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martedì 5 marzo 2013

Pannelli fotovoltaici: Cobat gestirà smaltimento e riciclo

Pannelli fotovoltaici: Cobat gestirà smaltimento e riciclo

(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)
 
 
 
A inizio di questo mese il GSE ha aggiornato l’elenco dei consorzi idonei alla raccolta e al riciclo dei pannelli fotovoltaici a fine vita. Nel nuovo elenco figura anche il COBAT, Consorzio Nazionale Raccolta e Riciclo Batterie usate, che ora è ufficialmente abilitato allo smaltimento di questa forma particolare di RAEE.

L’obbligo di smaltimento a fine vita dei pannelli fotovoltaici è importantissimo per chi acquista un impianto: se i moduli utilizzati non sono coperti da questa garanzia il titolare non potrà accedere agli incentivi al fotovoltaico del Quinto Conto Energia.

Da questo punto di vista è importante anche la rete di punti di raccolta: oggi nessuno ci pensa, ma tra una ventina d’anni si dovrà smontare l’intero impianto e consegnarlo a un consorzio abilitato ed è bene che il consorzio abbia punti di raccolta vicini ai clienti. Al momento COBAT può contare su 90 punti di raccolta e di impianti di trattamento e di recupero adeguati consorziati. Il che garantisce anche la tracciabilità del pannello, una volta smontato dal tetto. La certificazione del COBAT come idoneo allo smaltimento è il punto d’arrivo di uno sforzo iniziato due anni fa, come spiega Giancarlo Morandi, presidente del consorzio:


Sin dal 2011 il Consorzio ha voluto strutturare in maniera tempestiva un sistema di gestione dei moduli fotovoltaici giunti a fine vita, anticipando la normativa: in questo modo è nata la prima filiera italiana per la raccolta e il riciclo dei moduli esausti.

Il raggiungimento di quest’obiettivo permetterà al nostro Consorzio multifiliera, che già conta un centinaio di produttori iscritti per il fotovoltaico, d’integrare l’ampia offerta di servizi ambientali nati per rispondere alle esigenze dei cittadini, delle Amministrazioni e delle imprese.

In effetti già da diversi mesi COBAT è stato scelto dal Comitato IFI come consorzio di riferimento per lo smaltimento del fotovoltaico. L’accordo IFI-COBAT è persino precedente, e di parecchio, all’approvazione della normativa sull’obbligo di riciclo.

Una normativa che è arrivata con troppo ritardo, secondo IFI, permettendo a chi non era in regola di “tirare avanti” ancora per un po’. Recentemente anche Yingli Solar, primo produttore al mondo di fotovoltaico, ha scelto il COBAT per il riciclo dei suoi pannelli.

giovedì 14 febbraio 2013

Fotovoltaico, riciclo obbligatorio dei pannelli: chiarimenti Remedia

Fotovoltaico, riciclo obbligatorio dei pannelli: chiarimenti Remedia

(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)

 
L’obbligo della certificazione dei pannelli fotovoltaici in merito al riciclo a fine vita dell’impianto è stato recentemente spostato dal GSE al 31 marzo prossimo, ma il disciplinare tecnico al quale devono aderire i produttori dei pannelli è stato già pubblicato.

Questo sfasamento di date ha causato molta apprensione negli acquirenti dei nuovi impianti solari, che temono di trovarsi in torto e, di conseguenza, di dover rinunciare agli incentivi per il fotovoltaico.

Acquirenti che hanno inondato i call center dei consorzi di recupero per capire come stiano realmente le cose. Spiega Maurizio Maggi, direttore del settore fotovoltaico del Consorzio Remedia (uno dei consorzi, insieme ad esempio al COBAT, che si occupa dello smaltimento dei pannelli):

Stiamo ricevendo molte chiamate al call center di Remedia di utenti che chiedono se il loro impianto sia in regola con le disposizioni sul riciclo contenute nelle regole applicative del IV e V conto energia.
La finalità di interesse pubblico perseguita dal GSE attraverso le regole applicative sul riciclo e attraverso il Disciplinare è quella di assicurare il recupero e riciclo del singolo modulo fotovoltaico a fine vita, che deve essere “tracciato” dal momento della immissione sul mercato italiano sino al momento dello smaltimento.

In pratica gli acquirenti devono sapere che il produttore, l’importatore, il distributore o l’installatore dell’impianto fotovoltaico ha l’obbligo di aderire a un consorzio.

Non importa quale di queste figure sia realmente inscritto, l’importante è che almeno uno dei tanti attori della filiera fornisca la garanzia che tra una ventina d’anni quei pannelli fotovoltaici non finiscano in discarica ma vengano smaltiti a norma di legge. Spiega ancora Maggi:

Dal punto di vista del GSE non è rilevante quale tipologia di soggetto sia iscritto al consorzio, ma è obbligatorio che qualcuno sia iscritto e che paghi il contributo per il riciclo per ciascun modulo.

Obbligo valido anche per i produttori esteri e i relativi importatori. Se, al momento di un eventuale controllo del GSE, si trova un impianto che non ha alcuna assicurazione sul fine vita il Gestore può legittimamente revocare gli incentivi del Quinto Conto Energia.