venerdì 8 marzo 2013

Ambiente, per Confindustria serve più semplificazione

Ambiente, per Confindustria serve più semplificazione

(Fonte:EdilPortale.it-Paola Mammarella)
 
 
 
Attuare la normativa ambientale in coerenza con le regole comunitarie, senza oneri aggiuntivi che rischiano di mettere a repentaglio lo sviluppo e la competitività, e uniformare la disciplina dell’Aia, Autorizzazione integrata ambientale, sul territorio nazionale. È la richiesta del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi e del presidente del Comitato tecnico per l'ambiente e l'internazionalizzazione del sistema associativo Edoardo Garrone.

Secondo Squinzi, bisognerebbe allineare le procedure italiane alle best practice europee e creare un quadro di regole certe e stabili nel tempo, in grado di tutelare sia l’ambiente sia il rilancio degli investimenti.

A detta di Edoardo Garrone, nell’attuazione della Direttiva 96/61/CE Ippc, Integrated pollution prevention and control, per la prevenzione e la e riduzione integrata dell'inquinamento, che in Italia è stata recepita dal D.lgs. 152/2006, ci sono criticità operative determinate della stratificazione delle competenze amministrative. Sul territorio nazionale, infatti, la situazione per il rilascio delle autorizzazioni ambientali non è omogenea, ma ha tempistiche e limiti diversi in base alla zona.

Visto che la Direttiva 2010/75/Ue sulle emissioni industriali deve ancora essere recepita, Confindustria chiede che il passaggio avvenga senza oneri aggiuntivi e che l'applicazione della disciplina Aia sia uniforme su tutto il territorio nazionale.

Alle sollecitazioni di Confindustria ha fatto seguito una lettera del Ministro dell’Ambiente uscente Corrado Clini. Nella sua nota Clini ha spiegato che è stato fatto molto nel senso della semplificazione, ma che c’è ancora molto da fare, come l’approvazione del Dl semplificazioni, rimasto bloccato in mezzo alla crisi di Governo e al rinnovo del Parlamento.

Come riferito da Clini, il Dl contiene una procedura chiara sulle modalità e sui tempi per le Aia, in modo tale da evitare il ripetersi della inaccettabile sequenza di conferenze di servizi interlocutorie che hanno lasciato aperte procedure per anni. L’iter della norma potrebbe riprendere dopo l’inizio dei lavori del nuovo Parlamento.

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