mercoledì 30 marzo 2011

Quarto conto energia in Conferenza delle Regioni


Ancora aperta la discussione su uno schema di incentivi alla tedesca
Verrà discussa dai presidenti delle Regioni nella Conferenza di giovedì 31 la bozza del Quarto conto energia fotovoltaico, uno dei decreti attuativi del decreto legislativo 28 del 3 marzo 2011 in recepimento della direttiva europea 2009/28/CE sulle fonti rinnovabili.
Il decreto pubblicato il 28 marzo in GU blocca il terzo conto energia al 31 maggio 2011, rimandando ad un successivo decreto attuativo la definizione del nuovo regime d'incentivi. Nonostante l'impegno del Governo a "fare in fretta" per non bloccare gli investimenti in essere è ormai saltata l'ipotesi di varare il nuovo regime fotovoltaico nel consiglio dei Ministri di giovedì che verterà principalmente sulla crisi libica e tunisina.
Rassicurazioni di Prestigiacomo
Nel frattempo il Ministro Prestigiacomo ha confermato l'intenzione del governo di giungere ad un testo condiviso entro il 10 aprile. I contenuti del decreto non sono stati ancora resi noti ufficialmente ma le indiscrezioni si sono stratificate e lo stesso ministro Prestigiacomo ha anticipato alla strada intrapresa dall'esecutivo: una una riduzione della tariffa incentivante lieve nel primo periodo per salvaguardare gli investimenti in corso (intorno al 2% per il 1° quadrimestre, dell'8-10% per il 2° quadrimestre mentre verrebbe lasciato inalterato il valore del 3° quadrimestre, ndr). Per l'anno 2012 la riduzione dell'incentivo sarebbe del 10%, mentre salirebbe al 15-20% per il 2013 portando così intorno al 50% il taglio complessivo dell'incentivo. Il tetto incentivabile previsto sarebbe di 6 miliardi di euro.
Alle indiscrezioni ha già risposto Assosolare, il cui presidente Gianni Chianetta auspica di salvare almeno il 2011 e consentire riduzione più graduale delle tariffe. Netto no di Chianetta a un tetto annuale ma obiettivi da 3 GW all'anno, valore minimo di 6,9 miliardi di spesa annua per sviluppo della filiera, tutela della filiera industriale italiana.
Ritorna l'ipotesi del modello d'incentivi tedesco
Rimane il dubbio se adottare o meno un regime d'incentivi Feed in tariff secondo lo schema vigente in Germania come auspicato dal ministro Prestigiacomo. Il testo della mozione approvata a Montecitorio impegna l'esecutivo "ad armonizzare gli incentivi con quelli Ue, definendo un sistema di incentivazione che garantisca all'Italia una prospettiva di crescita di lungo termine per il settore fotovoltaico". Il mensile specializzato sul fotovoltaico Photon ha dedicato un approfondimento sugli incentivi tedeschi che hanno consentito negli anni di far sorgere una fiorente industria nazionale del fotovoltaico.
In Germania esiste una tariffa incentivante rivista con cadenze definite temporalmente in funzione della potenza allacciata. Questo meccanismo consente di adattare automaticamente la tariffa al costo dell'investimento. E' infatti opinione dei legislatori tedeschi che maggiore sia la domanda di moduli fotovoltaici minore sia il costo degli stessi. A detta degli operatori nostrani questo sistema incentivante garantirebbe la bancabilità degli impianti perché non vi sarebbe un tetto incentivabile, dal quale gli investitori potrebbero correre il rischio di rimanere esclusi.
Il premio incentivante erogato non risulta essere neanche tanto generoso come nel nostro paese, variando da 21,11 eurocent per kWh per impianti a terra fino a 28,74 eurocent per impianti a tetto (max 30kW). La tariffa tiene conto di tutta l'energia immessa in rete e non si farebbe differenza tra autoconsumo e cessione alla rete.
Cosa copiare dalla Germania? I tedeschi adottano una tariffa variabile in funzione dell'irradizione del sito. E' certo che un impianto in Sicilia, che gode circa 1000 ore in più di sole all'anno, produce di più e rende di più di un impianto in Val Padana, che costa lo stesso.
Il Politecnico di Milano nel Solar Energy Report 2010 ha stimato che dei 7 miliardi di investimenti nel fotovoltaico generati nel nostro Paese ben il 58% rimane attaccato ad imprese estere, principalmente tedesche, che hanno acquisito grandi capacità nella produzione di celle e moduli. A giudicare dal primato sul fotovoltaico raggiunto dall'industria tedesca dell'installato (17,8 GW a fine 2010) c'è veramente da prendere spunto dalla Germania.
www.casaeclima.com

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