Fotovoltaico: efficienza al 30% per le celle solari organiche
(Fonte:GreenStyle-Silvana Santo)
Gli scienziati dell’Accademia Cinese delle Scienze e della North Carolina State University hanno trovato un sistema per aumentare l’efficienza delle celle solari organiche fino al 30%, riducendo ulteriormente il costo dell’energia solare. Lo sostiene uno studio pubblicato su Advanced Materials.
I ricercatori, in particolare, sono riusciti a cambiare la struttura molecolare dei materiali utilizzati nella produzione di celle solari organiche, facendo in modo che l’efficienza superi quella delle tradizionali celle al silicio.
La chiave per la svolta è un polimero noto come PBT-OP e creato ad hoc dagli scienziati. Si tratta di un materiale composto da due monomeri già disponibili in commercio e da un terzo monomero di nuova concezione, facilmente sintetizzabile in laboratorio. Spiegano i chimici coinvolti nella ricerca:
Abbiamo trovato un modo semplice per modificare chimicamente la struttura elettronica e migliorare l’efficienza della cella solare, catturando una frazione maggiore di energia della luce, senza cambiare la capacità del materiale di assorbire, creare e trasportare energia.
La scoperta dovrebbe consentire una maggiore diversificazione nella tecnologia per la produzione di energia solare. La ricerca è stata finanziata dal Dipartimento americano di Energia (Office of Science, Basic Energy Science) e dal Ministero della Scienza e della Tecnologia cinese.
I ricercatori, in particolare, sono riusciti a cambiare la struttura molecolare dei materiali utilizzati nella produzione di celle solari organiche, facendo in modo che l’efficienza superi quella delle tradizionali celle al silicio.
La chiave per la svolta è un polimero noto come PBT-OP e creato ad hoc dagli scienziati. Si tratta di un materiale composto da due monomeri già disponibili in commercio e da un terzo monomero di nuova concezione, facilmente sintetizzabile in laboratorio. Spiegano i chimici coinvolti nella ricerca:
Abbiamo trovato un modo semplice per modificare chimicamente la struttura elettronica e migliorare l’efficienza della cella solare, catturando una frazione maggiore di energia della luce, senza cambiare la capacità del materiale di assorbire, creare e trasportare energia.
La scoperta dovrebbe consentire una maggiore diversificazione nella tecnologia per la produzione di energia solare. La ricerca è stata finanziata dal Dipartimento americano di Energia (Office of Science, Basic Energy Science) e dal Ministero della Scienza e della Tecnologia cinese.