lunedì 25 febbraio 2013

La Svizzera nel gruppo di testa europeo per le energie rinnovabili, ecco la strategia di sviluppo

La Svizzera nel gruppo di testa europeo per le energie rinnovabili, ecco la strategia di sviluppo

(Fonte:Ecqualogia.it)
 
 
Uno studio condotto su incarico dell’Ufficio Federale dell’Energia, conferma l’importanza delle energie rinnovabili per l’economia della federazione elvetica oggi e in futuro

Nel 2010 le imprese svizzere attive nel settore delle energie rinnovabili, (che contano 22.800 occupati), hanno creato valore aggiunto lordo per 4,8 miliardi di franchi, consentendo alla Svizzera di situarsi nel gruppo di testa a livello europeo. Le esportazioni di beni e servizi, in particolare nel settore dell’energia fotovoltaica e idroelettrica, hanno raggiunto un volume di 3,2 miliardi di franchi.
Da qui al 2020 si prospetta un tasso di crescita annua che, a seconda degli scenari, si situa tra il +1,6 per cento (scenario “status quo”) e il +2,9 per cento (scenario “pacchetto di misure della Strategia energetica 2050” da poco varata).

Valori che si collocano nettamente al di sopra delle previsioni di crescita per l’economia svizzera nel suo complesso.
I dati sono stati forniti dagli istituti Rütter e Ernst Basler con i relativi partner, e dal Fraunhofer Institut für System und Innovationsforschung, che su incarico dell’Ufficio federale dell’energia hanno condotto uno studio sull'importanza delle energie rinnovabili per l'economia svizzera.

La ricerca era mirata, in particolare, ad evidenziare quale è il contributo fornito dal settore delle energie rinnovabili alla formazione del prodotto interno lordo (PIL), all'occupazione e alle esportazioni. Oltre all'importanza economica diretta, sono stati presi in considerazione anche gli effetti indiretti di questo settore su altre imprese.

Riguardo alla creazione di valore aggiunto lordo, il settore delle energie rinnovabili si attestava nel 2010 a 4,8 miliardi di franchi, con un dato occupazionale pari a 22.800 addetti a tempo pieno. La quota del settore corrisponde allo 0,9% del PIL della Svizzera e allo 0,6% dell'occupazione complessiva: tra i primi Paesi a livello europeo.
Calcolando il valore sull’intera filiera, il settore delle energie rinnovabili rappresenta (sempre su dato 2010) circa l'1,5% del PIL e l'1.2% degli occupati.
Il volume finanziario che sta dietro a queste cifre ammonta nel complesso a 7,3 miliardi di franchi, 3 dei quali per la costruzione di nuovi impianti e la sostituzione di impianti esistenti, 3,8 per la gestione degli impianti, in particolare delle centrali idroelettriche, e 0,5 per la legna da ardere.
L’analisi nel dettaglio di questo volume finanziario evidenzia che del totale di 7,3 miliardi di franchi, 2,5 miliardi di franchi sono stati generati dai gestori degli impianti sotto forma di valore aggiunto diretto; i restanti 4,8 miliardi di franchi includono beni e servizi per la costruzione e la gestione degli impianti. La maggior parte di questa quota (3,1 mila franchi) è stata stanziata dal settore delle energie rinnovabili svizzere, mentre ammontano a 0,6 miliardi di franchi i contributi che derivano dagli altri settori dell'economia svizzera, come ad esempio i servizi bancari e assicurativi. L'importo rimanente (1,1 mila franchi) fa capo alle importazioni, ad esempio di impianti ad energia eolica e della maggior parte dei moduli solari utilizzati nel Paese elvetico, mentre le imprese svizzere attive nel settore delle energie rinnovabili hanno esportato beni e servizi per un valore pari a 3,2 miliardi di franchi.
Gli scenari per lo sviluppo futuro, dipenderanno -secondo lo studio- sia dall'evoluzione del mercato interno e mondiale sia dalle decisioni di politica energetica su scala nazionale e globale. Gli Istituti che hanno redatto lo studio sottolineano pertanto l’impossibilità di formulare previsioni con un elevato grado di certezza sullo sviluppo delle energie rinnovabili e della loro importanza per l'economia. Tuttavia indicano due scenari che si basano sulle Prospettive energetiche 2050 dell'Ufficio Federale dell'Energia e sulle tendenze globali descritte dal World Energy Outlook dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (AIE).

Lo scenario di base (indicato “status quo”) si fonda sulle misure di politica energetica già approvate ed entrate in vigore, quindi uno scenario conservativo, secondo il quale il valore aggiunto raggiungerà l’1% del PIL (5,7 miliardi di franchi) e lo 0,6% dell’occupazione (con 25.500 posti di lavoro a tempo pieno). Tenendo conto anche degli effetti indiretti, il valore aggiunto ammonterà a 9,3 miliardi di franchi (1,6% del PIL) e l'occupazione a 50.000 posti di lavoro a tempo pieno.
Lo scenario di sviluppo, invece, è orientato al pacchetto di misure della Strategia energetica 2050 e dovrebbe portare (entro il 2020) alla creazione di un valore aggiunto pari all’1,1% del PIL (6,4 miliardi di franchi) con 29.000 posti di lavoro a tempo pieno, ovvero lo 0,7% dell'occupazione totale. I tassi di crescita annua si situeranno al 2,9% per il valore aggiunto e al 2,5% per l'occupazione. Tenendo conto anche degli effetti indiretti, il valore aggiunto lordo connesso con le energie rinnovabili ammonterà a 10,6 miliardi di franchi (1,8% del PIL) e l'occupazione a 57.000 posti di lavoro a tempo pieno.

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