Dl Fare, AssoRinnovabili: "No a rimodulazione dei contratti"
(Fonte:ZeroEmission.it)
L'associazione è favorevole al meccanismo di cartolarizzazione contenuto nella bozza del cosiddetto "Dl Fare bis" a copertura di parte della componente A3
Il cosiddetto "Dl Fare bis" non smette di far discutere. AssoRinnovabili, associazione che riunisce i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili, i fornitori di servizi professionali, tecnologie e componenti attivi nella filiera rinnovabile, si è dichiarata favorevole al meccanismo di cartolarizzazione contenuto nella bozza di decreto, a copertura di parte della componente A3. L’associazione è invece contraria alla proposta di rimodulazione degli incentivi contenuta nella stessa bozza. "Dalle verifiche effettuate - si legge nella nota dirmata da AssoRinnovabili - tale norma, agendo in modo retroattivo, introdurrebbe di fatto pesanti modifiche nel sistema di remunerazione che, insieme alle altre misure penalizzanti già emanate recentemente (come la Robin Hood Tax a grandi e piccoli impianti), porterebbe a grave crisi il settore. Inoltre, gli effetti negativi non sarebbero limitati ai produttori di energia rinnovabile, ma si estenderebbero all’intero sistema Italia, che vedrebbe un’ulteriore perdita di credibilità verso gli investitori nazionali e internazionali".
Il cosiddetto "Dl Fare bis" non smette di far discutere. AssoRinnovabili, associazione che riunisce i produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili, i fornitori di servizi professionali, tecnologie e componenti attivi nella filiera rinnovabile, si è dichiarata favorevole al meccanismo di cartolarizzazione contenuto nella bozza di decreto, a copertura di parte della componente A3. L’associazione è invece contraria alla proposta di rimodulazione degli incentivi contenuta nella stessa bozza. "Dalle verifiche effettuate - si legge nella nota dirmata da AssoRinnovabili - tale norma, agendo in modo retroattivo, introdurrebbe di fatto pesanti modifiche nel sistema di remunerazione che, insieme alle altre misure penalizzanti già emanate recentemente (come la Robin Hood Tax a grandi e piccoli impianti), porterebbe a grave crisi il settore. Inoltre, gli effetti negativi non sarebbero limitati ai produttori di energia rinnovabile, ma si estenderebbero all’intero sistema Italia, che vedrebbe un’ulteriore perdita di credibilità verso gli investitori nazionali e internazionali".

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