Strategia energetica nazionale: dure critiche dal Wwf
(Fonte:ZeroEmission.it)
Mariagrazia Midulla: "Il documento del Governo ha un raggio d'azione di
appena sette anni ed è inadeguato sul fronte della promozione delle
energie rinnovabili"
"Il Wwf, pur apprezzando lo sforzo del governo di stilare una Strategia energetica nazionale, attesa e annunciata innumerevoli volte nel corso dell'ultimo decennio, ritiene che il documento posto in consultazione sia sostanzialmente una mera messa in ordine dell'esistente e un'enunciazione di principi che poi non trovano applicazione negli strumenti messi in campo". Così il Wwf Italia commenta e critica la Strategia energetica nazionale adottata dal Consiglio dei ministri per la quale è possibile una consultazione pubblica fino al 30 novembre 2012. "Una strategia, per definizione, deve coprire un arco temporale lungo e poi determinare delle tappe intermedie a breve e medio termine. Il documento del Governo, al contrario, ha un raggio d'azione di appena sette anni, cioè punta direttamente al breve termine - afferma Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia - il fatto che si tratti di un mero documento di 'ordine' è confermato dalla totale inadeguatezza degli strumenti messi in campo per rafforzare rinnovabili ed efficienza energetica, anche rispetto all'orizzonte europeo; tali strumenti sono addirittura dei limiti nel caso delle rinnovabili elettriche".
In alternativa il Wwf ha invece proposto da tempo una Roadmap al 2050, con obiettivi intermedi anche al 2030, incorporando davvero l'obiettivo di arrivare alla completa decarbonizzazione, con un obiettivo nazionale obbligatorio per l'efficienza energetica e soddisfacendo completamente la domanda energetica con le fonti rinnovabili, in linea con quanto sta avvenendo nella Ue e nei maggiori paesi europei. "La scelta di diventare un hub del gas non è suffragata da motivazioni sufficienti. Il fatto che l'Italia faccia ricorso meno che altri al Gas Liquido non è certo una motivazione - prosegue Mariagrazia Midulla - e soprattutto non si fa i conti con le reali esigenze del Paese, in diminuzione tale da indurre a prevedere nel Decreto Sviluppo, approvato ad agosto, uno scandaloso capacity payment (praticamente un compenso per la disponibilitá a fornire energia, non per l'energia di fatto fornita) alle centrali a olio combustibile e un'analoga misura per le centrali a gas, come al solito dando benefici e privilegi difficili poi da togliere e modificare prima di aver riorganizzato il mercato elettrico nel suo complesso. Anche la reale necessitá in Europa di un hub del gas è tutta da dimostrare".
"L'uso del carbone, poi, il combustibile che emette maggiori quantitá di anidride carbonica, non viene affatto intaccato da questa Sen, quando è piú evidente che gli obiettivi ambientali impongono di ridurlo drasticamente", conclude Midulla.
"Il Wwf, pur apprezzando lo sforzo del governo di stilare una Strategia energetica nazionale, attesa e annunciata innumerevoli volte nel corso dell'ultimo decennio, ritiene che il documento posto in consultazione sia sostanzialmente una mera messa in ordine dell'esistente e un'enunciazione di principi che poi non trovano applicazione negli strumenti messi in campo". Così il Wwf Italia commenta e critica la Strategia energetica nazionale adottata dal Consiglio dei ministri per la quale è possibile una consultazione pubblica fino al 30 novembre 2012. "Una strategia, per definizione, deve coprire un arco temporale lungo e poi determinare delle tappe intermedie a breve e medio termine. Il documento del Governo, al contrario, ha un raggio d'azione di appena sette anni, cioè punta direttamente al breve termine - afferma Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia - il fatto che si tratti di un mero documento di 'ordine' è confermato dalla totale inadeguatezza degli strumenti messi in campo per rafforzare rinnovabili ed efficienza energetica, anche rispetto all'orizzonte europeo; tali strumenti sono addirittura dei limiti nel caso delle rinnovabili elettriche".
In alternativa il Wwf ha invece proposto da tempo una Roadmap al 2050, con obiettivi intermedi anche al 2030, incorporando davvero l'obiettivo di arrivare alla completa decarbonizzazione, con un obiettivo nazionale obbligatorio per l'efficienza energetica e soddisfacendo completamente la domanda energetica con le fonti rinnovabili, in linea con quanto sta avvenendo nella Ue e nei maggiori paesi europei. "La scelta di diventare un hub del gas non è suffragata da motivazioni sufficienti. Il fatto che l'Italia faccia ricorso meno che altri al Gas Liquido non è certo una motivazione - prosegue Mariagrazia Midulla - e soprattutto non si fa i conti con le reali esigenze del Paese, in diminuzione tale da indurre a prevedere nel Decreto Sviluppo, approvato ad agosto, uno scandaloso capacity payment (praticamente un compenso per la disponibilitá a fornire energia, non per l'energia di fatto fornita) alle centrali a olio combustibile e un'analoga misura per le centrali a gas, come al solito dando benefici e privilegi difficili poi da togliere e modificare prima di aver riorganizzato il mercato elettrico nel suo complesso. Anche la reale necessitá in Europa di un hub del gas è tutta da dimostrare".
"L'uso del carbone, poi, il combustibile che emette maggiori quantitá di anidride carbonica, non viene affatto intaccato da questa Sen, quando è piú evidente che gli obiettivi ambientali impongono di ridurlo drasticamente", conclude Midulla.
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