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venerdì 30 agosto 2013

Biomassa, un mercato che nel 2020 varrà 11,5 mld

Biomassa, un mercato che nel 2020 varrà 11,5 mld

(Fonte:Rinnovabili.it)

Secondo la ricerca di Navigant Research la biomassa ha un potenziale energetico che se sfruttato porterà il calore del fatturato a 11,5 miliardi di dollari entro il 2020.
La produzione di energia sfruttando la biomassa è destinata a crescere. Lo rivela un rapporto di Navigant Research che prevede raggiungerà 11,5 miliardi di dollari di fatturato annuo per il 2020.

La biomassa hanno infatti un elevato potenziale e la produzione che ne deriva potrebbe essere messa in rete con notevoli vantaggi per le nazioni. Inoltre potrebbe anche potenziare e ottimizzare i processi industriali favorendo la produzione combinata di calore ed elettricità riducendo così il consumo di carbone attraverso la cogenerazione.
Al momento il commercio di pellet da biomassa risulta in crescita, pronti a sostenere una parte importante delle necessità energetiche. “Offrendo un’energia distribuibile sulla griglia e ad alta affidabilità l’energia prodotta da biomassa continuerà a svolgere un ruolo fondamentale nel raggiungimento degli obiettivi di energia rinnovabile”, spiega Mackinnon Lawrence, analista principale di Navigant Research. “Problemi logistici connessi con la raccolta, l’aggregazione, il trasporto e la movimentazione della biomassa, tuttavia, continueranno a limitare il potenziale commerciale di produzione di energia da biomassa.”

A favorire la crescita del settore sarà anche il sostegno che i governi vorranno affidargli e il ruolo che assegneranno alla potenza generata dalla biomassa all’interno del mix energetico nazionale. Incentivi e sussidi possono infatti fare la differenza e nel caso in cui dovessero mantenere i livelli attuali la crescita del comparto sarebbe sicuramente compromessa.

martedì 2 luglio 2013

Batterie da 21,8 GW per il sole e vento del futuro

Batterie da 21,8 GW per il sole e vento del futuro

(Fonte:Rinnovabili.it)




 
Secondo l’istituto di Ricerca Navigant nel prossimo decennio dovrebbe essere immessa nel network di distribuzione una capacità produttiva di oltre 1.300 GW a partire da eolico e fotovoltaico
Riuscire a sfruttare al meglio il proprio parco di impianti a energie rinnovabili in molti casi dipende dalla capacità o meno di accumulare l’energia prodotta, soprattutto se le fonti con cui si ha a che fare sono quelle non programmabili come il solare e l’eolico. Un nuovo rapporto, stilato dalla società di ricerca Navigant, ha calcolato la capacità di stoccaggio energetico a livello mondiale ai fini dell’integrazione dell’energia fotovoltaica e dell’energia del vento nella rete elettrica; il documento rivela che nel prossimo decennio (2013-2023) dovrebbe essere immessa nel network di distribuzione una capacità produttiva di oltre 1.300 GW a partire da queste due fonti rinnovabili.
Se l’ipotesi dovesse verificarsi, la rete dovrebbe gestire un carico di instabilità senza precedenti, soprattutto in mercati chiave come il Nord America, l’Europa e l’Asia Pacifico. In questo contesto i sistemi di storage (SdS) risultano essere un elemento chiave nelle strategie di sviluppo dei gestori di rete e, secondo le previsioni, dovrebbero raggiungere una capacità di 21,8 GW entro la fine del 2023.


“Molti dei principali mercati per le energie rinnovabili, tra cui Germania, Giappone e Stati Uniti, hanno emanato norme o legislazioni che stanno incoraggiando l’adozione di sistemi di accumulo al fine di integrare le fonti energetiche variabili nella infrastruttura di distribuzione”, spiega Anissa Dehamna, analista senior alla Navigant. “Questi incentivi di mercato sono disponibili in varie forme, comprese le sovvenzioni a titolo definitivo per l’adozione di SdS, riforme che cambieranno il modo in cui la produzione variabile è compensata”. Il rapporto, inoltre fornisce una valutazione completa dei driver della domanda, fattori politici, e le questioni tecnologiche connesse con il mercato per lo stoccaggio energetico.