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giovedì 21 novembre 2013

Fotovoltaico, costi in calo nel 2014: 20 centesimi per watt

(Fonte:GreenStyle.it-Francesca Fiore)
 
 
 
 
I costi dei wafer di polisilicio per gli impianti fotovoltaici continueranno a scendere, toccando all’inizio del 2014 la quota minima dei 20 centesimi di dollaro per Watt: è la previsione che NDP Solarbuzz fa nella suo ultimo studio, il Polysilicon and Wafer Supply Chain Quarterly report. Ottime notizie per il settore, che da anni soffre dei pesanti costi di produzione, non ripagati dai prezzi di vendita sul mercato.

Rispetto al 2008, anno in cui il costo dei wafer si attestava sui 60 centesimi, il costo totale delle produzioni è sceso di un terzo: secondo NDP Solarbuzz l’eccesso di offerta e il basso prezzo di vendita dei wafer hanno costretto la maggior parte dei produttori a comprimere ulteriormente i costi.

Sono molte le strategie attuate in questi anni dalle aziende: dall’aumento della produttività al trasferimento degli impianti in Paesi in cui i prezzi dell’energia elettrica sono più bassi, passando per la costruzione di centrali elettriche In-House.

Una delle novità più interessanti, secondo gli analisti di NDP Solarbuzz, sono gli impianti a tecnologia FBR, fluidized bead reactor (reattori a letto fluido), verso cui si stanno orientando la gran parte dei produttori, compreso il processo Siemens. Secondo i principali produttori, i costi del silicio con il processo Siemens potrebbero arrivare sotto la soglia dei 14 dollari al chilo e i costi del silicio prodotto con tecnologie FBR a meno di 10 dollari al chilo, nel giro di pochi anni.

Inoltre, ha spiegato il vicepresidente di NPD Solarbuzz, Charles Annis:

Anche le dimensioni dei lingotti di polisilicio sono state aumentate, per ridurre i costi: in questo modo si riduce anche la produzione di liquame. I produttori hanno migliorato le attività di riciclo degli scarti, usano seghe diamantate per i wafer monocristallini e hanno aumentato la qualità del processo di cristallizzazione

Le principali voci che pesano sulla produzione dei wafer sono il costo della materia prima, il silicio, e i costi della manifattura: in media, negli ultimi 5 anni, queste due voci sono scese del 16% annuo. L’aumento della domanda previsto dagli analisti, dovrebbe permettere ai produttori di rientrare nei costi fissi.

Secondo le precedenti analisi di NDP Solarbuzz, infatti, la capacità totale del mercato fotovoltaico dovrebbe toccare, entro il 2014, una quota fra i 45 GW e i 50 GW: se così dovesse essere, gli impianti dei sette maggiori produttori di polisilicio che rientrano nella lista tier 1 – GCL, Hemlock, OCI, REC Silicon, SunEdison, Tokuyama e Wacker- dovrebbero tornare tutti alla produzione piena.

lunedì 8 luglio 2013

Fotovoltaico: toccherà 45 GW entro il 2014 secondo Deutsche Bank

(Fonte:GreenStyle.it-Francesca Fiore)
Buone notizie per il mercato fotovoltaico: dopo le previsioni negative pubblicate da molte agenzie, è Deutsche Bank a risollevare il morale dei produttori. L’istituto di credito tedesco ha rivisto gli outlook pubblicati, sottolineando come il mercato globale del fotovoltaico potrebbe arrivare a 38-40 GW entro quest’anno, toccando quota 45 GW entro il 2014.

Gli analisti di Deutsche Bank sono intervenuti a San Francisco, durante l’ormai celebre conferenza Intersolar, spiegando come la massiccia domanda proveniente da “mercati sostenibili”, come quello cinese, giapponese indiano e sudamericano, possa portare alla stabilizzazione della domanda.

Si ribaltano le previsioni negative fin qui annunciate: le analisi di Deutsche Bank vanno oltre quella già pubblicata da NPD Solarbuzz, che prevede per il 2013 il “livello record di 35,1 GW“.

Secondo Michael Barker, analista di NDP Solarbuzz, il mercato sta continuando a fare affidamento su quattro paesi chiave, Germania, USA, Cina e Giappone, che hanno rappresentato fin ora oltre il 60% della domanda mondiale di energia solare. Cina e Giappone, in particolare, dal 10% della domanda coperta tre anni fa, arriveranno a rappresentare il 45% della domanda globale entro il 2013. Barker ha spiegato:

Nel 2013, il numero di progetti fotovoltaici su larga scala completato esclusivamente nei due paesi determinerà il livello di crescita annuale del settore, e chiarirà di quanto la domanda globale possa superare il limite dei 35 GW.

