Francia: una proposta di legge per fermare l’obsolescenza programmata dei prodotti
(Fonte:GreenEnergyJournal.it-Francesca Fiore)
Gli ambientalisti francesi hanno presentato un disegno di legge che potrebbe ridefinire gli stili di consumo dei francesi riducendo i rifiuti, sprecando meno energia e salvaguardando le risorse naturali.
Vietare l’obsolescenza programmata e facilitare la riparabilità dei prodotti. Un gruppo di parlamentari ecologisti ha proposto un disegno di legge al Senato francese che pone una sfida molto più ampia della mera modifica delle normative relative alla produzione tecnologica, nella prospettiva di un cambiamento culturale rispetto ai consumi. La proposta potrebbe essere infatti integrata in un più ampio progetto di “legge sul consumo”, da approvare prima dell’estate.
Il testo propone di dare una definizione di obsolescenza programmata, quella strategia messa in campo da molte aziende che “programmano” la vita dei propri dispositivi in media sui due anni, per avere la certezza di un consumo futuro. Le conseguenze pratiche sono una cultura “dell’usa e getta”, con gravi ricadute sulla quantità di rifiuti e lo spreco di energia e risorse naturali. Gli ecologisti francesi hanno proposto di prorogare il periodo legale di garanzia a tre anni per i beni commercializzati entro il 2014, a quattro per quelli immessi nel mercato nel 2015 e cinque anni nel 2016, contro i due anni attuali. Le aziende che applicano strategie non conformi al testo di legge potrebbero essere punite con multe fino a 37 mila euro.
Una parte di ambientalisti avrebbe voluto estendere il periodo fino a dieci anni, per dare una drastica sterzata agli stili di consumo dei francesi, ma gli interessi economici toccati da questa proposta sono molti: “La maggior parte dei prodotti sono affidabili per almeno cinque anni, i produttori non dovrebbero essere particolarmente colpiti da questa misura – hanno spiegato i senatori – L'estensione di tale garanzia può anche essere un vantaggio competitivo”.
Le ricadute di una simile legge sono moltissime, anche se non percepibili nel breve tempo: minor consumo di risorse, miglior indirizzamento dell’energia prodotta, minor quantità di rifiuti da smaltire e, fattore non ultimo in ordine di importanza, una ripresa dell’artigianato locale delle manutenzioni e riparazioni. Anche se una legge nazionale ha scarse possibilità di incidere profondamente negli stili di vita degli europei, la proposta degli ambientalisti francesi rimane comunque un segnale importante per un cambiamento culturale del consumo che, in futuro, sarà pressoché inevitabile.
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