La Grecia taglia del 44% gli incentivi al fotovoltaico
(Fonte:QualEnergia.it)
Tagli sostanziosi e retroattivi per il fotovoltaico in Grecia. Dal primo giugno infatti entreranno in vigore riduzioni delle tariffe incentivanti in media del 44% che colpiranno gli impianti di tutte le taglie e le tipologie allacciati da febbraio 2013, ha annunciato venerdì il ministro greco dell'Ambiente, Energia e Cambiamento Climatico.
Una sforbiciata necessaria, spiegano dal ministero, per ridurre il deficit del Fondo nazionale per le rinnovabili. A febbraio il buco era di 301,7 milioni di euro e ci si aspetta che cresca fino a oltre 473 milioni a fine anno, per arrivare oltre i 905 milioni alla fine del 2014. Proprio per la mancanza di risorse nel Fondo già ora ci sono forti ritardi nel pagamento degli incentivi. Altro motivo che ha spinto a tagliare gli incentivi il fatto che l'obiettivo che il paese si è dato per il 2020, installare 2,2 GW di potenza, è già stato raggiunto il mese scorso.
Ma veniamo ai tagli, che come detto saranno retroattivi e, salvo qualche eccezione colpiranno tutti gli impianti allacciati dopo febbraio 2013. Le installazioni a terra sopra ai 100 kWp, anziché 171,9 euro/MWh come stabilito nell'agosto 2012, riceveranno 95 euro/MWh: una riduzione del 44,7%. Gli impianti a terra sotto ai 100 kWp, anziché 220 euro/MWh, prenderanno 120 euro/MWh, un taglio del 46,6%. I parchi di qualsiasi dimensione collegati alle reti autonome delle isole riceveranno 100 euro per MWh prodotto.
Meno 47,6% anche per gli incentivi agli impianti su tetto connessi dopo febbraio 2013 che prenderanno 125 euro a MWh. Questi, ricordiamo, hanno diritto all'incentivo per 25 anni, anziché per 20 come le altre tipologie di impianto FV.
Le tariffe verranno ulteriormente decurtate di 5 euro all'anno. Per gli impianti su tetto si arriverà a 80 euro/MWh al 2019, mentre per i parchi FV a terra, dopo una riduzione di 5 euro nel 2014, dal 2015 si applicherà una riduzione definita con una formula matematica che tiene conto dell'andamento del prezzo dell'elettricità in Borsa.
I tagli dovrebbero frenare bruscamente un mercato che nel 2012 ha visto nuove installazioni per 1 GW, una crescita notevole per un paese con 11 milioni di abitanti. In Grecia i costi degli impianti sono più alti che in mercati più grandi e competitivi, anche a causa di notevoli costi amministrativi.
Una sforbiciata necessaria, spiegano dal ministero, per ridurre il deficit del Fondo nazionale per le rinnovabili. A febbraio il buco era di 301,7 milioni di euro e ci si aspetta che cresca fino a oltre 473 milioni a fine anno, per arrivare oltre i 905 milioni alla fine del 2014. Proprio per la mancanza di risorse nel Fondo già ora ci sono forti ritardi nel pagamento degli incentivi. Altro motivo che ha spinto a tagliare gli incentivi il fatto che l'obiettivo che il paese si è dato per il 2020, installare 2,2 GW di potenza, è già stato raggiunto il mese scorso.
Ma veniamo ai tagli, che come detto saranno retroattivi e, salvo qualche eccezione colpiranno tutti gli impianti allacciati dopo febbraio 2013. Le installazioni a terra sopra ai 100 kWp, anziché 171,9 euro/MWh come stabilito nell'agosto 2012, riceveranno 95 euro/MWh: una riduzione del 44,7%. Gli impianti a terra sotto ai 100 kWp, anziché 220 euro/MWh, prenderanno 120 euro/MWh, un taglio del 46,6%. I parchi di qualsiasi dimensione collegati alle reti autonome delle isole riceveranno 100 euro per MWh prodotto.
Meno 47,6% anche per gli incentivi agli impianti su tetto connessi dopo febbraio 2013 che prenderanno 125 euro a MWh. Questi, ricordiamo, hanno diritto all'incentivo per 25 anni, anziché per 20 come le altre tipologie di impianto FV.
Le tariffe verranno ulteriormente decurtate di 5 euro all'anno. Per gli impianti su tetto si arriverà a 80 euro/MWh al 2019, mentre per i parchi FV a terra, dopo una riduzione di 5 euro nel 2014, dal 2015 si applicherà una riduzione definita con una formula matematica che tiene conto dell'andamento del prezzo dell'elettricità in Borsa.
I tagli dovrebbero frenare bruscamente un mercato che nel 2012 ha visto nuove installazioni per 1 GW, una crescita notevole per un paese con 11 milioni di abitanti. In Grecia i costi degli impianti sono più alti che in mercati più grandi e competitivi, anche a causa di notevoli costi amministrativi.
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