Colucci (Sostenya): "Alla politica manca un'agenda verde"
(Fonte:ZeroEmission.it)
"Quella fatta dal rapporto GreenItaly a cura di Symbola ed Unioncamere è un’analisi molto positiva - ha commentato Pietro Colucci, Amministratore Delegato del Gruppo Sostenya - a questa nuova realtà fotografata – industriale, economica e sociale - manca però una corrispondente rappresentanza a tutti i livelli che colmi la lacuna di un sistema politico che dedica troppo poco tempo ad una Agenda Verde”.
“La Green Economy rappresenta un vero driver di crescita del Paese ed unica exit strategy dalla crisi insieme all'internazionalizzazione delle Imprese Italiane, di cui resta comunque, significativa componente - ha aggiunto Colucci - 320 mila Imprese, oltre 3 milioni di occupati (il 13% del totale, includendo anche la Pubblica Ammministrazione) sono una realtà con cui ormai fare i conti a tutti i livelli. Ma il dato più confortante e' la stabilità dell'occupazione creata, che risulta molto più frequente (il 28% contro il 13%) rispetto ai settori tradizionali con una difficoltà di reperire nuove professionalità (il 19% contro il 13%) rispetto all'industria consueta. La verità è che la green economy ha messo in moto un processo inarrestabile che parte da un profondo mutamento culturale che attraversa trasversalmente tutta la Società e che riscrive il modello di un Capitalismo che include il concetto del limite per dirla con le parole di Aldo Bonomi". Secondo Colucci in conclusione “Occorre un’attenzione più forte da parte della politica e la presenza di figure che interpretino al meglio il ruolo di pionieri in Confindustria, dove le deleghe sulla Green Economy e la sostenibilità vengono accorpate per ragioni di assonanza culturale a figure sicuramente capaci, ma non certo portatori di quella mentalità nuova che invece occorrerebbe per interpretare al meglio una fase di transizione epocale come quella che stiamo vivendo”.
“La Green Economy rappresenta un vero driver di crescita del Paese ed unica exit strategy dalla crisi insieme all'internazionalizzazione delle Imprese Italiane, di cui resta comunque, significativa componente - ha aggiunto Colucci - 320 mila Imprese, oltre 3 milioni di occupati (il 13% del totale, includendo anche la Pubblica Ammministrazione) sono una realtà con cui ormai fare i conti a tutti i livelli. Ma il dato più confortante e' la stabilità dell'occupazione creata, che risulta molto più frequente (il 28% contro il 13%) rispetto ai settori tradizionali con una difficoltà di reperire nuove professionalità (il 19% contro il 13%) rispetto all'industria consueta. La verità è che la green economy ha messo in moto un processo inarrestabile che parte da un profondo mutamento culturale che attraversa trasversalmente tutta la Società e che riscrive il modello di un Capitalismo che include il concetto del limite per dirla con le parole di Aldo Bonomi". Secondo Colucci in conclusione “Occorre un’attenzione più forte da parte della politica e la presenza di figure che interpretino al meglio il ruolo di pionieri in Confindustria, dove le deleghe sulla Green Economy e la sostenibilità vengono accorpate per ragioni di assonanza culturale a figure sicuramente capaci, ma non certo portatori di quella mentalità nuova che invece occorrerebbe per interpretare al meglio una fase di transizione epocale come quella che stiamo vivendo”.