
Secondo il sondaggio, i CEO chiedono maggiore collaborazione tra le imprese, i governi e i politici. Il 42% degli intervistati inserisce i governi tra i primi tre stakeholder nell'ambito della sostenibilità, un aumento rispetto al 32% del 2007. L'83% dei rispondenti pensa che un maggiore impegno da parte dei governi per fornire un ambiente favorevole sarà parte integrante della capacità del settore privato di promuovere la sostenibilità. Nello specifico, l'85% chiede una politica più chiara e segnali del mercato a favore della crescita verde. Alla domanda su quali strumenti della politica privilegiare, il 55% indica norme e standard, il 43% chiede ai governi sussidi e incentivi adeguati. Un ulteriore 31% pensa a un intervento attraverso l'azione fiscale. Misure più morbide, come l'informazione e gli approcci volontari, sono sostenute solo dal 21% dei CEO.
"L'ottimismo iniziale dei CEO ha lasciato posto alla convinzione che i vincoli delle strutture di mercato e gli incentivi impediscono alle aziende di integrare la sostenibilità nel "cuore" del loro business - ha dichiarato Sander van ‘t Noordende, Group CEO, Accenture Management Consulting - molti oggi sarebbero favorevoli a un'azione di governo che sappia ridisegnare le regole del mercato. Ma prima di compiere questo passo, gli imprenditori dovrebbero riconoscere che anche nei mercati imperfetti di oggi, le aziende ad alte performance riescono a coniugare successo commerciale e sostenibile. Queste aziende stanno sfruttando la sostenibilità come occasione di crescita, innovazione e differenziazion
Quest'anno il 93% dei rispondenti afferma che le questioni ambientali, sociali e di governance sono importanti per il futuro della propria azienda; la stessa percentuale dello studio precedente, condotto nel 2010. Ma la quota che considera la sostenibilità molto importante è scesa dal 54 al 45% e in Europa questo parere è condiviso solo dal 34% dei CEO. L'84% è convinto che l'azienda debba affrontare le sfide che riguardano la sostenibilità, ma mette anche in evidenza una serie di ostacoli. La mancanza di risorse finanziarie è una delle principali difficoltà, indicata dal 51% dei rispondenti; il 40% afferma che le condizioni economiche hanno reso difficile l'integrazione della sostenibilità nel core business. L'impossibilità di stabilire un collegamento tra la sostenibilità e il valore aziendale è la barriera di maggiore impatto. Nel 2007 il 18% aveva riscontrato un effetto deterrente di questo fattore verso ulteriori azioni, quota salita al 30% nel 2010. Quest'anno il 37% dei CEO ha citato questo motivo e solo il 38% di loro ritiene di poter quantificare con precisione il valore aziendale della sostenibilità. Solo il 15% dei CEO rispondenti pensa che negli ultimi tre anni le aziende abbiano compiuto progressi nella trasformazione della sostenibilità in un fattore imprescindibile per i consumatori, anche se l'82% ritiene che questo processo sia cruciale per sfruttare la sostenibilità come forza trasformativa dell'economia. Quasi la metà (46%) ritiene che i consumatori considereranno sempre la sostenibilità secondaria rispetto a prezzo, qualità e disponibilità.
Sebbene il 52% dei rispondenti consideri l'interesse degli investitori come un incentivo a migliorare le procedure di sostenibilità, solo il 12% ritiene che la loro pressione sia una forte spinta motivazionale, a dimostrazione di una certa ambivalenza. Ciò nonostante solo una piccola minoranza di CEO (15%) critica la visione a breve termine dei mercati finanziari ritenendola una barriera, mentre il 69% crede che l'interesse degli investitori sarà un fattore sempre più importante alla base del loro approccio. "Come riflette lo studio sui CEO, la sfida attuale è quella di sfruttare appieno il potenziale di sostenibilità aziendale per trasformare i mercati e le società di tutto il mondo - ha dichiarato Georg Kell, Executive Director del Global Compact delle Nazioni Unite - con migliaia di aziende, dai leader di mercato alle piccole imprese, impegnate in pratiche commerciali responsabili, possiamo affermare che la questione è di grande attualità. Ora è necessario che politici, investitori e consumatori lancino i segnali giusti per stimolare il prossimo livello di azione, innovazione e collaborazione a favore della sostenibilità aziendale".
Secondo il sondaggio, i CEO chiedono maggiore collaborazione tra le imprese, i governi e i politici. Il 42% degli intervistati inserisce i governi tra i primi tre stakeholder nell'ambito della sostenibilità, un aumento rispetto al 32% del 2007. L'83% dei rispondenti pensa che un maggiore impegno da parte dei governi per fornire un ambiente favorevole sarà parte integrante della capacità del settore privato di promuovere la sostenibilità. Nello specifico, l'85% chiede una politica più chiara e segnali del mercato a favore della crescita verde. Alla domanda su quali strumenti della politica privilegiare, il 55% indica norme e standard, il 43% chiede ai governi sussidi e incentivi adeguati. Un ulteriore 31% pensa a un intervento attraverso l'azione fiscale. Misure più morbide, come l'informazione e gli approcci volontari, sono sostenute solo dal 21% dei CEO.
"L'ottimismo iniziale dei CEO ha lasciato posto alla convinzione che i vincoli delle strutture di mercato e gli incentivi impediscono alle aziende di integrare la sostenibilità nel "cuore" del loro business - ha dichiarato Sander van ‘t Noordende, Group CEO, Accenture Management Consulting - molti oggi sarebbero favorevoli a un'azione di governo che sappia ridisegnare le regole del mercato. Ma prima di compiere questo passo, gli imprenditori dovrebbero riconoscere che anche nei mercati imperfetti di oggi, le aziende ad alte performance riescono a coniugare successo commerciale e sostenibile. Queste aziende stanno sfruttando la sostenibilità come occasione di crescita, innovazione e differenziazion