Suntech, gigante cinese del solare, dichiara bancarotta
(Fonte:International Business Time-Massimiliano Di Marco)
Con un debito di oltre 2 miliardi di dollari, Suntech Power Holdings, la più grande azienda impegnata nell'energia solare al mondo, ha dichiarato lo stato di bancarotta. Il 13 marzo il gioco fatidico. A segnalare per prima l'emergenza finanziaria della società è stata l'agenzia stampa cinese Xinhua. Secondo quanto riportato, otto banche, tra cui l'Industrial & Commercial Bank of China, l'Agritural Bank of China e la Bank of China, avevano firmato una petizione dove sottolineavano lo stato di insolvenza dell'azienda e la necessità di una riorganizzazione interna per assicurare che il debito, pari a 1,14 miliardi di dollari, potesse essere coperto.
La situazione della società non è una novità. Con il passare degli anni, in particolare nel periodo tra il 2008 e il 2012, la strategia commerciale della Suntech stava portando bassissimi profitti. Nell'intento di coprire la maggior porzione di mercato e di affossare la concorrenza, la società produceva e distribuiva molto più di quanto effettivamente vendeva e di quanto fosse la domanda; in questo modo, "non possono più vendere qualcosa in positivo ora", come ha segnalato Ban Cavender del China Market Research Group. A tale situazione, già di per sè molto critica, si sono aggiunte le tasse imposte dal governo statunitense sull'importazione e le strategie "anti-dumping" per contrastare il commercio cinese nell'industria. Infine, il governo cinese, da sempre finanziatore delle aziende solari, a dicembre ha bloccato i fondi alle società ritenute uno "spreco" e si è opposto al punto da vietare alle province di distribuire finanziamenti lasciando che il mercato decidesse vinti e vincitori.
All'inizio del mese, Zhengrong Shi, fondatore della società, era stato deposto dal suo ruolo di chairman, ora ricoperto da Susan Wang; Shi è rimasto all'interno dell'azienda come direttore e chief strategic officer. L'intento della Suntech è ora quello di trovare un "salvatore" che possa immettere liquidità e riportare, nel tempo, la situazione alla profittabilità.
La situazione della società non è una novità. Con il passare degli anni, in particolare nel periodo tra il 2008 e il 2012, la strategia commerciale della Suntech stava portando bassissimi profitti. Nell'intento di coprire la maggior porzione di mercato e di affossare la concorrenza, la società produceva e distribuiva molto più di quanto effettivamente vendeva e di quanto fosse la domanda; in questo modo, "non possono più vendere qualcosa in positivo ora", come ha segnalato Ban Cavender del China Market Research Group. A tale situazione, già di per sè molto critica, si sono aggiunte le tasse imposte dal governo statunitense sull'importazione e le strategie "anti-dumping" per contrastare il commercio cinese nell'industria. Infine, il governo cinese, da sempre finanziatore delle aziende solari, a dicembre ha bloccato i fondi alle società ritenute uno "spreco" e si è opposto al punto da vietare alle province di distribuire finanziamenti lasciando che il mercato decidesse vinti e vincitori.
All'inizio del mese, Zhengrong Shi, fondatore della società, era stato deposto dal suo ruolo di chairman, ora ricoperto da Susan Wang; Shi è rimasto all'interno dell'azienda come direttore e chief strategic officer. L'intento della Suntech è ora quello di trovare un "salvatore" che possa immettere liquidità e riportare, nel tempo, la situazione alla profittabilità.
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