Secondo Deutsche Bank anche la situazione sul fronte approvvigionamenti potrebbe migliorare: i prezzi scenderanno anche e soprattutto a causa della crisi che i produttori di secondo e terzo livello stanno vivendo in Cina. Inoltre, ha spiegato l’analista, è importante arrivare alla stabilità delle politiche locali:

Ci aspettiamo che l’umore degli investitori migliori una volta che gli sbalzi della politica si siano esauriti: vi è evidenza incontestabile fra questi fattori e una maggiore sostenibilità nella crescita del mercato.

mercoledì 3 ottobre 2012

Fotovoltaico.Prezzi bassi fino al 2013

Fotovoltaico: è troppo quello sul mercato. Prezzi bassi fino al 2013


(Fonte:GreenStyle-Peppe Croce)
Secondo l’ultimo rapporto di NPD Solarbuzz c’è troppo polysilicon sul mercato mondiale e i prezzi di questo materiale con cui si fanno celle e moduli fotovoltaici sono destinati a scendere. E di parecchio: -52% a fine 2012 rispetto all’anno scorso, e -13% nel 2013. Nonostante ciò, sempre secondo Solarbuzz, i produttori di polysilicon continuano e continueranno ad inflazionare il mercato, tanto che nel terzo trimestre 2012 la capacità stipata nei magazzini è passata dai 66 ai 79 giorni di copertura mentre le consegne sono scese del 7%.
Nella prima metà del 2012 la domanda è stata pari a circa 13 GW, mentre nella seconda dovrebbe raggiungere i 16 GW. Se confrontiamo i dati con il 2011, che ha fatto registrare una domanda pari a 10 GW a trimestre, capiamo al volo come vanno le cose: il mercato sembra impazzito e necessita di una forte razionalizzazione della filiera produttiva. L’attuale sovracapacità di polysilicon tocca le 385 mila tonnellate annue.
Nel 2013, secondo le stime di Solarbuzz, i maggiori produttori dovrebbero guadagnare quote di mercato a scapito dei più piccoli. Che nel 2012 hanno spesso sospeso la produzione per smaltire gli stock di magazzino, temendo che la merce ancora invenduta scendesse troppo di prezzo. Un mercato fotovoltaico più concentrato, quindi, ma forse più stabile e meno imbizzarrito.
Tuttavia, come spiega il vice presidente di NPD Solarbuzz Charles Annis, la stabilizzazione del mercato non sarà così semplice:

L’ultima cosa di cui ha bisogno l’industria del polysilicon in questo momento è un aumento della capacità produttiva. Ma alcuni dei nuovi stabilimenti aperti negli ultimi due-tre anni sono difficili da tenere fermi. In più, certi produttori stanno aggiungendo ulteriore capacità nel tentativo di abbassare i costi attraverso l’economia di scala. Altri stanno aumentando la produttività, altri ancora stanno aggiornando la tecnologia produttiva adottando la idroclorurazione per ridurre i consumi di energia e salire di scala.

Il risultato è che si prevedono molte chiusure di stabilimenti nei prossimi 18 mesi, a meno che non ci sia un inaspettato aumento della domanda: dei 57 produttori di secondo e terzo livello parecchi spariranno entro un anno e mezzo, di quelli di primo livello alcuni non vivranno più di due anni. I prezzi del polysilicon, di conseguenza, non si stabilizzeranno prima del 2013.
In tutto questo sali e scendi di numeri, percentuali e aziende destinate a chiudere i battenti si inseriscono le misure antidumping sul polysilicon annunciate recentemente dal Governo cinese, in risposta ai dazi americani sulle celle fotovoltaiche. Spiega Annis:

Se il Ministero del Commercio cinese deciderà effettivamente di imporre misure antidumping sulle importazioni di polysilicon i prezzi probabilmente saliranno. Ma, in ogni caso, ciò aiuterà solo un piccolo numero di produttori cinesi. E sfavorirà non solo i produttori stranieri di wafer, celle e moduli ma anche molti di quelli cinesi. Inoltre non aiuterà a risolvere la sovraproduzione di polysilicon e potrebbe restringere la crescita del mercato a causa dell’innalzamento dei prezzi.