Campania, dal sole il 60% del fabbisogno energetico entro il 2021
(Fonte:EdilPortale.it-Giovanni Carbone)
La regione Campania sceglie il sole come fonte primaria di energia per ogni sua attività, civile e produttiva.
“Cultura e diffusione dell’energia solare” è la prima legge regionale pubblicata in Campania nel 2013: si è compiuto l’iter legislativo di una norma che ha visto i cittadini campani tra i suoi principali promotori.
Il testo promuove un programma pluriennale di risparmio energetico che punta a coprire, entro il 2021, il 60% dell’attuale consumo di energia in tutta la regione, mediante l’utilizzo della fonte solare.
La nuova legge introduce novità sulla progettazione e la gestione di impianti, edifici e piani energetici locali:
a partire dal 2013, gli impianti solari sostituiranno quelli termoelettrici e quelli da fonte fossile per i quali saranno previsti adeguati piani di dismissione; per gli impianti di origine geotermoelettrica, invece, occorrerà un’idonea valutazione di impatto ambientale.
Le nuove costruzioni civili e produttive saranno integrate con impianti energetici, secondo quanto prescritto dal Dlgs 28/2011 in materia di“promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili”; entro il 2015, salvo impedimenti tecnici o di carattere ambientale, gli edifici pubblici dovranno avere autosufficienza energetica da fonte solare.
A breve, i Comuni della regione Campania dovranno dotarsi di Piani energetici solari (Pesc) per la programmazione e la gestione di obiettivi e strategie energetiche su scala locale.
In armonia con la piena tutela dei valori architettonici, storici e culturali, i Pesc definiranno le più idonee strategie di “solarizzazione” del territorio comunale, individuando le aree in cui installare impianti solari, anche con varianti ai vigenti strumenti urbanistici generali.
Ogni anno, il consiglio della Regione Campania redigerà un rapporto sullo stato dell’energia solare da allegare al bilancio energetico regionale.
“Cultura e diffusione dell’energia solare” è la prima legge regionale pubblicata in Campania nel 2013: si è compiuto l’iter legislativo di una norma che ha visto i cittadini campani tra i suoi principali promotori.
Il testo promuove un programma pluriennale di risparmio energetico che punta a coprire, entro il 2021, il 60% dell’attuale consumo di energia in tutta la regione, mediante l’utilizzo della fonte solare.
La nuova legge introduce novità sulla progettazione e la gestione di impianti, edifici e piani energetici locali:
a partire dal 2013, gli impianti solari sostituiranno quelli termoelettrici e quelli da fonte fossile per i quali saranno previsti adeguati piani di dismissione; per gli impianti di origine geotermoelettrica, invece, occorrerà un’idonea valutazione di impatto ambientale.
Le nuove costruzioni civili e produttive saranno integrate con impianti energetici, secondo quanto prescritto dal Dlgs 28/2011 in materia di“promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili”; entro il 2015, salvo impedimenti tecnici o di carattere ambientale, gli edifici pubblici dovranno avere autosufficienza energetica da fonte solare.
A breve, i Comuni della regione Campania dovranno dotarsi di Piani energetici solari (Pesc) per la programmazione e la gestione di obiettivi e strategie energetiche su scala locale.
In armonia con la piena tutela dei valori architettonici, storici e culturali, i Pesc definiranno le più idonee strategie di “solarizzazione” del territorio comunale, individuando le aree in cui installare impianti solari, anche con varianti ai vigenti strumenti urbanistici generali.
Ogni anno, il consiglio della Regione Campania redigerà un rapporto sullo stato dell’energia solare da allegare al bilancio energetico regionale.
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