Lo stop delle Regioni, che bocciano la bozza del Quarto Conto Energia, lascia di nuovo intendere quanto il Decreto Romani sulle Rinnovabili non piaccia e non convinca.
Ieri pomeriggio, alla conferenza Stato-Regioni, la bozza del quarto conto energia ha subito una forte battuta di arresto: la conferenza delle Regioni, infatti, presieduta da Vasco Errani, ha sottolineato i forti punti di criticità e perplessità sul Decreto che pone troppi tagli alle Rinnovabili.
Si è quindi deciso di rinviare l'approvazione del quarto conto energia al prossimo 28 Aprile, due giorni prima della scadenza prevista per approvare il provvedimento.
I primi ad esprimere il loro dissenso sulla bozza del quarto conto energia sono stati i presidenti delle Regioni Puglia, Molise ed Umbria: la Regione Umbria, tramite il proprio assessore all'ambiente fa sapere come "la proposta disattende quanto già evidenziato ed indicato dalle Regioni; spiega poi i motivi dello stop l'assessore alle attività produttive della regione Toscana: “Non ci è stato dato modo di discutere un decreto di cui non condividiamo alcune parti." Ancora più critico il governatore della regione Puglia Nichi Vendola: “Mentre i più grandi Paesi industrializzati del mondo sono impegnati verso la sostenibilità ambientale, liberandosi dalla dipendenza dei combustibili fossili, in Italia continuiamo a brancolare nel buio. Anzi si è fatto di più: si è voluto spegnere il sole”.
Sappiamo come anche le associazioni imprenditoriali hanno già ribadito da tempo la loro contrarietà al decreto sulle rinnovabili, mentre ieri hanno fatto sentire la loro voce anche gli occupati del settore rinnovabili, manifestando davanti a Montecitorio contro il quarto Conto Energia.
Intanto il governo prende ancora tempo: la strategia energetica nazionale, stando alle dichiarazioni del ministro Romani, verrà discussa solo dopo l’estate. Che ci sia una strategia di attesa collegata all'appena dichiarato e tanto discusso dietrofront sul nucleare, in vista di tempi migliori?
Ieri pomeriggio, alla conferenza Stato-Regioni, la bozza del quarto conto energia ha subito una forte battuta di arresto: la conferenza delle Regioni, infatti, presieduta da Vasco Errani, ha sottolineato i forti punti di criticità e perplessità sul Decreto che pone troppi tagli alle Rinnovabili.
Si è quindi deciso di rinviare l'approvazione del quarto conto energia al prossimo 28 Aprile, due giorni prima della scadenza prevista per approvare il provvedimento.
I primi ad esprimere il loro dissenso sulla bozza del quarto conto energia sono stati i presidenti delle Regioni Puglia, Molise ed Umbria: la Regione Umbria, tramite il proprio assessore all'ambiente fa sapere come "la proposta disattende quanto già evidenziato ed indicato dalle Regioni; spiega poi i motivi dello stop l'assessore alle attività produttive della regione Toscana: “Non ci è stato dato modo di discutere un decreto di cui non condividiamo alcune parti." Ancora più critico il governatore della regione Puglia Nichi Vendola: “Mentre i più grandi Paesi industrializzati del mondo sono impegnati verso la sostenibilità ambientale, liberandosi dalla dipendenza dei combustibili fossili, in Italia continuiamo a brancolare nel buio. Anzi si è fatto di più: si è voluto spegnere il sole”.
Sappiamo come anche le associazioni imprenditoriali hanno già ribadito da tempo la loro contrarietà al decreto sulle rinnovabili, mentre ieri hanno fatto sentire la loro voce anche gli occupati del settore rinnovabili, manifestando davanti a Montecitorio contro il quarto Conto Energia.
Intanto il governo prende ancora tempo: la strategia energetica nazionale, stando alle dichiarazioni del ministro Romani, verrà discussa solo dopo l’estate. Che ci sia una strategia di attesa collegata all'appena dichiarato e tanto discusso dietrofront sul nucleare, in vista di tempi migliori?
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