giovedì 9 maggio 2013

Dazi antidumping potrebbero partire dal 6 giugno

 Dazi antidumping potrebbero partire dal 6 giugno

(Fonte:ZeroEmission.it)
 
 
 
Voci sempre più insistenti, riprese anche da molti canali di informazione sul web, confermerebbero l'applicazione, tra poche settimane, di dazi retroattivi compresi tra il 37 e il 68% contro la presunta concorrenza sleale sui prodotti FV cinesi importati in UE

Dazi antidumping potrebbero partire dal 6 giugno Sui dazi antidumping al fotovoltaico cinese importato in Europa, l'Ue avrebbe ormai deciso e, con ogni probabilità, dal 6 giugno, potrebbero già essere applicate delle tariffe provvisorie. Diverse fonti vicine alla Commissione europea, riportate ieri sera da molte testate online, sembrano confermare le voci di poche settimane fa sull'applicazione di dazi antidumping compresi tra il 37 e il 68%. I dazi saranno retroattivi e verranno imposti a tutti i prodotti di fabbricazione cinese importati in Europa a partire dal 6 marzo, data di avvio della registrazione.

Soddisfazione è stata subito manifestata da produttori europei e associazioni, tra cui EU Prosun, che da sempre lottava per l'imposizione di dazi sull'import dalla Cina. Altri, invece, come Afase (l'Allenaza per un'energia solare accessibile) hanno espresso preoccupazione e rammarico. "Tariffe punitive, indipendentemente dal loro livello, provocherebbero danni irreversibili all’intera catena di valore del fotovoltaico europea - ha commentato Afase - i livelli ora ipotizzati costerebbero un caro prezzo alla industria del fotovoltaico e all’intera economia dell’Ue. Uno studio dell’istituto di ricerca indipendente Prognos conclude che dazi del 60% costerebbe all'economia europea fino a 242.000 posti di lavoro e 27 miliardi di euro nei prossimi tre anni".

Nel corso di un'audizione alla Commissione europea venerdì 5 aprile i sostenitori di Afase hanno denunciato che lo sviluppo attuale del mercato non lascerebbe spazio ad aumenti dei prezzi e che i dazi ad un livello del 15% potrebbero distruggere l’85% della domanda di fotovoltaico dell’Ue. “Il settore del solare è molto sensibile all’andamento dei prezzi. Le aziende operanti nel solare hanno già dovuto affrontare, in passato, una continua diminuzione degli incentivi. Se i prezzi sono aumentati artificialmente a causa dell’introduzione di tariffe punitive, il mercato solare europeo arriverebbe ad una fase di stallo, con effetti disastrosi per i posti di lavoro verdi”, ha detto Wouter Vermeersch, Amministratore Delegato della società belga Cleantec Trade. "La Commissione Europea dovrebbe capire che il valore aggiunto risiede a monte e a valle della produzione di pannelli solari - ha aggiunto Afase - imporre dazi provvisori sulle importazioni di pannelli solari dalla Cina andrebbe contro l’Interesse dell’Unione europea e sarebbe in contraddizione con l’ambizione dell’Europa di creare una economia ‘verde’ con un alto valore aggiunto".

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