Incentivi rinnovabili costeranno 220 miliardi secondo Assoelettrica
(Fonte:GreenStyle.it-Guido Grassadonio)
Le rinnovabili sono una spesa quasi insostenibile che grava sulla bolletta di ognuno di noi e sui costi energetici del Paese o sono un’opportunità e una risorsa? Sappiamo bene come la pensano ambientalisti e le tante aziende che su tali fonti energetiche hanno investito tempo e denaro. È nota però anche l’opinione di coloro che l’energia, invece la producono con fonti tradizionali: gli inquinanti combustibili d’origine fossile.
A ribadire l’idea dell’insostenibilità delle rinnovabili, fotovoltaico in testa, ci ha pensato Assoelettrica, rendendo note alcune stime sui costi degliincentivi pubblici:
A ribadire l’idea dell’insostenibilità delle rinnovabili, fotovoltaico in testa, ci ha pensato Assoelettrica, rendendo note alcune stime sui costi degliincentivi pubblici:
Un’elaborazione di Assoelettrica basata sui dati dell’Autorità e del GSE stima che il costo totale degli incentivi che saranno destinati in Italia alle fonti rinnovabili elettriche dal 2009 al 2032 sarà pari a circa 220 miliardi di euro, di questi 200 miliardi verranno erogati nei prossimi 20 anni tra il 2013 ed il 2032. Il picco di spesa si raggiungerà nel 2016 quando si supereranno i 12,5 miliardi di euro di incentivi.
La cifra di220 miliardi è enorme, anche se spalmata in vent’anni. L’associazione completa la sua diagnosi, sottolineando, per giunta, l’effetto direttamente ed indirettamente recessivo per l’economia del Paese di questo “abuso” degli incentivi:
I 12,5 miliardi di incentivi che verranno assegnati nel 2016 corrispondono a circa 200 € per ogni cittadino italiano. Una spesa che, se non si modificherà la situazione attuale, graverà sulle bollette elettriche di cittadini ed aziende. Le utenze domestiche rappresentano il 22% circa della domanda italiana di energia elettrica, le altre utenze il rimanente 78%, quindi la gran parte di questi incentivi sarà a carico di industrie, di piccole e medie aziende di tutti i settori, dalla manifattura al commercio ai servizi, e delle amministrazioni pubbliche.
Dunque, se solo un quarto del costo degli incentivi peserà direttamente nella bolletta elettrica delle famiglie, i rimanenti tre quarti si rifletteranno in buona parte in un aumento nel costo di prodotti e servizi che le stesse famiglie acquisteranno.
Un quadro sintetico e rapido della situazione che sembra indicare la tragedia. Le opinioni espresse sono senza dubbio legittime, ma va detto che non sono condivise all’interno del dibattito. Fra le altre cose, non si capisce se Assoelettrica stia tenendo conto, nei suoi calcoli, della raggiunta grid parity di molte tecnologie energetiche da fonti rinnovabili. Inoltre, dai costi delle rinnovabili si dovrebbe in qualche modo detrarre i costi sanitari risparmiati grazie alla limitazione di fonti pericolose come il carbone. In questo senso, va ribadito, la valutazione non può essere solo economica, ma anche etica.
In ultimo è impossibile non notare come il Presidente di Assoelettrica sia Chicco Testa, protagonista in un passato recentissimo della campagna referendaria pro-nucleare e convinto “ex-ambientalista” (ha rotto da anni con Legambiente, di cui è stato Presidente nazionale). Che le posizioni espresse siano radicalmente negative nei confronti delle rinnovabili era un qualcosa di atteso e non sorprendente. Questo senza nulla togliere alla loro legittimità e al loro diritto di essere valutate serenamente per i contenuti espressi.
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