Errani: aspetteremo il testo prima di formulare emendamenti
Non è arrivata la bozza di decreto sugli incentivi al fotovoltaico alla Conferenza dell Regioni, riunitasi in forma straordinaria nella sede di via Parigi nella Capitale. I temi all'ordine del giorno erano immigrazione (la disponibilità a concedere i siti per ospitare temporaneamente i profughi del Nord Africa) e la bozza del Quarto Conto Energia fotovoltaico. Su questo punto le Regioni avevano raggiunto nelle pre-riunione di ieri pomeriggio un accordo che puntava ad una graduale riduzione degli incentivi nel corso del 2011 per salvaguardare filiere industriali e territori. Tuttavia l'attesa bozza di decreto attuativo del Dlgs 28/2010 promessa da Prestigiacomo e Galan non è giunta e il presidente delle Regioni Vasco Errani ha rimandato ogni ulteriore commento: 'Stiamo attendendo la bozza di decreto che il Governo sta elaborando: dopo averla vista, metteremo a punto i nostri emendamenti'': ha affermato Errani.
Comunque la Conferenza delle Regioni intende mediare con il governo sul tema degli incentivi all'installazione di impianti fotovoltaici. Il vicepresidente della Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia Luca Ciriani, anticipa che le regioni chiederanno al Governo di mantenere fino al 31 dicembre 2011 gli incentivi per la realizzazione di impianti fotovoltaici, pianificando una riduzione progressiva e graduale, che porti solo nel 2016 all'allineamento con gli standard europei del sistema di aiuti pubblici legati a questo settore. Le preoccupazioni dei governatori risiedono nel temuto bloccare in corsa degli incentivi in maniera drastica e immediata. Molte economie regionali sono già alle prese con i tagli della scorsa manovra e male vedrebbero un calo dei posti di lavoro attivati dal fotovoltaico negli ultimi anni.
Ma su questo fronto martedì il Ministro Prestigiacomo ha confermato l'intenzione del governo di salvaguardare gli investimenti in atto e giungere ad un testo condiviso entro il 10 aprile. I contenuti del decreto non sono stati ancora resi noti ufficialmente ma le indiscrezioni si sono stratificate e lo stesso ministro Prestigiacomo ha anticipato alla strada intrapresa dall'esecutivo: una una riduzione della tariffa incentivante lieve nel primo periodo per salvaguardare gli investimenti in corso (intorno al 2% per il 1° quadrimestre, dell'8-10% per il 2° quadrimestre mentre verrebbe lasciato inalterato il valore del 3° quadrimestre, ndr). Per l'anno 2012 la riduzione dell'incentivo sarebbe del 10%, mentre salirebbe al 15-20% per il 2013 portando così intorno al 50% il taglio complessivo dell'incentivo. Il tetto incentivabile previsto sarebbe di 6 miliardi di euro.
Alle indiscrezioni ha già risposto Assosolare, il cui presidente Gianni Chianetta auspica di salvare almeno il 2011 e consentire riduzione più graduale delle tariffe. Netto no di Chianetta a un tetto annuale ma obiettivi da 3 GW all'anno, valore minimo di 6,9 miliardi di spesa annua per sviluppo della filiera, tutela della filiera industriale italiana.
3,3 mld di sconti d'imposta su energia e carburanti
Riporta invece la discussione su un piano socio-industriale la Confartigianato il cui presidente Guerrini denuncia una sproporzione nella valutazione degli incentivi: "Si parla tanto dell'eccessivo costo degli incentivi alle rinnovabili, ma - sottolinea Guerrini - nessuno cita i 3,3 miliardi di euro di sconti d'imposta su energia e carburanti". "Se il vero obiettivo dello stop agli incentivi alle energie rinnovabili è quello di razionalizzare e risparmiare risorse pubbliche - aggiunge il presidente di Confartigianato - allora bisognerebbe ripensare anche gli sconti d'imposta su energia elettrica e carburanti di cui godono alcuni settori in Italia e che valgono 3.315 milioni l'anno di minor gettito nelle casse dello Stato".
http://www.casaeclima.com
Nessun commento:
Posta un commento