Energy & Strategy Group: FV rende anche senza incentivi
(Fonte: ZeroEmission.it)
Al termine di questo regime incentivante, il rendimento
sull'investimento per un impianto fotovoltaico si attesterebbe intorno
all'8% per le zone del Sud e del 6% per quelle del Nord.
Investire nel fotovoltaico anche senza incentivi, si può. Lo dimostra numeri alla mano Davide Chiaroni, vicedirettore Energy end Strategy group del Politecnico di Milano. Il tema è quello della "grid-parity", cioè del pareggio del costo di produzione dell'energia da fonte rinnovabile rispetto alla fonte fossile (gas e petrolio). "In realtà, il concetto di "grid-parity" nella pratica assume più il significato di una misura di investimento" - spiega Chiaroni, dal momento che include una vasta gamma di variabili, come l'incostanza della produzione di energia da parte di un impianto fotovoltaico. Tornando ai numeri che cominciano a essere ragionevoli".
Si parla infatti di un rendimento dell'8% sul proprio investimento, per un privato cittadino che mette su un impianto al Sud (del 6% al Nord). Considerando invece un impianto da 400 kW con il 100% di autoconsumo e un costo di 1.300 euro al kW, il rendimento sarebbe del 13% al Sud e dell'8% al Nord. "Numeri di tutto rispetto per parlare di investimenti sostenibili", conclude Chiaroni. "Per quanto riguarda il fabbisogno nazionale coperto da impianti fotovoltaici- afferma Giovanni Simoni, presidente di Assosolare - a fine 2012 saremo sull'8%. Insieme alle altre fonti rinnovabili, con il fotovoltaico siamo arrivati a coprire il 27% del fabbisogno di energia, che era un obiettivo fissato per il 2020, quindi siamo in anticipo di otto anni. É un settore che va veloce e si confronta con l'Europa con numeri da record".
Investire nel fotovoltaico anche senza incentivi, si può. Lo dimostra numeri alla mano Davide Chiaroni, vicedirettore Energy end Strategy group del Politecnico di Milano. Il tema è quello della "grid-parity", cioè del pareggio del costo di produzione dell'energia da fonte rinnovabile rispetto alla fonte fossile (gas e petrolio). "In realtà, il concetto di "grid-parity" nella pratica assume più il significato di una misura di investimento" - spiega Chiaroni, dal momento che include una vasta gamma di variabili, come l'incostanza della produzione di energia da parte di un impianto fotovoltaico. Tornando ai numeri che cominciano a essere ragionevoli".
Si parla infatti di un rendimento dell'8% sul proprio investimento, per un privato cittadino che mette su un impianto al Sud (del 6% al Nord). Considerando invece un impianto da 400 kW con il 100% di autoconsumo e un costo di 1.300 euro al kW, il rendimento sarebbe del 13% al Sud e dell'8% al Nord. "Numeri di tutto rispetto per parlare di investimenti sostenibili", conclude Chiaroni. "Per quanto riguarda il fabbisogno nazionale coperto da impianti fotovoltaici- afferma Giovanni Simoni, presidente di Assosolare - a fine 2012 saremo sull'8%. Insieme alle altre fonti rinnovabili, con il fotovoltaico siamo arrivati a coprire il 27% del fabbisogno di energia, che era un obiettivo fissato per il 2020, quindi siamo in anticipo di otto anni. É un settore che va veloce e si confronta con l'Europa con numeri da record".

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