Incentivi fotovoltaico e rinnovabili, superati i 10 miliardi annui
(Fonte:GreenStyle.it-Peppe Croce)
Il contatore complessivo degli incentivi alle energie rinnovabili ha superato i 10 miliardi di euro l’anno. Per la precisione siamo a quasi 10,7 miliardi. La cifra si ottiene sommando gli importi dei due contatori online del GSE: quello relativo agli incentivi al fotovoltaico e quello relativo agli incentivi alle altre fonti rinnovabili elettriche.
Gli incentivi al fotovoltaico hanno toccato in questi giorni 6.571.222.668 euro, molto vicini a quei 6,7 miliardi che fanno scattare la procedura di chiusura del Quinto Conto Energia. I sussidi a eolico, biomasse, idroelettrico e alle altre fonti verdi sono invece arrivati a 4,125 miliardi di euro divisi tra Certificati Verdi (2,614 miliardi), tariffa omnicomprensiva (1,047 miliardi), CIP 6 (222 milioni) e registri e aste (241 milioni).
Per le rinnovabili non fotovoltaiche la soglia massima di spesa oltre la quale scatta la fine degli incentivi è fissata a 5,8 miliardi di euro. Nel calcolo del peso degli incentivi, specifica il GSE, non vengono considerati gli oneri derivanti dai servizi di Ritiro Dedicato (RID) e Scambio sul Posto (SSP).
Queste cifre sono destinate a gettare benzina sul fuoco della polemica sul peso delle rinnovabili in bolletta. Recentemente si è assistito non solo a uno scontro tra i produttori di energia da termoelettrico e rinnovabili (Assoelettrica contro Aper e viceversa), ma persino tra organismi diversi di Confindustria che rappresentano settori diversi dell’industria energetica italiana (GIFI-ANIE contro Assoelettrica).
È chiaro, però, che gli incentivi alle rinnovabili elettriche hanno ancora vita breve e quelli per il fotovoltaico finiranno tra poche settimane. Che la situazione politica attuale rende assai difficile ipotizzare un Sesto Conto Energia. A questo si deve aggiungere una riflessione: quando finiranno sia gli incentivi al fotovoltaico che quelli alle altre rinnovabili le due tecnologie saranno in due condizioni completamente diverse.
Per il fotovoltaico si potrà ancora usufruire delle detrazioni IRPEF-IRES, che fino a giugno 2013 ammontano al 50% (persino 55% se si segue la complicata procedura dedicata alle ristrutturazioni energetiche degli edifici) e dopo scenderanno al 36%. Per le altre rinnovabili, se non cambia qualcosa, non resteranno neanche le briciole. Ciò potrebbe voler dire la fine dei grandi impianti verdi in Italia.
Gli incentivi al fotovoltaico hanno toccato in questi giorni 6.571.222.668 euro, molto vicini a quei 6,7 miliardi che fanno scattare la procedura di chiusura del Quinto Conto Energia. I sussidi a eolico, biomasse, idroelettrico e alle altre fonti verdi sono invece arrivati a 4,125 miliardi di euro divisi tra Certificati Verdi (2,614 miliardi), tariffa omnicomprensiva (1,047 miliardi), CIP 6 (222 milioni) e registri e aste (241 milioni).
Per le rinnovabili non fotovoltaiche la soglia massima di spesa oltre la quale scatta la fine degli incentivi è fissata a 5,8 miliardi di euro. Nel calcolo del peso degli incentivi, specifica il GSE, non vengono considerati gli oneri derivanti dai servizi di Ritiro Dedicato (RID) e Scambio sul Posto (SSP).
Queste cifre sono destinate a gettare benzina sul fuoco della polemica sul peso delle rinnovabili in bolletta. Recentemente si è assistito non solo a uno scontro tra i produttori di energia da termoelettrico e rinnovabili (Assoelettrica contro Aper e viceversa), ma persino tra organismi diversi di Confindustria che rappresentano settori diversi dell’industria energetica italiana (GIFI-ANIE contro Assoelettrica).
È chiaro, però, che gli incentivi alle rinnovabili elettriche hanno ancora vita breve e quelli per il fotovoltaico finiranno tra poche settimane. Che la situazione politica attuale rende assai difficile ipotizzare un Sesto Conto Energia. A questo si deve aggiungere una riflessione: quando finiranno sia gli incentivi al fotovoltaico che quelli alle altre rinnovabili le due tecnologie saranno in due condizioni completamente diverse.
Per il fotovoltaico si potrà ancora usufruire delle detrazioni IRPEF-IRES, che fino a giugno 2013 ammontano al 50% (persino 55% se si segue la complicata procedura dedicata alle ristrutturazioni energetiche degli edifici) e dopo scenderanno al 36%. Per le altre rinnovabili, se non cambia qualcosa, non resteranno neanche le briciole. Ciò potrebbe voler dire la fine dei grandi impianti verdi in Italia.
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