giovedì 30 agosto 2012

Stoccaggio di Energia Rinnovabile: Scienziati Australiani Creano una Batteria a Basso Costo


(Fonte: GenitronSviluppo.com)
Continua la corsa alla creazione di tecnologie sostenibili per lo stoccaggio di energia. I ricercatori della Murdoch University di Perth, in Australia hanno sviluppato una batteria agli ioni di sodio che potrebbe rendere le tecnologie ad energia rinnovabile più conveniente.
La batteria può essere utilizzata in sostituzione delle costose batterie al litio per immagazzinare l’energia solare ed eolica al fine di fornire alimentazione continua anche nelle giornate nuvolose o senza vento. Secondo la Manickam Minakshi e Danielle Meyrick del gruppo di ricerca, la batteria “ha un potenziale eccellente per uso su larga scala, tra cui immagazzinare energia da turbine eoliche e parchi solari e per la successiva immissione di elettricità nella rete locale, come pure in impianti stand alone in fabbriche e industrie”.

Energie Rinnovabili: Lo Stoccaggio Irrisolto

Mentre osserviamo infatti la transizione verso le fonti energetiche rinnovabili come l’energia solare ed eolica, siamo di fronte a una serie di problematiche non indifferenti e una delle maggiori riguarda proprio lo stoccaggio dell’energia in eccesso. Attualmente le turbine eoliche e i pannelli fotovoltaici sono dipendenti dalle condizioni atmosferiche. Attualmente la domanda di energia elettrica resta sbilanciata con la fornitura di energia generata da fonti rinnovabili. Queste limitazioni richiedono l’immagazzinamento di energia in eccesso dove possibile ma spesso questa fase è ancora molto costosa. Gli accumulatori creati fino ad oggi sono composti da materiali rari e costosi, come lo zolfo fuso e metalli liquidi, rendendo il prezzo ancora troppo alto per la commercializzazione. A differenza dei suoi predecessori, la nuova batteria si basa sul sodio, uno degli elementi più abbondanti e convenienti a livello globale, le cui proprietà chimiche sono simili a quelle del prezioso litio. La sfida successiva è stata quella di trovare un materiale per i catodi e gli anodi in grado di accogliere gli ioni di sodio. Ma dopo numerosi test, Minakshi e la Meyrick hanno trovato che l’uso di biossido di manganese come catodo e il fosfato di sodio come anodo ha dato i migliori risultati. Ora si passa a studiare l’industrializzazione su larga scala.

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